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Freebacoli

Freebacoli: ottobre 2011

lunedì 31 ottobre 2011

“Puliamo il Miseno”, Vincono le Associazioni: Canoe e Retini Per Salvare il Lago del Popolo - VIDEO

image Barchette, retini, mani, guanti, cappellini e tanta, tantissima forza di volontà: le associazioni si riprendono il lago Miseno in una calda domenica di fine ottobre.

Ha avuto un grosso seguito l’iniziativa che ha riunito le numerose realtà associative presenti sul territorio per ripulire, per qualche ora, i fondali del martoriato lago Miseno. Un’attività di volontariato puro, in diversi modi utilizzato come biglietto da visita da chi si avvicina (da politicante incallito e fondamentalmente fallito) al “bello” della città per riconquistare consenso e visibilità, che è riuscita ad unire uomini, ragazzi, anziani e bambini all’insegna dell’amore del proprio territorio e dell’ambiente.

Tra queste, giusto per elencare alcuni nomi, si è ravvisata la presenza dinamica di “Canoa Club Napoli”, “Legambiente”, “Comitato della Salute Pubblica”, “Poggio Pulito”, “Le Aquile di Bacoli – Protezione Civile”, “ABA”, gruppi di sommozzatori, e tante altre ancora, coinvolte per diverse ore in un progetto di bonifica che, seppur superficiale, ha riportato l’attenzione sull’inquinamento dei bacini lacustri flegrei.

Non meno importante, in questo contesto, è stata la presenza degli operai della Flegrea Lavoro e degli operatori del posto, da tempo impegnati nella riqualificazione di un’area la cui vivacità è resa possibile soltanto attraverso il loro costante lavoro.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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In Fila Per Pagare la Gabella di Iannuzzi, I Montesi Fanno le Pecore: La Protesta è Solo a Chiacchiere

image Gettare il sasso e nascondere la mano o gettare il sasso per ricevere il sa(cc)o ed accontentarsi? Qualcuno oserebbe dire “c’è una grande differenza”, invece, in questo caso, la somiglianza non è poi così lontana.

Sia l’omertoso (che torna a casa a mani vuote) e sia il “magnato” (che fa rientro col pancione pieno pieno) hanno in comune la stessa misera misura di comportamento: il silenzio dovunque e comunque.

I Montesi Fedeli al Padrone

Preannunciavano una mobilitazione di massa, teatrini di piazza e ricorsi legali nei confronti della casta politica montese. Invece, dopo tanto “rumors”, la stragrande maggioranza dei montesi risponde “sì” all’esercizio del diritto di prelazione relativo, per i già assegnatari, al mantenimento del posto barca ad Acquamorta previo pagamento di una somma da versare “una tantum” alle casse comunali per il biennio 2012/2013. Sono 238 le risultanze scaturite dall’esercizio del diritto di prelazione nei termini, dei già assegnatari: ai pontili galleggianti, su 186 posti totali disponibili, 124 pagheranno la “gabella” per il mantenimento del posto; al campo boe, invece, soltanto 30 su 155 hanno deciso di non “mettersi in gioco” per il prossimo biennio, mentre alla darsena su 160 posti barca totali da piano ormeggio, 84 natanti manterranno la loro postazione.

(Clicca Qui)

Il versamento varia in relazione alla categoria di appartenenza del natante. Le tariffe, infatti, cambiano in base al tipo di imbarcazione e al posto che si terrà “in caldo”: esse oscillano da un minimo di cento euro per una barca di 7 metri al campo boe fino ad un massimo di 400 euro per i pontili.

imageA nulla serve più additare gli ipocriti moralisti d’accatto e le nefandezze di una classe dirigente intenta solo a rivedere (al ribasso!) gli standard dell’etica se poi, la maggioranza del popolo bue avalla consapevolmente l’operato di squallidi pastori e mandriani ai quali importa solo mettere all’ingrasso per poi godersi un buon arrosto, un popolo sempre più cieco e bue, sempre ben disposto a schierarsi dalla parte del più furbo e spregiudicato in cambio di una misera razione di panem et circenses.

Vince la Logica del “Piatto di Lenticchie”

Una spina nel fianco che avrebbe dovuto infastidire di più coloro i quali hanno partecipato al precedente bando per l’assegnazione dei posti barca senza averlo però ottenuto dal momento che, a partire da oggi, essendo i posti di per sé limitati, vedranno diminuire notevolmente le possibilità di “pescaggio” al prossimo bando.

Resteranno disponibili, infatti: 62 posti ai pontili, 125 al campo boe, 76 alla darsena.

Al di là del profilo numerico, in discussione era l’ “aggiunta” della manovra all’interno del regolamento.

Il diritto di prelazione si dimostrerebbe infatti essere una sorta di forzatura per far cassa dal momento che, sino ad oggi, non era stato mai menzionato nel regolamento primordiale.

image Ma, l’unica associazione che, nei fatti, si era mossa per cercare di spronare il Primo Cittadino e la sua Giunta a ritirare il provvedimento fu il Circolo Nautico “Mare Nostrum” che, con una nota protocollata al Comune di Monte di Procida preannunciava anche possibili ricorsi legali. Azioni di cui al momento, nulla si sa con precisione.

Solo Chiacchiere Ma Nessun Atto Concreto

Per il resto, se vero è che quanto stabilito dall’Assise è un atto illegittimo, scorretto, illegale e chi più “ne ha avute, più ne ha messe” travestendosi a Robin Hood delle “parole al vento rubate ai ricchi per imbambolare i poveri”, perché non ci si è rivolti ad un Giudice?

Perché non si è provveduto a denunciare su carta l’accaduto?

E, come se non bastasse, dei restanti diportisti che hanno tenuto il broncio per qualche tempo, solo tanto “chiacchiericcio”.

Al momento, va in porto l’escamotage amministrativo per incrementare le entrate mentre “affonda” per i cittadini desiderosi di ottenere un posto barca nel porticciolo di Acquamorta, la possibilità di partecipare ad un bando pubblico che parta da “zero”.

Ma, come si suol dire “chi è causa del suo mal, pianga se stesso!”

Melania Scotto d’Aniello
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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domenica 30 ottobre 2011

“Il Dondolo” Si Tinge di Rosa, Una Risata Vi Seppellirà: Puntata Speciale Raccontata a Monte di Procida - VIDEO

image La Redazione di Freebacoli pubblica di seguito l’ottava edizione on-line della nuova rubrica “Il Dondolo”.

Questa settimana le telecamere di Freebacoli approdano presso l’incompiuta e abbandonata passeggiata di Marina di Torrefuno in Monte di Procida, dove il tragitto finanziato con i fondi della Comunità Europea (POR 2000/2006) e strutturato con modalità inconcepibili, fa da cornice ad Alessandra e Nicoletta che, a pochi passi da un cancello che dà letteralmente sul nulla, raccontano le notizie più importanti della settimana.  

Tra queste ritornando con forza quelle relative ad ulteriori sperperi di fondi comunitari, agli allagamenti cittadini, passando per le gesta dell’ex sindaco Antonio Coppola, sino a giungere alla drammatica situazione degli abbattimenti ed alla preoccupante situazione relativa alla “svendita” di edifici scolastici presenti sul territorio. 

Tra ironie e duetti degni di nota, che vedono le due conduttrici cimentarsi in una puntata mozzafiato, il gruppo di Freebacoli vi da appuntamento alla prossima edizione

Buona dondolata a Tutti!

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Bando Vigili Urbani, Il Comune Rimborsa la Tassa di Partecipazione: Cala il Sipario sulla Figuraccia Estiva

image Bando vigili urbani: sarà rimborsata la tassa versata per la partecipazione al concorso

Con la Determinazione n. 837 del 20.10.2011 è stato stabilito che i candidati al concorso per i vigili urbani che si sarebbe dovuto tenere nel giugno scorso, hanno diritto a ricevere il rimborso della tassa di partecipazione versata.

- La Vicenda: il bando di concorso e il suo annullamento

Il comune di Bacoli con Deliberazione della Giunta Comunale n.101 del 08.04.2011 aveva deciso di predisporre un  bando ad evidenza pubblica per la formazione di una graduatoria per il reclutamento a tempo pieno e determinato di dieci Agenti di Polizia Municipale per il periodo estivo.

Tuttavia alla fine di giugno si è provveduto a sospendere la procedura concorsuale dopo la diffida a procedere messa in atto dai consiglieri Della Ragione e Schiavo, i quali sollevarono dubbi sulla legittimità e correttezza del bando,chiedendo prima di verificare “con esattezza l’osservanza ed il rispetto delle vigenti disposizioni di legge che regolano la materia di accesso al Pubblico Impiego”.

Nel consiglio comunale del 18/05/2011, il Sindaco affermò di aver ritenuto opportuno sospendere la procedura concorsuale  “…in attesa di una interpretazione istituzionale che faccia definitivamente chiarezza sulla questione…”.

- Le Contraddizione del Pdl

imageIntanto il Pdl locale insieme ad altri partiti e movimenti che ruotano intorno al centro destra, tappezzarono di manifesti la Città accusando un’opposizione irresponsabile di essere la sola ad aver fatto saltare il bando mettendo così a rischio la sicurezza dei cittadini.

Passa qualche settimana e il concorso viene quindi definitivamente annullato con la delibera N.20 del 01.07.2011 avente ad oggetto “Revoca procedura concorsuale”.

