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INCUBO BRADISISMO: A Bacoli Non Esiste il Piano d’Evacuazione

Freebacoli: INCUBO BRADISISMO: A Bacoli Non Esiste il Piano d’Evacuazione

lunedì 14 marzo 2011

INCUBO BRADISISMO: A Bacoli Non Esiste il Piano d’Evacuazione

Immagine Paura di bradisismo, terremoti o di eruzioni improvvise?

Avete difficoltà a pensare come i cittadini dell’area flegrea, dinanzi ad una possibile calamità naturale, possano riuscire a fuggire attraverso apposite vie di fuga?

Un consiglio spassionato per i residenti del Comune di Bacoli, e di riflesso anche di Monte di Procida.

Non vi scervellate più di tanto.

A Bacoli non esiste alcun “Piano di Evacuazione” ufficiale.

Sembrerà assurdo e forse inverosimile ma purtroppo la città flegrea, già ricca di problemi e di carenze di ogni tipo, deve fare i conti anche con la mancanza di un apposito piano di evacuazione.

Sembravano a dir poco sproporzionate le dichiarazione proferite poche settimane fa dal generale Francesco Bianco, direttore della scuola di protezione civile che, al quotidiano “Il Mattino”, asseriva: Nonostante ci sia l’obbligo di redigere e aggiornare il piano comunale di protezione civile, Pozzuoli e Bacoli, come del resto molti altri Comuni campani, ne sono del tutto sprovvisti. Noi abbiamo fatto il possibile per limitare i rischi allestendo corsi di formazione per i volontari, ma il compito tocca ai Comuni, come ha indicato anche l’assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza”.

Monito inascoltato dalle amministrazioni succedutesi alla guida del paese flegreo che, anziché recepire con giusta attenzione la denuncia del generale, restano ancora inerti ed impassibili dinanzi ad una condizione di emergenza determinata dal rischio perpetuo di eventi bradisismici per i quali, anziché attendere stragi certe, sarebbe opportuno lavorare per cercare quantomeno di prevenire ed informare il popolo che si rappresenta.

Ma sulla questione, invece, regna sovrano un colpevole silenzio.

Uniche reazioni, al momento, sono soltanto le velate polemiche di chi, senza mai assumersi alcuna responsabilità, scarica le colpe ad uffici diversi, a governi passati, ad enti disparati. 

“A livello comunale, ci si aspetta di arrivare a un dettaglio esaustivo, cioè non ulteriormente approfondibile, delle procedure che consentano al gestore dell' ipotetica emergenza di avere con un colpo d'occhio il quadro della possibile ampiezza del disastro, della popolazione coinvolta, di conoscere le vie di fuga e così via: con uno scenario di rischio a cui possono corrispondere diverse tipologie di intervento, scenario che deve essere il più possibile predeterminato. Il concetto chiave della pianificazione di emergenza è: cercare di prevedere tutto, ma lasciarsi un margine di flessibilità per "l'assoluto imprevedibile". La procedura deve diventare automatica, ma il modello di risposta all'emergenza deve essere sufficientemente flessibile e snello per affrontare situazioni non previste”, si apprende dal sito della Protezione Civile (Clicca Qui).

E quali sono le responsabilità dell’amministrazione, della giunta e del sindaco?

La risposta, esaustiva e sconcertante, arriva dal Comune di Sommo (provincia di Pavia). Paese di 1113 abitanti, il cui Piano Comunale d’Evacuazione esordisce in tal modo:

Uno degli aspetti più delicati della gestione dell’emergenza è senza dubbio legato alla possibilità di dover disporre l’evacuazione della popolazione, che viene disposta con apposite ordinanze di emergenza emanate dal Sindaco (ai sensi dell’art. 38, comma 2 della L. 142/90) o dal Prefetto (sia in funzione surrogatoria del Sindaco ai sensi dell’art. 39 comma 9 della L. 142/90, sia autonomamente in forza dell’art. 19 del R.D. n. 383 del 1934).
Le ordinanze sono atti normativi temporanei ed urgenti, emanati per fronteggiare un evento imprevedibile per il quale urge la necessità di provvedere immediatamente al fine di evitare un pericolo incombente sulla pubblica incolumità.
Hanno natura derogatoria alle leggi vigenti, fatti salvi i principi costituzionali e quelli generali dell’ordinamento giuridico.
Obiettivo del piano di evacuazione è quello di fornire il maggior numero di istruzioni e informazioni utili in caso di evacuazione parziale o totale della popolazione del comune di Sommo in caso di alluvione o altri eventi calamitosi (terremoto, crollo di edifici, incendi, incidente ambientale).
Il Sindaco ha la responsabilità di informare la popolazione sulle situazioni di pericolo.
La popolazione verrà informata tempestivamente e verranno attivate tutte le procedure previste dal Piano di Emergenza Comunale e da questo documento, al fine di assicurare nell’ambito del proprio territorio comunale, il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione stessa. E’ opportuno ricordare che i primi soccorsi alle popolazioni colpite da eventi calamitosi sono dirette e coordinate dal Sindaco, che, sulla base del Piano di Emergenza Comunale attuerà le prime risposte operative avvalendosi di tutte le risorse disponibili, dandone immediata comunicazione al Prefetto.
Qualora l’evento calamitoso non possa essere fronteggiato con mezzi e risorse a disposizione del Comune, il Sindaco chiederà l’intervento di altre forze e strutture al Prefetto, che adotterà i provvedimenti di competenza, coordinando gli interventi con quelli del Sindaco.
La popolazione interessata, dal momento in cui verrà diramato l’allarme, dovrà adottare tutte le misure di sicurezza consigliate ed attenersi alle regole di evacuazione”.
(Clicca Qui)

Bacoli invece, che di qui a breve dovrà cominciare a formulare anche un “Piano d’Evacuazione sociale e politica” dal terremoto gestionale garantito dall’epicentro sito al Municipio di via Lungolago, alle richieste circa la presenza di “piani di evacuazioni comunali”, risponde così:

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Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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15 Commenti:

Alle 14 marzo 2011 alle ore 15:33 , Anonymous Anonimo ha detto...

Cosa c'è di anormale?

 
Alle 14 marzo 2011 alle ore 15:46 , Anonymous Anonimo ha detto...

no comment

 
Alle 14 marzo 2011 alle ore 17:12 , Anonymous Anonimo ha detto...

Maria Giovanna Costagliola
A beh se c'è il Prontuario sulle nozioni di Protezione Civile allora tutto cambia... Magari per le prossime festività il signor sindaco ne regalerà una copia a tutte le famiglie residenti a Bacoli,così saremo tutti più tranquilli e informati...
Sono davvero vergognosi!!!!!!!!

 
Alle 14 marzo 2011 alle ore 20:00 , Anonymous Anonimo ha detto...

Attilio Quaranta

niente paura: Josi il profeta...come Mosè aprirà le acque del golfo campano da punta epitaffio dall'estremo colle con zainetto e macchinetta fotografica, per dirigerci nella terra promessa come prima di lui solo mosè seppe fare, aprì il mar rosso per gli israeliani. ahahaha :D

 
Alle 14 marzo 2011 alle ore 20:01 , Blogger Freebacoli ha detto...

Guarda io potrei anche provarci. Però almeno devono dirmi dove dovrei compiere il miracolo. E sopratutto devono dire alla gente di recarsi in quello specifico posto. Altrimenti è tutto inutile. ;)

Josi

 
Alle 14 marzo 2011 alle ore 20:28 , Anonymous Anonimo ha detto...

Mario Capuano

caro josh, peccato che la risposta a dir poco ALLUCINANTE avuta dalle (in)COMPETENZE preposte, nn siano tanto 'leggibili'.tu scrivi che un piccolo paese di pavia di 1113 abitanti e' organizzato per una eventuale evacuazione e noi no?.mahh!! io credo che per un eventuale piano di evacuazione o di FUGA che dir si voglia, dovremmo essere in 113.....

 
Alle 14 marzo 2011 alle ore 21:41 , Anonymous Anonimo ha detto...

Antonio Addezio
Ma dove sono le vie di fuga? Per caso quella per Arco felice vecchio?

