This page has moved to a new address.

Cento Camerelle: La BACOLI che non c'è...

Freebacoli: Cento Camerelle: La BACOLI che non c'è...

martedì 8 settembre 2009

Cento Camerelle: La BACOLI che non c'è...






Immaginiamo per un attimo di ripercorre un utopistico viaggio nel tempo. Ipotizziamo, sempre per gioco, di ritrovarci nella Bauli del I secolo A.C. ( e con A.C. non ci si riferisce al periodo "Ante-Coppola(m)", bensì alla fase precendente la nascista di Cristo). Inoltre, cerchiamo di vestire i panni di un rinomato "hydraulicus" dell' epoca. Di un qualsiasi tecnico campano, appena convocato dall' oratore Ortensio Ortalo presso la sua villa sita in Baiae. Richiesto, per visionare il complesso sistema di cisterne, conosciuto col nome di "Prigioni di Nerone"; un edificio, strutturato su due piani tra loro indipendenti, collocato su di un costone tufaceo a strapiombo sul mare. Un'imponente struttura, costituita da un’ampia cisterna divisa in quattro navate, scandite da pilastri che sostengono volte a botte. In sintesi: un gioiellino della tecnica imperiale.
Ma, giusto per comprendere ancor meglio il tenore intellettuale ed economico che caratterizzava quell' area turistica, basta prolungare il nostro viaggio ancora per una manciata di minuti. Poco tempo, utile per ascoltare le dissertazioni filosofiche tra lo stesso Ortalo e il suo amico, nonchè altro grandissimo oratore dell'epoca, Marco Tullio Cicerone; oppure per attendere l'arrivo di personaggi del calibro di Catullo o Catone l'Uticense.
Detto ciò, torniamo nella Bacoli del XXI secolo. Un paesello dimentico del suo splendore passato e forte di un degrado ( sociale, economico, ma sopratutto culturale) "off-limits". Un territorio ove i turisti si vedono col lanternino e in cui tutto ciò che ricorda la magnificenza perduta, viene ricoperto da un alone di strafottenza e di un'incuranza tipicamente meridionale.
Ma, così come nei deserti più afosi è possibile avvistare delle oasi insperate, anche qui, di tanto in tanto, si vede passeggiare un manipolo di visitatori pronti ad ammirare "la Bacoli che non c'è". Decisi a collocare in un spazio ben definito, quei luoghi ove l'eccellenza della cultura e della politica latina lasciò un segno incancellabile.
E allora riportano la memoria alle sovracitate ville imperiali o, attraversando i gradini di "via Campi Elisi" ( e, aggiungiamo noi, "Derisi" dall'incuria locale), alle rinomate cisterne bacolesi. A quelle celeberrime "Prigioni di Nerone", oggi meglio conosciute col nome di "Cento Camerelle". Sito archeologico, allocato alle spalle della centenaria ed epicentrica Chiesa di S.Anna, attualmente "conservato" nello stato che potete ammirare dalle foto sovrastanti l'articolo. Un imbarbarimento al quale noi, in quato semplici cittadini esterefatti, non sappiamo dare spiegazione. Un degrado del quale abbiamo chiesto delucidazioni, proprio a coloro che dovrebbero costantemente manutenere tale risorsa turistica: "Sono oramai 2 anni che le Cento Camerelle non aprono al pubblico- afferma l'anziana assuntrice di custodia, sita proprio nelle vicinanze dello scempio- ma ancora non si conoscono le reali motivozioni. Ricordo che, tempo fa, venne giù un intonaco. Purtroppo, se adesso sono cresciute le erbacce, è solo perchè ho avuto mandato, dalla Soprintendenza di Napoli e Caserta, di non aprire più il cancello del sito archeologico. Prima ero io a mantenere tutto in ordine."
