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I medici campani rompono il silenzio: “Grave l’allarme ambientale in Campania”

Freebacoli: I medici campani rompono il silenzio: “Grave l’allarme ambientale in Campania”

sabato 20 febbraio 2010

I medici campani rompono il silenzio: “Grave l’allarme ambientale in Campania”


Un disastro annunciato, salute a rischio
I dati presentati in un convegno promosso dall’Ordine dei medici di Napoli e dai Medici per l’Ambiente

Ufficio Stampa Medici per l’Ambiente Campania

I medici finalmente escono allo scoperto e ammoniscono: “Attenzione. Sono in aumento le patologie legate all’inquinamento ambientale, soprattutto in Campania”. Dopo anni di sopore e timori, la classe medica si dà una mossa e in un convegno tenutosi presso l’Ordine dei medici di Napoli il 15 febbraio scorso ha riunito il gota degli scienziati italiani sulla scottante materia e rivela i primi allarmanti dati. “Diossina nel latte materno, aumento delle mastectomie per cancro della mammella e sottostima delle statistiche ufficiali sui tumori mammari; aumento dei tumori del 3,2% nei bambini e aumento del 300% in 8 anni della spesa farmaceutica presso l’Istituto Tumori “Pascale” di Napoli”. Così Gaetano Rivezzi, coordinatore campano dei Medici per l’Ambiente, subito dopo la fine dei lavori: “Una giornata importante quella di oggi – ha dichiarato il pediatra che lavora all’Ospedale di Caserta – Gli scienziati convenuti hanno portato dati interessanti e aggiornati sullo stato dell’arte della relazione ambiente e salute, con un occhio particolare alla prevenzione primaria. Oggi è stato stimato che il 24% delle patologie ha una causa ambientale. Un dato che deve far riflettere l’intera classe medica, troppo spesso distratta e presa da altri campi della ricerca”. Lo scienziato Ernesto Burgio dell’ISDE ha fatto vedere come le mutazioni delle cellule cancerogene non sono casuali, ma sono dovute a ‘stress’ cellulari causati dalle sostanze tossiche ambientali. E molte mutazioni si trasmettono nelle generazioni future. Sono più di 5200 le discariche abusive e non di rifiuti tossici in Campania, di cui 1.186 solo nella provincia di Napoli. Uno studio condotto proprio da Rivezzi con l’Istituto Zooprofilattico di Teramo nel 2008 ha evidenziato contaminazione da diossine del latte materno nel 15% di un gruppo di cento donne delle province di Napoli e Caserta. Quelle più contaminate, guarda caso, erano quelle che risiedevano vicino alle discariche. Il Dott. Antonio Marfella, ricercatore del Pascale di Napoli ha rilanciato: “Si spende di più per curarsi di cancro in Campania negli ultimi 8 anni e il livello di polveri sottili nell’aria del capoluogo è stato superato di ben 230 volte quello tollerato, che è 35 per legge! Ciò significa che ci si ammala di più anche per effetto di fattori di inquinamento ambientale, che necessitano di studi approfonditi di bio-monitoraggio”. E i dati allarmanti arrivano anche da uno studio commissionato dal Ministero dell’Ambiente nel 1997 e completato solo nel 2007 e che ha riguardato le matrici terreno e acque del litorale domizio-flegreo. Risultati davvero impressionanti, che sono stati sintetizzati in una relazione presentata alla fine del convegno dal Dott. Gennaro Esposito, del comitato regionale Medici per l’Ambiente. “I dati della Società Ati Selc evidenziano la presenza nel Litorale Domizio-Flegreo di migliaia di tossici tra cui Alaclor, Arsenico, Alluminio, Benzoantracene, Benzopirene, Benzofluorantene, Benzoghiperilene, Benzokfluorantene, Berillio, Clordano, Cromo, DDD, DDE; DDT, Dicloropropano, Dibenzoantracene, Dieldrin, Ferro, Floruri, Idrocarburi pesanti, Indenopirene, IPA, Layers, Manganese, Nitriti, Piombo, Stagno, Solfati, Tallio, Vanadio, Zinco. In alcuni casi con valori di migliaia di volte oltre i limiti di legge”. Ad Acerra sono stati rinvenuti nel 2002 e nel 2006: Arsenico, Ferro, Manganese, Cromo VI, Cloroformio, Dicloroetilene, Tricloroetilene, Tricloroetano, Tricloropropano, Dicloropropano, con valori molto al di sopra dei limiti di legge”. “DDD DDE DDT sono stati riscontrati in elevate dosi nel litorale flegreo e non sono compatibili con attività di edilizia abusiva o uso di pesticidi e diserbanti”. Il Dott. Mario Fusco, direttore del Registro Tumori della ex ASL NA 4 di Pomigliano D’Arco, ha evidenziato come il tumore che sta avendo un trend di incidenza è quello del testicolo, mentre per gli altri si assiste ad una sostanziale stabilità. Un bambino su 500 si ammala di tumore e il trend è in ascesa: + 3,2%. La Professoressa Triassi polemizza: ”Da quando hanno tolto la competenza dell’ambiente al ministero della Sanità nel 1993 la situazione è peggiorata. L’Arpa è un organismo a sè, senza rete, nè feedback. Non si può monitorare facilmente la situazione dell’inquinamento e gli effetti sulla salute”. Ma la giornata è stata caratterizzata dall’amaro sfogo dell’assessore all’ambiente della Regione Campania Walter Ganapini, che ha ammesso: ”Sono stato impedito di lavorare per l’ambiente. Nessun organismo deputato al monitoraggio delle criticità ambientali è decollato in Campania. Lascio a voi medici il mio testamento politico. ”Sono sempre stato un ambientalista, ma non mi hanno fatto lavorare come avrei voluto”. ”A Castelvolturno c’è una situazione disastrosa e Menegozzo non mi fa sapere nulla!”. ”Anche ad Acerra avevo chiesto di entrare nell’Osservatorio sull’inceneritore, ma mi è stato impedito”. Accuse pesanti che dimostrano connivenze, omissioni e stranezze legate alle vicende ambientali di una Regione disastrata da almeno vent’anni. Alla fine le richieste dei medici: ”Chiediamo un osservatorio presso l’Ordine dei Medici con l’associazione dei Medici per l’Ambiente per avviare le ricerche e tutelare la salute dei cittadini campani. Dobbiamo recuperare il nostro ruolo di educatori e promotori del valore della salute anche dicendo la verità sui guasti dell’ambiente nella nostra Regione

