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Roberto Saviano Racconta la Nuova Crisi Rifiuti. Bacoli Deve Continuare a Lavorare per la “Raccolta Differenziata” e la “Riduzione dei Rifiuti”

Freebacoli: Roberto Saviano Racconta la Nuova Crisi Rifiuti. Bacoli Deve Continuare a Lavorare per la “Raccolta Differenziata” e la “Riduzione dei Rifiuti”

lunedì 27 settembre 2010

Roberto Saviano Racconta la Nuova Crisi Rifiuti. Bacoli Deve Continuare a Lavorare per la “Raccolta Differenziata” e la “Riduzione dei Rifiuti”

Continua il nostro viaggio alla ricerca di articoli atti a chiarire le modalità, cause e vicissitudini della nuova crisi rifiuti che, da via Cuma in Bacoli a via Marina in Napoli, continua a sconvolgere l’intera Provincia di Napoli.
L’intento, attraverso la riproposizione di documenti strutturati in modo tale da presentare un quadro lapalissiano della realtà dei fatti, è quello d’invitare i lettori a comprendere che, allo stato attuale, tra i sacchetti d’immondizia posti da giorni sotto le proprie abitazioni e le proteste di Terzigno, esiste uno stretto rapporto d’interdipendenza al quale potremo mettere un primo freno risolutorio, di qui a qualche settimana, solo in seguito alla definitiva partenza sia della “Raccolta Differenziata” che di un’opera di sensibilizzazione utile a far diminuire la produzione di rifiuti.
Due elementi imprescindibili che possono e devono essere messi in moto dall’Ente Comunale, dal lavoro della macchina municipale e dallo sforzo di tutti i rappresentanti dei cittadini locali che, solo qualche mese fa, sono stati scelti per assumersi l’onere di risolvere quella che, troppo spesso, viene definita erroneamente come una “crisi” a cui non è possibile porre alcun tipo di rimedio.
Per tale motivo s’invita il cittadino, dopo aver compreso le dinamiche sovra-comunali descritte con dovizia di particolari nell’articolo redatto da Roberto Saviano, a spronare quotidianamente la propria classe dirigente, maggioranza o minoranza, affinché lavori per mettere in moto quel processo virtuoso, colpevolmente ed indecorosamente mai azionato dai passati governi della Città di Bacoli, utile per portare a compimento i due obiettivi sovra citati.
In tale ottica, per onestà intellettuale, è giusto ricordare che, mediante una stretta collaborazione tra il Sindaco, la Giunta, le Commissioni, la Flegrea Lavoro e diversi Settori Municipali, si sta intensamente lavorando per far partire già nei prossimi giorni, le prime fasi di dette operazioni.
Questa volta, al di là dei futili scontri verbali di basso profilo, non è ammesso alcun ulteriore sbaglio.
Le istituzioni municipali possono, anzi devono, tirare fuori da questa immane e reiterata vergogna un paese già troppe volte illuso prima e disilluso poi.
La “monezza” non può più restare a marcire in strada; mentre la “speranza”, quella oramai in troppi svanita o ridotta al lumicino, non dev’essere nuovamente tradita.

L’alternativa, per chi non l’avesse ancora capito, sarebbe il fallimento.

 

Josi Gerardo Della Ragione
Consigliere Comunale del Comune di Bacoli
Presidente Commissione “Mare e Laghi”


image "Perché gli abbiamo creduto a Berlusconi, e mo' come se ne uscirà?". "Lo sapevo che tornava la monnezza e che Berluscone non aveva risolto niente. Questa è la politica". Sono le prime due frasi che ascolto da una radio locale che lascia sfogare i napoletani, che qui chiamano il primo ministro rendendo al singolare il suo nome: Berluscone, che avevano considerato il risolutore dell'emergenza rifiuti.
Oggi tutto è tornato come prima, ad appena un anno dal decreto legge del 31 dicembre del 2009 che sanciva la fine dello stato di emergenza e del commissariamento straordinario.

