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Freebacoli

Freebacoli: agosto 2012

venerdì 31 agosto 2012

Piove su Bacoli, Le Fogne Non Reggono: Allagamenti in Tutta la Città - FOTO

Basta mezz'ora di pioggia per mettere in ginocchio un paese alla deriva: Bacoli completamente allagata dopo il primo maltempo i mezz'estate.

Non sono bastate le sollecitazioni popolari (CLICCA QUI) ad attivare una preventiva politica di manutenzione ordinaria di tombini, fogne, canali e caditoie, a spronare gli amministratori locali in vista dell'annunciato maltempo di queste ore.

E così dopo trenta (e non di più) minuti di pioggia battente, lo scenario presentatosi dinanzi agli occhi dei cittadini è stato disarmante: strade allagate, tombini otturati, macchine ferme nel bel mezzo delle carreggiate, pedoni inondati da schizzi (a tratti simili ad onde marine) d'acqua piovana, negozi coperti d'acqua e, in generale, un'enorme difficoltà alla guida per automobilisti e centauri.

Puzza di Fogna, Disagi Ovunque

Senza escludere, come oramai è consuetudine in paese, la presenza di miasmi di melma direttamente in strada, ai margini dei marciapiedi.

Le situazioni più critiche sono state vissute, tra le 19 e le 20, su via Lungolago, via Giulio Cesare, Miseno, "Mazzoni", via Vanvitelli e a Cuma, con code di traffico lunghe anche diverse centinaia di metri.

Preoccupante lo scenario allo Scalandrone.

Su via Torre di Cappella, lì dove il tratto è più stretto a due passi dal cimitero, si sono verificati piccoli smottamenti con parte del terreno posto ai margini del percorso pubblico, riversatosi direttamente in strada.

Incredibile poi quanto accaduto in viale Olimpico: nonostante la strada sia in pendenza, nel tratto che porta verso la rotonda su cui confluiscono anche via Panoramica e via Lungolago, la carreggiata era coperta da una spessa patina d'acqua (oltre 10 cm) che rendeva impossibile anche il passeggio per i pedoni.

Gravi Responsabilità degli Amministratori

Attimi di panico anche lungo la villa comunale.

Lì, di fronte il Municipio e la Caserma dei Carabinieri, i giardinetti pubblici e la strada sono stati ricoperti d'acqua che non riusciva a defluire all'interno del vicino lago Miseno o delle non lontane pompe di sollevamento di Miliscola, per via di caditoie occupate da sabbia e spazzatura.

Gravissime, come già documento in passato, restano le responsabilità dell'amministrazione comunale, assolutamente incapace di prevenire un'atavica condizione di pericolo.

Difatti, se per un verso è vero che il sistema fognario locale non soddisfa, per la sua interezza, le utenze presenti sul terriorio, dall'altro lato la situazione viene gravemente peggiorata dalla mancanza di pulizia e manutenzione che praticamente rendono vani ogni tentativo di "salvare il salvabile".

Ad una realtà già di per sè deficitaria, le omissioni governative si pongono come una sorta di veleno letale da cui scaturiscono allagamenti particolarmente pericolosi per la salute della popolazione.

Oltre il Danno, la Beffa

Ed oltre all'incolumità dei cittadini c'è d'aggiungersi anche il danno economico che segue ad ogni pioggerella caduta in città. Tra richieste danni da parte di privati e necessari interventi (ovviamente in somma urgenza, senza bando di gara ad evidenza pubblica, trasparente ed affidamento diretto di lavori alle solite ditte "di fiducia") di ripristino dello stato dei luoghi, come il "rappezzo" delle buche in strada, i costi da pagare si aggirano intorno alle migliaia di euro.

Il Comune di Bacoli, sulla problematica specifica, è colpevolmnte omissivo da diversi mesi: dopo il decesso ed il pensionamento di buona parte degli operai impegnati nella pulizia di fogne e canali (tra cui non finiremo mai di ricordare e commemorare l'instancabile geometra Salvatore d'Agostino), sindaco, giunta e dirigenti municipali non sono riusciti ad affiancare personale al solo dipendente comunale Pasquale Napolitano.

Per concludere, si ritiene opportuno rammentare i nomi dei responsabili "politici" più interessati alla vicenda: vicesindaco Michele Massa con delega alla Visibilità, assessore Ettore d' Elia con deleghe ad Urbanistica ed Ambiente, Giuseppe Scotto di Vetta alla Viabilità (già assessore ad Ambiente ed Urganistica).

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Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Turista Inglese Viaggia per Ore, Ma i Beni Archeologici Sono Chiusi: "Bacoli è Allucinante"

Altro giro, altra corsa, turista inglese cerca di visitare le ricchezze archeologiche di Bacoli ma, nonostante svariati tentativi, torna a casa a mani vuote: precipita sempre più in basso la credibilità di un paese che non ha più alcun diritto per definirsi "turistico".

A pochi giorni di distanza dall'incredibile storia capitata ad un gruppo di visitatori (sia residenti che di altra nazionalità europea), impossibilitati di ammirare dall'interno la Piscina Mirabilis, è una nuova imbarazzante storia a coprire di ridicolo le infruttuose attività di Comune e Soprintendenza in materia di "valorizzazione turistica del territorio".

Gira veloce sul web la nota pubblica scritta da Mario Capuano, responsabile della Bacoli Touring, circa l'ennesimo esempio di beni archeologici negati, avvenuta ieri mattina nel cuore del paese flegreo.

Lettera Aperta su Facebook

"Gentili amici di 'FREE', lasciatemi fare, attraverso il vostro importantissimo "flajing-journal", un ennesimo sfogo. Stamattina, mentre girovagavo per la villa comunale insieme ad amici, mi accorgo di un signore, sicuramente straniero, che cercava affannosamente di avere qualche informazione. Mi avvicino - continua Mario - gli chiedo la sua nazionalità (in inglese) e mi accorgo che il turista in oggetto mi guarda come un marziano".

Stupore dettato da esperienze vissute in città, che di certo non hanno rispettato "le attese della vigilia".

"Mi risponde dicendomi che era un inglese, figlio di napoletani da anni trapiantati in Inghilterra, e che girava dalle 11:30 del mattino cercando informazioni sui nostri siti archeologici: quelli visitabili e aperti, visto che i primi tre siti piu' importanti erano chiusi per mancanza di personale".

Si parla ovviamente della Piscina Mirabilis, delle Cento Camerelle e della Tomba di Agrippina, praticamente invisitabili. Ed è a questo punto che il racconto, oramai divenuto quotidianità per una cittadinanza abituata ad una così pessima gestione, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale locale, assume contorni paraddosali.

Turista Inglese Incredulo

"Giunto alla Piscina Mirabile gli hanno detto (la solita signora) che quel sito aprirà al pubblico non prima della metà di settembre per lavori di restauri. Mi sono offerto immediatamente di accompagnarlo assicurandolo della sicura apertura dei siti da lui trovati sprangati. Ma il signore in questione mi ha ringraziato e, come scioccato da questa sua incredibile avventura, ha preferito essere accompagnato alla fermata di un pullman che lo portasse lontano da un paese per lui allucinante (parole sue)".

Al termine della lettera aperta Mario Capuano, nell'attacare gli organi competenti alla cura (o forse "non cura"?) del nostro repertorio di ricchezze storiche e paesaggistiche, riporta anche una serie di considerazioni espresse dal turista deluso poco prima di tornare verso la propria terra.

"Prima di salutarmi però mi ha detto qualcosa che è la sintesi dei nostri drammi: "Gentile signore, voi avete la fortuna di vivere dove è nata la storia dei nostri temoi ma inspiegabilmente la calpestate tutti i giorni". Vergogniamoci tutti, nessuno escluso e non prendiamocela con gli amministratori perché quelli siamo noi. Bacoli deve capire - conclude Mario - che il nostro nemico (e lo dico sino a schiattare) è sia la Soprintendenza che l'incapacità dei nostri amministratori".
Comune e Soprintendenza Prendono in Giro i Cittadini

Nuova cartollina della vergogna speditata dritta dritta "oltremanica" su cui, come già ampiamente affermato dal cittadino indignato, vi è da porre in calce la firma di Comune e Soprintendenza. Assolutamente incapaci di risollevare, anche attrevrso la valorizzazione turistica, un paese povero, apatico ed agonizzante.

In tal senso, proprio in riferimento alle mancanze amministrative, è utile ribadire i nomi e le competenze dei responsabili municipali: il sindaco Ermanno Schiano per il Consorzio di Valorizzazione Turistico-Culturale; l'assessore Giuseppe Scotto di Vetta (tra l'altro residente a pochi passi sia dalla Piscina Mirabilis che dalle Cento Camerelle) con delega al Turismo; la neo-assessore ai Beni Culturali Flavia Guardiascione (che, tra l'altro, ha spesso lavorato con e per la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei); e, dulcis in fundo, il consigliere Gino Illiano con delega alla Cultura.

