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Pista Ciclabile del lago Miseno: Dalle Cinque Lenze alla Mancanza di Normalità (II Parte)

Freebacoli: Pista Ciclabile del lago Miseno: Dalle Cinque Lenze alla Mancanza di Normalità (II Parte)

giovedì 15 luglio 2010

Pista Ciclabile del lago Miseno: Dalle Cinque Lenze alla Mancanza di Normalità (II Parte)

Mancato diserbamento, falle, canali delle acque bianche quasi del tutto ricoperti da fanghiglia ed una grossa quantità di rifiuti: convive tra il pericolo e l’incuria la sezione meno conosciuta della pista ciclabile posta lungo il perimetro del lago Miseno.
Una sorta di viottolo di campagna, contraddistinto dalla presenza di un folto canneto e di rifiuti ingombranti, sul quale affacciano i mastodontici cinque capannoni facenti parte del complesso denominato “Cinque Lenze” di proprietà del Centro Ittico Campano ed acquisiti dallo stesso attraverso un mutuo di 500mila euro, da restituire in 30 rate semestrali, stipulato con il “San Paolo Banco di Napoli S.p.A” nel 16 gennaio del 2006, e per la cui garanzia è stata iscritta nel dicembre del 2005 un’ipoteca sugli immobili di proprietà dello stesso CIC ubicati
alla via Fusaro, Bacoli, corrispondenti ad 1 milione di euro. 
Beni attualmente fatiscenti per i quali, dopo una serie di bandi di gara non andati in porto, sarà convocato un Consiglio comunale ad hoc per discuterne il futuro utilizzo e risistemazione.
Ma, ritornando all’analisi della pista ciclabile finanziata con centinaia di migliaia di euro
provenienti dai fondi Por della Comunità europea, si evidenzia come, dopo aver attraversato un primo tratto della stessa stante nei pressi sia della foce di Miliscola che del “caratteristico” ponticello atto a congiungere le due sezioni di “pista”, una grossa fetta del tragitto sia assolutamente privo di apposita recinzione in legno che o è stata trafugata da anonimi incivili, o non è stata in alcun modo predisposta dagli enti preposti.
Scenario ignobile, per cui, al di là della lettura del testo, si rimanda alla visione delle foto scattate lo scorso mese direttamente in loco, il quale termina con la mancata conclusione dei lavori determinata dal fatto che il percorso pedonale del lago Miseno, ad oggi, non rappresenta ancora un circuito chiuso.
D’altronde i lavori dell’opera non sono mai stati consegnati rendendo in tal modo “abusivi” tutti coloro che quotidianamente, e da oramai qualche anno, l’attraversano. 

Josi Gerardo Della Ragione

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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