In realtà da mesi stava lentamente tornando la spazzatura ovunque ma parlare di nuova emergenza rifiuti sembrava impossibile, era vietato come la peggiore delle bestemmie. Ma il centro di Napoli è tornato a puzzare come una discarica, la provincia di Caserta ha nuovamente le strade foderate di spazzatura, la popolazione è tornata a ribellarsi per l'apertura di nuove discariche, terrorizzata che queste raccolgano non solo i rifiuti leciti ma anche quelli illeciti, come sempre accaduto nelle discariche campane.
Non si era risolto nulla. Solo tamponato. Il più delle volte nascosto. In certi territori lontani dai riflettori, lontani dall'attenzione dei media, la spazzatura non è mai scomparsa dalle strade. Ora il grande bluff si è compiuto e mostra la sua essenza. Ed a pagarne il prezzo, come era prevedibile, è il territorio, la salute delle persone, l'immagine di Napoli nuovamente carica di spazzatura. Chi diffama Napoli, verrebbe da chiedere al primo ministro? Le foto, chi racconta lo scempio? O le strade sommerse di rifiuti? La città torna a sopportare la monnezza con i fazzoletti sui nasi quando l'odore è troppo acre perché il caldo fa marcire i sacchetti. I mercati rionali costruiscono le proprie bancarelle sulla spazzatura non raccolta del giorno prima, e le persone fanno la spesa camminando tra rifiuti. Per lo più le persone ormai fanno finta di niente. Sperano solo che le montagne non arrivino ai primi piani come successo l'ultima volta.

L'alba sul nascente governo Berlusconi si era levata liberando Napoli e la Campania dalle tonnellate di spazzatura; ora il tramonto cala su un governo meno coeso e che molti vedrebbero allo sbando, dietro le piramidi di spazzatura che tornano, identiche. L'emergenza rifiuti si fondava su un problema che sembrava insormontabile. Le discariche campane erano satolle e la magistratura, valutandole illegali, le chiudeva impedendo ulteriori conferimenti. Non c'era più spazio per i rifiuti, e le strade divenivano nuove discariche, che non avevano bisogno di approvazione e che non si poteva per decreto chiudere o riaprire. Le strade, tutte, dai quartieri più popolari del centro storico e delle periferie, a quelli collinari, costituivano le naturali valvole di sfogo. Si bruciava in campagna spazzatura per ridurla in cenere, cenere meno voluminosa e più comoda da smaltire, e così facendo si è avvelenata la terra. L'intervento del governo ha reso territorio militare le discariche: alla magistratura quindi è stato impedito di chiuderle e ai cittadini di avvicinarsi per controllare cosa accadesse a pochi metri dalle loro case. Questo provvedimento, accettato come un male inevitabile, doveva servire a dare ossigeno alle amministrazioni per costruire alternative che però non sono mai partite.

image La raccolta differenziata è la vera vergogna della Campania e di Napoli. Non si riesce ad organizzarla al meglio nemmeno nei piccoli centri. Si pensi ai tanti comuni dell'Avellinese e del Beneventano che hanno le campagne invase dalla spazzatura, ma sono troppo periferici per fare notizia. Ad oggi Napoli ha solo poche aree in cui viene svolta la raccolta porta a porta, l'unica davvero efficace perché implica un controllo dal basso del cittadino sul cittadino. Raccolta che per legge avrebbe dovuto raggiungere già il 40% dei rifiuti conferiti mettendo in moto un circolo virtuoso che la città aspetta ormai che arrivi dal cielo, come fosse un miracolo. La stessa Asìa, in un volantino da poco distribuito nell'unico quartiere dove la differenziata porta a porta è attiva da due anni  -  i Colli Aminei  - , si è detta preoccupata perché il quantitativo di rifiuti indifferenziati negli ultimi mesi è aumentato, come se quel quartiere che doveva essere la testa d'ariete, la punta di diamante di un'area devastata, si fosse reso conto che i suoi sforzi e il suo virtuosismo valgono quanto una goccia in un mare di disservizi. E a quel punto a che serve differenziare.