Da tale delibera di Giunta tuttavia si evincono altri particolari sull’intera vicenda. Infatti si afferma che tutti gli atti inerenti alla pubblicazione del bando sono stati “preceduti da una accurata istruttoria nella quale sono stati definitivamente chiariti i termini di validità delle  graduatorie concorsuali vigenti a seguito dell’entrata in vigore del cd. “decreto milleporoghe”; state formulate  richieste di chiarimenti al Ministero della Funzione Pubblica circa l’interpretazione del vincolo assunzionale; sono  state consultate deliberazioni di Sezioni Regionali della Corte dei Conti nelle quali si ribadisce che le assunzioni finanziate attraverso i proventi contravvenzionali  di cui all’art.208 del Codice della Strada restano  escluse dal  computo della spesa del personale e, pertanto, non  hanno alcuna incidenza sul rapporto spesa corrente/spesa del Personale”.  

Ma se l’amministrazione era stata così previdente da richiedere il parere di diversi organi istituzionali e se questi pareri sono stati tutti favorevoli, perché ci si è fermati di fronte alla “ diffida e richiesta di chiarimenti” protocollata il 03/05/2011?

- La Figuraccia con il Ministero

image Evidentemente non si era così certi della legittimità di ciò che si stava facendo. Sempre dalla delibera in questione si evince poi che il “Vice Segretario Generale” ha inoltrato in data 09/02/2011 e 23/03/2011 ben due note “al Ministero della Funzione Pubblica, tese a ricevere  un conforto sulla legittimità della procedura di assunzione, sono  rimaste inevase e che, pertanto, non è pervenuta all'Ente quella necessaria interpretazione istituzionale che chiarisse definitivamente gli aspetti problematici connessi alle facoltà assunzionali del Comune di Bacoli.”

Dunque la richiesta di chiarimenti al Ministero è stata precedente alla nota dei consiglieri Schiavo e Della Ragione (protocollata il 03/05/2011) e quindi la loro richiesta di informazioni e chiarimenti era più che lecita in quanto anche la stessa Amministrazione aveva cercato conforto nel parere ministeriale.                                      

Ovviamente il parere del Ministero, vista l’assurda richiesta comunale, non è neanche mai arrivato.

- Rimborso per i candidati

Il comune così, dopo circa quattro mesi di silenzio, ha deciso di rimborsare ai candidati la quota versata (circa 10 euro) per la partecipazione al concorso. E’ stato deciso, si apprende dalla delibera di istituire presso l’Ufficio Economato un apposito fondo dell’importo di € 4.000,00. I candidati che avevano fatto domanda erano infatti circa 400.  

Marco Di Meo
Redazione Freebacoli
ferebacoli@live.it

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Uffici Postali di Cappella, l’Odissea dei Cittadini: Direttore Denunciato per “Abuso di Potere” - FOTO

IMG_0360 Non c’è freno alla mancanza di normalità in paese, e lo stato in cui versa l’ufficio postale di via Mercato di Sabato al confine tra Cappella ed il Mazzoni, ne è il più limpido esempio: cittadino denuncia il direttore delle “Poste” per omissioni d’atti d’ufficio, abuso di potere e sequestro di persona.

Resta ancora priva di soluzione la condizione in cui si svolgono i lavori delle “Poste” di periferia. Servizio pubblico privo di parcheggio, con autovetture necessariamente parcheggiate in divieto di sosta e con decine e decine di pensionati lasciati allo sbaraglio per diverse ore lungo i marciapiedi e sottoposti a diverse intemperie meteorologiche.

Ed è in questo quadro preoccupante che si pone come una sorta di conseguenza annunciata quanto verificatosi nel corso della mattinata di sabato all’interno di uno degli uffici postali più problematici tra quelli esistenti in Bacoli e Monte di Procida.

Cittadini Lasciati Fuori la Porta d’Ingresso

posta Tra lunghe fila di utenti accalcati gli uni sugli altri e decine di anziani da ore lasciati in attesa ai margini della porta d’ingresso, appositamente controllata da una guardia giurata, un residente di via Mercato di Sabato, Antonio Sabatano, si avvicinava verso l’edificio postale quando, posto dinanzi la porta, veniva richiamato a restare fuori dal plesso restando in fila nell’esiguo spiazzale esterno.

Da lì ne nasceva una discussione che non convinceva il cittadino il quale, senza aver ricevuto alcun tipo di norma che gli vietasse effettivamente l’accesso negli interni, decideva di aprire le imposte. Le stesse che, successivamente, venivano varcate anche da altri utenti tra cui anche numerosi anziani stanchi di attendere il proprio turno al freddo.

Intervengono Carabinieri e Guardia di Finanza

A questo punto interveniva nella discussione anche il direttore della “Posta” il quale, a seguito di un ulteriore diverbio con Sabatano, decideva di contattare i carabinieri della stazione locale per esporre una denuncia.

IMG_0362 A ciò si aggiungeva poi la decisione da parte dello stesso di vietare l’erogazione di alcun tipo di servizio al cittadino residente e, successivamente così come poi raccontato anche da Sabatano al maresciallo della stazione della Guardia di Finanza di Baia, di impedirgli di uscire dai locali chiudendo anche la porta d’uscita.

Direttore Denunciato per “Sequestro di Persona”

Una situazione paradossale sbloccata soltanto dalla chiamata effettuata alla Guardia di Finanza e dall’arrivo dei carabinieri che, identificato il residente, lo lasciavano andar via accogliendo poi la denuncia del direttore. Anch’egli veniva poi denunciato dal cittadino il quale presso le sedi competenti gli contesterà sempre in mattinata i reati di sequestro di persona, omissione datti d’ufficio e abuso di potere. 

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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sabato 29 ottobre 2011

Abbandonato il “Milite Ignoto”, Due Volontari Si Propongono per Restaurarlo: Ecco i Veri Stemmi di Bacoli

imageRecuperare il passato per rilanciare la spinta del rinnovamento futuro: il giovane Gaetano Carannante torna in campo per donare nuova linfa all'attività di volontariato manifestata in questo ultimo anno e mezzo.

Dopo il recupero del vecchio stemma del Comune di Bacoli (di certo molto più caratteristico e significativo di quello attuale) il restauratore laureatosi presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli punta al recupero di un altro emblema dell’identità contemporanea bacolese: la statua del Milite Ignoto presente da quasi un secolo all’interno della villa comunale di Bacoli.

Storica area di socializzazione e di “inciucio sfrenato” che, proprio per via della presenza di detta statua, all’epoca dell’inaugurazione veniva identificata con il nominativo di “Parco della Rimembranza”.

E anche in questo caso Carannante, affiancato dalla restauratrice e collega Valeria Villani, presterà gratuitamente la propria manodopera.

Il Milite Ignoto in Villa Comunale

Il progetto di recupero, già presentato al Comune ed in cui si chiedono di finanziare soltanto le spese relative all’acquisto di materiale da utilizzare, prevede una lunga serie di attività atte in particolar modo a riconsegnare dignità sia alla statua, in gran parte usurata dal tempo, sia alle lapidi marmoree affisse lungo il blocco in pietra lavica d’appoggio e su cui da anni risultano essere illeggibili le frasi di encomio al valore militare e gli stessi nominativi dei cittadini locali caduti in guerra per difendere la propria patria e le generazioni future.

Foto4827Le stesse a cui si chiede lo sforzo, nel quotidiano, di ritrovare quella fiamma d’orgoglio ed amor di patria che possa realmente rilanciare una terra fatta per gli uomini e negli anni distrutta dai medesimi.

Carannante ed il Nuovo Stemma

Ma il giovane restaurato cittadino, nell’attesa del lasciapassare amministrativo ed in vista del restauro di quanto posto in Villa Comunale nel lontano 1926, si è già prodigato nella strutturazione della scultura in vetroresina e plessi Glass affissa presso il protone d’ingresso del Municipio di via Lungolago e raffigurante l’attuale stemma comunale.

Un’opera di mt 110 in lunghezza e mt 70 in larghezza posta proprio lì dove, sino a qualche mese fa ristagnava vandalismo e degrado.

Rispolverare, con scienza ed altruismo, il passato per far risplendere negli occhi di residenti giovani ed anziani il ricordo di quelle fondamenta su cui s’erge la storia di una città gloriosa prima innalzata a Terra del Mito, ed oggi ristagnante in una realtà palesemente disarmante: questo l’unico obiettivo di chi, con i fatti, dimostra costantemente di amare le proprie radici.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Case Abusive, Arrivano le Ruspe per le Demolizioni. Cittadini in Assemblea: “Abbattiamo il Silenzio”

image Sarà un inverno molto caldo quello che si annuncia alle porte del modesto paese flegreo: già fissate le prime date in cui il territorio bacolese ospiterà ruspe ed operai del settore pagati per demolire abitazioni costruite in aree non finalizzate all’edificazione.

Cominceranno già dall’inizio di novembre le demolizioni che, in città, andranno ad interessare diverse famiglie site nel centro che nella periferia.

Azioni che seguiranno quelle già effettuate nel mese di dicembre 2010 quando, in prossimità dello Scalandrone (Video in basso), si provvedeva a demolire una sezione di una abitazione proprio durante le festività natalizie (Clicca Qui).