 
Alle 15 marzo 2011 alle ore 00:04 , Anonymous Anonimo ha detto...

Giuseppe Pugliese
Non si tratta di essere un profeta,in caso di calamità l'improvvisazione è il peggior modo di affrontare gli imprevisti,sapere come e attraverso quali strade scappare,consocere i punti di raccolta e come organizzarsi è fondamentale,in caso di disgarazie la colpa è sempre dei politici pero' quando un politico ha la capacità di essere serio e lungimirante almeno si abbia il buon senso di non irriderlo.

 
Alle 15 marzo 2011 alle ore 08:24 , Anonymous Anonimo ha detto...

la vera priorità è allestire, e possibilmente utilizzare quanto prima, un piano di fuga per gli amministratori bacolesi...

 
Alle 15 marzo 2011 alle ore 10:03 , Anonymous Anonimo ha detto...

Attilio Quaranta
in caso di calamità sappi che il Giappone è una nazione all'avanguardia nell'affrontare emergenze, ma come hai potuto vedere non è stato sufficiente, forse avano bisogno di Mosè che fermava le acque..o di Josi che scriveva un articolo.. :D

 
Alle 15 marzo 2011 alle ore 10:04 , Blogger Freebacoli ha detto...

Attilio, guarda avevo percepito il tuo primo post come ironico. Partivo dal presupposto che avessi compreso la drammaticità della notizia. Invece, a malincuore, devo constatare che Peppe c'aveva visto più lungo di me. In ogni caso risponderti mi pare più che inutile. Un NO COMMENT, in questi casi, è un utile piano di evacuazione per allontanarsi dalla tua sterile e miope riflessione.

Josi

 
Alle 15 marzo 2011 alle ore 12:17 , Anonymous Anonimo ha detto...

Tommaso Di Meo
Ah! Vabbè! Tutt'apposto! C'è il prontuario! A quando i corsi per corrispondenza?!!? :D

 
Alle 15 marzo 2011 alle ore 14:02 , Anonymous Anonimo ha detto...

Cari Bacolesi, trenta anni fa furoro fatte vie di fuga sulla collina dello scalandrone versante Baia e versante fusaro.
Inutili ? Magari
Costruttivamente dove e come facciamo andare 40000 persone (Bacoli e Monte di Procida) con almeno 10-12000 auto.
Per la Cuma -Licola ? Buttiamo giù il vecchio Arco di Cuma e allarghiamo la carreggiata ? Via mare ? Allarghiamo la strada col semaforo a Baia ?
Non credo che ci siano altri modi per far uscire la gente dalla nostra zona , 10-12000 macchine saranno un disastro.
Il resto son lamenti buoni solo per chi si strascrive di tutto sapendo che tanto soluzioni fattibili non ci sono.
Proponete

 
Alle 17 marzo 2011 alle ore 09:47 , Anonymous Anonimo ha detto...

Giuseppe Pugliese
Per esperienza personale essendo stato alcune settimane in Abruzzo dopo il terremoto posso assicurarti che tutto quello che non viene lasciato all'improvvisazione è salvezza in caso di emergenze.Questo fatalismo rassegnato non porta a nulla... ,in caso di emergenza Bacoli e Monte di Perocida non hanno idonee via di fuga e sollecitare un dibattito e un approfondimento i nquesto senso può essere estremamente utile.Nel 500 il villaggio di tripergole (a lucrino)sparì in poche ore,non so se quelle poche ore oggi basterebbero ad evacuare la zona flegrea.

 
Alle 17 marzo 2011 alle ore 09:48 , Anonymous Anonimo ha detto...

Rosaria Esposito
In ogni caso, se dovessimo essere in emergenza, ci siamo già abituati: manca l'acqua, l'energia elettrica, la copertura di rete, con i decoder si vede e non, il depuratore non funziona, neppure la raccolta rifiuti, la Cumana è la stessa di 30 anni fa, linea e vagoni, le strade hanno i fossi e sono aperte a anni alterni, fogne nel lago, etc Insomma noi non siamo mai divenuti Milano e siamo più attrezzati all'emergenza, perchè siamo sempre in emergenza

 

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