Meglio buttare tutto nella solita montagna di monnezza. Si sa che i termovalorizzatori non sono mai realmente partiti. Non quello di Napoli, non quello di Salerno, non quello di Santa Maria la Fossa e quello di Acerra è partito solo in parte. Anche su questo piano quindi le cose non sono andate come il governo aveva promesso e il risultato è stato il totale fallimento di un processo che non poteva contare solo sul senso civico dei cittadini. Avevano promesso di non aprire più discariche ed invece ne stanno aprendo un'altra nel parco del Vesuvio, in un'area di interesse naturalistico rarissima. L'emergenza rifiuti è stata manna per la politica campana ed è stata utilizzata per costruire un meccanismo di consulenze e appalti emergenziali. Se hai intere provincie sommerse, devi necessariamente stanziare danaro straordinario. E quindi consulenti e imprese sui quali non può esserci controllo serrato.

image L'equilibrio su cui si regge il ciclo dei rifiuti in Campania è estremamente fragile. Per mandare in tilt una macchina che è tutt'altro che oleata, basta bloccare il flusso di danaro che arriva nelle casse delle provincie e dei comuni. Basta far finire i soldi in un groviglio di appalti e subappalti. A Napoli l'Asìa, l'azienda che fornisce i servizi di igiene ambientale alla città, ha circa 3000 dipendenti e affida parte dei sevizi a Enerambiente, società veneta dedicata ai servizi ecologico-ambientali e alla gestione integrata dei rifiuti, che di dipendenti ne ha 470. A sua volta Enerambiente attinge per la gestione dei rifiuti alla cooperativa Davideco che ha 120 dipendenti e agli interinali che forniscono almeno altri 150 dipendenti. In questa catena infinita di appalti e subappalti lievitano i costi e le clientele e quest'anno trascorso dal decreto di fine emergenza non è servito a mettere in moto il circolo virtuoso di cui la città aveva bisogno, ma a oliare nuovamente la macchina dello spreco e del ricatto.

Dopo l'inchiesta che ha visto Nicola Cosentino accusato dall'Antimafia di Napoli di essere stato un riferimento politico della camorra attraverso il settore rifiuti, in queste ore, sembrerebbe realizzarsi di nuovo ciò di cui si è scritto: la centralità della monnezza in Campania che arriverebbe persino, attraverso Nicola Cosentino, a configurarsi come una pistola puntata alla tempia del governo. Ovvero, come tramite di ogni rapporto tra Berlusconi e il politico casalese ci sarebbe la gestione del ciclo dei rifiuti. Nel dibattito politico di questi ultimi mesi si è fatto riferimento a come Cosentino, leader indiscusso del Pdl in Campania, avesse dalla sua molti sindaci, i consorzi, la vicinanza di imprenditori e quindi potesse formalmente, se solo lo decidesse, bloccare il meccanismo di raccolta rifiuti. Il voto alla Camera, se si crede all'ipotesi di un Cosentino imperatore nel settore dei rifiuti, con il no all'utilizzo delle intercettazioni sembrerebbe essere un dono fattogli per cercare di riportare la nuova emergenza a una "normalità" di gestione consolidata. Ma questo può saperlo solo Cosentino stesso.

image Quanto ai bassoliniani, che nel settore rifiuti hanno fatto incetta di voti e clientele, certamente non risulteranno in questa fase concilianti verso la situazione e anche dal loro versante ci sarà ostruzionismo e voglia di tornare ad avere prebende e potere attraverso la crisi. O si tratta con loro o tutto si ferma. Serve ricordare che l'emergenza rifiuti in Campania è costata 780 milioni di euro l'anno. Questa è la cifra quantificata dalla Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti nella scorsa legislatura che, moltiplicata per tre lustri (tanto è durata la crisi), equivale a un paio di leggi finanziarie. In tutto questo la camorra naturalmente continua il suo guadagno che cresce ad ogni passaggio. Nei camion che serviranno alla nuova emergenza, nel silenzio caduto sul ciclo rifiuti perché i roghi nelle campagne continuano a gestirli i clan, bruciando rifiuti, sino al business dei terreni dove chissà per quanti decenni verranno depositate le eco-balle ormai mummificate il cui fitto viene pagato direttamente nelle loro mani.