Anche per loro, nuovi artefici di un disastro dalle conseguenze ben visibili agli occhi di tutti, ma soprattutto per la cittadinanza, si spera che possa valere il detto tanto cari ai latini: "repetita iuvant".

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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giovedì 30 agosto 2012

FOTO/NOTIZIA - Amianto a Cappella, Sito da Bonificare Trasformato in Discarica

Aminato in piazza utilizzato come base per uno sversatoio illecito di rifiuti urbani: la totale assenza del Comune di Bacoli e la presenza di incivili fanno di un'area da bonificare un nuovo sito da utilizzare a mo di discarica.

Sono due le foto inviate alla Redazione di Freebacoli (freebacoli@live.it) scattate presso lo spiazzale pubblico, utilizzato come parcheggio auto, sito tra via Tito e via Mercato di Sabato a Cappella, e nelle quali si mostra una realtà assolutamente paradossale.

Lastre di eternit mai rimosse, coperte alla meno peggio dopo svariate sollecitazioni, lasciate in terra da oltre cinque mesi con il silenzio assenso di un'amministrazione ben cosciente. E a nulla, sin'ora, sono valse le denunce di residenti, preoccupati del fatto che la presenza di ulteriori rifiuti possa smuovere o spezzare le onduline in amianto.

E Anche Cappella Divenne Terra del Centro Ittico

Ma dalle immagini, a cui si ritiene opportuno aggiunge soltanto il commento dell'utente indignanto promotore della mail/segnalazione, è quantomeno anomalo riscontrare come l'ente municipale, per segnalare l'area, abbia utilizzato una cartellonistica a nome del "Centro Ittico Campano".

Società ad intero capitale pubblico e municipale, che con l'area di Cappella ha veramente ben poco a che fare.

Forse, a giustifica dell'errore, vi è da considerare l'ingente mole di volantini simili stampati per segnalare i cumuli di eternit adagiati su via Spiagge Romane, proprio in area CIC.

"A cinque mesi di distanza guardate cosa è diventata la zona messa in sicurezza per presenza di lastre di amianto. Ringraziamo - scrive Mario - per il civile  comportamento, le persone che hanno contribuito a creare questo".

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Porto di Baia, Scoperta la "Banda del Parcheggio Abusivo": Guadagni in Nero per 100Mila €

Estate rovente sul fronte dei controlli contro l'evasione fiscale: Guardia di Finanza scopre la "banda del parcheggio abusivo", mettendo fine ad un giro di denaro in nero che, per l'intera estate, si è aggirato intorno ai 100mila euro.

Operavano presso il porto di Baia un gruppo di parcheggiatori abusivi, residenti in Bacoli, capaci di garantire sosta certa per autovetture e motocicli delle centinaia di bagnanti che quotidianamente affollano la banchina dell'area, per raggiungere la zona occupata dagli ormeggi.

Semplice, quanto estremamente redditizio, il lavoro messo in piedi approfittando di una clientela particolarmente facoltosa e pronta a tutto pur di evitare il traffico della frazione cittadina.

La Rete della "Banda"

Presenti costantemente lungo il porto, i quattro (tutti denunciati all'autorità competente) intercettavano automobilisti o centauri in difficoltà per la mancanza di parcheggio, assicurandogli la sosta ed il trasporto del veicolo presso piccole aree distanti dagli ormeggi.

Terreni incolti, per lo più privati, sparsi tra via Sella di Baia, via Castello, ed altre zone di Bacoli dove l'autoveicolo restava sino al ritorno sulla terra ferma dei proprietari a cui, dopo pochi minuti d'attesa, veniva riconsegnato il mezzo.

Particolarmente esosi i prezzi fissati per l'erogazione del servizio: 10 euro per le macchine e 5 per i motorini.

Un'idea originale, che ha fatto particolarmente presa in una zona carente di posti auto e satura di caos e traffico, praticata però in modo assolutamente abusiva.

Le aree di parcheggio utilizzate dalla "banda" erano carenti delle apposite autorizzazioni, mentre l'intero giro di denaro si perpetuava in modo illecito poiché privo di alcun tipo di dichiarazione agli organi competenti.

Cospicui introiti, interamente detassati.

Operazione della Guardia di Finanza di Baia

Il blitz, che ha messo fine all'attività abusiva, è stato compiuto dalla Guardia di Finanza il cui "drappello" di zona (con competenze di controllo, sebbene l'atavica carenza di uomini a disposizione, per i territori di Bacoli e Monte di Procida) è sito proprio all'interno del porto di Baia.

Dai controlli svolti dalle "fiamme gialle" sono stati rinvenuti oltre settanta posti auto ed altri per motocicli, utilizzati quotidianamente e che fruttavano ai quattro somme particolarmente ingenti.

Da una prima stima, se si considerano le quattro mensilità estive, i margini di guadagno (ovviamente del tutto "netti" perché privi di tassazione) si aggiravano intorno ai 100mila euro, rappresentando un grave danno per le casse dello Stato e dello stesso Comune di Bacoli.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Balneazione Vietata all'Ex Piranha, Travi Pericolose Sul Fondale: Parte la Bonifica - FOTO


Mercoledì 29 agosto, su richiesta dell’ Ufficio Locamare di Baia e dell’Ufficio Demanio del Comune di Bacoli è stata rimossa dai fondali marini di Miseno una trave di ferro ad U piantata sul fondo e sporgente della sabbia per circa mezzo metro, con grave pericolo per l’incolumità dei bagnanti e di tutti i frequentatori dell’area.

L’area è quella a sud della base logistica della Guardia di Finanza, prospiciente l’ex complesso Piranha, al cui abbattimento sono presumibilmente dovuti i succitati reperti

Ricordiamo che lo stabilimento balneare abusivo «El piranha», in funzione dal 1982 al 2004, sorgeva appunto sulla baia di Miseno,  vicino all’antico  porto romano e ai ruderi di una villa romana sul mare, ed in prossimità del Comando della Guardia di Finanza.

Colosso Abusivo Abbattuto, Restano le Macerie

Dopo un contenzioso di molti anni, la Regione Campania eseguì il decreto di abbattimento emesso dal tribunale. Tra le opere abusive abbattute c’era anche un pontile.

Alla demolizione presenziarono, tra gli altri, l’allora  presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, l’assessore regionale all’Urbanistica Gabriella Cundari, l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Napoli, Francesco Borrelli e i rappresentanti della capitaneria di porto e delle forze dell’ordine.

L’abbattimento del Piranha avrebbe dovuto costituire una svolta epocale nella lotta all’abusivismo e si ipotizzò il recupero dell’area, di enorme valore storico e ambientale, con riconversione a parco pubblico. L’allora Ministro all’ Ambiente, Pecoraro Scanio così tuonava: «Si tratta di un momento importante per la tutela dell'ambiente del paesaggio e per affermare con forza la legalità nella nostra Regione».

Sono passati 5 anni e la situazione attuale, sia dell’area, sia della lotta all’abusivismo, sia della legalità in generale, è tristemente sotto gli occhi di tutti. Qualsiasi commento in merito sarebbe perciò superfluo.

Parziale Bonifica dell'Area Ma Restano i Pericoli

Tornando all’operazione di volontariato del 29 agosto 2012, questa è stata coordinata dalla Guardia Costiera di Baia e dalla Protezione Civile Provincia di Napoli ed è stata eseguita dalla Ditta Marine Sub con l’ausilio di alcuni cittadini del Poggio.

La zona è oggetto dell’Ordinanza n. 65/2012 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Pozzuoli datata 25 agosto 2012, di cui riportiamo copia, che vieta la balneazione, la navigazione, l’ancoraggio nonché ogni altra attività marinara, di superficie o subacquea nello specchio acqueo circolare incentrato nel punto di coordinate: Lat 40°47’337”N – Long 14°04’859”E e raggio di 20metri.

Purtroppo con tale bonifica non è stato possibile rimuovere tutte le cause di pericolo perché, ispezionando l’intera area circostante , come mostrano le numerose foto scattate in tale occasione, sono state rinvenute molte altre putrelle, spesso in parte semiaffondate nella sabbia, alcune delle quali piegate ad angolo retto, con spunzoni spesso rivolti verso l’alto, altre saldate tra loro, e catene, in parte rese taglienti dall’usura della ruggine, che costituiscono senza alcun dubbio grave pericolo a tutti i frequentatori della zona.

Pertanto ci si augura che l’area possa al più presto essere oggetto di una ispezione e di una bonifica ben più radicale di quella che può consentire una semplice azione di volontariato e su questo, essendo ormai a conoscenza del problema, vigileremo e cercheremo, come usualmente facciamo, di apportare il nostro contributo fattivo.