In tal senso, prima ancora dell’inizio dei “lavori”, un gruppo di cittadini ha deciso di convocare una riunione pubblica in cui far intervenire, attraverso la modalità del “microfono aperto”, chiunque volesse esprimere la propria opinione sulla tematica “abbattimenti”.

Assemblea Domenica al Municipio: “Abbattiamo il Silenzio”

Un momento di confronto in cui, serenamente ed in un luogo pubblico, sarà possibile ascoltare diversi modi d’intendere la problematica.

L’assemblea si terrà Domenica 30 Ottobre alle ore 10:00 presso lo spiazzale adiacente il Municipio di Bacoli. Un luogo simbolo per la vita sociale, civica e politica locale, posto a poca distanza dalla Casa Comunale, la Villa, il Comando di Polizia Municipale, e la Caserma dei Carabinieri.

Un incontro aperto a tutti, promosso da semplici cittadini, atto a dare il là verso la stesura di un discorso sulla problematica.

Il nome della manifestazione pubblica è “Abbattiamo il Silenzio”.

Redazione Freebacoli
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venerdì 28 ottobre 2011

Bandi Contestati, Il Partito Democratico: “Per Noi Devono Essere Diffusi con Ampio Anticipo”

Si pubblica di seguito il comunicato inviateci dal circolo cittadino del Partito Democratico di Bacoli che rappresenta una risposta all’articolo “Il Silenzio Paga, PD Chiama e PDL Risponde: Il Duetto Vince un Finanziamento da 120.000 Euro – VIDEO” (Clicca Qui).

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

imageIl P.D. contro “gare” non Trasparenti

 Su internet girano note e commenti che tentano di addebitare al P.D. di Bacoli intese sottobanco con l’amministrazione di centrodestra per lo svolgimento, ritenuto poco trasparente, di una gara relativa al finanziamento di progetti culturali proposti e gestiti da associazioni.

E’ innanzitutto opportuno ripetere che il P.D. di Bacoli ha tenuto e tiene, nei confronti della Giunta di centrodestra, un costante atteggiamento di ferma OPPOSIZIONE determinata da un’azione amministrativa che non migliora la vivibilità della città ma ne aumenta i costi per i cittadini.

Quanto alla “gara” oggetto di commenti su internet, è utile ribadire che per il P.D. nazionale e di Bacoli le “gare devono essere trasparenti”. Cioè:

· devono essere bandite con grande diffusione ed ampio anticipo;

· devono essere chiare nell’oggetto e nella modalità di partecipazione;

· devono chiarire criteri di ammissibilità e di valutazione.

“Gare” che manchino di uno o più di questi requisiti, per il P.D. non sono trasparenti. Chiunque interessato può e deve rivolgersi alle autorità competenti per avere chiarezza e verifiche.

Per quel che riguarda il P.D. di Bacoli, esso presenterà, sulla questione, un’interpellanza finalizzata ad acquisire elementi di valutazione in base ai quali, ove del caso, ricorrerà alle istanze superiori come già fatto in occasione delle vicende del Centro Ittico o Flegrea Lavoro.

Cumana in Fumo, Utilizzati Estintori per Evitare le Fiamme: Treno Fermo ad Agnano, Allontanati i Passeggeri

image Fumo nero fuoriesce dalla sala comandi della Cumana: passeggeri bloccati alla stazione di Agnano.

Stanno in questo momento (15:20) utilizzando anche gli estintori per spegnere il principio d’incendio che sta interessando una sezione del treno “Cumana”, da cui i responsabili del servizio hanno deciso di far scendere d’urgenza i passeggeri presenti.

Una situazione d’allerta avvertita intorno alle 14:40, orario di partenza dalla stazione capolinea di Torregaveta dei vagoni atti a garantire il servizio di trasporto pubblico su rotaia.

Già lì difatti erano stati numerosi gli utenti che, diversi minuti prima della partenza, avevano avvertito una chiara puzza di bruciato, tale da spingere alcuni di essi a contattare direttamente meccanici e conducenti senza però ricevere particolari rassicurazioni.

Per tal motivo, nonostante la puzza avvertita in entrambi i vagoni, il treno partiva dal blocco bacolese sino a raggiungere la stazione di Agnano dove conducenti e responsabili del servizio, intensificatasi la presenza della puzza e resesi conto del rischio impellente,  invitavano la cinquantina di passeggeri presenti all’interno delle “carrozze degradate” a scendere verso terra in attesa della risoluzione del problema.

A questo punto però era già evidente la presenza di uno spesso fumo nero fuoriuscito dall’ultima cabina tale da far ipotizzare anche l’incipit di un incendio.

Eventualità possibile che gli addetti ai lavori stanno cercando di evitare attraverso l’utilizzo di estintori.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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giovedì 27 ottobre 2011

Parte lo Scarica-Barile, Schiano Sfiora il Ridicolo: "Polistirolo in Spiaggia? La Colpa è degli Altri Comuni"

Dopo anni ed anni di lotte prendiamo atto con soddisfazione che, a forza di portare alla ribalta la tragica situazione in cui versano alcune parti del nostro territorio, siamo riusciti a convincere il Sindaco, Ermanno Schiano che è necessario iniziare a controllarlo.
Ci auguriamo pertanto che la videosorveglianza nelle aree del Centro Ittico Campano, ed in particolare in via Spiaggia Romana, parta prontamente, che non resti uno dei tanti progetti non attuati e che non faccia la fine di quello che avrebbe dovuto essere analogo impianto in piazza Alcide De Gasperi, vandalizzato prima ancora di andare in uso.
Gli impianti devono essere fatti, ma poi devono anche essere gestiti ed usati. Sarebbe importante pertanto sapere chi sarà il responsabile della gestione di questo impianto di videosorveglianza.
L’Attività dell’Associazionismo Costringe l’Amministrazione ad Agire

Questo nostro successo è risposta fattiva e concreta a quanti, strumentalmente, vorrebbero che invece tacessimo su questi problemi.
Ricordo loro che questa, dopo la delibera per l’acquisto dei generatori di emergenza negli impianti di sollevamento fognari, è la seconda volta che, nel giro di pochi mesi, riusciamo ad ottenere risultati concreti, forzando la mano, con i nostri articoli e con le nostre denunce, alla nostra amministrazione, costringendola ad agire.
Finalmente stiamo riuscendo a far cambiare idea a chi da anni ed anni è abituato a considerare lo stato assoluto di inquinamento in cui versano alcune zone, come il lago Fusaro, soltanto “un dito di polvere” e a minacciare querele a chi si rifiuta di chiudere gli occhi.
Questo, lo ripeto, è dovuto soltanto alla nostra azione, perché questi soggetti stanno iniziando a comprendere che forse corrono il rischio di rimetterci anche in termini personali.
Strafottenza Sul Polistirolo
Per quanto riguarda il polistirolo a mare, siamo invece ben lontani da una risposta positiva, malgrado siano molti anni che documentiamo la sua dannosità.
Prendiamo atto di quanto afferma il sindaco del Comune di Bacoli che al più presto le spiagge di Marina Grande e del Poggio verranno pulite e vigileremo in tal senso.
E comprendiamo bene, perché non possiamo dubitare delle parole del Sindaco Ermanno Schiano, che il polistirolo a mare viene dai comuni confinanti.
Infatti è ben noto che i galleggianti in polistirolo di Bacoli non si sbriciolano.
Il polistirolo in tutto in mondo si riduce in microscopici pallini, difficilissimi da rimuovere, ma a Bacoli no, a Bacoli abbiamo evidentemente un polistirolo particolare, che non si sbriciola; lo dice il Sindaco ed è sicuro che è così.
Bacoli Paese Fuori dal Mondo
Il polistirolo cattivo che vediamo arrivare portato dalle onde, viene dai comuni limitrofi, forse attraversa ed inquina addirittura i nostri filari di cozze, ma i galleggianti in polistirolo di Bacoli, quelli no, non si rompono, non inquinano mai.
E poi, e questo è punto di vitale importanza, non dobbiamo dimenticare che il polistirolo non si può e non si deve toccare.
Infatti se qualche nostro buon Consigliere di maggioranza vuole andare a mangiarsi il gelato in barca nelle vaschette di polistirolo, come fa se i galleggianti non sono più in polistirolo?
Voi direte: Ma che c’entra, che cosa vuol dire che se i galleggianti non sono più in polistirolo non si può più mangiare il gelato nelle vaschette in barca? Io francamente non lo ho capito e sfido qualsiasi persona a capirne il nesso logico.
Da buon medico il nostro Sindaco dovrebbe però sapere bene che “prevenire” è più efficace che “curare”.
E pertanto dovrebbe convincere i sindaci dei comuni vicini, suppongo Pozzuoli e Monte di Procida, suoi colleghi di partito, a non far usare il loro cattivo polistirolo.
Bisogna Tutelare l’Ambiente
Così si risolve il problema. Infatti per Bacoli non c’è bisogno di fare niente, il polistirolo di Bacoli, ripetiamo, non inquina.
Chiedo scusa per l’ironia, ma mi viene spontanea quando leggo affermazioni che non stanno né in cielo né in terra.

