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Qualcosa può cambiare: l’ “alternativa” di lotta…

Freebacoli: Qualcosa può cambiare: l’ “alternativa” di lotta…

mercoledì 20 maggio 2009

Qualcosa può cambiare: l’ “alternativa” di lotta…


Degrado, stenti, morte… Questo è il triste destino cui i nababbi del posto lasciano la povera gente, che abbindolano coi loro falsi miti e le loro bugiarde promesse: frottole e baggianate, utili solo a chi ci amministra per legittimare la propria superiorità sociale così da nascondere i suoi “intrallazzi”. C’hanno insegnato l’obbedienza a costoro, c’hanno inculcato fiducia in costoro, ci predicano rispetto di costoro… e per farla breve, mentre franano strade e costoni, mentre c’allaghiamo di “merda”, mentre c’ammaliamo, dovremo ben educatamente prenderlo a quel posto e portare rispetto alle istituzioni!

C’è però anche chi non ha doppi legami coi potenti, chi non è immischiato nei loro giri, chi non s’è venduto al gioco delle clientele e dei piaceri… ci sono classi sociali che non hanno nient’altro da perdere e che non ci stanno più, e s’organizzano, protestano, lottano insieme contro gli scempi perpetuati sulla propria pelle. Quello che gli pseudo-giornalisti e i piccolo-borghesi chiamo il “casino”, è solo la risposta spontanea, la risposta intima di gente stanca di vivere in condizioni di “merda” che ha compreso quel sottile “gioco delle parti” tra quanti ci governano, “fumo negli occhi” che nasconde i reali loro interessi in campo: a tali squallidi individui, a tale incancrenito modo di fare e di porsi, la “lotta” non chiede incontri, non lancia “ancore di salvataggio” ma li lascia “affondare” nel loro “brodo” e, se può, accende il fuoco sotto la pentola.

L’ “accusa” mossa a tale prospettiva è di non avere idee, di non avere progetti, di non avere un’alternativa… Ma i cittadini non hanno bisogno di “scannarsi” su stratagemmi od inganni per tutelare la “pagnotta” e le varie “posizioni di potere” come fanno i nostri “potenti”… E’ infatti la stessa “contrapposizione”, la stessa “lotta” che ha già prodotto le basi – di idee e di uomini – per mettere “in campo” non una ma l’ “alternativa” ai responsabili e alle responsabilità di tanto degrado: questa non è “preconfezionata” né è “calata dall’alto” per raccomandazione del boss della coalizione di turno, perché così sarebbe non un’ “innovazione” ma il perpetuarsi “sotto mentite spoglie” di quel vecchio e sporco sistema che ci si prefigge di superare. La vera “alternativa” è un “cambiamento radicale e reale di questo stato di cose”, e diversamente non può essere, in quanto essa nasce dalla necessità materiale dei cittadini “mazziati” e “sfruttati” di non farsi più “schiacciare”, dalla necessità di “insorgere” contro una vita da “schiavi”: essa non è esigenza di conservazione, ma istinto di riscatto, essa non è artificialmente combinata nei “salotti” o nei “loft” borghesi, ma emerge spontanea nelle ore di lavoro, nei territori di crisi, nell’esperienza quotidiana della gente che lotta per migliori condizioni di vita. Un’idea di “cambiamento” senza “contrapposizione” e senza partecipazione sociale, sarebbe una nuova edizione delle stesse logiche di potere, un modo più elegante per trovarsi una “poltrona”, la più fine ed ipocrita finzione “in culo” alla gente.

Loro, i politicanti e gli affaristi della 50 mila lire devono “riciclarsi” di continuo, inventandosi sempre qualcosa di apparentemente innovativo da mettere in mostra in quel loro “programma fantoccio”. Le classi lavoratrici e popolari non hanno bisogno di niente del genere perché l’ “alternativa” sono proprio loro: acquisite, concittadini, la consapevolezza di ciò, abbiate forza di sintesi, e non avremo più soltanto un progetto di alternativa, ma una realtà alternativa!



Michael Amirans

1 Commenti:

Alle 21 maggio 2009 alle ore 15:22 , Blogger antonio90 ha detto...

+ di 2000 visite olè!!

 

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