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Risanamento Idrogeologico, Possibile Veto della Sovrintendenza: Mentre si Approva il Progetto, il Poggio “Muore”

Freebacoli: Risanamento Idrogeologico, Possibile Veto della Sovrintendenza: Mentre si Approva il Progetto, il Poggio “Muore”

venerdì 26 novembre 2010

Risanamento Idrogeologico, Possibile Veto della Sovrintendenza: Mentre si Approva il Progetto, il Poggio “Muore”

image In data 5 ottobre si è tenuta la conferenza dei servizi per approvare il progetto finale, presentato lo scorso luglio, di risanamento del Costone del Poggio di Bacoli.

Sono da allora passati oltre 50 giorni ed ancora non si è avuta la necessaria approvazione.

Anzi corrono voci molto insistenti, che ci auguriamo vengano smentite dai fatti, che la Sovrintendenza, non presente peraltro in sede di Conferenza dei Servizi, sia incerta sul parere.

Infatti, mentre quella della Tutela dei Beni Archeologici sembra abbia dato parere positivo, quella dei Beni Ambientali e Paesaggistici sembra che nutra qualche dubbio. Il condizionale, trattandosi di voci e non di documenti, è ovviamente d’obbligo.

I due pareri devono poi essere unificati e ci auguriamo che quello globale definitivo sia favorevole.

Infatti è da molto tempo che si discute e si fanno progetti, ma nulla è stato realizzato dall’anno, il lontano 1997, in cui il mare erose un muro di contenimento esponendo case, scala comunale e persone (la spiaggia è frequentatissima, e non soltanto d’estate) a grave rischio.

Il 19 agosto 2008 si verificò poi un’ulteriore frana che, soltanto per un fortunato caso, non ebbe esito tragico; se si fosse infatti verificata, invece che alle prime ore del mattino, verso mezzogiorno, essendo precipitati massi anche di qualche tonnellata lì dove generalmente c’erano persone stese su sdraio e asciugamani a prendere il sole, tutti possono facilmente immaginare cosa sarebbe potuto accadere.

Come dicevamo, i primi progetti risalgono già al 2002, all’epoca della prima giunta Coppola. In particolare, un primo progetto elaborato e già finanziato dalla Provincia, avrebbe dovuto essere effettuato nel 2007. Sono passati invece quasi altri quattro anni e le opere, sebbene rifinanziate con sufficienti risorse, non sono ancora iniziate.

image A suo tempo il parere negativo dell’Autorità di Bacino Napoli Nord-Occidentale bloccò il suddetto progetto. La motivazione, peraltro molto generica, addotta fu che l’opera avrebbe dovuto essere più aderente a principi di ingegneria naturalistica. Riteniamo che invece sarebbe giusto che chi eventualmente non fosse d’accordo, non si limitasse ad apporre il veto ma, assumendosene il rischio in proprio, indicasse concretamente, non genericamente, strade alternative tecnicamente valide, specialmente da un punto di vista statico, e pertanto percorribili .

La Sovrintendenza all’epoca espresse invece parere favorevole, tutelando in questo modo anche i beni archeologici. Infatti, così come si presenta la situazione del costone del Poggio, è sicuro, anche senza poter dire con esattezza quando, che le frane continueranno, esponendo a grave rischio non soltanto le persone, ma anche gli stessi beni archeologici, già danneggiati anche dall’ultima frana.

Il costone del Poggio è infatti formato non da roccia, bensì da materiale non coeso, soggetto a continua erosione ed esposto alla traversia del mare, perché non sufficientemente riparato dalle scogliere; per giunta il costone non è un declivio ma è perfettamente verticale, e pertanto tutti i tecnici hanno sempre affermato che l’unica soluzione peraltro, ribadiamo, già approvata in passato dalla stessa Sovrintendenza, è la costruzione di un muro. Infine bisogna ricordare che la nuova normativa antisismica è molto più stringente della precedente, per cui il muro non è evitabile se si vuole realizzare un’opera che raggiunga effettivamente lo scopo.

Va precisato inoltre che il nuovo progetto visivamente sarà estremamente simile a quello precedente già approvato dalla Sovrintendenza, e che inoltre prevede un camminamento alla quota dei ritrovamenti archeologici, che così saranno più facilmente ispezionabili e quindi ulteriormente tutelati.

Negli scorsi mesi, e ne siamo stati testimoni oculari, sono stati inoltre effettuati tutti i numerosi necessari rilievi geologici ed archeologici, con sondaggi, prove sismiche e georedar.

Sicuri quindi che tutti gli interessati abbiano ben compreso e, ci auguriamo, constatato di persona, la estrema precarietà del costone del Poggio e le gravi conseguenze che un’ulteriore evento franoso potrebbe avere su persone e cose, attendiamo con fiducia e con urgenza il parere favorevole di tutti i soggetti convocati in sede di Conferenza dei Servizi.


Alessandro Parisi
Presidente Comitato Il Poggio

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