E volevo chiarire, a scanso di qualsiasi equivoco, che non intendiamo fare la lotta o demonizzare nessuna categoria. Quello che ci piacerebbe far comprendere ai mitilicoltori è che è loro stesso interesse difendere il mare, i cui fondali sotto i filari di cozze sono desertificati dalla plastica. Le cozze verranno molto meglio, più grandi e più appetibili se il mare viene trattato come una risorsa da proteggere.
Comprendo anche che, se si fanno i conti guardando soltanto all’oggi, è evidente che si preferirà acquistare un galleggiante di polistirolo che costa 18 euro piuttosto che uno meno inquinante ma che ne costa 35; se si riesce però a guardare a medio-lungo termine, si comprende che questa è una scelta che non paga.
Mi auguro pertanto che questa categoria si associ fattivamente alla nostra lotta in difesa del mare.
Amministratori Puntano Solo al Consenso Elettorale
E dico invece nuovamente ai nostri politici ed amministratori che il loro compito non è quello di assecondare tendenze sbagliate per ottenere consensi elettorali. Non è così che si amministra.
Un caro amico, Michele Mattera, mi ricordava a tal riguardo una famosa frase di Alcide De Gasperi “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione."

Alessandro Parisi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Allagata Scuola Elementare, Bacoli e Monte di Procida Rischiano la Tragedia: Sarà un Omicidio Premeditato - FOTO

allagamenti 2 Il maltempo piega l’Italia e, seppur toccandola solo di striscio, non risparmia neanche la città di Bacoli: alle strade off-limits si aggiungono scuole allagate dal centro alla sempre più degradata periferia.

Non c’è maltempo senza conseguenze in un paese che, sebbene sia bagnato dal mare e da laghi in più punti, non riesce a far defluire al meglio le acque piovane che, in ogni caso, trasformano il territorio in un’enorme pozzanghera a cielo aperto, determinando seri disagi per centinaia e centinaia di cittadini.

Allagata la Scuola Elementare di via Virgilio

Una cruda realtà che nella giornata di ieri ha bussato alle porte della scuola elementare di via Virgilio al Fusaro. Presso la struttura, utilizzata anche come sede di seggio elettorale e che l’amministrazione ha intenzione di mettere in vendita di qui a breve, evidenti sono stati gli allagamenti che, per diversi minuti, hanno reso difficoltoso sia l’accesso al parcheggio di macchine e motorini che lo stesso abbandono dell’edificio didattico da parte di insegnanti, lavoratori e studenti.

Ed è per questo che alto si alza il grido dell’indignazione popolare verso uno stato di perenne anormalità che, con il tempo, sembra essere acquisito quasi come un’equazione indissolubile che lega a doppia mandata le piogge (anche quelle miti primaverili) con le infiltrazioni d’acqua, strade trasformate in fiumi ed ambienti pubblici e privati danneggiati in ogni modo.

Fenomeni avvenuti, a ben guardare, a seguito di maltempi assolutamente non torrenziali. La città, come l’intera area flegrea, non ha dovuto ancora fronteggiarsi con le piogge che hanno colpito in questi ultimi giorni Roma, la Liguria o la Toscana. Con temporali straordinari capaci di radere al suolo intere città, di trascinare con sé case ed autovetture e, addirittura, di spegnere la vita di decine di cittadini.

I Responsabili delle Stragi alla Ricerca della Clientela

26102011102 Ma ad uccidere, per onestà intellettuale e necessaria razionalità, non può di certo essere stato il fango, la volontà divina, la sfortuna o il tempo poco clemente. Le cause delle stragi raccontate questi giorni da giornali e programmi televisivi, vanno rinvenute nella cattiva gestione ed amministrazione dei territori, fatta da indegni rappresentanti del popolo incapaci di tutelare il benessere della collettività ed anzi  esponendola, con scelte poco lungimiranti ed utili soltanto per allargare nel breve tempo la clientela elettorale, a rischi sicuramente evitabili.

Gli stessi che, subito dopo frane o morti per allagamento, vengono poi etichettati da sindaci ed amministratori al pari di “stragi inevitabili”. Scaricando verso entità immateriali le gravissime colpe di governanti speculatori e nefasti artefici del destino altrui.

Il Dissesto Idrogeologico: La Prevenzione Non è un Ostacolo

Fin quando in Italia, così come in Bacoli o Monte di Procida, non si deciderà di affrontare con serietà il problema del “dissesto idrogeologico”, mai potremmo realmente attuare quella sana “politica della prevenzione” che oggi risulta essere intesa al pari di una “perdita di tempo” o, peggio ancora, come un ostacolo da criticare.

La cosiddetta “edilizia spontanea”, meglio conosciuta come “abusivismo edilizio”, è la principale causa dei disagi arrecati dal maltempo. Costruire in ogni luogo, chiudendo occhi e protocollando facili autorizzazioni, satura il territorio, riducendo al lumicino la propria capacità di assorbimento delle acque. 

E’ questo il principale problema che, da decenni, attanaglia le nostre terre, innescando quel processo a catena che, per inerzia, abbatte ogni tipo di prevenzione o di concreta razionalizzazione delle superfici comunali.

Il Problema Fognario e l’Abusivismo

26102011103Basti pensare, tanto per porre un esempio, alle reti fognarie le quali, già di per sé assolutamente non manutenute e in gran parte realizzate senza alcun tipo di raziocinio, ricevono il devastante colpo finale proprio dal fenomeno dell’abusivismo indiscriminato. Perché una struttura fognaria ideata per 10mila abitazioni, è assolutamente insufficiente ad accogliere le acque (bianche e nere) provenienti dal triplo o dal quadruplo di quello preventivato.

Perciò le conseguenze, a conti fatti, sono assolutamente preventivabili: costoni esautorati da volumetrie in cemento armato franano inesorabilmente verso valle; fogne, che al pari di quelle bacolesi sono assolutamente insufficienti e occluse da detriti, vanno in tilt aumentando la mole dei fiumi in piena che, con violenza, devastano case, strade e spiazzali.

E tutto ciò, lo si ripete ancor prima di possibili sciagure future, non rappresenta nient’altro che una tragedia annunciata. Omicidi di massa di cui già si conoscono i mandanti, i colpevoli, i reali attentatori.

I Colpevoli e gli Schiavi

Essi sono in prima battuta i politici corrotti (geometri, costruttori edili, “mast”, affaristi) affamati di voti e fedeli consiglieri di una fetta di popolo che, senza casa, vende al “princeps” di turno la propria anima, il proprio voto ed anche i propri averi. E lo fa per sempre, “vita natural durante”.

Basta in tal senso analizzare i consensi elettorali di questi ultimi, per farsene un’idea più chiara.

image Seguono alle spalle le mele marce presenti negli Uffici Tecnici le quali, a piene mani, rilasciano autorizzazioni a chiunque ricada nelle proprie grazie; che chiudono occhi non svolgendo appieno il proprio lavoro; che incatenano il disgraziato di turno o che agevolano lo speculatore divenendo così, in attesa degli annunciati condoni, complici occulti della disgrazia che verrà.

Rincorrono i primi, con egual colpevolezza, gli organi di controllo che, addirittura in divisa, permettono ciò che non sarebbe possibile accettare trasformando il sacrosanto diritto alla casa in un piacere da guadagnarsi con prebende, silenzio e, soprattutto, svendita totale della dignità e della libertà.

La Legge Rende Liberi

E così, rappresentando in tal modo un’istituzione, si permette di inquadrare l’illegalità come unica via di fuga di salvezza, svilendo quegli stessi valori che dovrebbero mostrarsi con limpidezza. Dal consigliere all’assessore passando per il dipendente pubblico o il vigile urbano, ognuno dovrebbe sentirsi in dovere di alzare con fierezza il vessillo dello Stato, diffondendo quotidianamente quei valori che lo rendono possibile.

Perché le norme, cominciando dai principi costituzionali, sono la base da rispettare per poter convivere in società restando liberi.

Perché l’autorità, da quella politica a quella “militare”, ha l’obbligo di servire lo Stato senza incutere timore. Senza innalzarsi a benefattore di parte utilizzando la Legge soltanto per aggirarla.

Perché la tutela della collettività nella sua interezza può essere svolta soltanto rispettando i Regolamenti, gli Statuti, la Costituzione, e tenendo sempre a mente un fondamento cardine della “società civile”: l’insieme civico non è la risultante della somma di ogni singolo individuo. Fare il bene di tutti, non significa rendere la vita (anche solo apparentemente) più facile ad ogni singolo cittadino.

imagePerché amministrare una comunità di 27mila o 13mila abitanti non significa accontentare le esigenze dei singoli ma, rinsaldando quel principio di interdipendenza che lega i bisogni dell’uno alle necessità dell’altro, fare scelte che mirino, nel rispetto della Legge, sempre alla tutela del gruppo e che non siano mai sottomesse alle esigenze del singolo cliente.

 Perché le Leggi (fatte da uomini per l’umanità) rendono liberi, e l’insieme di mille cittadini vale più della somma degli interessi di mille individui.

Le Soluzioni, Piano regolatore a Crescita Zero: Costruire NO, Recuperare SI

“L’Abusivismo edilizio è un fenomeno che abbiamo lasciato alle nostre spalle. Da tempo oramai sproniamo i nostri cittadini a non costruire più nulla fuori norma”, dichiarano a più riprese sindaci colpevoli di prossime stragi che, oggi come domani, potrebbero dissolvere in poche ore quanto meticolosamente creato sulle spalle di quella stessa terra che si dice di amare e rispettare.

E allora è arrivato il tempo di porre fine a tale sfacelo: adottare politiche di prevenzione; rimettere in moto un processo virtuoso che garantisca la funzionalità massima delle strutture di civiltà (vedi fogne); limitare al minimo, se non addirittura annullare, le autorizzazioni paesaggistiche.

