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Chi tace acCO(2)nsente...

Freebacoli: Chi tace acCO(2)nsente...

venerdì 6 novembre 2009

Chi tace acCO(2)nsente...


Mostruosamente assordante. Tale è stata la forza del frastuono generatosi in seguito alle pesantissime dichiarazioni proferite in sede consiliare dalla Banda Bassotti ( nota band musicale, nata nel 1981 nei cantieri romani, da sempre attiva per l'organizzazione d'iniziative di solidarietà nei confronti di popoli oppressi ). Un duetto dedito alla musica lirica, cantore di palesi tragedie gestionali, costituito dai celebri tenori "Totò & Peppino". Un rombo sordo figlio di una tracotante strafottenza tipica di chi non conosce la differenza tra "governare" e "regnare". Un silenzio imbarazzante, peculiare di chi giunge in Consiglio esclusivamente per contrassegnare al meglio il cartellino della sudditanza. Per poter abbronzare il proprio volto inespressivo alla presenza del Luigi XIV montanaro. Un salomonico "Re Sole" amante della venerazione spasmodica e dei silenzi assensi. Uomini, seduti alla destra del "pater patriae", utili esclusivamente per azionare a tempo debito il proprio arto superiore nel momento in cui bisogna sopperire le rimostranze altrui attraverso la schiacciante virulenza del voto. Manichini imbellettati, specializzati nel "salivaggio reale", mossi dalla volontà di colui che manovra chi ama farsi manovrare. Dai pensieri di un essere vivente che accontenta chi adora accontentarsi, che compra chi vende e si svende, che nasconde l'abuso col beneficio. Dagli imperativi categorici del Signore che arreda le coscienze e le oscure dimore di chi, per volontà, per piacere o per semplice bisogno, spalanca le orecchie al soave bisbiglio del lupacchiotto di provincia adornato da un alone di divinità pagana. Uomini di cartone, volutamente silenti dinanzi alle accuse d'illegalità, illegittimità e di clientelismo scaglitegli in pieno volto dai cantori oppositori e speranzosi di un repentino mutamento. Burattini girasoli spenti dal bagliore del proprio mecenate, dispensore di cariche nominali, tornaconti personali e sermoni senza eguali, felici della loro inefficienza. Un'impressionante pochezza di contenuti e una mancata conoscenze delle basilari norme della comunicazioni interpersonale, che rende tali sedicenti politici dei veri e propri soprammobili d'arredo. Oggetti di contorno, prontamente e continuamente ammirati dal "pater familias" di coalizione il quale, tra ringraziamenti di sorta, barcollanti discorsi di legalità ed armoniche e sinuose gesticolazioni, si trastulla nel pavoneggiare le proprie figurine da collezione. Fotogrammi, utili per aggiornare il librone di "familia" ( e questo va inteso nel senso latino di "servitù, servi, domestici" ), messi uno dietro l'altro con l'abitudine di chi sa come acquisire il materiale di risulta avanzato dai poveri mercati di paese. Diapositive, simili nell'abnegazione e nella genuflessione, le quali non sopiscono la celata e solitaria ira del bimbo viziato che non riesce a concepire le reali motivazioni di coloro che scelgono i percorsi più tortuosi evitando di godere del piacere della prostrazione. Un camaleontico volpino, attorniato da discreti dipendenti, privato del piacere di poter manovrare tutte le pedine presenti sulla scacchiera municipale. Maggioranza costituita dall'alto ed altezzoso mister Scott(ex) che, evitando di rispondere alle perplessità altrui, invita i tenori montanari a rivolgersi all'arma dei carabinieri per denunciare ciò che lui non sà controbattere con il verbo e la pacatezza tipica dell' "homo civilis". Partito Di Lacchè capitanato dall'anziano Fevolo il quale, impavido nell'afferrare il microfono scottante, decide di perfezionare l'intervento del padrone utilizzando tali sintagmi: "Ringrazio al sindaco sul modello D3"; "da che che"; "Ngoppo il bilancio"; "lucchezza"; "questo è quello che diciamo a quello che non ha detto il sindaco"; "tariffa subordinanti"; "nz sent niente". Una retorica esaltante, propria di una lingua aliena all'italiano più scorretto, a cui s'aggiunge la cantelinante ed episcopale lettura di colui che siede all'(immediata) destra del padre. Presidente del nulla che, nel mentre porge l'orecchio al padrone suggerente, manifesta le sue conoscenze giuridiche e legislative non riuscendo a sciogliere l'abbreviazione "Cod", leggendo "CO". Errore, dovuto alla stanchezza causata dalla genuflessione reiterata, prontamente corretto dall'intervento di Luigi XIV, con il quale si è ben riassunto il clima respirato nell'aula consiliare di provincia. Un ambiente viziato dall'eccessiva presenza di CO2. Ossido acido costituito da un atomo camaleontico e signorile legato a due atomi di clientelismo. Gas incolore ed inodore atto a soffocare le discussioni e le richieste avverse attraverso la forza dei numeri e l'arroganza di chi non sa fare altro che tacere.

Josi Gerardo Della Ragione

4 Commenti:

Alle 6 novembre 2009 alle ore 19:26 , Anonymous Jonathan ha detto...

Hai dimenticato di citare le due figure femminili, entrambe con "funzioni legali". L'una nelle vesti di principessa, protettrice e nutrice del proprio principe, "instancabile lavoratore". L'altra in veste di consigliera particolare del Re Sole, che con moine e smorfie, cercava di difendere l'indifendibile. Che squallido spettacolo! A quando l'annuncio della liberta' per questi miseri schiavi? Presto...molto presto. Jonathan

 
Alle 7 novembre 2009 alle ore 03:06 , Anonymous Anonimo ha detto...

ma arreda le coscienze e le oscure dimore?
ahahahahahahahahahaha

 
Alle 7 novembre 2009 alle ore 13:32 , Anonymous Anonimo ha detto...

ke la libertà arrivi presto come ha detto Jonatan,xkè davvero non se ne può più!sono piena fino all'orlo di questa squallida gente!ILARIA RUSSO

 
Alle 7 novembre 2009 alle ore 21:10 , Anonymous Anonimo ha detto...

Parigi val bene una messa

 

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