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Lucciole e case chiuse: Lo scempio delle Grotte di Cocceio

Freebacoli: Lucciole e case chiuse: Lo scempio delle Grotte di Cocceio

martedì 8 dicembre 2009

Lucciole e case chiuse: Lo scempio delle Grotte di Cocceio

Lucciole, lanterne, inefficienza e case chiuse si sostituiscono nuovamente alla rivalutazione del patrimonio archeologico territoriale. Un enorme cartellone timbrato coi marchi del Ministero per i beni e le attività culturali e l’assessorato al turismo della Regione Campania. Gigantesco annuncio ufficiale al cui centro giganteggia l’ennesimo progetto, studiato e mai realizzato, direttamente sovvenzionato dai PIT Campi Flegrei, integrati all’interno del POR Campania 2000/2006. Programmazione imponente e fondi sontuosi, il cui unico responsabile PIT corrisponde al nominativo di un certo Francesco Esalona, condottiero di belle speranze ed ambizioni. Protettore del gabbiano ed estimatore delle lucciole locali, risplendenti nelle fresche serate flegree, al quale va ad affiancarsi il più efficiente artefice di “case chiuse” sparse lungo la fertile area nostrana, evidenziatosi come Ente responsabile di tale ennesimo scempio: la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle provincie di Napoli e Caserta. Un’ istituzione la quale dovrebbe esercitare, nel territorio di competenza, l’attività di tutela, conservazione e valorizzazione dei beni immobili di interesse storico e artistico, appartenenti a enti pubblici o istituti legalmente riconosciuti; attività che si estende anche ai beni immobili appartenenti a privati, qualora esso siano considerati di particolari interessi. Compiti inderogabili a cui la stessa Soprintendenza preferisce sostituire la meno impegnativa mansione di passare quotidianamente dal ferramenta di turno, per poter acquisire un cospicuo quantitativo di lucchetti e catenacci atti a garantire la non visibilità dei siti e la morte di qualsivoglia tipo di sviluppo. Uno schiaffo alla cultura, alla storia ed all’economia cittadina, sferrato ogniqualvolta si mette in essere l’interdizione ad un sito archeologico per meri motivi economici o strutturali. Realtà lapalissiane, che alcun video o spot di sorta potrà mai cancellare dagli occhi di coloro che quotidianamente sono condannati a vivere nell’abbandono, tra le quali dopo la chiusura, fra gli altri, delle Cento Camerelle e della Tomba d’Agrippina, si contraddistingue anche la celeberrima e sontuosa Grotta del Cocceio, sita in Cuma al confine tra Bacoli e Pozzuoli. Struttura fatta costruire, per esplicita testimonianza dello storico Strabone, dall’architetto Cocceio ( mica Escalona ) e in esecuzione del progetto di Agrippa (mica della Soprintendenza ), per collegare il lago d’Averno, sede del nuovo portus Julius, con Cuma e il suo porto. Galleria, larga abbastanza da permettere il transito di due carri affiancati, aerata e illuminata da sei pozzi di luce aperti con specifico calcolo dell’incidenza dei fasci luminosi lungo le pareti rocciose, realizzata tutta con opera di scavo per oltre un kilometro, sul cui lato settentrionale sorge anche un acquedotto destinato a rifornire d’acqua potabile il porto Giulio. Tunnel, noto anche sotto il nome di Grotta della Pace, poichè secondo una leggenda cinquecentesca, un cavaliere spagnolo, tal Pietro di Pace, malconsigliato da maghi e chiromanti, avrebbe dilapidato i propri beni nella vana ricerca di un presunto tesoro ivi sepolto, è tutt’ora abbandonata a se stessa tra muschio, erbacce, spazzatura e rassegnazione. Un oblio dalla quale non è riuscita ad emergere nonostante gli ultimi progetti regionali con s’intendeva ( e si rimarca con vigore “l’intenzionalità” la quale di solito si riflette nella più totale “inefficacia”), recuperare la compromessa volta della camera di scoppio ed effettuare uno scavo del ramo secondario orientato verso l’Anfiteatro cumano. Impellenze puntualmente disattese le quali da un parte, non hanno consentito, secondo quanto s’apprende dagli stessi cartelloni contrassegnati dal simbolo della comunità europea, “il completamento degli stessi ai fini della fruizione entro il 28 Luglio del 2008”; dall’altra hanno dato luogo alla possibilità di utilizzare la miriade di catenacci con cui gli istituti preposti ( e si ritiene impossibile quantomeno non citare il cigolante carrozzone dell’Ente Parco Campi Flegrei ) decidono di sopperire alle mancanze ed alle deficienze proprie attraverso la modellazione di originali "case chiuse".
Dimore all'interno delle quali, a differenza di quanto sia possibile pensare, la Cultura, magnifica nobildonna fuorimoda, non riesce neanche più a prostituirsi.