Nel frattempo l’ordinanza continua ad essere in vigore e tutti gli interessati sono pertanto invitati per il momento a non accedere, sia a nuoto sia in barca, alla suddetta area.
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Alessandro Parisi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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mercoledì 29 agosto 2012

Cucciolo Chiuso in Busta Tra i Rifiuti: Salvato da Operatore Ecologico - FOTO

Gettato tra i rifiuti, all’interno di un sacchetto, rischia di finire in discarica: cucciolo di cane salvato da un operatore ecologico di Bacoli.

E’ stato ritrovato ieri mattina, tra cumuli di rifiuti ingombranti presenti in strada, un cucciolo di cane (ancora vivo) chiuso all’interno di una busta nera e gettato tra la spazzatura.

Una triste scoperta fatta alle prime luci dell’alba da Ciro Amato, dipendente della Flegrea Lavoro (società comunale addetta alla raccolta e trasporto dei rifiuti cittadini), che ne ha sentito i guati e lo ha salvato, liberandolo dalla busta e portandolo presso la sede centrale della società.

Da Rifiuto Ingombrante a Mascotte

A dare la notizia, attraverso il noto social network di facebook, è stata il direttore tecnico dell’azienda FL Beatrice Fabbricatore che, nel pubblicare una foto del cucciolo, ha dichiarato di essere intenzionata a denunciare, una volta conosciuta l’identità di colui che ha compiuto un così vile gesto, il proprietario/colpevole alle autorità competenti.

Il cagnolino, color nero e ribattezzato col nome "Micky" (in foto), è adesso diventato una sorta di mascotte per l’intero corpo di dipendenti.

E se il lieto fine della vicenda riesce a strappare un sorriso, d'altra parte è impossibile non riflettere, con amarezza, dinanzi a gesti tanto sconsiderati, stigmatizzando chiunque abbia intenzione di ripetere violenze ai danni di animali.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Rifiuti in Fiamme, Brucia una Campania Malata: Il Dramma di Bacoli è in Via Spiagge Romane

Un dramma, quello dei roghi di rifiuti, che attanaglia le intere province di Napoli e Caserta: un'estate di fuochi altamente tossici quella vissuta anche in via Spiagge Romane, a Bacoli.

Un'arteria che taglia in due il paese, e che collega la città dal confine con Monte di Procida a quello con il comune di Pozzuoli, devastata negli ultimi mesi da fumi neri carichi di diossina.

Di nubi tanto evidenti quanto nocive, che hanno allarmato (e continuano a preoccupare) i cittadini di frazioni molto popolate che pagano lo scotto di una terra disertificata trasformata in un enorme discarica.

E i sacchetti posti sul ciglio della strada, in questo contesto, sono assolutamente marginali se si considera quante tonnellate di rifiuti d'ogni tipo occupano da tempo le aree incolte presenti al di là del fitto canneto che cinge la carreggiata a mo di tunnel naturale.

Spazzatura (e non solo quella "fatta in casa") col tempo incenerita con ciò che restava di una vegetazione prima inquinata dagli sversamenti illeciti ed impuniti, e poi devastata definitivamente dalle fiamme.

Senza dimenticare dei roghi spesso provenienti da aree di cantiere vicino lidi, ristoranti ed altro tipo di locali presenti proprio in quella landa dimenticata ascrivibile per intero alla Pineta di Cuma. Anche in questo caso a bruciare, spesso, sono proprio rifiuti tossici e pericolosi (come nella foto in alto, scattata sul litorale di Cuma nell'ottobre del 2011)

 Il Comunicato: "E' un Biocidio Premeditato"

Ed è proprio in tal senso che il "Coordinamento Regionale dei Fuochi" continua a tenere alta l'attenzione sulla problematica, stilando un comunicato dalle parole forti ma, essenzialmente, senz'alcun dubbio uniche in grado di mostrare appieno il dramma vissuto di chi lentamente muore in ciò che, per comodità comunicativa, è stata definita a buon diritto la "Terra dei Fuochi".


"Il problema dei ROGHI TOSSICI di rifiuti industriali rappresenta da decenni in Campania un gravissimo problema di ordine e salute pubblica mai affrontato convenientemente da tutte le Istituzioni, nazionali e locali. Un autentico dramma umanitario ed un genocidio occulto che da oltre vent’anni, ogni giorno di più, assume proporzioni spaventose e riconducibile ai più feroci crimini contro l’umanità. I dati, ormai da più parti confermati, dell’elevatissima incidenza di patologie tumorali nelle zone colpite delle province di Napoli e Caserta, sono ormai la palese dimostrazione di questo BIOCIDIO negato e premeditato. Ci chiediamo come facciano ancora le Istituzioni locali, che di esseri umani sono composte, ad ignorare questo gravissimo fenomeno che ricade anche su di loro e sulle loro stesse  famiglie", tuona l'incipit del comunicato indirizzato, tra gli altri, anche alla Comunità Europea ed alla Corte Internazionale per i Diritti Umani..

Il Coordinamento Comitati Fuochi intende innanzitutto riaffermare con forza un concetto basilare: il fenomeno dei roghi e dello sversamento di rifiuti tossici è ascrivibile unicamente allo smaltimento occulto di rifiuti industriali di attività commerciali ed industriali, campane e nazionali, che operano in regime di evasione fiscale, e non assolutamente ai rifiuti solidi urbani che vengono utilizzati come comoda copertura, anche mediatica, per ingenerare senso di colpa e quiescenza del popolo campano vittima di un gravissimo disastro ambientale, addirittura ben maggiore di quanto oggi si può registrare con l’ILVA di Taranto perché in atto per milioni di tonnellate l’anno da ben oltre venti anni.

"Il quantitativo di rifiuti industriali prodotti in Italia (oltre 130 milioni di tonnellate all’anno) è oltre quattro volte superiore al quantitativo di rifiuti urbani. Circa 30 milioni di tonnellate di tali rifiuti industriali escono da qualsiasi tipo di tracciabilità annua e scompaiono nel nulla. Gran parte di questi - continua il Coordinamento - vengono illegalmente smaltiti in Campania e diventano nube tossica nei migliaia di roghi appiccati ogni anno nella nostra Regione a danno della salute della collettività".

Appello e Proposte alle Istituzioni


Duplice infine l'appello alle Istituzioni, su piani di intervento a livello nazionale e locale.

A livello NAZIONALE si richiede:

-          Istituzione immediata di un Sistema nazionale Satellitare di Tracciabilità dei flussi di rifiuti industriali;

-          Inasprimento delle pene per reati di trasporto e smaltimento illegale di rifiuti industriali: equiparando il reato ambientale ad un reato di camorra, inoltre sanzionando fortemente le aziende consenzienti con questo sistema criminale;

-          Nell’immediato azzerare tutte le possibilità di trasporto su gomma intra ed extra regionale per tale tipo di rifiuti: rifiuti industriali KM ZERO in Campania! Questo almeno fino a quando il sistema di tracciabilità satellitare non sia definitivamente operativo e garantisca il monitoraggio.

-          Che il governo Nazionale e Regionale della Campania facciano definitivamente chiarezza sulle pratiche di smaltimento dei rifiuti industriali ad oggi ancora importati legalmente nella nostra Regione vista la carenza di impianti idonei. Si faccia chiarezza anche su come si intende procedere alle bonifiche previste nel piano regionale vista la mancanza di tali impianti.

I Comuni Si Diano una Mossa

A livello LOCALE le amministrazioni Comunali, Provinciali e Regionale, con strumenti e forme che ne ottimizzino le risorse, dovranno invece provvedere a:

-          Videosorveglianza delle zone a maggiore incidenza del fenomeno roghi tossici;

-          Vigilanza e presidio del territorio condiviso e coordinato tra le varie amministrazioni interessate (Comuni e Provincia) in maniera da essere efficace ed efficiente dal punto di vista delle risorse necessarie mediante utilizzo di qualsiasi corpo idoneo a controllo e repressione;

-          Ordinanze tendenti a controllare i fenomeni locali di evasione fiscale con forti sanzioni al commercio e ai produttori locali (ad esempio per lo smaltimento di pneumatici).

"La guerra dichiarata dal Presidente del Consiglio Monti alla evasione fiscale ed alla corruzione, in Campania non è soltanto una guerra di civiltà ma da anni è guerra di sopravvivenza con grave danno alla salute pubblica!  Oggi - conclude il Coordinamento Regionale dei Roghi dei Rifiuti - diciamo definitivamente:  basta chiacchiere e mistificazioni sui rifiuti urbani!  Stiamo morendo, da anni!  Agite! Agite a tutela di tutte le nostre famiglie e della nostra Patria! Mai, in tremila anni di Storia, la Campania ha subito un simile massacro del proprio territorio!".

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Foce Coperta da Rifiuti, E' Polemica con la Soprintendenza: Il "Caso Fusaro" Arrivò al TG2

Clamorose menzogne per la “foce romana” del lago Fusaro, la Sovrintendenza ricorda di bonifiche avvenute nel 2010: cittadini e comitati la smentiscono.