Sì proprio così, anche eliminandole del tutto. Così come fatto presso il Comune di Cassinetta di Lugagnano, in provincia di Milano in cui il primo cittadino Domenico Finiguerra, ha ritenuto di adottare un Piano Regolatore a Crescita Zero, non per limitare l’edilizia, ma per limitare il consumo di territorio.

image Concetto ben esplicato attraverso un articolo redatto dal Movimento Cinque Stelle di Rovato (Clicca Qui).

Oscurare lo Stato di Diritto per Diventare Padrone: La Strategia degli Omicidi

Ecco quindi la strada da percorrere per tutelare realmente gli interessi della comunità, cominciando proprio con l’aggiornare il Piano Regolatore Generale  che a Bacoli, fulgido esempio dell’assurdo, non viene aggiornato dal 1976. Uno stallo che lascia quindi ampio spazio a zone d’ombra ed anacronismi che permettono di rinsaldare i ranghi della schiavitù.

Ma fatto sta che il problema, in attesa di una strage annunciata e del nuovo condono, non viene in alcun modo affrontato.

I responsabili del disagio e dell’omertoso oscuramento del medesimo, restano nell’attesa di ritirare alla cassa le prebende conquistate sul campo della becera politica clientelare.

Quella  in cui a possibili vittime ridotte in catene da chi abusando e nascondendo la forza dello Stato di Diritto impone la propria egemonia , si alternano cupi personaggi, investiti di un potere ereditato di padre in figlio, che nella fase successiva alla tragedia non potranno che essere additati come veri responsabili di un omicidio colposo e premeditato.

Prima delle coscienze, e poi della persone.

Josi Gerardo Della Ragione
Consigliere Comunale

Ultime 2 Foto tratte dal sito Corriere.it e relative alle Alluvioni in Liguria

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mercoledì 26 ottobre 2011

“Magna Explosion”, Sperperato un Finanziamento da 700mila Euro: Solo Fumo per la Città Flegrea

image Ogni volta che al telegiornale o sui quotidiani leggiamo di tagli alla cultura saltiamo dalla sedia. Lo facciamo perché siamo per un’Italia meno mediocre, meno svenduta, più ricca e più competitiva, oltre che sul piano tecnico, anche su quello umano.

Pensiamo a progetti per la riqualificazione dei beni archeologici, ai musei, alle crepe, alle sale chiuse, ai muri che crollano e ad altri, meno famosi, che marciscono. Ci indigniamo, scendiamo in strada, protestiamo.

Perché un paese senza cultura è un paese che muore. E, noi, diligentemente, popolo privato dei beni comuni, vilipeso, vessato, arrabbiato, alziamo la testa. Anche se non cambia niente, anche se resta tutto immobile. La causa va perorata fino alla fine, ne siamo tutti assolutamente convinti.

E’ per questo che quando vengono dati finanziamenti a pioggia prelevandoli direttamente dalle tasche dei cittadini spacciandoli per riqualificazione territoriale e progetti culturali di ampio respiro ci si sente maledettamente presi per i fondelli.

Siamo nei Campi flegrei, terra di mito, arte e storia. Chiunque vive qui sa perfettamente che la nostra è una terra meravigliosa. Una perla data ai porci che da decenni è costretta in una miseria che non le appartiene. Sfruttata, venduta, ridicolizzata.

E oggi siamo qui a raccontare l’ennesimo caso di prostituzione.

  • Art Explosion – Finanziamenti a Pioggia dalla Comunità Europea

Il progetto “Art Explosion: l’arte si racconta nei Campi Flegrei”, realizzato con fondi POR/FESR 2007-2013, è una rassegna della durata di circa dueimage   mesi dove, secondo il decreto dirigenziale regionale trovano spazio progetti che dovrebbero provvedere alla diffusione della conoscenza, alla promozione e alla valorizzazione dei beni culturali territoriali.

Finanziato con una somma pari a 715.000 euro, di cui 500mila provenienti direttamente dai contributi degli onesti lavoratori e 215mila da sponsorizzazioni di aziende private, le quali non compaiono mai come fornitori di danaro liquido ma figurano esclusivamente per l’erogazione di ipotetici servizi.

Un progetto mastodontico, che vede il comune di Monte di Procida capofila e la partecipazione dei comuni di Bacoli e Pozzuoli, che mette in scena il legame tra arte contemporanea e archeologia pompato a dismisura, dove la vacuità dei contenuti viene sopperita dall’utilizzazione fumosa e spropositata delle parole date in pasto ai principali media locali e nazionali.

Ehggià. Perché tra le voci specifiche del progetto più di 70.000 euro sono destinate alla sponsorizzazione dell’evento, tra la pubblicità su tv locali, la stampa regionale e l’acquisto di spazi pubblicitari e quasi 89.000 tra la produzione e stampa di materiale di comunicazione, a cui vanno ad aggiungersi 10.000 euro per l’ufficio stampa, 8500 euro per la sala stampa e 28.000 euro per la comunicazione web per un modico totale di 205.070 euro solo per la sponsorizzazione, circa un terzo dell’intero importo utilizzato. (Clicca qui per visionare tutte le voci di spesa, pagina 52, 53 e 54)

gtyE giù, ci mancherebbe, titoli a caratteri cubitali: mostra di arte di strada, omaggi a Sofia Loren, istallazioni architetturali, mostra di luci e lamè, scuola di graffiti e educational tour.

Risultato: dietro luci e presentazioni pompose c’è un flop spaventoso che ha attraversato tutte le diverse manifestazioni, a partire dalla conferenza stampa di presentazione alla Casina Vanvitelliana andata praticamente deserta ai primi incontri pubblici dove, a Cappella, erano presenti 19 cittadini e poco meno del doppio in una delle piazze principali di Pozzuoli.

Vien da pensare quindi che i flegrei siano tutti scimmioni senza cervello che non apprezzano la fusione tra l’archeologia e l’arte contemporanea. O che il progetto, più che puntare alla promozione del territorio, sia esclusivamente appannaggio del tornaconto di chi ha permesso ad associazioni amiche e gruppi affezionati di prendervi parte.

Alessandra Sagliocchi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Tutti Assolti i Sindaci della “Crisi Rifiuti”, Tra loro c’è anche Coppola: La Giustizia Perdona, i Cittadini No

image Crisi rifiuti: prosciolti tutti gli indagati dall’accusa di epidemia colposa, per 13 rinviati a giudizio per omissione d’atti d’ufficio, tra questi l’ex sindaco Antonio Coppola.

Tutti prosciolti. Così ha deciso il gup di Napoli, Paola Piccirillo,in merito al processo per epidemia colposa e omissione di atti d’ufficio che ha visto rinviati a giudizio venti amministratori e dirigenti pubblici campani, tra i quali l’ex sindaco di Bacoli, Antonio Coppola, l’ex primo cittadino di Napoli, Rosa Russo Iervolino e l’ex governatore della Regione Campania,Antonio Bassolino.

- L’inchiesta

L’inchiesta, condotta dal Pm Curcio, era partita a seguito dell’aumentare di patologie gastrointestinali e cutanee a Napoli e in alcuni comuni della provincia tra novembre 2007 e gennaio 2008. L’accusa si basava sulle relazioni di tre periti, un medico legale e due epidemiologi, che avevano esaminato le vendite dei farmaci da parte di tutti i grossisti ed i farmacisti della provincia.

Per il pubblico ministero si trattò di una vera e propria epidemia che ebbe un focolaio preciso: la massiccia presenza in strada di rifiuti che si sarebbero dovuti trovare non in strada ma in appositi siti di trasferenza, appositamente individuati dalle amministrazioni comunali del periodo.

- Le accuse: epidemia colposa e omissione di atti d’ufficio

image Gli imputati sono stati accusati di non aver provveduto ad individuare sui propri comuni “aree per lo spostamento ed il ricovero provvisorio dei rifiuti accumulati nelle strade urbane di maggiore percorrenza, a minore densità abitativa e a minore densità di istituti scolastici ed ospedalieri, senza tra l’altro attuare disinfezioni dei rifiuti con sostanze idonee, derattizzazioni, contenimento del randagismo, determinando in tal modo l’incremento esponenziale di patologie gastrointestinali e cutanee che, nel periodo in contestazione si diffondevano rapidamente, con carattere di tipo epidemico, attraverso la diffusione di germi patogeni”.

- Le decisioni del gup: cade l’accusa di epidemia colposa, a giudizio per omissione di atti d’ufficio l’ex sindaco Coppola con altri 13 imputati

Il Gup, Paola Piccirillo, ha deciso che non ci sono i presupposti per rinviare a giudizio i venti tra sindaci, commissari prefettizi e funzionari pubblici che la Procura accusava di avere procurato danni alla salute dei cittadini. Il fatto non sussiste, dunque tutti prosciolti dall’accusa di epidemia colposa. Cade dunque l’accusa più grave.

A giudizio tredici imputati per il reato di omissione di atti d’ufficio: tra loro l’ex sindaco di Bacoli Antonio Coppola, Antonio Bassolino (ex governatore Regione Campania) e Alessandro Pansa (ex commissario per l’emergenza rifiuti). imagePer loro il processo per loro comincerà il 9 febbraio davanti alla I sezione del Tribunale di Napoli. L’Art. 328 c.p recita: “Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.”