Josi Gerardo Della Ragione Redazione Freebacoli

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7 Commenti:

Alle 8 dicembre 2009 alle ore 19:33 , Anonymous Anonimo ha detto...

escalona la pancia ancora non è piena?
ancora devi rubare,ce scassat u cazz tu e le lucciole.se tutti i beni archeologici che abbiamo a bacoli fossero agibili,tanti non dovrebbero emigrare per lavorare.
hai sulla coscienza tutti questi giovani ragazzi che partono in cerca di lavoro,quando poi a bacoli camminiamo sull'oro mai sfruttato,perchèpersone come te sono perfide e meschine.pregherò ogni notte dellamia vita affinchè tu vada mvia da bacoli
rosario84

 
Alle 9 dicembre 2009 alle ore 16:32 , Anonymous Giannantonio ha detto...

mi dispiace ma qui avete preso una cantonata, almeno in termini di motivazioni di rivendicazione.
Il Percorso della grotta di Cocceio non è stato finito, in base a degli eventi che si sono verificati durante l'espletamento dei primi lavori. La scoperta di alcune specie animali uniche all'interno della grotta, e il crollo di parte di questa dovute ad una costruzione abusiva nella zona sovrastante la grotta, hanno irrimediabilmente fatto cambiare strada la progetto. Il progetto è stato quindi per forza di cose modificato, ma per questo motivo ha necessitato di una nuova approvazione della comunità eurpoea che ci metteva i soldi. Incassato da poco il nuovo si per il secondo progetto, adesso si potrà ripartire con l'esecuzione del progetto.
Per quanto riguarda le lucciole, vi preciso che il progetto "spegni le luci accendi le lucciole" è un'idea dell'ass."Le Ali di Dedalo" realizzato gratuitamente per anni dalla stessa associazione. Lo scopo principale era quello di sensibilizzare le persone sul risparmio energetico e sull'applicazione della legge regionale contro l'inquinamento luminoso, ma è servito per anni anche a riportare l'attenzione sulla spiaggia di cuma sede del "fantastico" collettore, e da anni occupato da cavalli e cani di dubbia provenienza ed uso. Solo per un anno il progetto è stato realizzato anche tramite il parco, attraverso il bando per la "diffusione e sensibilizzazione sui valori del parco", al quale abbiamo partecipato da soli nonostante l'avessimo noi stessi pubblicizzato in tutte le maniere possibili. L'iniziativa si ripeterà anche quest'anno, ancora gratuitamente...
Se poi...per quanto riguarda i progetti...finalmente volessimo cominciare a parlare non dei lavori fatti ma della gestione mai avviata...allora la questione (naturalmente) sarebbe un'altra..
un abbraccio comunque a Josi e Rosario :-)

 
Alle 9 dicembre 2009 alle ore 17:56 , Anonymous Anonimo ha detto...

