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Attentato all' Arpac!

Freebacoli: Attentato all' Arpac!

venerdì 31 luglio 2009

Attentato all' Arpac!


Due super-esperti indagano sul mare della Costiera, e la Procura avvia un’inchiesta

RASSEGNA STAMPA. "Clamoroso al Cibali!" Attrverso questo celebre ed indimenticabile grido il radiocronista Sandro Ciotti il 4 giugno 1961, durante la trasmissione radiofonica Tutto il calcio minuto per minuto, annunciava una sorprendente vittoria del Catania. Difatti la squadra siciliana, era riuscita nell'incredibile impresa di battere per 2 a 0, allo stadio Cibali, la titolatissima Inter di Helenio Herrera . La frase è poi entrata a far parte della terminologia calcistica per indicare un risultato clamoroso, in cui a prevalere è la squadra sfavorita.

Il contesto che andremo ad analizzare sarà sicuramente diverso da quello sportivo; ma la sorpresa e lo stupore che scaturiscono dalla lettura dell'articolo sottostante, non è troppo dissimile da quella vissuta, quel pomeriggio, dal maestro della radiocronaca italiana.
Dal campo si passa al mare. Alle squadre si sostituiscono gli enti scientifici. Alle reti si giustappongono dei prelievi, ed alla bravura tattica degli allenatori si fa largo la verità analitica di bioligici ed oceanografi di fama internazionale.
A fare notizia questa volta è la sconfitta dell'Arpac o, per meglio dire, la constata mancanza di oggettività di un' agenzia "costretta" a controllare l'operato del padre. Creata appositamente per volontà di una Giunta Regionale poco propensa ad ascoltare delle verità scomode e dispendiose.
Ma l'attesa è troppa; bando alle ciance.
Adesso è tempo di lasciarvi alla lettura di un articolo scritto dal giornalista Gianluca Abate, e pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno del 31 Luglio 2009.
Questa volta la campana l'Arpa si veste di un lombardo neroazzurro anni 60'....

"Un’inchiesta sul mare sporco. La prima iscritta nel re­gistro dell’anno 2009. La prima che ri­guarderà l’intero tratto di mare che ba­gna la costiera sorrentina. E, soprattut­to, la prima che mette in dubbio (quasi) ufficialmente l’attendibilità dei dati for­niti dall’Arpac. I prelievi e le analisi, in­fatti, questa volta non saranno affidati al­l’Agenzia regionale dell’ambiente, ma a due strutture «indipendenti»: l’universi­tà Parthenope (dipartimento di scienze ambientali) e la stazione zoologica di Na­poli Anton Dohrn (area monitoraggio). Due i super-esperti cui verrà assegnato l’incarico: il professore Giancarlo Spe­zie, oceanografo, e Vincenzo Saggiomo, ecologo marino. Saranno loro a dover scrivere la storia dell’acqua della Costie­ra, con una premessa d’obbligo che salvi anche gli operatori turistici da psicosi in­fondate: l’inchiesta è stata avviata per ve­rificare una situazione, non perché sia già stato accertato un pericolo reale.
La decisione di aprire un fascicolo l’ha adottata direttamente il capo dei pm di Torre Annunziata, Diego Marmo. L’iniziativa risale al 16 luglio scorso, giorno in cui l’oceanografo Giancarlo Spezie — in un’intervista rilasciata a Car­lo Franco e pubblicata dal Corriere del Mezzogiorno — dichiarò che «in questo momento è consigliabile evitare di farsi il bagno nel golfo di Napoli» e lanciò l’al­larme sull’attuale sistema di controlli: «Serve a ben poco». Quell’articolo, fini­to all’attenzione del procuratore della Repubblica, è stato valutato come «noti­zia di reato». E, due giorni dopo, il pro­fessor Giancarlo Spezie è stato convoca­to per essere ascoltato. I contenuti della riunione sono coperti da segreto investi­gativo, ma evidentemente qualcosa che non va dev’esserci, se all’esito dell’incon­tro i magistrati hanno deciso di aprire un fascicolo e affidarsi proprio all’ocea­nografo. L’indagine, allo stato, è ovvia­mente «conoscitiva». Due gli accerta­menti di eseguire: verificare innanzitut­to se il mare sia davvero inquinato e, ove la circostanza trovasse conferma, ri­salire alla fonte (e dunque alle responsa­bilità) delle sostanze tossiche, chiaren­do se le fonti inquinanti sono interne al circondario o piuttosto esterne, ipotesi che punta dritta al depuratore di Cuma e che in quel caso farebbe scattare la com­petenza della Procura di Napoli, che sul­l’impianto ha già un’inchiesta in corso. Diversi i reati ipotizzabili: falso, abuso, omissione di atti d’ufficio (PER I MANCATI DIVIETI DI BALNEAZIONE) e disa­stro ambientale. Agli atti del fascico­lo, da una settimana, è spunta­to anche un esposto firmato da un citta­dino residente in Costiera che segnala un tratto di mare inquinato.
Ufficialmente, in Procura, nessuno parla. Fonti interne fanno però notare che quest’inchiesta, a differenza di altre, non si avvarrà della collaborazione del­l’Arpac. Insomma, non saranno i tecnici dell’Agenzia regionale dell’ambiente ad effettuare i prelievi e le analisi sui cam­pioni d’acqua, perché i dati forniti fino ad ora, a sentire anche i due consulenti, sarebbero «sballati» o, almeno, «poco in­dicativi » per avere un quadro complessi­vo sullo stato di salute del mare.
Ecco co­sa diceva Giancarlo Spezie il 16 luglio scorso: «I dirigenti dell’Arpac hanno sempre ritenuto che l’analisi dei campio­ni d’acqua fosse utile a determinare la balneazione. Sbagliato»."

