Land art - Parco Monumentale di Baia

Una passeggiata in 13 ettari di macchia mediterranea contorniata da opere d’arte realizzate con foglie, legna, cortecce e pietre raccolte sul posto.
Siamo al Parco Monumentale di Baia. Giornata calda, scenario mozzafiato. Si resta stupiti per i resti della villa patrizia del III sec d.c., per le cisterne d'epoca romana, per il museo etnologico. Si resta stupiti per la magnificenza. E per non esserci mai stati prima. "E noi che facciamo i turisti in giro per il mondo..guarda che spettacolo quando ci danno la possibilità di vivere il nostro territorio". Questa una delle considerazioni emblematiche che si sente fare tra un'opera e l'altra, in una delle tante aree di sosta lungo il percorso. Il Parco Monumentale infatti, prima oasi del wwf, in seguito a un contenzioso apertosi con un privato cittadino, è passato nelle mani della Sovrintendenza Archeologica di Baia la quale, a causa di una cronica mancanza di danaro, ha fatto sì che per 7 anni vertesse in uno stato d'incuria e d'abbandono.
Oggi riscopre parte dell'antico bagliore grazie al lavoro di recupero portato avanti con estrema fermezza dal binomio costituito dall’Ente Parco Campi Flegrei e dall’associazione “Il Dorso del Delfino”. Un gruppo, senza scopo di lucro, nato dagli operatori economici e culturali incontratesi all’interno del Forum dello stesso Parco Regionale presieduto da Francesco Escalona. Ed ecco che, come una sfida ci si cimenta nell’ardua impresa gestionale. Viene stretto un sodalizio semestrale con l’associazione “Il Dorso del Delfino”, attraverso l’opera di mediazione dello stesso Ente Parco, la quale ha garantito, senza alcuna forma remunerativa e mediante l’autofinanziamento, la manutenzione ordinaria ed il controllo dell’intera area.
“Proprio oggi scade la concessione con la Sovrintendenza ed in sei mesi siamo riusciti a fare molto, ripulendo gran parte del parco monumentale di Baia – asserisce Giannantonio, coordinatore del gruppo – abbiamo già chiesto di rinnovare la convenzione per altre 12 mensilità con le quali abbiamo intenzione di potenziare ancor di più tutta la zona. Ci sono altri tragitti da diserbare con i quali poter raggiungere, attraverso percorsi naturalistici, il “Colombaio” del Fusaro ed i “Fondi di Baia”. "
Non resta quindi che attendere e sperare. E, per una volta, sorridere.

Alessandra Sagliocchi - Josi Gerardo Della Ragione
Redazione Freebacoli

postato da Freebacoli @ 16:53