Le sentenze possono essere condivise o meno, ma vanno accettate e rispettate. Sempre. Anche se per una vicenda drammatica come questa non verranno mai individuati i responsabili e mai nessuno pagherà per aver seppellito la nostra Regione sotto i rifiuti per oltre 15 anni. La legge è legge e non deve esserci spazio per l’emotività e la rabbia.

Una cosa è però la giustizia altra cosa è la politica. Questi amministratori restano e resteranno comunque politicamente colpevoli agli occhi dei cittadini.

Incapaci di badare al bene comune e di far fronte ai problemi, motivi per i quali erano stati eletti.

Marco Di Meo
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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martedì 25 ottobre 2011

Il Comune Si Affida alla Chiesa, Ma i Parchi Diventano Foreste: Le Bugie Portano la Città all’Inferno

image Sfatato il mito del “chi fa da sé fa per tre”, l’Amministrazione Schiano, stenta a sondare terreno favorevole ad un proficuo raccolto anche a “quattro braccia”.

Sembrerebbero essere realmente sfortunati i cittadini residenti in via Campi Elisi, per ciò che concerne la piccola villetta realizzata, tempi or sono, sul promontorio bacolese,a pochi passi dal Comando della Polizia Municipale e ancor di più dalla Piscina Mirabile, in uno dei luoghi più incantevoli dell’intero comprensorio flegreo.

Era stata concepita per offrire benessere ai bambini e come spazio alternativo alla cementificazione. Ma così non è. Perché il piccolo polmone verde sistemato alle pendici del centro della città è soffocato da cocci di bottiglie, da involucri di plastica, formiche, escrementi di cani e cartacce. Uno spazio pubblico partorito con finalità ludiche e ricreative, una sorta di “locus amoenus” la cui allocazione, richiama il “locus” ove, secondo la mitologia greca e quella romana, dimoravano dopo la morte le anime di coloro i quali erano amati dagli dei.

Degrado Senza Pari

L'attuale paradiso terrestre verte oggi in stato di degrado ed abbandono, giochi per bambini, attrezzatura ricreativa e quant’altro sono andati interamente distrutti. Così, quello che avrebbe dovuto rappresentare uno dei fiori all’occhiello di una intera comunità, è  nella concretezza un luogo dove lo scempio è ben visibile e rimarcato rispetto alle tanto eventuali quanto quasi mai esistenti migliorie apportate dagli amministratori di turno.

villettaTuttavia, l’attuale amministrazione in carica, guidata dal sindaco Ermanno Schiano, nella sua riqualificazione sembrava aver spianato tutte le strade possibili.

Anzitutto, per scongiurare il pericolo di ulteriori atti vandalici e l’utilizzo della stessa da parte di bambini soliti frequentare la zona, lo scorso anno si provvide alla realizzazione di un cancello al fine di interdire completamente la zona in attesa di provvedimenti utili per investire nello spiazzale.

Il Comune Si Affida alla Chiesa di S.Anna Ma Poi Non la Controlla

Inizialmente la proposta, supportata in primis dal vicesindaco Michele Massa, puntava i riflettori sulle associazioni presenti in loco che, attraverso il supporto dell’Amministrazione avrebbero potuto prendersi cura dello spazio, magari sfruttando anche attivamente il verde attrezzato.

Si giungeva così al gennaio 2011. Con una delibera di Giunta, la num.11 del 24 gennaio 2011, l’Esecutivo metteva per iscritto le “Direttive per l’assegnazione dello spazio in via Campi Elisi, adiacente l’ex Asilo Nido” alla chiesetta poco distante.

Premesso che questa Amministrazione Comunale è da tempo impegnata a promuovere una politica sociale e culturale ispirata alla prevenzione di fenomeni di degrado ed esclusione sociale, attraverso la realizzazione di azioni e misure aventi la finalità di “costruire” un contesto socio-culturale villetta2adeguato alle esigenze concrete dei giovani e dei ragazzi - si legge nell’atto deliberativo - e che l’attenzione alle predette problematiche ha favorito una fattiva comunicazione con le comunità parrocchiali della città, all’interno della quale i contenuti sociali e culturali delle nuove generazioni sono affrontati con un fattivo lavoro in rete tra istituzione e società civile e che, negli anni passati  l'Ente ha realizzato uno spazio di verde attrezzato, su un’area in via Campi Elisi, adiacente l'immobile ex Asilo Nido, che risulta nella disponibilità di questo Ente a seguito di procedura espropriativa, inoltre, il predetto spazio non è mai stato, effettivamente, usufruito per gli scopi per cui è stato realizzato, quale luogo a disposizione della comunità del posto per attività di svago e di giochi per le famiglie e i ragazzi;visto che con nota acquisita al prot. gen. in data 08.11.10 ed integrata con successiva nota,acquisita al prot. gen. in data 13.01.11 al n. 879, il parroco Don Carmine Guida della chiesa Gesù S. Anna e Maria di Bacoli, chiede l'utilizzo, in comodato d'uso gratuito, del suddetto spazio da utilizzare per attività educative e sociali per i ragazzi che frequentano l'oratorio della parrocchia; considerato che le iniziative e le attività descritte nella richiesta in parola, tendono a rendere lo spazio indicato,quale luogo dove i ragazzi potranno sperimentare momenti di socializzazione e di crescita civile e culturale; che nel periodo estivo si organizzeranno manifestazioni culturali, teatrali e musicali, ed attività ludiche e giochi di gruppo, che, imageinoltre, la comunità parrocchiale si impegna a garantire a proprie spese la custodia e la manutenzione ordinaria e straordinaria dello spazio di cui trattasi; propone di assegnare in comodato d'uso gratuito a  Don Carmine Guida, nella qualità di parroco della chiesa Gesù S. Anna e Maria di Bacoli, lo spazio in via Campi Elisi adiacente all'immobile ex Asilo Nido, di proprietà comunale nella disponibilità di questo Ente a seguito di procedura espropriativa;incaricare i Responsabili dei Settori VII ed il Responsabile dell'Uff. Staff Gare e Contratti, di attivare quanto di competenza, per l'assegnazione in comodato di uso gratuito dello spazio per 6 anni dalla stipula della Convenzione”.

Nessun Controllo, Non Mantenute le Promesse

La delibera, approvata all’unanimità, veniva resa immediatamente eseguibile.

Ma, nei fatti, tutto ciò non è avvenuto. Le buone intenzioni c’erano tutte, le carte erano apposto ma, a quanto pare, non sono risultate essere sufficienti affinché qualcuno risollevasse le sorti di quella che un tempo era un’incantevole villetta. Anche la bella stagione, oramai, ha lasciato il posto all’autunno e, con l’incalzare dell’inverno, l’area, sarà sempre meno usufruibile.

Con l’arrivo delle piogge e delle basse temperature, anche un così ambizioso progetto dovrà attendere probabilmente ancora un anno o forse più per vedere la luce.

Melania Scotto d’Aniello
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Boato alla Cumana, Scintille e Oggetti Carbonizzati Terrorizzano i Passeggeri: Treno Fermo Tra Pozzuoli e Cappuccini

297984_2568025405364_1396067618_4887331_477683382_n Scoppia un diffusore elettrico della Cumana: treno paralizzato da circa un’ora lungo la tratta che da Cappuccini conduce alla stazione di Pozzuoli.

E’ stato un botto impressionante ad aver destato l’attenzione dei numerosi passeggeri presenti all’interno dei vagoni del servizio pubblico su rotaia che, intorno alle ore 14:30, transitavano verso il centro di Pozzuoli dopo aver da poco abbandonato il tunnel che segue alla fermata di Cappuccini.

Un boato a cui è seguita la presenza di una scia di scintille (simili ad un enorme flash) che hanno accarezzato i finestroni del treno, a pochi centimetri quindi da decine di pendolari i quali, increduli, non riuscivano a comprendere cosa fosse effettivamente successo.

Terminato il fracasso, e dopo pochi secondi di percorso, la Cumana si fermava inesorabilmente poiché priva di una spinta elettrica che potesse sostenerne la corsa.

Cede il Diffusore Elettrico, Passeggeri Impauriti dal Boato

Ad esser ceduto, infatti, era stato proprio il triangolino, comprensivo di sostegno, che congiunge gli stessi vagoni ai cavi elettrici posti in alto ed indispensabili per permettere il movimento del treno.309522_2568023485316_1396067618_4887330_738141670_n

Scesi dalle “carrozze” i passeggeri notavano poi la presenza in terra dei resti di quanto andato in frantumi, oramai completamente carbonizzati.

Un nuovo fenomeno di cattivo funzionamento dovuto alla mancanza di manutenzione straordinaria ed ordinaria dei treni, che ha quindi costretto gli utenti della Cumana ivi presenti a recarsi con difficoltà su suolo puteolano per riuscire nell’ardua impresa di rinvenire un autobus che li conducesse presso le proprie abitazioni.

Cumana Paralizzata, Treno Fermo su Binario Unico

Diverso invece è il discorso per la Cumana.

L’incidente si è difatti verificato in un punto nevralgico per l’intera tratta, proprio laddove è ancora presente un solo binario su cui transitano sia i vagoni in viaggio da Torregaveta a Montesanto che quelli che percorrono il tragitto in senso opposto.

