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Fiamme al Gavitello: Dall'Intervento della DIGOS alle Promesse dell'Amministrazione

Freebacoli: Fiamme al Gavitello: Dall'Intervento della DIGOS alle Promesse dell'Amministrazione

venerdì 16 luglio 2010

Fiamme al Gavitello: Dall'Intervento della DIGOS alle Promesse dell'Amministrazione

Tornano talvolta alla ribalta degli annoiati riflettori di questa distratta politica estiva, i “problemi nascosti” del nostro paese. 
Si parla del “ponte” di legno sulla foce Romana (Torregaveta) che realizzato nel 1989 per il deflusso del traffico mentre erano in corso lavori fognari su v. Fusaro, invece di tornare agli aventi diritto “è percorso da un tal numero di veicoli che” sostengono gli abitanti “è una vera e propria tangenziale”. E’ dagli inconcludenti impegni presi nel luglio 2009 da Umberto Cimmino (ex commissario prefettizio) che residenti e Coordinamento delle Periferie insieme denunciano la non-agibilità del “ponte” che letteralmente “cadente a pezzi”: nonostante le pressanti segnalazioni (le ultime del 31/05 e del 28/06) al sindaco ed agl’assessori Michele Massa (normalità) e Michele Costigliola (viabilità e lavori pubblici), nonostante una richiesta d’accesso agli atti amministrati del 07/06 non abbia avuto ad oggi alcun seguito (“in barba” alla L. 241/90), nonostante l’attenzione manifestata negli incontri del 13/06 e del 15/06 da parte dell’amministrazione ad incaricare il XII settore di un progetto di rifacimento del “ponte”, tutto sembrava dovesse restare immobile…
Sembrava… poiché è successo l’ “imprevisto”: durante un consiglio comunale già di suo infuocato per l’approvazione del preventivo 2010, verso le ore 23 di mercoledì 14 c.m. giunge notizia che il ponte abbia preso fuoco” per natura che le autorità accerteranno l’indomani essere non-dolosa: accorsi insieme la polizia municipale, estinto l’ “incendio” (di per sé ben poca cosa) i Vigili del Fuoco di Pozzuoli hanno intimato la chiusura del “ponte” per “non-agibilità”. 
Non occorre una gran fantasia per figurarsi l’ “inferno” creatosi le mattina del 15 c.m. sulle strade locali per il blocco dell’unica “via di fuga” dopo v. Fusaro: fila di macchine che tornano indietro, automobilisti imprecanti ed incazzati, gente che fregandosene dei “sigilli” sul “ponte” li strappa e passa comunque, almeno finché i vigili verso le ore 9 non intervengono. 
Su v. Servilio Vatia, dai balconi, dai cortili, dalle proprie case, la gente non trattiene il proprio “sdegno” di chi da anni è destinato all’indifferenza dei benpensanti governatori: attirati dal montante fragore, dalle 9.30 arrivano i responsabili tecnici del Comune (tra cui SuperBalsamo), il consigliere Porfirio Schiano, quindi lo stesso sindaco che assicura i cittadini di aver disposto una “somma urgenza” per interventi di riassetto del “ponte” ovvero (come confermato telefonicamente al delegato del comitato) la sostituzione delle travi incediate o usurate, l’apposizione su queste di un manto in calcestruzzo per impedirne l’insopportabile rumore ad ogni passaggio d’auto, la realizzazione di un “vero e proprio” marciapiede, lavori che dovrebbero concludersi in 10-15 giorni.
Già il fatto che sia d’ “attualità” una situazione fino a poco fa sconosciuta ai più, è di per sé impropriamente una “vittoria” che se andranno a buon esito i lavori, molti probabilmente si contenderanno come propria, gonfiandosi il petto da “primo della classe”… 
Sicuramente un “vincitore” esiste e sono i cittadini, quelli che nel 1994 non sbloccarono il ponte ché sotto la forza della DIGOS, quelli che nel regno Coppoliano hanno resistito alle sardoniche prese in giro dell’imperator Baiae, quelli che finalmente potranno vivere “in pace” in un paese un po’ più normale!Micheal Amirans
Coordinamento delle Periferie

4 Commenti:

Alle 16 luglio 2010 alle ore 11:59 , Anonymous Anonimo ha detto...

Già perchè i problemi ci son solo in periferia... ma va vaaa

 
Alle 16 luglio 2010 alle ore 15:10 , Anonymous Anonimo ha detto...

succede solo qui: gli interessi dei - pochissimi - abitanti intorno al ponte, che non vogliono essere disturbati, prevalgono sugli interessi della collettività che di là vorrebbe passare.

 
Alle 16 luglio 2010 alle ore 16:45 , Anonymous Michael Amirans ha detto...

Riferendomi all'ultimo anonimo, evidentemente non si conoscono le condizioni in cui era ridotto il "ponte", nè tantomeno il "caos" del fine-settimana in quella zona. Quindi vanno tutelati i diritti della cittadinanza COME quelli dei residenti (cittadini anche loro!) a vivere dignitosamente. C'è bisogno allora di due cose: 1) interventi sul "ponte" (ed è quanto ha dichiarato il sindaco); 2) rivedere in maniera organica la viabilità tra Bacoli e Monte di Procida: su questo punto c'è ancora molto da fare, nonostante alcuni modesti passi in avanti come l'incontro del 22/06 tra gli assessori Rocco Assante e Michele Costigliola, o la convocazione di una giunta comunale congiunta tra i comuni limitrofi, dal 08/07 sollecitata da assessori e consiglieri di Cappella e Torregaveta.

 
Alle 16 luglio 2010 alle ore 17:05 , Anonymous Anonimo ha detto...

il diritto di uno solo è il diritto dell'intero paese.

 

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