immagina tratta da:
http://www.segnalidivita.com/pinocchio/

J.

18 Commenti:

Alle 1 agosto 2009 alle ore 11:43 , Anonymous Anonimo ha detto...

articolo tendenzioso, colmo di congetture, finalizzato a lievitare ulteriormente l'allarmismo ed il terrorismo psicologico di questi mesi. Indiscutibili le competenze, la serietà professionale e l'attendibilità dei proff. Spezie e Saggiomo, i quali, da eccellenti esperti del settore, potrebbero dirci qualcosa anche sulle intense piogge di quest'inverno, sulle caratteristiche geomorfologiche dei fondali del golfo di napoli e sulle condizioni meteo della prima parte di questa stagione estiva. Attendo con ansia, anche se i tempi saranno relativamente lunghi, i risultati degli studi affidati agli istituti di cui sopra, anche se, e non bisogna mai dimenticarlo, il problema non è stabilire se il golfo di napoli sia inquinato, quale folle lo potrebbe negare, ma se l'idoneità alla balneazione dichiarata dall'arpac, nel rispetto del dpr 470/82, sia stata attendibile o meno. Obiettivo cmq di tutti è sempre quello di pretendere il buon funzionamento, una volta per tutte, dei depuratori della campania.
franco scamardella, sono l'anonimo di prima!

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 12:48 , Anonymous Anonimo ha detto...

Articolo veritiero, colmo di rassicuranti congetture, finalizzato a mostrare finalmente la realtà dei fatti e sostituire al terrorismo ideologico di questi mesi, delle forti prese di posizione da parte di procuratori e magistrati.
A Bacoli abbiamo mari balneabili ma continuamente coperti da scarichi fognari che scaricano in mare senza preavviso alcuno ( come è accaduto a marina Grande e presso il Lago Miseno che sfocia a Miliscola ).
Ma a Marina Grande l'acqua è OVVIAMENTE BALNEABILE. E l'ex as. all' Ambiente TOSI dichiarò che nel lago miseno potevamo NATURALMENTE farci il bagno.
L'Asl ha vietato la raccolta dei mitili in località Punta Pennata a causa della presenza di un'alga tossica la quale, se inalata in grandi quantità, potrebbe causare dei problemi alla respirazione.
Ma a Punta Pennata l'acqua è OVVIAMENTE balneabile.
Nel Lago Fusaro sono stati ritrovati dei metalli pesanti. Il prof Aliberti ( prof del dipartimento di IGNIENE alla facoltà Federico II ) ne dichiarò nel 1999 l'alto tasso d'inquinamento. Un disastro che è accentuato, anno dopo anno, dal mal funzionamento di 2 foci su 3.
Ma NATURALMENTE in questo lago si possono "far crescere" le "cozze" di Bacoli
Cari compaesani....NON ALLARMIAMOCI
VA tutto bene! Buone sagre paesane a tutti!