Non mi stancherò mai di dirlo: se i rifiuti illegali gestiti dai clan fossero accorpati, diverrebbero una montagna di 15.600 metri di altezza, con una base di tre ettari, quasi il doppio dell'Everest, alto 8850 metri, quindi questo business ha ancora una lunga vita. Da Napoli parte un nuovo corso, quello che dimostra che per quanto si possa cercare di non mostrare, di negare, di nascondersi dietro proclami, la realtà che abbiamo sotto gli occhi questa volta è talmente schiacciante che nessuna forma di delegittimazione può renderla meno evidente. La spazzatura tornata nelle strade di Napoli sigla definitivamente il fallimento di un progetto, di un percorso, di una politica. Speriamo che queste verità, in grado di svelare definitivamente le tante menzogne spacciate come successi, possano innescare un percorso di cambiamento che se partisse dal Sud potrebbe davvero mutare il destino del paese.

Roberto Saviano

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7 Commenti:

Alle 27 settembre 2010 alle ore 03:02 , Anonymous Anonimo ha detto...

Aiutateci!Il nostro è un grido disperato proveniente dalle
falde del Vesuvio, luogo dimenticato da Dio e dalle istituzioni
e ricordato solo per i due immensi buchi in cui verranno
versate tutte le sostanze ,tossiche e non, provenienti da tutta
la campania, nel bel mezzo della riserva integrale e patrimonio
dell'unesco che è il parco nazionale del vesuvio, a 500 metri
da un centro abitato di 35000 abitanti.
Questo eco-disastro porterà tutti noi alla morte ed inquinerà
tutti i prodotti locali esportati in tutta la regione e in
tutta la nazione!
Signori Unitevi a noi. MoVimento unisciti a noi.
Siamo stati abbandonati da tutti, MoVimento unisciti a noi!
vieni qui a combattere, a far sentire la tua voce ad unire un
popolo allo sbaraglio.
Aiutateci!il nostro è un grido disperato
Aiutateci

 
Alle 27 settembre 2010 alle ore 07:51 , Anonymous Anonimo ha detto...

vorrei tanto poterlo fare se solo avessi il potere che hanno quelli a cui voi avete dato il voto.....................

 
Alle 27 settembre 2010 alle ore 11:07 , Anonymous Anonimo ha detto...

più case abusive=più monnezza,CASA ABUSIVA,VIA AMEDEO, 10 METRI A DESTRA DOPO LA STRETTOIA,PRESENZA DI UNA GREZZO DI UNA VILLACCIA ENORME,DIETRO UN PALAZZO BIANCO GIà PRESENTE DELLO STESSO PROPRIETARIO,MESSA SU CON LA COMPLICITà DI FRANCO IANNUZZI,IN UNA NOTTE,E MENO MALE CHE I FIGLI DI QUESTO SIGNORE( CHE SENZA MAIIII LAVORARE NON SI CAPISCE COME ABBIA CAPITALIZZATO QUESTO DENARO A FIUMI X ALZARE QUAESTA VILLACCIA )SONO COMUNISTI E PENSAVANO A FOSCOLO E A LEOPARDI,EH MENOMALE!

BASTA ABUSIVISMO,BASTA MONNEZZA.
NON SO SE QUESTO SIGNORE è GIà SEGNALATO PRESSO GLI ABUSIVI O IL CARO IANNUZZI HA DATO CONCESSIONE,EHE EHH...A CHI VUOLE LUI,PER I VOTI,QUESTO ED ALTRO.
VIA AMEDEO,10 METRI DOPO LA STRETTOIA,DIETRO UN ALTRO VILLONE GIà PRESENTE.

