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Terme di Baia: Tra Incuria e Splendore (Foto e Video)

Freebacoli: Terme di Baia: Tra Incuria e Splendore (Foto e Video)

lunedì 24 maggio 2010

Terme di Baia: Tra Incuria e Splendore (Foto e Video)









Una quindicina di turisti erranti, uno splendore che resiste oramai da secoli ed una folta patina d’incuria madre di erbacce disparate e rifiuti malamente nascosti tra le arcate architettoniche: arriva anche per le Terme di Baia l’ultima domenica del celeberrimo “Maggio dei Monumenti”. Un evento di rivalutazione culturale, utile per indirizzare vaste platee di turisti verso mete ricche di storia e di bellezza, che troppo spesso stenta a decollare proprio in quegli stessi luoghi in cui gli imperatori ed i signori romani erano soliti trascorrere il proprio tempo libero in cerca di ristoro e serenità. Una quiete passata, di cui tutt’oggi restano soltanto delle vestigi, tramutatesi in quel tormentato panorama d’incuria e d’abbandono con il quale sono da tempo sono costrette a convivere le celeberrime Terme Baiane. Difatti, come se si fosse steso un inconfutabile filo di congiunzione tra il degrado passato e quello presente, quasi nulla sembra essere cambiato rispetto a quando nel 10 Aprile del 2009 proprio la Redazione di Freebacoli aveva girato un video denuncia (CLICCA QUI per visualizzare il REPORTAGE realizzato, tra gli altri, anche grazie all'indispensabile contributo di Rosario Arena e Fabio Schiavone) con il quale si richiedeva l’immediata pulizia, da parte degli enti competenti, del mastodontico reperto archeologico locale. Una deficienza, a cui non è stato posto ancor alcun significativo rimedio, al quale va ad aggiungersi un ulteriore fenomeno di scelleratezza amministrativa e gestionale rappresentato dalla paradossale mancanza di una rivendita di biglietti all’entrata del sito. Difatti, nonostante sia presente in zona sia del personale che una cartellonistica atta a segnalare la presunta presenza di una biglietteria funzionante, l’unico modo utile e lecito per visitare le Terme di Baia è rappresentato dal passaggio obbligatorio per gli sportelli posti presso il Castello di Baia ove, dietro il pagamento di una somma accessibile, si riceve il ticket d’ingresso per un sito archeologico posto a qualche kilometro di distanza.
Un accesso difficoltoso in seguito al quale, tra spazzatura, calcinacci, materiale di risulta, pali arrugginiti dal tempo, sterpaglie mai tagliate, palloni, bottiglie con liquido pericoloso e tanto altro ancora, è possibile ammirare l’antica Baiae, famosa per la presenza di acque termali e per la bellezza dei luoghi. Un parco archeologico che racchiude i resti di residenze patrizie e di impianti termali, il quale si estende su di una superficie di 40.000 mq e risulta essere diviso convenzionalmente in cinque settori: La Villa dell’Ambulatio (estesa su di una terrazza superiore che ospita il quartiere domestico e su di una inferiore); Il Settore di Mercurio (costituito da due nuclei distinti con funzione prevalentemente termale); Il Settore della Sosandra (in cui sono state individuate quattro fasi edilizie e si sviluppa su quattro livelli: i primi due con funzione abitativa, mentre i due livelli inferiori ospitano un complesso architettonico scenografico interpretato come un teatro-ninfeo); ed Il Settore di Venere (chiamato così dagli studiosi del ‘700 che definivano “stanze di Venere” alcuni ambienti del livello inferiore, che si articola su tre livelli sovrapposti con ambienti di servizio o con funzione termale). Spazi e luoghi di vanto i quali di sicuro, privi di un reale interessamento degli enti preposti (che vanno sicuramente da quelli comunali sino a terminare, passando per la Soprintendenza, per il Ministero per i Beni Culturali), non potranno far altro che giacere in ciò che un tempo i latini chiamavano “Otium” e che oggi i moderni flegrei hanno convertito in un disinteressato “Negotium” privo di qualsivoglia profitto sociale, cultuale e sopratutto economico.
Foto Scattate Domenica 23 Maggio 2010
(Clicca sulle immagini per ingrandirle)




































Alessandra Sagliocchi & Josi Gerardo Della Ragione
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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3 Commenti:

Alle 25 maggio 2010 alle ore 02:33 , Anonymous Anonimo ha detto...

Altro che Maggio dei Monumenti...

 
Alle 30 maggio 2010 alle ore 19:24 , Anonymous Anonimo ha detto...

Io sono stato a vederli in occasione della settimana della cultura in Aprile. Voglio dire in alcuni punti c'erano degli strumenti ammassati e magari l'erba era un po piu sporgente dalla montagna..però non ho trovato una situazione di incuria o altro. Su molti vostri articoli sono d'accordo ma non su questo..anzi i percorsi erano chiarie puliti, l'erba nelle grandi estensioni era rasata. Ci manca solo un po di cartellonistica e quegli strumenti che si vedono in foto. Mi va un po di vittimistico questo articolo, anche perchè magari quelli che leggono non ci sono mai stati.

 
Alle 30 maggio 2010 alle ore 19:50 , Anonymous Anonimo ha detto...

sono senza parole.......un patrimonio che farebbe la fortuna dei campi flegrei lasciato a se stesso......
quell'albero di fichi che spunta dal soffitto era lì piccolissimo quando potai mia figlia che allora aveva 5 anni, oggi ne ha 19 ... e anche l'albero è cresciuto.....segno dell'incuria e del menefreghismo. eugenio russo

 

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