Josi Gerardo Della Ragione

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 14:41 , Anonymous Anonimo ha detto...

6-7-8-9 SAGRA DEL MARE DI MONTE DI PROCIDA..........VENITE..COZZE X TUTTI

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 15:41 , Anonymous Anonimo ha detto...

bravo Josi
come si dice a Napoli...Rall 'n faccia!
Enzo da Napoli(MU)

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 16:19 , Anonymous Anonimo ha detto...

caro josi, perdonami il tono confidenziale con cui apro questa lunga lettera, a parte l'apprezzamento personale per la passione e l'impegno che metti nelle tue iniziative, cosa che credevo ormai estinta per un giovane della tua età, ritengo che faccia molta confusione e ritengo la cosa un vero peccato. il tuo impegno e la tua passione sono una risorsa per la comunità locale ma, secondo me, è importante che tu sappia, sperando che legga questa lettera, che:
1) la ostreopsis ovata è stata isolata per la prima volta nelle acque del nostro golfo nel 2005, a genova nel 2000, poi lungo le coste toscane, quindi quelle siciliane, e potrei continuare;
2) non c'è un caso nella letteratura scientifica che riferisca di intossicazione legata al consumo alimentare di cozze contaminate;
3)la palitossina "presumibilmente" prodotta da tale alga, così come riportato, questa volta in modo ineccepibile dal commissario prefettizio dr. cimmino, nell'ordinanza di questi giorni, è potentissima, pari a quella del veleno del cobra, si hai capito bene, quindi le intossicazioni alle vie respiratorie, principalemte, sono dovute ad inalazione di aerosol;
4) ciò non toglie che il comitato scientifico europeo non segnali necessità di approfondimento scientifico sulle caratteristiche sia dell'alga sia della tossina (riferimento nazionale: centro ricerche marine di cesenatico - prof. poletti);
5) qualora gli studi di monitoraggio effettuati dalle ASL competenti, da te considerati sempre con profondo dubbio, se non certezza di malaffare, insieme agli IZS, accertassero anche un minimo rischio per la salute dei consumatori di molluschi bivalvi, e quindi anche delle cozze, puoi stare certo che la suddetta tossina verrebbe immediatamente inserita nell'elenco delle altre 4 biotossine già indicate (PSP, DSP, NSP e ASP);
6) le cozze di punta pennata e di qualsiasi altro luogo sono di norma mangiate e non inalate;
continua...........

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 16:21 , Anonymous Anonimo ha detto...

7) ha ragione il dott. tosi, che sicuramente ha avuto il piacere di fare l'assessore nel nostro comune per i tanti voti avuti dal dott. avv. a. coppola da parte di tantissimi che ora ti incoraggiano ad andare avanti, senza il minimo dubbio sulla fondatezza delle cose che sostieni, e certo non con il mio voto perché disertai quell'appuntamento elettorale, quando sostiene la tesi di particolarissimo miglioramento della qualità microbiologica delle acque del miseno, non è una mia opinione ma sono i dati analitici a confermarlo, anzi se puoi fai analizzare anche le acque del miseno, giusto per accertarti se dico fesserie;
8) hai mai letto la relazione del prof. aliberti del 1999 ? io credo proprio di no, se vuoi ti posso far fare una copia, puoi cercarmela attraverso il gruppo che ho creato su fb a cui qualche giorno fa hai aderito, spero non per sbaglio. In quella relazione il prof. f.sco aliberti, dei cui corsi di perfezionamento, quasi ogni anno, ho il piacere, pagando, di frequentare, parlava della presenza di aeromonas e vibrionaceae e non di metalli pesanti, questa è una balla messa in giro molto tempo fa e quindi è diventata quasi come una cosa vera, ovviamente vibrionaceae e non vibrio cholerae, ceppo el torr, per la cui confusione nel 1990 tanti problemi, anche di tipo giudiziario, per una cattiva campagna di stampa, diedero al, parimenti esperto e persona degna di stima per serietà, competenza e conoscenza, prof. dumondet; cmq alla fine sia aeromonas sia vibrionaceae, come quelle isolate nel lago fusaro, sono presenti nelle acque del golfo di napoli, forse ci sono sempre stati (autoctone).
9) per quanto concerne le cozze del lago fusaro, infine, come già ho avuto modo di relazionare in un documento letto in consiglio comunale, premettendo che non faccio il produttore di cozze, non ho ristoranti, quando ho voglia di mangiarle, come oggi, le compro da giacomino sanpei, ma mi limito, nell'ambito della professione che svolgo, solo di effettuare analisi microbiologiche da 13 anni, ti dico che la produzione di quelle cozze è controllata secondo le normative vigenti (Regolamento CE n. 853/2004, allegato III sez VII) così come per tutte le produzioni in ambito comunitario. trattasi di cozze prodotte in specchio classificato di tipo "B" quindi per la commercializzaizone è obbligatoria una depurazione fino all'acquisizione delle caratteristiche microbiologiche da renderle sicure al consumo umano. tali cozze sono sottoposte ai controlli del centro di depurazione che le riceve (autocontrollo)e previsti dal piano di monitoraggio regionale, con prelievi eseguiti dalla ASL NA 2 ed analisi eseguite dall'istituto zooprofilattico del mezzogiorno di portici. in data 01.04.2009 tali cozze sono state sottoposte, tanto per citare l'ultimo prelievo dell'aslna2, ad analisi per la ricerca di: virus epatite A, biotossine algali (DSP e PSP), metalli pesanti, oltre di piombo (Pb) ed al mercurio (Hg), come previsto dal su citato regolamento comunitario, anche di cadmio (Cd) e cromo (Cr) esavalente; risultato: tutto al di sotto dei limiti stabiliti; te lo dico lo stesso anche se, a quanto ho avuto modo di sentire dalla tua voce in villa comunale, tu non ti fidi; pare che ti fidi solo delle analisi da te commissionate senza accertarti del necessario accreditamento secondo la norma ISO/IEC 17025 per il laboratorio incaricato!

