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La "velenosa" realtà dei fatti

Freebacoli: La "velenosa" realtà dei fatti

sabato 11 luglio 2009

La "velenosa" realtà dei fatti


Stamattina si è tenuto un sit-in di protesta presso il Depuratore di Cuma, per protestare contro il disastroso stato in cui versa suddetto impianto di depurazione. Difatti si ritiene opportuno ricordare che, anche quando l'impianto è a pieno regime, esso funziona soltanto per un 25%.
Ma, per mantenerci vigili e informati su tale decennale problematica, si ritiene mostrarvi un articolo del Corriere del Mezzogiorno, scritto il 18 Giugno scorso dal giornalista Federico Gereicca.

"Cadmio, piombo, arsenico, nichel, solfati, rame avvelenano l'ecosistema marino del litorale di Napoli e di Caserta
. Lo rilevano le indagini sui depuratori di Cuma e di Acerra gestiti da Hydrogest. Accertamenti disposti dalla Procura della Repubblica di Napoli — sezione reati ambientali coordinata dal procuratore Aldo De Chiara — ed effettuati dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri e dalla polizia provinciale, col contributo tecnico dell'Arpac. «Gli accertamenti in corso», dice Sergio Costa, il comandante della polizia provinciale, «evidenziano che c'è un serio problema di sversamento di rifiuti speciali e pericolosi, quelli che hanno origine dalle attività produttive. Dovrebbero essere portati agli impianti di trattamento. Alcune imprese trovano più comodo e più economico sversarli nelle fogne o nei Regi lagni. Riceviamo decine di segnalazioni, sia da parte dei cittadini, sia da parte di comitati ed associazioni ».


I veleni di provenienza industriale finiscono prima nei depuratori, poi a mare, con tutto il loro potenziale inquinante. Gli impianti — malfunzionanti e da ristrutturare — sono infatti programmati per depotenziare e digerire, tramite batteri, la componente nociva delle acque di fogna: coliformi fecali ed escherichia coli. Nulla possono contro gli sversamenti di natura industriale e le sostanze chimiche che questi ultimi contengono. Le quali, anzi, danneggiano la flora batterica dei depuratori, compromettendone ulteriormente la capacità di trattare i liquami. Doppio danno e mare del litorale casertano o di Licola sempre più inquinato. Metalli pesanti e veleni industriali, in particolare, si accumulano lungo la catena alimentare, dagli organismi più semplici fino ai predatori.
I depuratori campani che non funzionano al meglio ed attendono, da anni, che la concessionaria Hydrogest effettui i lavori di adeguamento e potenziamento per i quali si è impegnata. Interventi ad oggi mai iniziati, vantando tra l'altro Hydrogest (90% Termomeccanica e 10% Giustino costruzioni) 40 milioni di euro di crediti nei confronti del Commissariato di Governo per le Bonifiche e per la Tutela delle Acque. Sono cinque gli impianti di depurazione affidati ad Hydrogest, in Campania: Foce Regi lagni, Napoli nord, Cuma, Marcianise, Acerra. Tutti piuttosto malmessi, con picchi negativi per il depuratore della Foce dei regi lagni."






2 Commenti:

Alle 11 luglio 2009 alle ore 18:49 , Anonymous Anonimo ha detto...

grazie CASAL DI PRINCIPE,x tutto quello che negli anni HAI FATTO X NOI.

 
Alle 13 luglio 2009 alle ore 18:45 , Anonymous Nando ha detto...

La Hydrogest ed il depuratore vanno commissariati ed i gestori arrestati!!

Nando

 

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