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Il Don Petro de via Caranfe

Freebacoli: Il Don Petro de via Caranfe

venerdì 9 ottobre 2009

Il Don Petro de via Caranfe









Michele Petrone, Ettore Prodigio, Luigi Illiano. Questi sono i nomi dei tre consiglieri del Comune di Monte di Procida provenienti dalla frazione di Cappella. Una zona di confine, per metà bacolese e per metà montese, caratterizzata da un innumerevole carico di nuove speranze e di passate promesse di rimodernamento. Una terra rivendicata da due Comuni, ma mai inserita in un vero e proprio progetto di riqualificazione territoriale. Un imbarazzo quotidiano che si manifesta nella mancata manutenzione del sistema fognario, le cui disfunzioni sono nocive per la salute popolare. Una mancanza di servizi primari che è ravvisabile proprio dalle fotografie di una delle varie stradine che servono per congiungere la frazione di Cappella con il centro del Comune di Monte di Procida. Il tratto pedonale in questione, al di là di via Gradoni e via Petrara, è quello di via Caranfe. Tratti stradali privi di illuminazione, esenti da una pulizia ordinaria e periodica e in cui è assolutamente desueta un’opera di diserbamento. Un servizio che potrebbe facilitare la percorribilità del viottolo, ma che non viene messo in atto da più di un anno. Uno scadimento amministrativo e gestionale che finisce per danneggiare l’immagine, la vivibilità e la salute di un’intera comunità. Ma, ritornando alla serie di scalinate locali, vi è da ricordare l’inusuale presenza di tubi di scarico che, soprattutto durante le forti piogge invernali, sversano sulle gradinate un’indefinibile quantità di letame. Acque nere che, commiste alle piogge, vanno a creare una situazione di disagio e di pericolosità sia per i pedoni che per gli stessi residenti del quartiere. Inoltre, ad alimentare il malumore della cittadinanza di periferia, si aggiunge la disattesa convenzione d’intesa dell’aprile del 2008 tra Bacoli e Monte di Procida in merito “alla raccolta e smaltimento delle acque reflue che da Monte scendono a valle nelle località di Torregaveta e Cappella”. Un protocollo che indicava necessario e prioritario “individuare soluzioni tecniche anche congiunte” per risolvere il fenomeno di “un fetore permanente di origine fognaria”, presente proprio in via Caranfe. Disposizione che, all’atto pratico, non sono mai state messe in esecuzione. Una mancanza di atti pratici alla quale, dopo la recente e nomina a vice-sindaco, potrà dare concretizzazione l’assessore al territorio del piccolo Comune flegreo, Michele Petrone. Il Don Petro de via Caranfe
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Josi Gerardo Della Ragione

J&M

4 Commenti:

Alle 10 ottobre 2009 alle ore 19:25 , Anonymous Anonimo ha detto...

Cappella, una terra rivendicata da due Comuni?!?!?
Rivendicata?!?!? A me risulta proprio l'opposto, ovvero che è una terra "scaricata" da un comune all'altro, tranne nei fervidi periodi elettorali!!!

 
Alle 12 ottobre 2009 alle ore 21:58 , Anonymous Anonimo ha detto...

Cappella non ha mai avuto 3 rappresentanti che siedono nell'aula comunale,per stare in queste condizioni questa è un grandissima vergogna di cui 1 è vicesindaco,un'altro è assessore ai lavori pubblici con una terza media,un'altro è consigliere con una delega al bilancio,tutte cariche importanti è nessuno alza un dito x questa frazione.

 
Alle 13 ottobre 2009 alle ore 01:16 , Anonymous Anonimo ha detto...

MICHELE PETRONE VERGOGNATI
Ci ha solo illuso con le tue false promesse.

In cappellese che, per fortuna, non ha votato l'onorevole re.
La lavatrice già l'avevo.

 
Alle 13 ottobre 2009 alle ore 20:30 , Anonymous Anonimo ha detto...

gli innumerevoli messaggi di insulti che stanno arrivando nei confronti di michele petrone non verranno pubblicati.
vi chiediamo di esprimere il vostro disaccordo nel pieno rispetto dell'altro.

 

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