Dopo decenni di false promesse e mancate bonifiche, è una nota redatta dalla Soprintendenza
Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei a documentare una presunta attenzione per la salvaguardia del territorio da parte delle istituzioni, assolutamente non corrispondente (anche a detta degli stessi cittadini del posto) con la realtà dei fatti.

La lettera, sottoscritta dalla soprintendente d'area Elena Cinquantaquattro e che risponde a delle giustificate perplessità avanzate dal comitato "Coordinamento delle Periferie" circa il degrado esistente tra Cuma ed il Fusaro, punta l'attenzione su di una presunta bonifica (data per certa) della cosiddetta "foce romana".

 
Le Parole della Sovrintendenza

Canale all'aperto occupato da ogni tipo di rifiuto, in teoria utile per il ricambio d'acqua salata tra la laguna salmastra ed il mare di Torregaveta, il cui mancato funzionamento rende vana ogni speranza di salvezza per un lago oramai agonizzante.


La Soprintendenza interviene lì dove istituzionalmente chiamata in causa, operando, ovviamente, anche in sinergia con gli altri enti, come, per esempio in occasione del controllo dei lavori del tratto di pista ciclabile realizzata dalla Soprintendenza BAPPSAE di Napoli in corrispondenza della Foce Romana e alle fondazioni della Casina Vanvitelliana sul lago ed all'Ostrichina, in quelli - scrive la Cinquantaquattro - dei primi lavori di pulizia di fondali della Foce Romana, effettuati nel 2010 a opera del CIC e controllati da ns. personale scientifico e tecnico” .

Il TG2 Arriva sul Lago Fusaro, Freebacoli Mostra i Crimini Che Uccidono la Nostra Terra


Affermazioni ben lontane da un presente fatto di menefreghismo e disattenzione totale delle promesse di bonifiche, assicurate dal Comune di Bacoli già nel 1997 attraverso il "piano di sviluppo del Centro Ittico Campano", inviato addirittura al Ministero del Tesoro.


La Risposta del Coordinamento



"Interpellati a luglio 2012 sia l'assessore competente ché i tecnici del comune asserivano di non essere a conoscenza di questa bonifica, così i residenti del posto e le stesse foto dal 2009 ad oggi evidenziano nessun miglioramento nelle condizioni della foce Romana", attacca il Coordinamento attraverso una risposta articolata attraverso il web.
Lamentele, del tutto fondate e certificate dal lavoro d'informazione fatto periodicamente sul territorio da decine di volontari e gruppi civici, a cui è seguita anche una nota ufficiale protocollata in Municipio.

"Senza mezzi termini ciò ha dello sbalorditivo! Per questo, il Coordinamento delle Periferie (comitato di quartiere) - continua la nota facebook - ha scritto il 21/08 al sindaco di Bacoli, a Flavia Guardascione (assessore ai beni culturali), a Domenico Oriani (presidente del Centro Ittico Campano) per chiedere spiegazioni anche in prospettiva di azioni legali che stiamo prendendo in considerazione".

Ad essere richiesta, nello specifico, è "se tali lavori risultano essersi svolti ed in quale entità e tempi, poiché in caso contrario risulterebbe del tutto infondata e falsa la dichiarazione della Soprintendenza che per evitare di assumersi la responsabilità delle condizioni in cui versano i siti ambientali-storici del nostro paese, vuole scaricarle sul Comune per altro non privo di mancanze".

Il Caso Arrivò al Tg2


Ed è quindi anche e soprattutto con queste modalità che la società civile pungola gli organi competenti alla manutenzione e salvaguardia delle ricchiezze cittadini, da anni sottratte dalle braccia della popolazione e lasciate miseramente cadere nell'oblio dell'abbandono.

Numerosi sono stati negli anni  gli organi d'informazione che hanno posto l'attenzione sulla specifica questione della "foce romana" al lago Fusaro, che attraversa la "mai aperta" pista ciclabile e su cui passa un ponticello in legno anch'esso reso possibile (così come il resto della pista) grazie a lauti finanziamenti della Comunità Europea.

Su tutti si ricorda il servizio andato in onda il 9 aprile scorso (giorno di Pasquetta) all'edizione delle 13:00 del Tg2 nazionale.

Documento televisivo di verità e di denuncia, realizzato dal giornalista Gianpiero Scarpati in collaborazione con l’associazione Freebacoli ed il forte interessamento di LegAmbiente-Bacoli, capace d'immortalare la fatiscenza in cui è costretto a convivere il lago più esteso dell’area flegrea.

Il tour, partito dallo scarico municipale di troppo pieno (che termina nel lago) sito in via Cuma, passò per la pista ciclabile mai completata , le abbandonate Grotte dell’Acqua (da cui fuoriesce acqua termale a 38 gradi di temperatura costante) e, per concludere, proprio sopra la "foce romana" di Torregaveta completamente otturata da rifiuti, detriti e liquame.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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martedì 28 agosto 2012

"Ragazze Madre" Senza Diritti, A Bacoli il Comune Non Paga i Contributi

La casta difende se stessa e la propria clientela, i “grossi evasori” (in attesa di condoni fiscali) continuano a non pagare tasse, ma a farne le spese sono sempre le fasce più deboli: il Comune di Bacoli non paga da mesi i contributi dovuti alle “ragazze madre”.

Sono circa 24 le giovani cittadine bacolesi che, oramai da due mesi, attendono dal Municipio il pagamento del “contributo economico assistenziale spettante per figli riconosciuti da un solo genitore”, afferente ai primi mesi dell’anno in corso.

Beffa ancor più amara, condita da promesse ripetutamente non mantenute, se si considera che ad ognuna di loro spetta una cifra tra gli 800 e 900 euro, per una somma complessiva inferiore ai 18mila.

Pochi spiccioli per le casse di un Comune da 27mila abitanti, che chi amministra il paese non è ancora riuscito a trovare.

Promesse Senza Esito

“Non si preoccupi che domani risolveremo i problemi”. “Ora la richiamo immediatamente e massimo entro fine settimana avrà l’assegno”. “Senta, le giuro che i soldi ci sono”.

Rassicurazioni e proclami ripetuti alla stregua di un dj in discoteca, che alimentano giorno dopo giorno solo la rabbia di chi ha difficoltà a tirare avanti alla giornata. Di giovani donne, con figlio (spesso neonato) a carico, prive di lavoro e quindi di alcun tipo di sostentamento con cui garantirsi una vita dignitosa.

E se le chiacchiere, come al solito, abbondano a dismisura, i fatti restano praticamente pari allo zero. Nonostante il contributo, come stabilito da apposita normativa, rappresenti un diritto.

Mancanze Gravi del Comune di Bacoli

Dal 2004, infatti, sono i Comuni di residenza delle “ragazze madri” che richiedono assistenza, a provvedere a tutti gli adempimenti necessari per la liquidazione dei contributi economici: delle rette agli istituti e/o case famiglia che li ospitano, nonché degli eventuali Premi di Riconoscimento;

Un dovere per l’ente municipale spesso concretizzato a diverso tempo di distanza: a volte si parla addirittura di tre mesi.

Basterebbe pensare, tanto per porre un esempio, a quanto successo per gli assegni dovuti entro dicembre 2011 che, tra silenzi ed annunci, furono coperti dal Comune di Bacoli solo nel mese di marzo dell’anno successivo.

Ritardi per Ricevere un Diritto

Irrisori i costi complessivi del sussidio: meno di 50mila euro all’anno. Poco meno di 4mila euro al mese che divisi tra 24 persone permette un introito di circa 150 euro cadauna.

Bazzecole per le casse di un Municipio che si permette ancora oggi  il lusso di pagare, con soldi pubblici, auto blu (solo il fitto di quella di Sua Maestà Ermanno Schiano costa oltre 9mila euro l’anno), cellulari e schede gratis a sbafo per assessori e dirigenti, computer personali, mobilio di qualità, poltrone di lusso, buffet per grandi feste.

Speranza di sopravvivenza per chi invece non sa come mantenere se stessa ed il proprio figlio.

Perché tagliare i fondi destinati al “sociale”, o anche solo ritardarne di una settimana il pagamento, significa porre sul lastrico della disperazione i più deboli.

Quelli a cui la voce viene chiesta solo in tempo di elezioni.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Chiesa e Comune, C'è Qualcuno Che Mente: Chiusa da Due Anni la Villetta ai "Campi Elisi" - FOTO

Nel pieno centro storico di Bacoli, in via Campi Elisi, "cresce" da due anni una foresta di rifiuti nonostante le giuste rivendicazioni di cittadini e turisti: la questione arriva in Consiglio Comunale.

L'area (una villetta), passata nelle mani del Comune a seguito di un esproprio, è posta a pochi metri dalla Piscina Mirabilis e dalle Cento Camerelle e dovrebbe rappresentare un luogo di svago e relax sia per residenti che per le decine di turisti che quotidianamente attraverso le scalette che dalla villa comunale conducono fin su l’area antica di Bacoli.

