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Michele Sovente Esaltato al Castello di Baia: “Orgoglioso di Essere di Cappella” – POESIA SCRITTA A MANO -

Freebacoli: Michele Sovente Esaltato al Castello di Baia: “Orgoglioso di Essere di Cappella” – POESIA SCRITTA A MANO -

lunedì 2 maggio 2011

Michele Sovente Esaltato al Castello di Baia: “Orgoglioso di Essere di Cappella” – POESIA SCRITTA A MANO -

IMG_6107La fondazione premio Napoli il giorno 30 aprile 2011 ha voluto ricordare il caro professore-poeta Michele Sovente nei bellissimi ambienti del Castello Aragonese di Baia.

Qui si sono incontrati collaboratori, familiari e amici.

Il tutto è stato coordinato da Mimmo Grasso il quale ha saputo ben valorizzare sia l’evento che la figura di Michele Sovente. Sono state recitate bellissime poesie da Mimmo Borelli e Stefano Moffa.

A lui è stato dedicato un quadro nel quale ogni pennellata trasmette un tratto della sua vita, questo è quanto afferma Antonio Ciraci. Mimmo Grasso ha voluto ricordare Michele non solo come artista, professore e poeta, ma anche come persona, e nella sua scaletta ha voluto inserire anche il “NOI”, cioè testimonianze di chi conosceva Michele come amico al di fuori dell’ambiente professionale.

Ha dato spazio a un anziano, Salvatore Muzzuto ed a me.

Lo abbiamo ricordato come una persona minuta, capelli crespi, sorriso sulle labbra e con occhi vivaci e profondi. Nei suoi occhi vedevamo un pozzo, pronto a saturarsi e a fuoriuscire con la sua genialità, la sua poesia.

Quando lo incontravamo si parlava del più e del meno, ma alla fine l’argomento comune era sempre Cappella dove lui affermava con fierezza di essere nato e di essere cresciuto. Gli amici quando leggono le sue poesie, ed in particolare quella sulla borgata di Cappella sono assaltati da brividi. Era spettacolare il modo attraverso il quale riusciva a descrivere impeccabilmente il paese e la gente che ci viveva, ma anche i suoi ricordi di fanciullo.

Tra le altre cose abbiamo ricordato ancora che Michele era profondamente legato al suo borgo, Cappella, e questo gli consentiva di comporre e di operare felicemente al chiuso delle quattro mura di casa. Naturalmente non lo si doveva immaginare rinchiuso nel suo paesino, anzi era felice di esplorare nuove conoscenze.

A questo proposito ho rispolverato un vecchio episodio: il viaggio compiuto in Grecia nel novembre 1981 assieme al dottore Francesco Verde, suo vecchio amico e un altro amico, un esule istriano residente a Napoli.

I tre amici partirono da Monte di Procida con una Mercedes 200D alla volta di Brindisi, dove si imbarcarono per la Grecia alla scoperta della civiltà ellenistica. Senza un preciso programma soggiornarono prima ad Atene, dove Michele fu calorosamente accolto da un cenacolo di poeti greci coi quali aveva avuto in precedenza scambi epistolari, e coi quali mantenne calorosi rapporti, poi presero la via del ritorno in auto percorrendo tutta l’allora Jugoslavia, soggiornando tra l’altro a Belgrado dove Michele come un folletto felice si divertiva a scorrazzare per la strada facendo il verso ai serbi alti due metri.

D’altronde riteniamo che Michele non va ricordato, perché Michele è ancora li tra loro.

Antonio Sabatano


Poesia scritta a mano da Michele Sovente.
Il testo ha vinto il Premio Napoli 2010

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2 Commenti:

Alle 2 maggio 2011 alle ore 22:14 , Anonymous Anonimo ha detto...

Grande Michele Sovente!

 
Alle 3 maggio 2011 alle ore 01:09 , Anonymous Anonimo ha detto...

Vincenzo Maione
‎...orgoglioso e fiero di essere stato suo allievo e giovane amico

 

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