 
Alle 27 settembre 2010 alle ore 14:21 , Anonymous Fabrizio R. (laboratorionapoletano) ha detto...

Va scritto che quel che scrive Saviano riguardo la raccolta differenziata è falso e dimostra come sia facile scrivere cose errate su Napoli e la Campania.

In base ai dati di legambiente la Campania è fra le prime regioni in Italia come numero di comuni "ricicloni" e sono diverse le eccellenze in termini di raccolta differenziata (Salerno, Portici e decine di altri comuni più piccoli).

E' ora di iniziare a scrivere BENE di Napoli oltre che a evidenziarne i problemi !!!! Sarebbe il caso che politica e giornali iniziassero a lavorare per Napoli e non contro Napoli.

http://laboratorionapoletano.blogspot.com/2010/09/napoli-patrimonio-unesco-da-non-perdere.html

 
Alle 27 settembre 2010 alle ore 15:37 , Anonymous Anonimo ha detto...

Saviano si riferisce a Napoli e ai territori del napoletano e Casertano che si gongolano da decenni in questa falsa emergenza creata ad hoc.
Le eccezioni ci sono, il comune di Monte di Procida ne è la prova, ma resta, per l'appunto, un'eccezione.
Dire che Saviano e chi come lui cerca faticosamente di fare una sana e non connivente informazione è da ignoranti o, peggio ancora, da collusi.

Il napoletano è un territorio meraviglioso, quando capirete, voi piccoli scrittori di carta straccia, che queste testimonianze sono la più alta prova d'amore e non di disprezzo, forse sarà troppo tardi.

 
Alle 28 settembre 2010 alle ore 06:33 , Anonymous Anonimo ha detto...

Chi non condivide Saviano è in malafede.

Lui evidenzia le anomalie del sistema malavitoso che è inserito nel ciclo rifiuti.

Ma non è sotto gli occhi di Tutti che dal casertano provengono tutte le eccellenze che gestiscono la munnezza.

Chi sono gli uomini politici coinvolti nel sistema e da dove provengono, ma veramente siamo stupidi e le intercettazioni che il berlusca vuole eliminare sono false!

Chi lor signori Cosentino, Colfi, Cesaro, Landolfi e per finire l'on. Russo.

I loro nomi sono presenti in vari fascicoli d'indagini in corso e parte del parlamento corrotto ha votato per non utilizzare le intercettazioni che condannano COSENTINO.

SI DEVONO VERGOGNARE TUTTI I CITTADINI che consapevolmente e non hanno VOTATO IL CENTRODESTRA.

Guardate in questi giorni la munnzza a Bacoli dove sta arrivando.

Che disperazione.

Sveglia finchè c'è tempo.

Peppe

 
Alle 28 settembre 2010 alle ore 11:22 , Anonymous fabrizio (laboratorionapoletano) ha detto...

Non capisco... da quando Saviano - che peraltro apprezzo NON poco - è entrato nel novero dei personaggi che non si possono criticare e che non possono sbagliare?

Sulla raccolta differenziata ha scritto una fesseria... ben 84 comuni superano il 50% di differenziata (il 15% del totale) (dati di LEGAMBIENTE)... numeri che in altre regioni si sognano !!!! In provincia di Napoli ci sono Portici, Sorrento, Massa Lubrense, Monte di Procida, Grumo Nevano, Vico Equense, Piano di Sorrento ... in provincia di Salerno Fisciano, Bellizzi, Cava, Mercato San Severino, Baronissi, Nocera S., Pontecagnano, Castel San Giorgio oltre a Salerno fra i comuni con oltre 10.000 abitanti che superano la soglia del 50% di differenziata (i comuni "ricicloni").

per maggiori info in merito:
http://laboratorionapoletano.blogspot.com/2010/07/comuni-ricicloni-2010-campania-massa.html

 

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