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 16:21 , Anonymous Anonimo ha detto...

10) se una pompa della rete fognaria si rompe ritengo sia impossibile avvertire preventivamente la popolazione; se puoi da uno sguardo all'articolo di "fuori dal coro" appena uscito, sulla seconda parte dell'articolo "la rete fognaria" l'articolo è stato scritto a febbraio di quest'anno!
concludo, proprio perché credo, rispetto ed apprezzo il tuo impegno, ricco di entusiasmo e passione, proprio perché rietngo le tue qualità una preziosa risorsa per la nostra comunità, continua nelle tue battaglie ma evita di dire cose non vere, altrimenti gli unici a trarne vantaggio saranno i soliti noti che nella confusione continueranno a gestire i propri interessi, dai depuratori ai fondi comunitari per la bonifica del golfo, a danno della comunità intera. io credo che tutti vogliamo un mare pulito con depuratori che funzionino come si deve. Il nostro mare è inquinato e nessuno lo può negare, ma la balneabilità, i criteri di idoneità per la produzione di molluschi bivalvi sono regolamentati da norme molto precise che vanno e sono rispettate, è importante non fare confusione, mettere cose diverse insieme, altrimenti a perdere saremmo tutti noi ed il nostro paese.
p.s. dimenticavo, sono un biologo, libero professionista, faccio analisi microbilogiche su molluschi bivalvi di tutta l'europa e acque da quasi 20 anni e non ho mai avuto una busta paga! cordialmente franco s.

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 18:43 , Anonymous Anonimo ha detto...

Innanzitutto ti ringrazio per la sua stima e per la lezione di biologia fatta gratuitamente a noi e ai nostri lettori. Di sicuro sarà importantissimo per le nostre finalità di informazione corretta e veritiera. Ma, nonostante ciò, non posso che riconfermare le mie perplessità. A Pennata l'alga tossica esiste, e coloro che fanno il bagno in quella zona potrebbero anche inalare tale sostanza altamente nociva per l'apparato respiratorio. A Marina Grande, non si poteva di certo prevedere la rottura della fogna ( anche se bisogna dire anche che laddove non vi è alcuna manutenzione ordinaria aumentano le possibilità di rottura CAUSALE o forse CASUALE e CONSEGUENZIALE. Ma una volta arrecato il danno ambientale, perchè non è stato emesso alcun divieto di balneazione? Inoltre per ciò che concerne le illustrazioni del prof Aliberti, le posso dire che noi ci abbiamo parlato di persona e abbiamo avuto modo di ascoltare una sua spiegazione in merito agli studi da lui tenuti sotto la giunta ILLIANO. Spiegazioni fortunatamente gratuite e molto esaustive. Con le stesse il prof d'IGIENE ha affermato che il lago fusaro è altamente inquinato. Lo stesso Tosi affermò che nel Lago vi sono dei metalli pesanti che però non arrecano alcun danno alla PREGIATA COZZA bacolese, poichè tali metalli, si sono "cementificati nel sottosuolo".