Ma lo stato attuale dei luoghi, ben testimoniato dalle nuove  immagini inviateci da un cittadino indignato, rasentano l’assurdo per un territorio che ancora si pavoneggia a mo di località turistica di fama internazionale

Camminano a braccetto le pesanti inadempienze del Comune di Bacoli e della Parrocchia di S.Anna che, dopo aver raggiunto un accordo sulla questione, hanno lasciato lo spiazzale, ora chiuso da due anni alle spalle del Comando della Polizia Municipale, nella fatiscenza più totale.

L'Accordo Che Non Esiste

Difatti con deliberazione n.11 del 24/01/2011 avente ad oggetto “Direttive per l'assegnazione dello spazio in via Campi Elisi, adiacente l'ex Asilo Nido” la Giunta Comunale decideva di “assegnare in comodato d'uso gratuito a Don Carmine Guida, nella qualità di parroco della chiesa Gesù S. Anna e Maria di Bacoli, lo spazio in via Campi Elisi adiacente all'immobile ex Asilo Nido, di proprietà comunale nella disponibilità di questo Ente a seguito di procedura espropriativa;” e di “ incaricare i Responsabili dei Settori VII ed il Responsabile dell'Uff. Staff Gare e Contratti, di attivare quanto di competenza,  per l'assegnazione in comodato d'uso gratuito, dello spazio (…)per 6 anni dalla stipula della Convenzione;”.

Tale deliberazione faceva seguito ad una nota nella quale il parroco Don Carmine Guida della chiesa Gesù S. Anna e Maria di Bacoli chiedeva l'utilizzo, in comodato d'uso gratuito, del suddetto spazio da utilizzare  per attività educative e sociali per i ragazzi che frequentano l'oratorio della parrocchia.

Chiare, dal corpo del deliberato, anche le finalità che puntavano ad “iniziative ed attività in un luogo dove i ragazzi potranno sperimentare momenti di socializzazione e di crescita civile e culturale. In più nel periodo estivo si organizzeranno manifestazioni  culturali, teatrali e musicali ed attività ludiche e giochi di gruppo; che, inoltre, la comunità parrocchiale, si impegna a garantire a proprie spese la custodia e la manutenzione ordinaria e straordinaria dello spazio”.
Le Colpe dell'Assessore Michele Massa

L’unica nota certa, al momento, è che lo spiazzale non è mai stato, effettivamente, usufruito per gli scopi per cui è stato realizzato né prima della sua concessione in comodato d’uso gratuito alla parrocchia né tantomeno dopo;

Una realtà sconcertante, prottrattasi da oltre due anni anche e soprattutto attraverso l’inerzia dell’assessore al Verde Attrezzato Michele Massa, per la quale i consiglieri Josi Gerardo Della Ragione ed Adele Schiavo hanno protocollato un’interrogazione consiliare in cui si chiede

1.    Quanto è costata la realizzazione della villetta, con quali fondi essa è stata finanziata e quale fosse il progetto iniziale;

2.    Se sono stati presi provvedimenti o ci sono stati atti di sollecito, da parte dell’Amministrazione,nei confronti della parrocchia che non ha mantenuto gli impegni assunti;

3.    Cosa è stato fatto e cosa si intende fare per ovviare allo stato di degrado e abbandono dello spazio (mantenere la concessione alla parrocchia,affidarla ad altre associazioni, gestirla autonomamente ecc..)

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

Casina Vanvitelliana, Il Restauro Costò 2 Milioni di €: Oggi è Invasa dalla Muffa - FOTO

Mura screpolate ed umidità all'interno della Casina Vanvitelliana al lago Fusaro: gettati al vento, attraverso lavori assolutamente poco duraturi, circa 2 milioni di euro giunti dall'Unione Europea

Girano attraverso il noto giornale on-line del Corriere del Mezzogiorno, inserto meridionale del Corriere della Sera, le immagini di fatiscenza assoluta immortalate all'interno della celeberrima struttura presente all'interno del Parco Vanvitelliano, un vanto per l'omonima frazione della città di Bacoli.

A documentare la notizia, attraverso la solita e professionale puntualità, è il giornalista Antonio Cangiano, da tempo attivo (in particolar modo nei Campi Flegrei) per la salvaguardia del patrimonio artistico locale.

L'Articolo de "Il Corriere del Mezzogiorno"

"Muffa e umidità aggrediscono la casina Vanvitelliana al lago Fusaro, nel comune di Bacoli. Nel celebre casino di caccia appartenuto ai Borbone, e dove hanno soggiornato uomini illustri del passato, l’intonaco è a pezzi. A lanciare l’allarme l’associazione Freebacoli: “opportunità sprecata da Comune e Soprintendenza per le riqualificazioni rese possibili attraverso i finanziamenti europei".", scrive Cangiano come incipit di una lunga serie di foto all'interno di un articolo apparso in giornata sulla pagina web del quotidiano.


Nuovo scempio in grado di rendere bene l'agonizzante presente vissuto da una terra mantenuta male ed amministrata peggio.

Difatti, senza timore di smentita, è possibile asserire che la Casina Vanvitelliana rappresenti ad oggi lo specchio della triste realtà vissuta dalla città di Bacoli: meravigliosa e ricca di fascino ad uno sguardo superficiale, lascia però più qualche perplessità se ammirata con maggior scrupolo.

11 Milioni di Euro Arrivati per il Parco del Fusaro

Adagiata su di un lago inquinato e maleodorante, resta collegata alla terra ferma attraverso un ponte in legno a dir poco decrepito. Le foto scattate all'interno, poi, danno il senso dell'enorme opportunità sprecata da Comune e Soprintendenza per le riqualificazioni rese possibili attraverso i finanziamenti europei.

Con il solo POR Campania 2000/06, l'area del parco del Fusaro ha ricevuto sovvenzionamenti superiori ad 11 milioni di euro. Di questi circa 2 milioni sarebbero dovuti servire per il "Restauro della Casina Vanvitelliana".

Ma c'è di più.

Foto e Matrimoni Pagati a Peso d'Oro

Per celebrare matrimoni civili all'interno di questo sito, il Comune di Bacoli chiede il pagamento di una somma pari a 500 euro mentre, per le spose che volessero scattare foto presso il fatiscente Parco Vanvitelliano, l'imposta arriva sino ad euro 250.

Il tutto con la compiacenza sia dell'amministrazione comunale che di quella del Centro Ittico Campano, "spa" ad intero capitale municipale che proprio all'interno del parco ha i propri uffici amministrativi.

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Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it


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lunedì 27 agosto 2012

Spiaggia Libera Inesistente, Scontro a Miliscola Tra Lidi e Bagnanti: Arrivano i Carabinieri

Estate rovente, sul fronte delle polemiche e della rivendicazione dei diritti, lungo l'arenile di Miseno-Miliscola: ennesimo scontro tra bagnanti e concessionari di spiagge pubbliche.

Mentre la stagione balneare si avvia mestamente verso il viale del tramonto, ad infuocare l'ultimo fine settimana di agosto è la realtà vissuta quotidianamente lungo l'area di confine che, in Miliscola, divide la costa bacolese da quella di pertinenza amministrativa del Comune di Monte di Procida.

Proprio lì, dove tra l'altro un'illegale rete metallica adagiata sugli scogli divide lo spazio pubblico da quello "privato", si è verificato un increscioso episodio a cui hanno preso parte, sia come diretti interessati che alla stregua di semplici bagnanti, numerosi cittadini.

"Nel corso di un'afosa giornata dell'ultima settimana mi sono recata sulla spiaggia di Miliscola con una mia amica napoletana. Giunti poco dopo il lido Aurora, ci siamo stese vicino agli scogli su una piccola rientranza della spiaggia gestita in concessione dal noto stabilimento balneare", racconta una residente, disgustata per le modalità con cui vengono trattati i bagnanti "liberi", ovverosia privi di ombrellone e lettino a pagamento.

Carabinieri in Spiaggia

"Neanche il tempo di sdraiarci e abbiamo dovuto fare i conti con uno dei responsabili del lido privato che, avvicinatosi, ci ha chiesto di alzarci ed andare via. La mia amica lo ha fatto, mentre io non c'ho pensato proprio ed ho immediatamente chiamato i carabinieri. Questi però, venuti in loco hanno preferito non creare attrito con uno dei titolari, ma anzi ci hanno detto che effettivamente non potevamo sostare in quella zona. eppure si parlava di una rientranza creata dal mare e non quindi i canonici 5 metri di battigia".