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6 Commenti:

Alle 21 febbraio 2010 alle ore 21:20 , Anonymous Anonimo ha detto...

Meno male che i medici Campani hanno rotto il silenzio.

 
Alle 22 febbraio 2010 alle ore 10:25 , Blogger Freebacoli ha detto...

anonimo si, c'è bisogno del supporto della comunità scientifica per effetture scelte politiche in termini di prevenzione, bonifica e di trattamento dei rifiuti. non bastano le osservazioni del semplice cittadino.
il resto del tuo commento non è pubblicabile.

 
Alle 22 febbraio 2010 alle ore 11:41 , Anonymous Anonimo ha detto...

Ciao, sono Gianni e abito in via Castello ma qualcuno sa qualcosa dell'incendio che si è sviluppato nella cava Lubrano la sera (con una pioggia battente) e che ci sono volute due autobotti dei vigili del fuoco che fino all'una di notte hanno tentato di spegnere. C'erano anche i carabinieri in quanto l'incendio era ed è molto sospetto sia per come si sia sviluppato sia per il fumo bianco e puzzolente che emanava e chissà cosa si sia incendiato ........
Chissà cosa ci sia sotterrato in quella zona...

 
Alle 22 febbraio 2010 alle ore 12:41 , Anonymous Anonimo ha detto...

ti aggiorno subito caro gianni, la proprietà che ha preso fuoco è adiacente alla cava lubrano ed è dei cosi' detti BACCALA'. il fumo proveniva dalla combustione di materiale plastico al quale è stato dato fuoco ed e' per che nonostante la pioggia non si spegeva in ogni caso sono intervenute tutte le autorità competenti. dormi tra due guanciali
saluti gabriele

 
Alle 22 febbraio 2010 alle ore 12:44 , Anonymous Anonimo ha detto...

ti aggiorno subito caro gianni, la proprietà che ha preso fuoco è adiacente alla cava lubrano ed è dei cosi' detti BACCALA'. il fumo proveniva dalla combustione di materiale plastico al quale è stato dato fuoco ed e' per che nonostante la pioggia non si spegeva in ogni caso sono intervenute tutte le autorità competenti. dormi tra due guanciali
saluti

 
Alle 22 febbraio 2010 alle ore 13:24 , Anonymous Anonimo ha detto...

Il mio era un commento a sfotto',sono troppi gli che si parla, convegni ecc.ecc. , ma quando si prenderanoo decisioni drastiche è sempre troppo tardi, o no?

 

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