Una sorta di imbuto, da più di un’ora occupato da un “tappo” tanto ingombrante quanto fatiscente, che di riflesso continua a paralizzare tutto il sistema “Cumana”, bloccando decine e decine di corse. Proprio le medesime che da diversi minuti stanziano immobili in più stazioni o che semplicemente non partono da nessuno dei due capolinea.

Manutenzione Inesistente: Così si Sabota il Trasporto Pubblico

image Ennesimo disagio che si va ad aggiungere, soprattutto per la gravità con cui si è manifestato, a quanto successo pochi mesi fa presso la tratta della Circumflegrea, in località Licola.

In quel caso il treno, per motivazioni ascrivili sempre alla mancanza di manutenzione, deragliò senza determinare però alcun incidente a conducenti e passeggeri.

Casi particolari, figli di un disagio generalizzato, che evidenziano con maggior forza uno tra i problemi più devastanti del servizio pubblico su rotaia utile per sostenere l’intenso pendolarismo che congiunge quotidianamente la periferia al centro napoletano: la mancanza del “doppio binario”.

Inconcepibile, se non anche anacronistico, dover ancora nel 2011 affrontare una criticità su cui da decenni si dibatte in vista di una soluzione che, a causa di una classe politica e dirigenziale assolutamente inadeguata a tutelare il “bene pubblico”, non solo non è arrivata ma forse, analizzato l’orizzonte prossimo prospettato per la “Cumana”, non arriverà mai.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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lunedì 24 ottobre 2011

A Spasso nell’Altra Bacoli: il Dondolo Sbarca alla Stazione Fantasma di Cuma-Licola - VIDEO

IMG_0822 La Redazione di Freebacoli pubblica di seguito la settima edizione on-line della nuova rubrica “Il Dondolo”.

Questa settimana le telecamere di Freebacoli approdano alla fatiscente stazione di Cuma-Licola, un luogo fantasma che tra cancelli chiusi, disservizi e degrado fa da cornice a Marco e Dario che snocciolano le più importanti notizie della settimana.  

Tra siparietti che vedono come autore un improbabile turista giunto da lontano e la ricerca di un responsabile a cui chiedere informazioni Freebacoli vi da appuntamento alla prossima edizione

Buona dondolata a Tutti!

IL DONDOLO VII


Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Materna “Gramsci”, Venti Bambini Rinchiusi in un’Aula Bunker: L’Obiettivo è Svuotare le Scuole, Per Poi Svenderle - VIDEO

Foto4789Un’aula bunker, con pochi finestroni, un tempo concepita come parte di una palestra più vasta: venti bimbi relegati in spazi claustrofobici presso la scuola materna della sezione distaccata del plesso “A. Gramsci” in via Cerillo.

Dura oramai da circa un decennio la condizione di assoluta invivibilità presente all’interno della struttura didattica (plesso Cappella B), posta al confine tra la frazione di Cappella ed il centro cittadino. Lì, all’interno di un’area originariamente concepita per ospitare una palestra, da tempo la dirigenza scolastica, con il lascia passare delle autorità competenti comunali e provinciali, ha ben pensato di sistemare due classi di scuola materna.

Un’idea malsana che oltre a sottrarre uno spazio di socializzazione adibito alle attività motorie delle sezioni di scuola elementare presenti all’interno della medesima struttura, ha riservato per bambini dai tre ai cinque anni una vera e propria aula bunker.

Spazi Claustrofobici e Scuola Decimata per Fare cassa

Difatti allo spazio particolarmente angusto, che praticamente rappresenta solo la metà di una palestra già di per sé abbastanza esigua, si aggiunge la mancanza di finestre alle pareti. Le uniche presenti, concepite per l’appunto per una palestra, sono poste a pochi centimetri dal soffitto e non permettono né un gran ricambio d’aria, né la giusta illuminazione.

Condizioni oggettivamente critiche che danno l’immagine di veri e propri “spazi claustrofobici” recuperati in un ambiente inaugurato e originariamente ideato in ben altra materia.

Perché lì, al plesso Cappella B, doveva esserci soltanto una sezione di scuola elementare, con tanto di spazi di ritrovo e di un refettorio utile appunto come “aula mensa”. Ma le logiche economiche e la voglia di tappare ogni buco per recuperare spazi e percepire maggior somme di denaro (che vengono elargite dai piani superiori proprio in relazione al numero di alunni ospitate dalla struttura) ha trasformato i buoni propositi in discutibili decisioni.

Foto4792Via la palestra, e dentro due classi di scuola materna; via il refettorio per far spazio ad altre due classi di scuola elementare. Di questo passo anche in bagno si penserà di eliminare water e lavandino per sistemare alla meno peggio banchetti e lavagna con tanto di gessetto e cassino.

E così capita che l’unica attività motoria resa possibile per i giovanissimi alunni cittadini è quella di alzarsi dalla sedia e andare al bagno, mentre il servizio mensa, che praticamente imprigionerà i ragazzini della materna per altre ore all’interno del bunker municipale, viene effettuato sugli stessi banchetti utilizzati per leggere e scrivere.

La Logica Comune: Svuotare e Scendere le Scuole

Ma il depotenziamento costante della scuola pubblica non si limita al singolo caso suindicato. Perché tale logica, così come si è evinto in quest’ultimo anno e mezzo di amministrazione, coinvolge anche gli attuali politicanti conterranei.

Gettare bimbi in ogni angolo utile servirà per sgomberare altre strutture scolastiche per poi metterle in vendite al miglior (o peggior) offerente di turno.

Foto4785 “Tanto a che ci servono tutte queste scuole. Non le vedete che sono vuote?”, si urlerà in seguito per giustificare l’ennesima svendita del patrimonio pubblico. Sì, l’ennesima. Perché Ermanno & Co. sono riusciti nell’ardua impresa di dismettere una scuola materna al Fusaro (acquisita da volti noti della falsa opposizione) cedendo poi per quattro soldi quella di via Virgilio alla Provincia dell’amico Cesaro.

In più si è già annunciata la dismissione della materna Guardascione al centro del paese, mentre si vocifera la dismissione dell’edificio (adibito spesso come sede elettorale) sito tra viale Olimpico e “Cappella Vecchia”.

Diminuiscono le Iscrizioni: Giovani Scappano di Bacoli

“Le iscrizioni alle scuole primarie cittadine sono in netta diminuzione. Molte scuole sono inutili”, asserì “Mo Vengo” nel corso del penultimo consiglio comunale, senza fare una reale analisi delle ragione della carenza di iscrizioni ma puntando esclusivamente a giustificare nuovi tagli per “salvare le casse del Comune”. Per mantenere in vita una città che allontana i giovani locali inducendoli, per via dell’assoluta mancanza di prospettive lavorative future, a creare famiglia altrove.

A portare le proprie conoscenze in altre terre; a procreare in paesi differenti iscrivendo poi lì i propri bimbi. Garantendo in quei luoghi lontani un nuovo futuro.

“La Cantera” Comunale: Via l’Istruzione, Dentro il Voto Facile

Foto4787 “Benvenuti alla Cantina dell’Infanzia”, recita un cartellone azzurro affisso all’ingresso delle due aule in via Cerillo ricolme di bimbi in grembiule. E, a posteriori, mai nessun introduzione fu tanto indicata.

Spesso nel mondo dello sport si tende ad esaltare la “Cantera” del Barcellona di Messi e Guardiola. Un modello da imitare, fornace di talenti del calcio e di ragazzi in ogni caso capaci di alternare l’attività sportiva ad una vita regolare e contraddistinta da studio ed educazione.

Dalle nostre parti invece le uniche “Cantine” realmente visibili sono, quando c’è un po' di luce, le aule bunker in cui richiudere per non meno di sei ore consecutive coloro che dovrebbero garantire un futuro più roseo a questo territorio.

Per le centinaia di fanciulli che, terminati gli studi, voleranno lontano da lì dove, oggi come domani, si continueranno a chiudere i luoghi di crescita ed istruzione per aprire in ogni angolo (spesso con tanto di oneroso canone mensile) decine di centro anziani.

Perché il “pater familias”, avanti con l’età e con figli e nipoti al seguito, se tutto va bene tra cinque anni avrà ancora la forza per mettere e far apporre delle “X” sulla sceda elettorale. Il bambino, che ancora attende una palestra, un teatro o spazi pubblici d’incontro, tra cinque anni non sarà neanche maggiorenne.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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domenica 23 ottobre 2011

Buffonata al “Chiovato”, Carabinieri Con Manganelli Circondano lo Stadio: Sibilla e Città Umiliate dai “Poteri Forti” - FOTO

Foto4800 Senza pubblico, con un esercito schierato ed un direttore di gara che riesce a dare spettacolo anche in una domenica oscurata da teloni neri e mancanza di equità: città e squadra stuprate dalla protervia di chi, posto agli organi di controllo e di potere, ha schiacciato le emozioni di chi da anni attendeva di poter vivere questa giornata di sport, ed invece si è ritrovato dinanzi ad una farsa indecente.

Resterà ugualmente negli Annali della storia municipale, sia sportiva che sociale, la sfida andata in “onda” quest’oggi al Tony Chiovato di Baia tra la Sibilla Bacoli ed il Salerno Calcio che, dopo una settimana contraddistinta da decisioni incomprensibili, ha presentato un epilogo sconcertante fatto di espulsioni, divieti e sviste clamorose che sanno tanto di “progetto pianificato a tavolino”.