Poche parole e la patata bollente, come se stessimo assistendo ad un vera e propria disputa tra retori, passa da un capo all'altro della piramide dirigenziale. Dalla custode, si passa agli uffici competenti dai quali, attraverso una voce tentennante, si ascoltano un'altra carrellata di parole: "Le Cento Camerelle sono chiuse in attesa di lavori. Si deve ancora mettere in sicurezza l'intonaco caduto alcuni anni fa. Dobbiamo attendere- continua il responsabile dell'Ufficio Archeologico di Baia - che lo Stato finanzi il restauro. Nonostante il mio forte rammarico, prima di allora le cisterne resteranno chiuse. Come del resto anche la Tomba di Agrippina (http://www.prolocobacoli.it/contenuto/archeologia/TombaAgrippina.asp), la quale è interdetta ai turisti a causa di una cronica mancanza di fondi."
Le parole scorrono, e la scottante problematica viaggia velocemente da un capo all'altro dei responsabili, sfiorando anche il Ministero per i Beni e le Attività Archeologiche, senza che nessuno si prodighi per frenare il suo impeto. Una valanga che acquista ancor più velocità e volume in seguito alle dichiarazioni rilasciate dall'Ufficio dei Beni Culturali del Comune di Bacoli: "Sono passati molto più di due anni dalla chiusura delle Prigioni di Nerone. Ho cercato più volte- continua il responsabile Ciro Amoroso- di comprendere le reali motivozioni di questo provvedimento; ma le risposte sono sempre state molto vaghe. A volte si parla dell'impianto elettrico, altre volte dell'intonaco. Anche se, per quest'ultimo, i lavori già sono stati effettuati. Quindi, mi chiedo, perchè Cento Camerelle non viene riaperta? E' solo una questione di fondi? L'unica cosa certa è che la rivalutazione di quell'area potrebbe rinvigorire l'economia cittadina ed incrementare gli sbocchi occupazionali. Non ci dimentichiamo che il nostro paese conta ben 6 mila disoccupati su 29 mila abitanti".
Siamo a Bacoli, ed il calendario segna l'8 Settembre del 2009 e le parole e le erbacce continuano a crescere tra l'indefferenza dei più.
Il nostro viaggio, per adesso, si conclude qui, con la certezza di aver finalmente ritrovato un elemento di congiunzione tra la "Bauli" e la "Baiae" d'età imperiale e questo paesello di provincia che ha avuto il coraggio di farsi proclamare città.
Le ville, le cisterne e la civiltà antica saranno pure coperte dall'oblio; ma nessuno potrà venirci a dire che si sia persa l'abitudine di utilizzare le parole, alla maniera degli oratori antichi, per sfuggire elegantemente dalle problematiche e dalle responsabilità reali.
.
Josi Gerardo Della Ragione