Io so solo che lì c è la muffa e ho riportato ciò che vi è scritto sui cartelloni ivi presenti, ho documentato la mancata apertura del sito ed i responsabili.
Per tale motivo, abbracciando Giannantonio, dico che la verità a me visibile è che:
Il sito è chiuso
Non è valorizzato
Non c e alcun personale o cartello che spieghi qualcosa circa la non apertura dello stesso

Josi

Per le lucciole, si spera che si possa anche riportare l'attenzione su altri animali lasciati nel degrado ( ad esempio l'uomo) e posti dinanzi a tesori che non sono sfruttati per niente

 
Alle 9 dicembre 2009 alle ore 22:02 , Anonymous Anonimo ha detto...

Cercherò di essere ancora più chiaro:
Il mio e nostro intento, attraverso quest'articolo, era quello di sensibilizzare la gente su ciò che risulta essere l' ennesima chiusura di un sito archeologico di cui pochissime persone sono a conoscenza. L'ennesima vergogna di un paese che non conosce la propria storia e i propri possibili volani di sviluppo e progresso.
Per tal motivo si è voluto incentrare tutto sulla descrizione della stessa grotta.
Le tue precisazioni non fanno altro che alimentare la mia rabbia. Perchè non si provvede a ripristinare una situazione normale?
Qui prima della gestione, che è pessima, dobbiamo per forza di cose incentrare l'attenzione sulla mancata ristrutturazione e messa in sicurezza.
Sulle lucciole è ovvio che il riferimento è satirico ed ironico cosi come quello delle case chiuse. Questa gente ha in mano la cultura e la chiude con dei lucchetti
Le prime Frane sono proprio loro!

Josi

 
Alle 9 dicembre 2009 alle ore 22:39 , Anonymous Giannantonio ha detto...

aspè...non ci siamo capiti...la mia era una precisazione tecnica! Aldilà del cartello vecchio che nn è stato rimosso dai cancelli della grotta di cocceio...il progetto di ristrutturazione del sito ha dovuto subire un cambiamento in corso d'opera, per i problemi che ho riportato nel primo commento. Quando un progetto deve subire una variazione, non è possibile farlo e basta (nel caso si tratti di fondi europei). Bisogna prendere il nuovo progetto, motivarlo, e la commissione europea deve riesaminare le documentazioni e il nuovo progetto per dargli poi, in caso di valutazione positiva, il nuovo via.
Il nuovo progetto è stato valutato positivamente, ma adesso bisognerà rimettere in moto la macchina di affidamento delle opere che dovranno essere portate a termine.
Purtroppo sulla grotta di cocceio, ci speravo anche io, del resto l'idea di arrivare da montenuovo a cuma a piedi...è un sogno che portiamo avanti da ben 10 anni.
Il riferimento ironico alle lucciole era chiaro :-) ma era comunque buono chiarire per chi legge e non sa le cose...un coomento di informazione
intanto conitnuo a divulgare il video-parodia dello spot "Campania, così bella...che è vera"

 
Alle 14 dicembre 2009 alle ore 19:07 , Anonymous Anonimo ha detto...

caro sig. giannantonio io penso che la casa abusiva come lei dice non abbia influito in alcun modo nel crollo dell'occhio di luce della grotta di cocceio.
Piuttosto le mura che sostenevano questa apertura dovevano essere ristrutturate proprio nel periodo in cui sono crollate ( fine febbraio 2008 )forse un pò troppo tardi

 
Alle 5 aprile 2010 alle ore 20:03 , Anonymous Anonimo ha detto...

fatto sta che versa tutto in uno schifo totale vi consiglio di farvi un giro alla grotta della sibilla al lago d'averno,vi accogliera' un simpatico vecchietto che detiene le chiavi di un lucchetto che alla modica cifra di 3 o 4 euro (senza alcuna ricevuta logicamente)vi porta a fare un giro nella grotta fornendovi pochissime spiegazioni e se siete stranieri arrangiatevi........

 

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