A questo punto accade l'imprevedibile: semplici cittadini e venditori ambulanti vengono aggrediti in modo del tutto ingiustificato

"D'ora in avanti - continua la bagnante - si sono mostrate ai miei occhi scene assurde. Il signore che ci aveva invitato ad andarcene ci ha aggredito verbalmente e anche in malo modo. A ciò si aggiunge che ha aggredito e  più volte spinto anche un extracomunitario che si era fermato proprio lì per riposare. Ci hanno detto che siamo delle pezzenti perchè non possiamo permetterci il lettino e che siamo pazze. Inoltre ha detto che mio figlio dava fastidio ma chissà perchè non dava fastidio quando andava a comprarsi il gelato presso il suo bar. Ovviamente da ora in poi mi faccio anche un chilometro ma da lui non ci spendo più un centesimo. 

Manca il 20% di Spiaggia Libera

La riflessione dell'indiganta bagnante vira poi verso un'analisi più generale della realtà vissuta lungo tutto il tirale bacolese.

"Spesso i concessionari di spiagge sono persone maleducate e ignoranti sotto un profilo economico e commerciale, capaci di mettere lettini in battigia in modo da non farci passare. Oramai anche per andare sugli scogli dobbiamo fare uno slalom. La sua concessione, nello specifico del caso raccontato - conclude - finisce dove sta il palo con il salvagente. Perchè vuole appropriarsi di un qualcosa che ha costruito il mare? Noi cittadini dove dobbiamo andare a mare?".

Lettera aperta carica di pathos che è solo una delle tante diatribe verbali verificatesi in spiaggia in questo ultimo mese con centinaia di bagnanti che, semplicemente, esigono il respetto della spiaggia libera su un litorale quasi del tutto occupato da concessioni privati.

 Bacoli, i Responsabili Sono in Municipio

Anche questa volta a venire meso al rispetto della Legge è il Comune di Bacoli, in particolar modo l'area addetta alla gestione del Demanio, che viola da un decennio il Regolamento Comunale con cu si disciplina la materia.

Da un lato il l'ente municipale, rispettando la normativa nazionale, s'impone una presenza di spiaggia libera pari ad almeno il 20% per ogni litorale.

Dall'altro lo stesso Comune, attraverso atti amministrativi e nefaste deroghe adottate in modo trasversale sia da amministrazioni di pseudo-centrosinistra che di pseudo-centrodestra (nonché falsi ragguppamenti civici), ha erogato concessioni tali da lasciare sull'intera costa uno spazio di spiaggia libera pari a non oltre il 4%.

Ed è per questo che ancora oggi, quando ci si chiede il perché di una così risicata presenza di spiaggia libera su Miseno-Miliscola, si abbia piena consapevolezza che i veri mandanti di questa sciagura (spesso prodotta per meri interessi clientelari ed elettorali) vanno ritrovati negli amministratori che hanno mal governato questo paese.

"Locus amoenus" trasformato da paradiso di tutti, in proprietà privata di pochi "eletti".

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Ombre sulla Differenziata, Smaltimento Rifiuti Affidato con "Bando" Irregolare

Vendere rifiuti per trasformare un servizio attualmente dispendioso in qualcosa di estremamente proficuo.

 Sembra impossibile, eppure avviene in quasi tutti i paesi civilizzati e con un pò di sana politica ( il che rappresenta la vera utopia bacolese ) potrebbe realizzarsi anche nel nostro Comune.

 La Spazzatura dunque, rappresenterebbe una possibile fonte di guadagno per le sterili casse comunali, che proprio di questi tempi, sembrano essere particolarmente in difficoltà.

Dividere dettagliatamente gli scarti prodotti dalle utenze domestiche e commerciali e venderli a ditte specializzate dovrebbe essere il vero obiettivo della Raccolta Differenziata, traguardo ancora molto lontano per quanto riguarda l' amministrazione nostrana la quale, almeno per il momento, non ha fatto altro che sbandierare volantini sul costante aumento della percentuale raggiunta e nel contempo abbandonare in uno stato a dir poco schifoso, zone quali la Pineta di Cuma diventata oramai una discarica a celo aperto dove ognuno può buttarci dentro ciò che gli pare.

Ancora Procedure Negoziate

Tuttavia la Giunta Comunale, anche se a piccoli passi, sembra che si stia muovendo nella giusta direzione ( o almeno ci prova ) ed è quanto dimostrato dalla determinazione n° 562 dell' 8 Agosto 2012 con la quale si approva il verbale della precedente seduta del 25 Luglio scorso.

Apparentemente potrebbe sembrare un documento di poco conto, eppure è bene studiarla nel dettaglio per comprendere meglio cosa stanno facendo i nostri politici relativamente alla vendita dei rifiuti differenziati; cercheremo dunque di ricostruire una breve e semplice cronistoria per illustrarvi la vicenda.

Con determinazione n° 147 del 29 Febbraio 2012 il Responsabile del X Settore, Giovanni Capuano ha avviato le operazioni di avvio a recupero/smaltimento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata porta a porta derivante sia dall' utenza domestica che commerciale, alla Ri.Ci.Cla S.r.l. di Procolo Trincone con sede in via Masullo n° 37.

Tale incarico fu il risultato dell' espletamento di una procedura negoziata fra numero sei imprese specializzate del settore ed invitate a presentare un offerta presso la stazione appaltante che, al termine del bando ricevette solo due proposte economiche.

Bando Irregolare

Tuttavia una delle ditte partecipanti ( la Di Gennaro S.p.a ) diffidò l' Ente Comunale costringendolo a sospendere l' esito della gara d'appalto poichè, a loro avviso, erano presenti delle difformità nella procedura di aggiudicazione ( alcuni criteri indispensabili per la realizzazione di un preventivo erano assenti ).

Il Comune riconobbe lo sbaglio, ammettendo che l' invito alla gara fosse carente di alcune prerogative indispensabili a formulare l' offerta economica ( come ad esempio l’importo a base di gara, le quantità presuntive di rifiuti da smaltire, la tipologia della procedura adottata, il criterio di aggiudicazione, la durata contrattuale ed ogni altra condizione di esecuzione dell’appalto, quali pagamenti, penali etc...)

L' ennesimo bando - direbbe qualcuno - fatto senza criterio ( per non dire altro ).

Tuttavia la Giunta Comunale, pur revocando ( con determinazione n° 377/12 ) in autotutela, l'aggiudicamento alla Ri.Ci.Cla S.r.l. stabilisce che il servizio affidatole non può essere interrotto per motivi di Sicurezza fino all' individuazione di un nuovo affidatario che sarà individuato con bando pubblico che, data l'importanza del servizio offerto, dovrebbe avere caratteri di urgenza.

Ma al momento del novello concorso pubblico, in Municipio, non c'è nemmeno l'ombra.

Quindi cari lettori, ammesso l'errore si ripete il concorso ma non si solleva la ditta di Trincone dall' incarico consegnatogli.

Stop dai Sanitari

Quindi la Ri.Ci.Cla S.r.l. consapevole di essersi aggiudicata un bando dichiarato "non valido" accetta di prestare servizio fin quando lo stesso non sarà ripetuto e inizia a smaltire i rifiuti ( conferendo gli ingombranti misti presso la piattaforma di Pozzuoli e Carta, Cartone e Imballaggi Cellulosici presso la stazione T.ECO S.r.l. di Quarto ).

Sfortunatamente per loro, lo scorso 28 Maggio, in seguito ad un Ispezione sanitaria, gli operatori dell' ASL NA 2 hanno disposto il sequestro di 3 nastri trasportatori presenti nella struttura di Pozzuoli ( dove la Ri.Ci.Cla consegnava anche il Multimateriale ) a causa di ripetute violazioni delle norme di Sicurezza sul lavoro. E fu allora che il Responsabile del X Settore, Giovanni Capuano, per non interrompere il servizio di raccolta e smaltimento di tali rifiuti, contattò proprio la Di Gennaro S.p.a ( l' impresa che si era lamentata degli errori compiuti nel primo bando ) affinchè sostituisse la ditta di Trincone e continuasse il lavoro al posto loro.

A questo punto c'è un pò di confusione: Il Responsabile del X Settore rileva delle irregolarità nelle fatture emesse dalla Ri.Ci.Cla S.r.l. e chiede a quest' ultima di regolarizzarle con una nota di credito. La ditta a sua volta si rifiuta di produrre alcuna nota di credito, rivendicando il pagamento delle precedenti fatture e dichiarandosi di nuovo disponibile ed in regola con le attività lavorative.

E così il Sindaco Ermanno Schiano, dopo questo "ambaradam" convoca tutti gli interessati in una riunione in Sala Giunta tesa alla risoluzione delle problematiche in corso, svoltasi proprio nella data che vi abbiamo citato all' inizio dell' articolo, ossia il 25 Luglio scorso, il cui verbale è stato approvato con la determinazione in esame.

Comune di Bacoli Senza Trasparenza

La Ri.Ci.Cla S.r.l. torna in Campo e ottiene nuovamente l' affidamento del servizio, lasciando a bocca aperta la Di Gennaro S.p.a. che nel frattempo l'aveva sostituita quando la stessa si trovava a subire il fermo da parte dei Sanitari, aiutando l' Ente Comunale a sopperire ad un imprevisto che avrebbe potuto causare problemi igienico-ambientali per la cittadinanza.