6 Commenti:

Alle 8 settembre 2009 alle ore 18:33 , Anonymous Anonimo ha detto...

Le Cento Camerelle sono strutturate su 4 piani, due sono sott'acqua

 
Alle 8 settembre 2009 alle ore 21:23 , Anonymous Anonimo ha detto...

Che squallore...

 
Alle 8 settembre 2009 alle ore 22:06 , Anonymous Anonimo ha detto...

www.ilmattino.it

enrico guglielmo:sopraintendente dei beni architettonici-culturali,con i fondi europei invece di restaurare i campi flegrei,SI è FATTO VILLE A ISCHIA E YACHT DA 11 METRI.

PARLIAMO ANCORA?E C PARLAMM'A Fà....CAMORRA.

 
Alle 8 settembre 2009 alle ore 22:49 , Blogger castoro ha detto...

inguardabile............. e le care soprintendenze.....mancanza di fondi, mancanza di personale etc.....tutto già visto, tutto già sentito.......ma forse tra soprintendenze e comune il privato non è meglio come soggetto che preserva e valorizza i siti archeilogici?

 
Alle 9 settembre 2009 alle ore 10:19 , Anonymous Anonimo ha detto...

Alla fine una considerazione:c'è molto disprezzo in tutto questo, incuria , ma disprezzo.Chi riduce così il patrimonio dove è nato ha disprezzo di sè, degli altri, del posto in cui vive.I predatori hanno predato tutto,anche le abitazioni di cento camerelle mi risulta che incomincino a traballare.Tutta Bacoli è stata depredata e abbandonata da affamati neandertaliani. Attiene a forme culturali della predazione.Rivincita sociale,risentimento politico: prendere, rubare,mettersi in branco, usare la politica come fine egoistico e predatorio.Dobbiamo ricostruire una comunità cosciente, solidale, che esalta la bellezza del luogo dove abita, che fa di tutto per il benessere collettivo.L'affare privatistico è in realtà una finzione per usare il branco predatorio e la politica bacolese (non solo) ha usato questa tipologia di imbarbarimento culturale e politico.C'è dunque una patogenesi profonda in queste razzìe.Adorno, il filososfo tedesco, incominciò a spiegare, a lavorare sulla psicologia predatoria del nazismo.Lavorava per la Società ebraica americana perchè avevano bisogno di capire come si può giungere alla barbarie,come l'umanità possa giungere alla barbarie.Ne uscirono volumi interi sul carattere autoritario, nichilista e onnipotente di coloro che avevano questo tipo di cultura.Ecco bisognerebbe mettere sotto inchiesta e affidare ad una società psichiatrica "il tipo predatorio", magari facendogli scontare degli anni in reclusorio per disastro procurato.Bisogna che mettiamo mano ad un Libro Bianco sulla scempio e la devastazione del territorio.Ho proposto al Direttivo di Rifondazione di andare ad una Conferenza programmatica sul territorio.Vorrei organizzarla insieme con voi.State facendo un lavoro immenso,siete una risorsa culturale e generazionale importante per la nostra città.Enzo Crosio,della segreteria politica del PRC di Bacoli.

 
Alle 9 settembre 2009 alle ore 15:48 , Anonymous Giannantonio ha detto...

...dobbiamo essere capci di dimostrare che il nostro interesse, sociale, civico, economico è superiore a tutti gli anni di malaffare che hanno contraddistinto il nostro territorio.
Levare gli spazi fisici e di contrattazione economica (c'è bisogno di persone per bene che investono tempo e denaro sul nostro territorio) a chi vuole devastare il nostro paese sono condizioni essenziali per riprenderci gli spazi che ci hanno sotratto...
Van bene gli incontri, i comitati, le proposte, i blog, ma cerchiamo di passare velocemente anche ad una fase di pratica, fattibile, di lavoro fisico che cambi le cose

 

Posta un commento

Il Decalogo dei Commenti, ovvero.. Piccole Regole per un Vivere Civile:

1 - Se il tuo commento non viene pubblicato in maniera subitanea, ATTENDI. Possibile che la Redazione non sia online.

2 - Se scrivi parolacce, ingiurie, offese, se imprechi, se auguri strane morti e il tuo commento non viene pubblicato, NON STUPIRTI

- Corollario al punto 2 - Continuare a offendere la Redazione non aumenterà le possibilità di pubblicazione del commento

3 - Se ti lanci, da anonimo, in una sorta di denuncia verso terzi, accusando questo o quello di associazione a delinquere e/o di altri misfatti e il tuo commento non viene pubblicato, NON MERAVIGLIARTI. Puntare il dito contro la Redazione accusandola di omertà o di connivenza è, ti sembrerà strano, inappropriato. Noi ci assumiamo la piena responsabilità di ogni parola pubblicata, mettendo, SEMPRE, i nostri nomi e cognomi… tu?

4 - Se esprimi un concetto non c’è bisogno di altri mille commenti per avvalorarlo. Soprattutto se ti fingi ogni volta una persona diversa.

5 - Firmare un commento, segno di civiltà e responsabilità verso le proprie opinioni, è sempre cosa gradita. A maggior ragione se corrisponde alla tua vera identità

SE AVETE PROBLEMI NELL'INSERIRE I VOSTRI COMMENTI, INVIATELI A: freebacoli@live.it

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page