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Lettera della Comunità Educativa della Gramsci: In Ballo la Questione della Scuola di via Cerillo

Freebacoli: Lettera della Comunità Educativa della Gramsci: In Ballo la Questione della Scuola di via Cerillo

martedì 1 novembre 2011

Lettera della Comunità Educativa della Gramsci: In Ballo la Questione della Scuola di via Cerillo

imageSi pubblica di seguito una nota giunta come risposta all’articolo intitolato “Materna “Gramsci”, Venti Bambini Rinchiusi in un’Aula Bunker: L’Obiettivo è Svuotare le Scuole, Per Poi Svenderle - VIDEO” e firmata dalla “Comunità Educativa della Gramsci”.

Al testo sottostante, figlio di una cattiva comprensione tra le parti e che alimenta una critica non condivisibile e non in linea con quanto evidenziato nell’articolo di cui sopra, la Redazione preferisce non allegare alcun tipo di risposta.

Difatti non riteniamo che la nostra controparte, in questo specifico caso, sia da ravvedere nella “Comunità Educativa” della Gramsci (con cui anzi si ha l’obiettivo di costituire un gruppo compatto in difesa della sistema scolastico territoriale) ma, come d’altronde è abbastanza evidente, con il Comune di Bacoli e gli organi di controllo, responsabili della cura di tutti gli edifici didattici municipali.

Si lascia pertanto ai lettori la possibilità di farsi, con estrema serenità e leggendo sia l’articolo che la contro-risposta, una propria opinione.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

La comunità educativa della scuola dell’infanzia Cappella B si dissocia dalle modalità di divulgazione e dai contenuti sottesi all’articolo pubblicato sul sito Freebacoli, in quanto esso non ha rispettato la  finalità educative di attività didattiche predisposte per i bambini e le bambine dell’Infanzia, in particolare, Il cartellone di benvenuto alla cantina dell’Infanzia faceva riferimento allo spazio preordinato allo svolgimento della spremitura delle uve per le attività educative relative alla conoscenza di attività stagionali come la vendemmia. “La Cantina dell’infanzia” è stato il luogo in cui i bambini hanno vissuto l’esperienza finalizzata alla valorizzazione, alla riscoperta di antichi mestieri e alla conoscenza diretta di un esercizio tipico dell’agricoltura della nostra cultura mediterranea.

La comunità educativa ritiene che l’articolo sia stato denigratorio, irriverente ed unilaterale perché non ha coinvolto i testimoni significativi quali il dirigente scolastico, il personale docente ed educativo, i genitori dei bambini e delle bambine che frequentano la scuola in questione.

La comunità educativa di Cappella B chiede che questa lettera venga pubblicata sul sito al fine di garantire il diritto all’immagine di una scuola che da anni contribuisce alla crescita culturale ed educativa della personalità infantile mediante attività significative. Da sempre questo plesso della scuola Gramsci risulta essere un punto di riferimento per centinaia di utenti del territorio comunale, oltre a distinguersi per la ricchezza e la varietà dell’offerta formativa sempre aperta a nuovi progetti e sperimentazioni a carattere locale, regionale e  nazionale.

Le immagini ritratte nel video sono state girate giovedì pomeriggio, (le lezioni per il mese di ottobre 2011  si sono svolte esclusivamente in orario antimeridiano)  il cartellone azzurro citato nel servizio, è stato affisso all’uscita dei bambini alle ore 13.15 di  giovedì 20 ottobre  2011 per l’esperienza della vendemmia che si è svolta il giorno dopo venerdì 21 ottobre 2011.

Inoltre, i lavori ripresi sul tavolo in sezione (scheda logica sull’uva), sono stati elaborati dai bambini la mattina di giovedì 20, lasciati il  giovedì pomeriggio ad asciugare, ed infine, completati la mattina seguente. Per questo, il video contenuto nell’ articolo è stato  girato quando la scuola era chiusa dopo le ore di lezione.

E’ come se una persona si introducesse nelle nostre case a nostra insaputa per divulgare inadeguatezze altrui non causate dagli abitanti della casa stessa; ancora più grave è entrare senza permesso in un edificio pubblico destinato all’accoglienza di bambini dai tre ai  dieci anni!!

LA COMUNITA’ EDUCATIVA DELLA GRAMSCI

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5 Commenti:

Alle 1 novembre 2011 alle ore 20:11 , Anonymous Anonimo ha detto...

Melania Scotto
Vai a fare bene ... !

 
Alle 1 novembre 2011 alle ore 20:11 , Anonymous Anonimo ha detto...

Michele Russo
Cari amici,nn si fa'politica utilizzando i bambini!!

 
Alle 1 novembre 2011 alle ore 20:12 , Blogger Freebacoli ha detto...

Politica utilizzando i bambini? Dire che bisogna mettere in sicurezza e ripristinare l'agibilità di una classe significa "fare politica sana", nel senso che si indicano i problemi e si propongono le soluzioni, così come abbiamo fatto.
E' surreale epensare che parlando di scuole, e spingendo per la risoluzione dei problemi, si possa fare "becera speculazione politica"

 
Alle 1 novembre 2011 alle ore 20:13 , Anonymous Anonimo ha detto...

ad equivoco chiarito, sorge spontaneo l'apprezzamento verso la Comunità Educativa dell'Istituto Comprensivo "A. Gramsci" che cerca, fra l'altro, di rendere quanto più vivibili i luoghi dove i bambini trascorrono le ore di permanenza a scuola. Non va dimenticata però, la triste realtà, che poi è anche, come sottolinea la nota redazionale, l'obiettivo dell'articolo; e cioè che con motivazioni inattendibili vengono chiusi dei plessi finora efficienti per venderne gli edifici e così fare cassa; ed i bambini vengono spostati in locali che erano stati progettati e costruiti per essere palestre scolastiche! Dalle foto, ciò si evince chiaramente, soprattutto in quella dove si vedono i finestroni posti in alto. Tutto questo accade sia a danno dei bambini di scuola materna (è bene sottolinearlo) che, nonostante la encomiabile solerzia della Comunità Educativa, trascorrono le giornate scolastiche in luoghi inadeguati; sia a danno degli alunni frequentanti la scuola ospitante, che non potranno più usufruire della palestra scolastica. Rosaria Abbundo

 
Alle 2 novembre 2011 alle ore 17:24 , Anonymous Ciro Ceneri ha detto...

...la verità è una sola ..il resto sono chiacchiere .....le scuole d'infanzia dovrebbero essere tutt'altra cosa ed è evidente che ne' i politici, ne'i genitori, ne' "la comunità educativa della scuola dell’infanzia .." ha idea di come trattare bene i bambini ....

 

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