La ditta di Procolo Trincone non solo gioca uno "scacco matto" alla Di Gennaro S.p.a. ma richiede anche un nuovo prezzo per l' acquisto di Multimateriale.

Molto più alto rispetto a quello specificato nella determinazione n° 147 del Febbraio 2012. I rifiuti che portano il codice CER 150.106 infatti da un pezzo di 50,00 € a tonnellata lievitano vertiginosamente a 58,00 € + IVA del 10% .

Ci chiediamo, ma cos' avrà di così tanto speciale questa ditta di Quarto?

Vince un bando rivelatosi irregolare, subisce un sopralluogo da parte degli operatori dell' ASL NA 2, emette fatture imprecise eppure l' Amministrazione invece di allontanarla cosa fa?

La riaccoglie a braccia aperte.

Senza curarae il fatto che un servizio indispensabile per la collettività, tra l'altro particolarmente oneroso, sia stato affidato ancora una volta con procedure negoziate senza puntare su dispositivi di reale e concreta trasparenza.

M.Rosaria Schiano
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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domenica 26 agosto 2012

La Sibilla Riparte dalla Coppa Italia, Costagliola Sicuro: "Torneremo nel Calcio che Conta"

Settembre è vicino cari lettori, e fra le tante cose che riavremo indietro dopo questa pausa estiva, ce ne è una in particolare che non vediamo l' ora di tornare a goderci ossia il Calcio. 

Meglio ancora quando si tratta di Sport nostrano, una delle poche attrattive ludiche di questo desolante paese, che soprattutto in Inverno scarseggia di sani momenti di aggregazione e svago. 

E in attesa di calcio ufficiale, e soprattutto genuino, ci si può accontentare di amichevoli flegree.
Pari Contro il Monte di Procida

E' terminata con un pari la prima amichevole casalinga della Sibilla Bacoli, andata in scena nel caldo pomeriggio di sabato contro i cugini del Monte di Procida-Cappella. 

Non è bastato il calcio di rigore procurato dal giocatore bandiera Giuseppe Costagliola, e realizzato da Liccardi, per permettere alla Sbilla di battere i rivali montesi (inferiori di una categoria) allo stadio Tony Chiovato di Baia.  E' stato il lesto De Rosa, approfittando di uno svarione difensivo, a permettere al Monte di Procida - Cappella di agguantare il pari a due minuti dalla fine.

Prossimi impegni in Coppa Italia di categoria.

La BACOLI SIBILLA FLEGREA è stata inserita nel girone 9 assieme a NUOVA BOYS CAIVANESE e COMPRENSORIO MARIGLIANESE. La prima giornata vedrà la nostra beniamina impegnata sul campo della NUOVA BOYS CAIVANESE. 

La seconda giornata la squadra di Mister Nunziata riposa, la terza, Mercoledì 19 Settembre ci sarà il debutto al "Tony Chiovato" di Baia contro il COMPRENSORIO MARIGLIANESE.

Otto Nuovi Acquisti

E sembra che la Squadra nostrana voglia prepararsi al meglio per la nuova stagione calcistica, tanto da effettuare una grande campagna acquisti che permetterà alla BACOLI SIBILLA FLEGREA di vantare tra le sue fila ben 7 nuovi giocatori che non aspettano altro che scendere in campo e dare il meglio di loro. 

Confermato per la prossima stagione il centrocampista classe "86 Giuseppe Costagliola che sarà il punto fermo del nuovo centrocampo bacolese, è impaziente di cominciare questa nuova avventura e ha dichiarato:

<<...La città e la gente di Bacoli merita ben altri palcoscenici. Riporteremo la Sibilla nel calcio che conta...>>

E' stato, inoltre, raggiunto l'accordo anche con Catello De Tommaso giovane e promettente centrocampista classe "93.

Borrino e Liccardi tornano in Squadra

Altro colpo di mercato assicurato con la presenza di Antonio Borrino, difensore centrale classe "81 e reduce dal campionato di Eccellenza disputato con la maglia del Formia, assieme agli ex sibillini, Salemme, Mariniello e Marzullo. 

Altrettanto soddisfacenti i traguardi raggiunti con l'attaccante classe "81 Marco Liccardi, che proviene da una lunga e positiva esperienza di cinque anni maturata con la maglia dell'Internapoli, prima in Eccellenza  e poi in Serie D.

Fioravante e Di Matteo: due punte di diamante

E' giunto poi tra le fila della nostra favorita, anche il giovane e interessante difensore Vincenzo Fioravante, classe "92. L'altro colpo da 90 messo a segno dal direttore sportivo Gennaro Dell'Aversana, si chiama Marco Di Matteo, trequartista nato nel 1980 reduce dai tre anni di Eccellenza disputati con il Monte di Procida, squadra di cui è stato capitano e "colonna portante" per il resto della squadra.

Ed infine a disposizione di Mister Nunziata è arrivato il portiere Luigi Martucci, classe "87. Anche il reparto difensivo si arricchisce di un elemento di spicco: si tratta del difensore centrale Mario D'Oriano proveniente dalla Virtus Volla.

Infine il direttore sportivo Dell' Aversana è riuscito a trovare l'accordo anche con il centrocampista Carmine Mastroianni, classe "89 proveniente dalla Vis San Nicola.

Borredon: "Grazie Carannante"

Dunque si respira nell' aria il giusto spirito per ricominciare a lottare per il titolo, come se la delusione della Retrocessione fosse ormai acqua passata. <<...Ritorniamo con lo stesso entusiasmo di sempre – dichiara la Presidentessa Stefania Borredon - consapevoli di avere una grossa responsabilità che è prima di tutto quella di mantenere in vita il calcio a Bacoli e in secondo luogo di tornare presto nel calcio che conta...>>

Dopo 9 anni passati alla guida tecnica del team bacolese, mister Enzo Carannante lascia il timone del comando concedendosi un meritato anno sabbatico. <<...Mi sento solo di ringraziare dal profondo del mio cuore mister Carannante per quello che ha dato alla Sibilla in questi anni, sia sotto l’aspetto tecnico che dal punto di vista umano..>>

L' appuntamento è quindi Domenica 8 Settembre alle ore 16:00 sul Campo della NUOVA BOYS CAIVANESE per ricominciare insieme una nuova Coppa Italia Regionale. Per tutto il resto ci tocca augurare un forte. 

"In bocca al Lupo" ai nostri ragazzi e sperare che la Sibilla si mostri più grintosa e agguerrita di prima.

M.Rosaria Schiano
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Chiusa la "Piscina Mirabilis": A Bacoli Turisti Lasciati Fuori i Cancelli

Cultura negata nel cuore di Bacoli: cancelli chiusi per una decina di turisti giunti in mattinata dinanzi la Piscina Mirabilis.

La cisterna d'epoca romana, benché aperta al pubblico nel fine settimana, risultava essere inaccessibile per via della mancanza di un responsabile che aprisse, quantomeno, le porte d'ingresso.

E' un nuovo caso di mancata fruibilità dei siti archeologici presenti in terra flegrea ad indignare cittadini residenti e gruppi di turisti che, spinti dalla curiosità di ammirare dall'interno l'incantevole monumento posto nella zona antica di Bacoli, si erano recati in loco intorno alle ore 10:30.

Spiacevolissima però la sorpresa presentatasi dinanzi ai propri occhi.

La Cronaca dei Fatti

Difatti sebbene la "Piscina", interessata da lavori di manutenzione straordinaria durante la settimana e che è quindi resa accessibile per volontà della Soprintendenza di Napoli e Pompei soltanto il sabato e la domenica, stamane risultava essere priva di personale che provvedesse all'apertura dei cancelli.

Svariati i tentativi dei turisti, tra cui una coppia di inglesi ed un gruppo di tedeschi, che hanno prima chiesto informazioni presso l'ex assuntrice di custodia e poi, invano, contattato più e più volte il numero di telefono indicato da un avviso posto proprio al varco d'ingresso della monumentale opera d'età imperiale.

Costruita in età augustea, si tratta della più grande cisterna d'acqua potabile nota mai costruita dagli antichi romani, ed aveva la funzione di approvvigionare di acqua le numerose navi della Classis Misenensis, che trovava ormeggio e ricovero nel porto di Miseno.

Inutile, al fine dell'apertura della "Mirabilis", anche i contatti attivati con il Museo Archeologico del Castello Aragonese di Baia, dove ha sede l'ufficio locale della soprintendente di zona.

Il Racconto dei Residenti: "C'è da Vergognarsi"

Allo sconforto dei visitatori, andati via con l'amaro in bocca, si è aggiunta l'umiliante prostazione di alcuni residenti del posto che hanno cercato in ogni modo di evitare un'ulteriore onta ai danni della collettività e dell'intera città bacolese.