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 18:48 , Anonymous Anonimo ha detto...

Inoltre il prof ci ha detto che i suoi studi del 1999 dimostravano che il lago era i9n una situazione al limite del collasso ambientale, e che se le foci non fossero state rimesse in funzione, la situazione sarebbe peggiorata anno dopo anno. Gli studi sono del secolo scorso, e attualmente siamo nel 2009. Dieci lunghi anni sono passti e le foci sono ancora otturate da rifiuti di ogni tipo ( sabbia, spazzatura, rifiuti ingombranti e banconote false.... Ciò, se ancora esiste un tiepido rapporto di Causa - effetto, vuol dire che la situazione è tremendamente peggiore rispetto a quella analizzata un decennio fa dal caro Aliberti...
Infene non bisogna dimenticare che l'ASL ogni tanto obbliga i nostri amministratori ad emettere dei divieti di raccolta dei mitili presso quel lago ( solo Coppola ne avrà fatti un 3 o 4 )

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 18:53 , Anonymous Anonimo ha detto...

Poi ci tengo ad informala che durante il penultimo consiglio comunale tenutosi un mesetto fa, il vicesindaco, prof. Sciaudine, ha affermato che quando, come esperto del settore, si cimentò negli anni 60 ad un'analisi delle acque del lago Fusaro, fu interrotto dalla SELENIA. Difatti non gli fu permesso capire se i metalli pesanti riposti sui fondali del lago ( e giuntti in loco attraverso scarichi abusivi) provenissero dalle condutture della suddetta SELENIA perchè gli fu imposto il SEGRETO MILITARE. Secondo lei perchè fu imposto tale veto di reminescenze fasciste? Perchè coprire questa problematica con un inutile e futile velo di Maya??

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 18:57 , Anonymous Anonimo ha detto...

Dinanzi a tali affermazioni, il consigliere del Partito Democratico nonchè noto dirigente della SELENIA ( grande bacino di per utenze lavorative sul nostro territorio), Franco Macillo, non aprì bocca. Chi tace o acconsente, o non sa che dire o è colpito in prima persona.
Per adesso mi fermi qui. Come vede anche io ( e noi di Freebacoli) siamo abbastanza informati.

Josi Gerardo Della Ragione

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 19:03 , Anonymous Anonimo ha detto...

Infine non sono solo io a non fidarmi dell'Arpac ( che, è bene ricordarlo, non detiene la verità assoluta). Ma come si evince dall'articolo che stiamo commentando, anche la Magistratura non si fida tantissimo. E se io non sono assolutamente nessuno, la magistratura è un autorità...un'istituzione.....
Oggi lo stesso procuratore LEPORE, in un intervista sul Corriere del mezzogiorno, ha affermato di non poter tranquilizzare i bagnanti, perchè non sa se le acque sono REALMENTE balneabili
Riflettiamo riflettiamo
A pensar male si fa peccato, ma a volte si pensa il vero....

Josi Gerardo Della Ragione

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 22:09 , Anonymous Anonimo ha detto...

grazie josi per aver risposto.
gli studi fatti dalle asl delle coste di tutta la penisola hanno la finalità di aumetare le conoscenze sull'alga in questione; quello che si sa è che la tossina diventa un fattore di rischio quando c'è un aumento massiccio della presenza di ostreopsis, generalmente in acque stagnanti con ridotto idrodinamismo.
il fatto che la asl na2, quando i risultati delle analisi effettuate sulle cozze del lago fusaro, e non solo, non danno buon esito, come da procedura, comunichi al sindaco che provvede con ordinanza di divieto, dimostra che il sistema di controllo c'è.
continua...........

 
Alle 1 agosto 2009 alle ore 22:09 , Anonymous Anonimo ha detto...

