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Vetri rotti e crepe vistose: Parte il progetto "SCUOLE APERTE"

Freebacoli: Vetri rotti e crepe vistose: Parte il progetto "SCUOLE APERTE"

mercoledì 23 dicembre 2009

Vetri rotti e crepe vistose: Parte il progetto "SCUOLE APERTE"

Una continua serie d'attacchi a cui, da diversi mesi a questa parte, continuano a susseguirsi una moltitudine di dinieghi e false risposte atte ad aggirare la problmatica e continuare a virare dritto verso la luce del progresso-regresso. Potrebbero riassumenrsi così gli ultimi dieci consigli comunali tenutesi presso l'aula Ludovico Quandel di Monte di Procida ove, contro ogni logica di trasparenza, le interpellanze di parte sono state puntualmente coperte dal velo della mistificazione e del populismo più becero. Convinzioni oggettive a cui, onde suffragare le ipotesi di base, vanno ad aggiungersi una miriade di dichiarazioni istituzionali con le quali troppo spesso si cerca di vendere ciò che è ampiamente stato compromesso da una gestione discutibile e poco efficace. Una modalità d'azione, pletorica ed aliatoria, troppo spesso cozzante con una realtà fatta di problematiche e criticità non oscurabili attrevrso il semplice utilizzo di tecnicismi o parole ad effetto. "Stiamo lavorando per la messa in sicurezza di tutte le scuole gravitanti su territorio montese - asseriva poche settimane fa l'assessore Scotto Lavina - i cittadini locali sanno dell'ingente sforzo che stiamo utilizzando per la ristrutturazione ed il controllo di tutti gli edifici didattici paesani". Asserzioni altisonanti, di certo confermate dagli avvallamenti e dalla condensa presentatesi nei esterni e negli interni della scuola Montegrillo, a cui ha fatto seguito un panegirico goverantivo di senecana memoria, intriso di quel velato paraculismo appreso dopo anni e anni di apprendimento, esposto all'attenzione della mole di residenti della frontiera di Cappella, arrivati in loco per denunciare il degrado della propria terra: "Per ciò che riguarda la periferia montese, ci siamo impegnati per la creazione di eventi sportivi e culturali utili per sensibilizzare l'intero quartiere - continuava lo stesso assessore, nel mentre gesticolava alla maniera di Sua maestà, durante un veemente dibattito consiliare - inoltre a fine anno scolastico saranno portati a termine dei lavori atti ad apportare delle opportune migliorie ai plessi didattici siti in zona. Edifici in cui, e lo affermo con estremo orgoglio, abbiamo già programmato la realizzazione dell'evento SCUOLE APERTE". Un fiore all'occhiello dell'amministrazione corrente il quale, forse, non risulterà coincidere con le vostre più recondite aspettative. Difatti tale progetto, qualora volesse rispiecchiare i canoni promossi dall'Assessorato istruzione, formazione e lavoro della Regione Campania, dovrebbe garantire "scuole aperte sul territorio per apprendere e partecipare, per ospitare e fare sapere senza limiti o barriere. Una scuola dei legami - continua il manifesto ufficiale - per educare alla legalità, riconoscendosi e ritrovandosi in rete in una relazione di cittadinanza che sostiene l’ambiente nella responsabilità della vita. Scuole aperte è un modo di fare scuola senza confini e separazioni. Una scuola fuori orario. Per ore straordinarie dove apprendere e crescere insieme in una formazione aggiuntiva di moduli e iniziative curriculari, acquisendo nuovi saperi e conoscenze per un’identità solidale e un’appartenenza comune. Un sogno per la scuola in una scuola da abitare da tutti".

Un abbattimento mentale, provinciale e culturale a cui però, come è possibile constatare dalle immagini poste alla vostra sinistra con le quali si raffigura lo stato in cui verte la scuola materna di Cappella, è seguita un'immediata operazione del tutto anomala e caratteristica. In effetti con "scuole aperte sul territorio e senza limiti e separazioni" si sarà pensato ad incentivare un maggior ricambio d'aria con l'esterno, così come da poco accade anche a via Principe di Piemonte: un pensiero messo in essere attraverso la mancata sostituzione di un vetro forato posto proprio nei bagni del plesso. Poi, con il conciso "senza limiti e barriere", si sarà pensato alla creazione di aule senza pareti: e per questo non destano preoccupazioni le crepe affiorate sugli esterni delle mura scolastiche. Andando avanti si potrebbe pensare che con quel auspicato "sostiene l'ambiente" si sia invece voluto provvedere al mantenimento di erbaccia rara: e per tal motivo non si pensa minimamente ad un'opera di diserbamento dell'area adiacente alla struttura. Infine la vera genialatà montanara è ravvisabile circa l'originale interpretazione della frase "una scuola da abitare da tutti": un monito con cui, al di là della moltitudine d'insetti stanti nelle erbacce, si invitano anche i topi di fogna ad aggregarsi felicemnte alla combriccola attraverso l'apposita materializzazione di un'entrata d'emergenza roditoria, scavata proprio al di sotto di un tombino. Evidenze lampanti, in apparente antitesi con le affermazioni di Scotto Lavina, su cui però si è già voluto appore il candido e risolutivo mantello dell'oblio. Una negligenza già sostituita da una nuova bordata natazlizia: "La scuola Montegrillo (quella ove la condensa e la muffa interna, a detta dell'ingegnere Catapano, scaturisce in seguito all'accessiva respirazione umana, ndr) è la più sicura del paese. Altri edifici didattici montesi vertono in condizioni decisamente peggiori".
Cosa significano queste sibilline puntualizzazioni?
Lo scopriremo solo vivendo...al di fuori di queste scuole!

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2 Commenti:

Alle 23 dicembre 2009 alle ore 12:35 , Anonymous Anonimo ha detto...

Tutto questo accade mentre i cittadini, nel mandare i propri figli in queste "topaie", hanno la premura di ringraziare l'Onorevole e l'Assessore per lo "splendido albero di natale", affiggendo manifesti ai muri.

 
Alle 23 dicembre 2009 alle ore 14:22 , Anonymous Anonimo ha detto...

A questo punto si dovrebbero aprire,o meglio riaprire,i manicomi e non le scuole.

 

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