"Mi vergogno di ciò che è accaduto stamane - spiega un dei cittadini attivatosi per più di un'ora alla ricerca di qualcuno che potesse aprire i cancelli - ho parlato con l'ex assuntrice di custodia che mi ha consigliato di contattare il numero telefonico presente alla Piscina Mirablis. Purtroppo però non ho ricevuto nessuna risposta al recapito telefonico. C'erano almeno una decina di turisti che certamente non avrenno un buon ricordo di questa terra. questa situazione è divenuta oramai insostenibile per un paese che ancora ama definirsi come "località turistica". Non è possibile avere un reperto archeologico chiuso nel mese di agosto".

Ma la rabbia è rivolta anche verso chi pensato di allestire un cantiere di lavori in zona, proprio durante il periodo primaverile/estivo, solitamente utilizzato per viaggie visite gudate.

"Qualcuno, penso alla Soprintendenza, dovrebbe poi spiegare a noi cittadini il perché si siano aperti i lavori proprio in periodo estivo. Tra l'altro in agosto i lavoratori sono andati in ferie, ma comunque durante la settimana il sito non è visitabile. Tutto ciò è indecente. Perchè, anziché affidarsi a qualche custode spesso irreperibile, non si pensa di far gestire questo patrimonio a giovani professionisti capaci anche di fare da guide turistiche?"
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Oltre la Mirabilis, "Cento Camerelle" Chiuse da Dieci Anni

Allargando l'analisi della situazione "turstica" dell'area, anche solo limitandosi alla "parte alta" di Bacoli, lo scenario è dir certo ancor più desolante.

Solo qualche centinaio di metri più in là, le Cento Camerelle (o anche Prigioni di Nerone) sono chiuse al pubblico da quasi dieci anni.

Ricoperte da sterpaglie in ogni dove, che rendono impossibile la vista anche dall'esterno, esse rappresentano un complesso costruito tra l’età tardo-repubblicana ed il I secolo d.C., utilizzato come impianto idrico appartenente ad una delle più suntuose ville locali di età repubblicana, quella dell’oratore Ortensio Ortalo, divenuta poi proprietà di Antonia Minore, madre dell'imperatore Claudio.

E non troppo dissimile sarebbero le considerazioni da fare per la Tomba d'Agrippina, presente a non più di un paio di un chilometro di distanza (in Marina Grande), villa marittima  un tempo ritenuta sepolcro di Agrippina, madre dell'imperatore romano Nerone.

Soprintendenza Colpevole dello Sfascio: Il Comune Tace

Uno stato di stallo assoluto da cui si ha l'obbligo di uscire, su cui pesano come un macigno le responsabilità e le manchevolezze della Soprintendenza, assolutamente incapace di gestire un così vasto repertorio di strutture che, anziché assicurare occupazione, cultura e guadagni, rischiano di trasformarsi in reiterate figuracce, gravemente lesivo dell'onorabilità flegrea.

Così come sono inaccettabili i silenzi dell'amministrazione comunale di Bacoli la quale, ben conscia del problema, può vantare ad oggi di almeno quattro personalità incaricate di gestire tale problematica.

Il sindaco Ermanno Schiano per il Consorzio di Valorizzazione Turistico-Culturale; l'assessore Giuseppe Scotto di Vetta (tra l'altro residente a pochi passi sia dalla Piscina Mirabilis che dalle Cento Camerelle) con delega al Turismo; la neo-assessore ai Beni Culturali Flavia Guardiascione (che, tra l'altro, ha spesso lavorato con e per la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei); e, dulcis in fundo, il consigliere Gino Illiano con delega alla Cultura.

A nulla, per chi ancora oggi omette di fare il proprio dovere, sembrano essere valse le trasmissioni dedicate alla faccenda anche a carattere nazionale. Basterebbe pensare al Tg1, al Tg2, al Tg3 Campania, "La 7", o a "Mi Manda Rai Tre", che in più occasioni hanno trattato il "caso-Bacoli".

"Troppi galli a cantà nun schiara mai juorno", recita un noto proverbio napoletano mai così indicato alla vicenda.

Tra Soprintendenza, con decine di competenze e territori da controllare, e Comune di Bacoli, con quattro delegati alla stessa mansione, "a nuttat - parafrasando per antitesi il gigante Eduardo - nu passarà mai".

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Acropoli di Cuma, Mancano Finanziamenti per gli Studenti: Stop agli Scavi

Ad ogni passo il nostro territorio ci offre una notevole quantità di cultura. 

Viviamo in un’area poco valorizzata ma da un’enorme importanza dal punto di vista storico ed archeologico.

La ricchezza dei Campi Flegrei è affascinante, basti pensare ad esempio alla storia di Cuma, colonia ellenica più antica della Magna Grecia e sede del mito della Sibilla Cumana, citata anche da Virgilio nell’Eneide. 

La storia sembrava ormai abbandonata a se stessa, almeno fino a quando non abbiamo avuto notizia di un evento che non va assolutamente trascurato.

Gli Scavi e la Scoperta

Sono infatti trascorse due settimane dalla straordinaria scoperta fatta durante gli scavi all’acropoli di Cuma di un monumento risalente al VI sec. a.C. effettuata da un’équipe di studiosi di Lettere e Filosofia della Seconda Università degli Studi di Napoli, coordinati dal professore di archeologia classica Carlo Rescigno e dalle sue collaboratrici Rosaria Sirelto e Eliana Vollaro. 

Questi ultimi hanno portato alla luce tracce evidenti dei resti di un tempio risalente, secondo il parere degli esperti, a 2.500 anni fa, contemporaneo ai vicini templi di Giove e di Apollo.

La scoperta di questo terzo edificio porta a riconsiderare la teoria che il promontorio Cumano fosse luogo di culto praticato in primis dai pagani e successivamente dai fedeli del rito cristiano.

Reperti Bellici della II Guerra Mondiale

E tanti altri potrebbero essere gli edifici sepolti nei pressi del Monte di Cuma ma dato che la ricerca non riceve i dovuti finanziamenti sarà difficile immaginare il futuro sviluppo degli scavi. 

Inoltre il sito presenta importanti reperti della II guerra Mondiale come divise, armi e oggetti militari di vario tipo che testimoniano come il luogo, data la posizione strategica, fu protagonista per le vicende belliche che hanno colpito la nostra zona durante il conflitto tanto da essere utilizzato come bunker per cannoni ed altre armi. 

La questione ultima presenta però qualcosa di familiare: il problema - o meglio, l'enorme dispiacere - è quello di disporre di un grandissimo ed interessante patrimonio culturale che se solo fosse valorizzato quanto merita sarebbe sicuramente ulteriore fonte di guadagno e d'orgoglio per la nostra città.

Sta di fatto che innumerevoli tesori si trovano ancora sepolti.

Mela Costigliola
Redazione Freebacoli
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sabato 25 agosto 2012

Ladri Scappano in Auto, La Fuga Termina "Fuori Strada": Inseguiti dai Carabinieri a Cuma

Furti sventati in città, banda di ladri beccati dai carabinieri: fuggono via dopo un inseguimento in auto durato oltre mezz’ora.

E’ partito dalla frazione di Cuma per poi terminare addirittura nella periferia del comune di Giugliano, il tentativo delle forze dell’ordine di catturare un gruppo di tre ladri che, poco prima, avevano rubato una roulotte ad una cittadina bacolese.

I fatti si sono verificati nella nottata di ieri quando, intorno alle 4, una pattuglia della stazione dei carabinieri di via Lungolago, in giro per effettuare azione di controllo utili sia a prevenire furti in abitazione che a disciplinare la “movida” notturna, hanno intercettato una roulotte trainata da una macchina.

Alla vista dell’auto del 112, gli uomini all’interno dell’autovettura hanno improvvisamente sganciato la roulotte, terminata rovinosamente contro un palo dell’illuminazione pubblica) per poi fuggire verso Licola.

Inseguimento, Macchina Termina Fuori Strada

Di qui in poi è partito un lungo inseguimento in macchina, a cui oltre i carabinieri di Bacoli si aggiungeva anche una pattuglia della stazione di Varcaturo, giunto sino ai confini tra i comuni di Pozzuoli e Giugliano.

Arrivati in una zona di campagna, l’auto guidata dalla banda di ladri è improvvisamente sbandata,  uscendo fuori strada e terminando la propria corsa in aperta campagna.

Nonostante l’impatto, i tre riuscivano ad uscire in tempo dalla macchina per poi fuggire a piedi in aperta campagna, rendendo vano ogni tentativo di recupero da parte delle forze dell’ordine.

Persa ogni traccia degli uomini in fuga, i carabinieri hanno successivamente recuperato la roulotte, che era stata rubata ad una residente della frazione di Cuma.

La macchina utilizzata per la fuga, sottoposta ai rilievi scientifici del caso, era intestata ad un prestanome della zona vesuviana.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live

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