Rendere innocuo l’avversario per fargli pagare le pene di una “sette giorni” trascorsa “al di sopra delle righe” per tutelare l’immagine del paese e la dignità di una tifoseria sempre pronta ad ospitare con sportività sostenitori e dirigenti ospiti, considerati alla stregua di avversari solo sul campo da gioco.

Questa è stata l’unica colpa della dirigenza flegrea: tutelare la propria immagine e quella della città che da diversi anni rappresenta in quarta serie.

Ma dinanzi a ciò che resta della fallita Salernitana, che evidentemente questo campionato non lo deve semplicemente vincere ma ha la necessità di violentarlo con prepotenza, non è pensabile interporre difficoltà di alcun tipo e il tutto, senza intoppi, deve andar in porto con sfacciata tranquillità.

Ed è per questo che al Chiovato quest’oggi è stata inscenata una pagliacciata senza precedenti.

Bacoli Sott’Assedio: Stadio Trattato Come un Campo da Guerra

Foto4805 Lo stadio, che durante la sfida contro il Pomigliano era stato presidiato da non più di tre carabinieri giunti dalla vicina caserma di Bacoli, quest’oggi era letteralmente occupato sin da diverse ore prima dell’inizio del derby campano da non meno di una settantina di uomini in divisa, a cui si aggiungevano agenti in borghese sparsi per le strade cittadine. Numerose camionette nero scuro, agenti in assetto antisommossa con tanto di manganelli, ispettori, comandanti, marescialli, capi e capetti.

Polizia e carabinieri camminavano a braccetto setacciando ogni luogo alla ricerca di infiltrati locali, rei di voler gustare la partita attesa da circa un secolo.

Decine di forze dell’ordine attendevano cittadini già al parcheggio limitrofo all’impianto. Altre chiedevano a chiunque si avvicinasse nei paraggi dello stesso le motivazioni per cui avevano avuto l’ardire di passeggiare in via Castello. Altre ancora, così come quelle presenti sino a qualche mese fa dinanzi alle cancellate di Taverna del Re o alle altre che tutt’ora difendono i cantieri della Tav in Val di Susa, compatte si schieravano dinanzi ai cancelli d’ingresso per evitare l’accesso a chiunque.

Inferriate Oscurate da un Telone e Castello Aragonese Chiuso

Fuori allo stadio le inferriate che lo separano dalla strada erano state coperte la sera precedente da un telone nero. Scuro e lungo diversi metri, messo lì forse dal Comune o forse dalla Questura, per non permettere la sguardo neanche ad una mosca.

Foto4808Al divieto d’ingresso s’aggiungeva così quello di vista. Un bunker off limits posto sott’assedio.

Ma l’assurdo non si completava di certo qui: da ora di pranzo sino al termine della sfida si è vietato l’accesso al Castello Aragonese di Baia per prevenire che qualcuno, sporgendosi dalle mura centenarie, avesse potuto ammirare la gara; forze dell’ordine allontanavano anche chi aveva l’ardire di guardare la gara da spiazzali adiacenti alla struttura; mentre chiunque si permetteva di alzare il telone posto fronte-strada veniva in egual modo allontanato.

Alla stessa maniera in cui sono stati respinti gli ottanta fedelissimi di casa che, anche dal marciapiede, hanno supportato (senza vedere granché) i colori biancoazzurri.

La Verità sul Mancato Accesso dei Giornalisti: 80 Accrediti da Salerno

Accesso interdetto nei primi sei minuti di gioco anche ai giornalisti. Scelta, di certo non condivisile, assunta dalla società di casa per contrastare  la tattica di “aggiramento” effettuata dalla torcida ospite: da Salerno, viste le porte chiuse e con la speranza di intrufolare supporter salernitani, erano giunte addirittura ottanta richieste d’accredito tra radio, tv e carta stampata. Numeri esagerati, non riscontrabili neanche in Champions League.

Sibilla Bacoli – Salerno Calcio era evidentemente divenuta un affare di stato figlio del frullato garantito dalla superbia della Lega Nazionale di Serie D, la supponenza dei granata guidati da Lotito e Mezzacorona, la giustizia a fasi alterne dell’Osservatorio e l’ignavia del Comune di Bacoli, sino all’altro ieri assolutamente inattivo per raggiungere una soluzione al problema.

E mentre i capricci di Lotito si erano fermati poco prima l’inizio del match, rifiutando l’opzione di giocare al sabato a Frattamaggiore e proponendo successivamente di disputare l’incontro la domenica a Sorrento o Latina (se non a questo punto proprio all’Arechi), l’ira della Federazione Calcio si trasportava direttamente in campo.

Foto4816Perché l’evoluzione della gara, conclusa mezz’ora prima i canonici 90 minuti di gioco, è stata forse ancor più farsesca dell’organizzazione settimanale.

Il Nuovo “Moreno”: La Federazione Colpisce Chi Alza la Voce

Dopo una mezz’ora di assoluto dominio dei ragazzi di mister Carannante, a vestire i panni del protagonista era l’arbitro, unico “deus ex machina” a poter manovrare il derby così come era prestabilito.

Manzo batte un calcio di punizione direttamente sulle gambe di un avversario che, in modo irregolare, era posto a soli pochi centimetri dal punto di battuta. L’attaccante locale chiede il fallo ma il direttore di gara, il giovane Lacagnina di Caltanissetta, tiro dritto e permette il contropiede granata che con Biancolino, sino a quel momento annullato dai centrali in maglia bianca, passano in vantaggio. La miccia è accesa.

Manzo chiede spiegazioni e viene ammonito; le proteste continuano e, prima ancora che il gioco ricominci, con doppio giallo il goleador flegreo viene espulso. Ma non è finita: Rainone, in quel momento capitano a seguito dell’allontanamento di Tommy-goal, chiede spiegazioni ma viene cacciato con rosso diretto. Dalla panchina si alza poi il vice presidente Lucci che, furioso, vuole portare la squadra via dal terreno di gioco: espulso anche lui. Nel battibecco viene allontanato anche il vice allenatore bacolese Somma.

Mattanza calcistica ed incredulità generale. Anche Giubilato, ex giocatore del Napoli e attuale centrale salernitano, resta perplesso e corre a rincuorare i locali.

Lacagnina però non ha ancora terminato il suo capolavoro.

In 9 Contro 11, Lacagnina Non Si Plaga

Foto4812Ricominciano le danze e, seppur in 9 contro 11, è la squadra in inferiorità numerica a dettare legge. Passano cinque minuti e Sibilli viene steso in area: l’arbitro non vede e fa proseguire. Si torna dall’altro fronte ed un salernitano si sdraia da solo fuori area di rigore.

Ma il direttore di gioco vede altro. Non è simulazione, è fallo. Non è fuori in area, ma in area. Calcio di rigore per il Salerno.

Poziello e Sibilli corrono dal guardalinee che non può far altro che ripetergli interrottamente: “il fallo è fuori area, avete ragione”. Ma Lacagnina non ascolta neanche il suo assistente e indica il penalty. Tiro angolato e Biancolino fa 0-2 nei minuti di recupero.

Il secondo tempo a questo punto è una mera formalità con il team di casa che resta in sei uomini, determinati da tre cambi e tre infortuni in successione. Un metodo che, nei limiti della regolarità, permette alla Sibilla di manifestare il proprio dissenso verso una punizione impartita dall’alto.

Dopo un’ora di gioco Lacagnetta non può far altro che fischiare tre volte e mandare tutti a casa. La pagliacciata è finita anche per lui e addirittura una folta schiera di granata ne provano disgusto. Tra di loro si evidenziano le smorfie di Montervino, ex capitano partenopeo, che consola gli avversari condividendone l’amarezza.

L’arbitro di Caltanisetta sarà poi scortato negli spogliatoi da ben cinque uomini in divisa, tra cui un’autorità della Procura Federale, dove uscirà solo in nottata, soltanto dopo aver fatto sgomberare lo stadio.

Uno spettacolo sportivo trattato alla stregua di un evento bellico che vede sconfitti tutti.

Umiliata la Società e la Città di Bacoli

Foto4814 La società, che ha perso un incasso da una decina di migliaia di euro; la tifoseria, a cui è stata vietata la possibilità di ammirare la partita più importante del campionato. Ma ad essere umiliata è anche la città di Bacoli. La stessa cha ha potuto ospitare, senza alcun tipo di problema, squadre del calibro del Siracusa, della Juve Stabia, del Cosenza, della Paganese e della Scafatese, garantendo sempre ospitalità e sportività.

E lo ha fatto sempre lì, al “Chiovato”, secondo le proprie capacità strutturali. Proprio le medesime che, in ordine di capienza, potevano valere anche per chi evidentemente in questa categoria ci è solo di passaggio.

Una terra, oggi governata da personaggi incapaci di garantirle un campo adeguato ed il rispetto che merita nelle sedi istituzionali competenti, che ha da sempre vissuto lo sport con eleganza, avendo modo di confrontarsi anche con manifestazioni sportive di calibro nazionale. Basti pensare al Giro d’Italia o alla Tirreno Adriatica.

Con la Salerno Calcio invece le cose dovevano andare diversamente.

Senza pubblico, con un esercito schierato ed un direttore di gara fedele interprete delle volontà della Federazione: lo stupro sportivo e sociale di un intero paese è stato compiuto con efficacia, lasciando però troppi indizi e feriti sul campo.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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