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Baia, I Relitti Avvelenano il Mare: la Nave Andrebbe Bonificata, ma Schiano Vuole Affondarla - VIDEO

Freebacoli: Baia, I Relitti Avvelenano il Mare: la Nave Andrebbe Bonificata, ma Schiano Vuole Affondarla - VIDEO

venerdì 10 giugno 2011

Baia, I Relitti Avvelenano il Mare: la Nave Andrebbe Bonificata, ma Schiano Vuole Affondarla - VIDEO

image  Il mondo pensa alla bonifica ma Bacoli, ben seduta sul muretto dell’oblio, lascia inalterate situazioni di estremo interesse igienico-sanitario. La gestione e la bonifica dei siti contaminati rappresenta, in ambito planetario, attualmente uno dei problemi ambientali di maggior rilievo, senza trascurare anche l’influente opportunità di riqualificazione per l'ambito turistico.

Una vera e propria sfida per la collettività, che purtroppo nella Nostra Città è ben lontana dall’essere vinta. E’ cosa nota, in più, che queste problematiche relative all'inquinamento ambientale si incrociano con quelle di carattere sanitario (come attesta uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Istituto Superiore di Sanità, in relazione al rapporto esistente tra luoghi inquinati e alto tasso di tumori).

A Bacoli sono presenti, oltre a luoghi inquinati dalla presenza di rifiuti tossici (cava Cappella, cava Lubrano, campetti da tennis in Cuma) anche dei relitti arenati da oltre di 30 anni presenti nel porto di Baia, tra cui ne fa parte anche la ''SASSARI I'', di sicuro la più inquinata, tutti rientranti nei siti di interesse nazionale SIN (L.n.468/98) del litorale domitio-flegreo.

Nel 2005, con l'ordinanza n.3391 del Presidente del Consiglio dei Ministri, considerando la gravità dell'inquinamento prodotto dai relitti, il Ministro dell'Ambiente in concerto con la Regione Campania finanziavano circa 1.300.000 di euro per la bonifica, nominando quale Commissario delegato per l'attuazione della stessa il Comandante della Capitaneria di Porto di Napoli (1.100.000 di euro) e il soggetto gestore Parco sommerso di Baia per il monitoraggio e la verifica della bonifica e della tutela dell'ambiente (200.000 di euro).

Nel novembre 2010 con l'ordinanza n.3904 del P.d.C.d.M. si precisa che il Comandante della Capitaneria di Porto, nel suo incarico di Commissario delegato (ordinanza n. 3391/2006) è autorizzato a corrispondere le somme per il lavoro straordinario reso dal personale della Capitaneria di porto che lo ha supportato nella realizzazione di tutti gli interventi finalizzati al compimento delle attività di caratterizzazione, bonifica e ripristino ambientale dei fondali interessati dalla presenza di relitti nel Porto di Baia.

Ma ad oggi la bonifica non solo non è completata, ma secondo la relazione scientifica del 2006 della Prof.ssa Ausili Antonella, (clicca qui per visionare il documento) dipendente dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ISPRA, responsabile dello studio di caratterizzazione e monitoraggio concernenti gli aspetti relativi alla tutela ambientale dell'area del Porto di Baia, commissionata dalla soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Caserta (progetto dal valore di 200.000 euro), relazionò che '' la presenza di diverse carcasse di vecchie unità navali stanziate da decenni nel Porto ha provocato conseguenze negative serie sia sull'ambiente marino e sia sulla sicurezza per la navigazione portuale, il tutto pregiudicando le attività turistiche dell'area. Infatti i relitti hanno avuto una funzione di schermo disperdendo ammassi e precisamente ''' dai risultati emersi da indagini speditive evidenziarono uno stato di contaminazione dei sedimenti determinato da policlorobifenili (PCB) ed idrocarburi policiclici aromatici (IPA); per quanto attiene la Sassari I l'ispezione evidenziò la presenza di gasolio, olii di sentina ed amianto ma non si era ancora provveduto alla loro asportazione, provocando un grave rischio di inquinamento delle acque'''.

Quindi già nel 2006 la Prof.ssa Ausili non solo consigliava la rimozione dei relitti, a anche la bonifica dell'area circostante inquinata da sedimenti tossici prodotti dai residui dei relitti.

Per rendere l'idea è sufficiente notare come, anche cliccando su Wikipedia, alla voce relitto corrisponde un' esaustiva definizione ed in primo piano si ravvede una significativa immagine del relitto Sassari I, sito alle pendici del castello aragonese di Baia.

Dopo 5 anni qualcosa è mutato: il primo cittadino di Bacoli. Lo stesso, a mo’ di slogan berlusconiano, afferma “Risolverò il problema, ho chiesto all'ammiraglio di chiudere i portelloni sotto la Sassari I, provvederò ad una bonifica interna, cosi togliendo l'acqua la nave galleggerà e la farò affondare nel nostro golfo in modo da creare un turismo d'attrazione per i sub”.

Un’idea che, tenuto conto di quanto anticipato in premessa, rasenta il paradossale ed il grottesco.

L’obiettivo, visto lo stato dei luoghi e le relazioni scientifiche, dovrebbe essere quello non solo di togliere il relitto ma, parallelamente, di farlo in maniera seria, meticolosa e repentina.

L’amministrazione invece, probabilmente ignara di ciò che accade sul territorio che governa, si cimenta in proposte scellerate.

Perciò, visti gli intenti, ci si augura quantomeno che, oltre ad invitare i subacquei ad avvicinarsi alla “bonificata” nave satura di materiale tossico e nocivo, si possa attivare quanto prima una seria opera di riqualificazione e di ripristino della salubrità.
Non solo dei fondali.


Clicca qui per Visionare un Video Girato nel 2009

Redazione Freebacoli
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