...per le cozze di punta pennata il divieto non è riferito alle aree di allevamento del poggio e di punta terone (capo miseno), sotto stretto controllo in ottemperanza al piano di monitoraggio regionale.
per quanto riguarda i metalli pesanti nel lago fusaro, invito a considerare il ciclo produttivo delle cozze: queste vivono sospese e non hanno alcuna possibilità di filtrare i sedimenti del fondo, il problema potrebbe esserci per le vongole; cmq tutte le analisi fatte dall'IZS di Portici sulle cozze allevate non hanno mai rilevato valori di metalli pesanti tali da richiederne una sospensione di allevamento, almeno da 13 anni ad oggi; si consideri per un attimo il delta del Po che sversa nelle acque dell'adriatico tutto quanto raccolto da un'area ad alta densità industriale, ebbene li per la vongola filippina (Tapes Phylippinarum) problemi per metalli pesanti non ce ne sono, viste le quantità ciclopiche di talew prodotto messe ogni giorno nel mercato nazionale ed europeo; il problema per le vongole è presente nell'area più a nord del delta (polo petrolchimico di venezia), infatti li abbiamo il divieto di raccolta. con questo voglio solo dare dei dati che potrebbero servire al vostro scopo e non certo a far abbassare la guardia dell'attenzione sui problemi legati all'ambiente e alla sicurezza alimentare.
per concludere, è vero che a pensar male si fa peccato, ma spesso si fa bene, l'importante però è ricordare, quando il tempo avrà dato le sue risposte o con le analisi fatte da laboratori diversi dall'arpac o con le conclusioni dei lavori dei proff. o, ancora, del p.m. dott. d. marmo, con inchiesta rivolta al tratto di costa della penisola sorrentina, spesso bandiera blu, con l'ok di goletta verde, e questo vale ovviamente anche per me che mi ostino a sostenere l'attendibilità dell'arpac, di aver fatto bene a pensar male o aver fatto male a pensare bene. a differenza di chi si occupa di altre cose io ho l'obbligo di evitare esagerazioni, sensazionalismi e superficialità; sperando di farvi cosa gradita con queste mie considerazioni, vi auguro un buon weekwnd a tutti voi di freebacoli ed ai vostri lettori, sempre cordialmente franco s.

 
Alle 2 agosto 2009 alle ore 02:34 , Anonymous Anonimo ha detto...

Ti ringrazio per le tue puntuali osservazioni di carattere tecnico e scientifico.

Josi Gerardo Della Ragione

 
Alle 2 agosto 2009 alle ore 11:12 , Anonymous Anonimo ha detto...

ma vedete perchè uno nn vi crede più?? prima il signor franco s. dice che i metalli pesanti non ci sono e invita i ragazzi di freebacoli a leggere la relazione del prof. aliberti che, lui è sicuro, non hanno letto.
la risposta dopo lascia invece intendere che in realtà sti metalli ci sono ma i livelli non sono preoccupanti.
ma andiamo!!!

 
Alle 2 agosto 2009 alle ore 12:00 , Anonymous Anonimo ha detto...

ribadisco che la relazione non sia stata letta da chi sostiene che nella suddetta vengano fatte dichiarazioni sui metalli pesanti; sia prima che dopo, in riferimento alla presenza di metalli pesanti, confermo, dai dati analitici ottenuti dall'IZS (istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno) di Portici, l'assenza di metalli pesanti nei mitili (COZZE) e, a questo aggiungo una opinione strettamente personale, se i livelli di metalli pesanti riscontrati nelle cozze sono al di sotto dei limiti di rilevabilità dalla spettrofotometria ad A.A. (< 0,05 p.p.m.) diventa ulteriormente improbabile, se non impossibile, ritrovare tali analiti nelle acque (non dimanticare mai che le cozze filtrano, quindi accumulano). Con quanto detto, per concludere, il fatto che i metalli pesanti (Pb e Hg) non siano presenti nelle cozze, almeno per i dati raccolti negli ultimi 13 anni, non significa che siano assenti anche nei sedimenti. invito l' anonimo che mi ha preceduto a dare lettura più attenta di quanto precedentemente scritto, poi ognuno fortunatamente è libero di credere quanto più gli garba. sempre cordialmente franco s. e buona domenica a tutti

 
Alle 4 agosto 2009 alle ore 00:06 , Anonymous Anonimo ha detto...

Il consigliere del PD Franco Macillo, come indicato ampiamente da Josi, è un noto PAPPONE ...... Ha finto di fare opposizione con Coppola, mentre poi ci MANGIAVA INSIEME ! questa è la TRISTE VERITA' ! MO'BAST' : LARGO AI GIOVANI. Sara Lucci

 

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