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Finalmente: Il Castello di Baia Riapre al Pubblico il 15 Ottobre. Vince l’Indignazione dell’Associazionismo Locale

Freebacoli: Finalmente: Il Castello di Baia Riapre al Pubblico il 15 Ottobre. Vince l’Indignazione dell’Associazionismo Locale

giovedì 30 settembre 2010

Finalmente: Il Castello di Baia Riapre al Pubblico il 15 Ottobre. Vince l’Indignazione dell’Associazionismo Locale

Anni di attesa, indignazione e motivata protesta: il Castello di Baia riapre al vasto pubblico di turisti spesso accorsi invano alle porte della struttura aragonese senza però poterla visitarla per intero.

Una novità di grossa importanza per l’intero territorio flegreo la quale, senza alcun’ombra di dubbio, è stata possibile anche grazie al continuo e mai sopito interessamento manifestato dalle associazioni del territorio che, attraverso manifestazioni, eventi, manifesti, articoli e dibattiti, hanno costantemente mantenuto alta l’attenzione dell’opinione pubblica in relazione a tale incredibile deficienza.

image Si riaccendono i riflettori sul museo archeologico dei Campi flegrei nel castello di Baia. Dopo tanti rinvii e attese il 15 ottobre si apriranno al pubblico le sezioni museali dedicate a Cuma, a Pozzuoli e al Rione Terra. Saranno esposti gli antichi reperti dell'area sulfurea custoditi finora prevalentemente nei depositi del Museo archeologico nazionale di Napoli, altri sono il frutto dei recenti scavi dell'università Federico II, dell'Orientale e del Centre Jean Bèrard. La costruzione del museo flegreo risale al 1993 ma è stato inaugurato solo l'anno scorso. Un scrigno di 45 sale di inestimabili tesori d'arte. Aperto solo per qualche weekend poi ha chiuso per mancanza di custodi. A metà ottobre si potrà dirsi conclusa l'ultima battaglia del soprintendente uscente Giuseppe Proietti.

IL PERCORSO MUSEALE - Nella fortezza aragonese, nelle ex camerate dei soldati, la visita comincia con la sezione di Cuma, al II livello, composta da 24 sale con l'illustrazione della storia del sito dal IX secolo a.C., alla città greca dall'VIII al V secolo a.C. con il racconto della sua topografia: mura, strade, santuari e necropoli. Il percorso prosegue con la città sannitica del IV secolo a.C. con l'esposizione di un rarissimo fregio di metope dipinte e triglifi di un edificio templare. Sarà ammirabile anche la città romana con l'esposizione di reperti scultorei e architettonici dagli edifici pubblici del foro fino all'ultima fase di occupazione nel periodo bizantino.

TESORI PUTEOLANI - La sezione Pozzuoli è costituita da 20 sale nel I livello, illustra la storia del sito: la prima espansione urbana della colonia augustea, edifici teatrali, acquedotto, la città cosmopolita con la ricostruzione nella sala 37 della Grotta del Wady Minahy nel deserto egiziano, poi la colonia neroniana e il nuovo assetto urbano voluto dagli imperatori, la ripresa tardo-antica, le ville suburbane e le necropoli.

LA SEZIONE RIONE TERRA - Sulla piazza d'arme è poi visitabile l'ultima sezione, con la mostra dei reperti provenienti dai recenti scavi della Soprintendenza e riguardanti la decorazione architettonica del Capitolium e quella scultorea di altri edifici pubblici del foro augusteo, costituita da statue ideali, tra cui la testa di Athena Lemnia e da una serie di ritratti di età giulio-claudia e dai frammenti di statue, di cariatidi e clipei, che ricordano l'attico del foro di Augusto a Roma, di cui si propone all'esterno un'ipotesi di ricostruzione. Contemporaneamente sarà sperimentata a cura degli addetti al restauro una nuova azione di monitoraggio e manutenzione delle opere esposte.

Corriere del Mezzogiorno

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10 Commenti:

Alle 30 settembre 2010 alle ore 08:44 , Anonymous Anonimo ha detto...

Questo significa che saranno accessibili tutte le sale o sarà ancora apertura a "sale alterne"?

 
Alle 30 settembre 2010 alle ore 13:11 , Anonymous Anonimo ha detto...

finalmente! questa è veramente una bella notizia anche per dare valore ai milioni di euro spesi negli ultimi anni per gli interventi che hanno reso possibile la trasformazione di un ex orfanatrofio in uno dei musei più richhi esistenti.
Speriamo che ora si provveda a normalizzare la circolazione a Punta Epitaffio, dopo quasi due anni di attesa, altrimenti come faranno ad arrivare al Castello i pullman con i visitatori?
francoscama

 
Alle 30 settembre 2010 alle ore 13:38 , Anonymous ANTONIO SABATANO ha detto...

Vorrei rispondere al commento dell'anonimo del 29 settembre delle 23:44.....caro amico le sale se ben ricordo dovevano essere 52 o 54.....come al solito le cose vengono fatte a metà......l'unica cosa che mi fa gioire è questo sito non stumentalizzato, dove le cose vengono dette nella maniera genuina e senza essere stumentalizzate........VIVA JOSI!!!!!!!

 
Alle 30 settembre 2010 alle ore 16:13 , Anonymous Anonimo ha detto...

No, cari amici. Vince prima di tutto la passione, il lavoro, la fatica di chi in questi anni ha lavorato ad un sogno. Spesso in silenzio e nella solitudine. Paola Miniero, Stefano De Caro, Fauso Zevi ma anche tutti i lavoratori, i tecnici, ...gli operai,ecc. - tanti - Quelli che tutti i giorni ed ovunque hanno lavorato alla realizzazione del miglior Museo dell'anno 2009. La nostra indignazione, la partecipazione sono state importanti, ma la protesta non costruisce Musei. Quindi oggi il merito va a chi ha fatto e combattuto per portare a termine un sogno! P.S. Ma il Museo è molto di più. E' un motore per lo sviluppo socio economico del nostro territorio e dovrà ospitare cultura eventi visite speciali.Contiuiamo a lavorare in tal senso. il percorso non è completato. E' la prima tappa. Ma oggi è un buon giorno per i nostri Campi Flegrei! festeggiamo.

Francesco Escalona

 
Alle 30 settembre 2010 alle ore 16:14 , Anonymous Anonimo ha detto...

Caro Francesco, voglio pure festeggiare, ma non capisco perchè si è dovuto aspettare due anni. Se c'è stato chi ha combattuto per l'apertura significa che c'era qualcuno che aveva messo le sbarre dietro al portone del castello. Chi?. Quali ...sono stati gli ostacoli? Ti ricordo che il museo, per quanto bellissimo, è costato una barca di soldi della
comunità europea. Conosco persone che effettivamente hanno fatto tanto, anche al di là dei loro incarichi ma la Soprintendenza trabocca anche di lavativi e di burocrazia bulgara. Sarebbe poi interessante conoscere, al di là delle belle parole,una volta che il museo sarà "a regime" i costi di gestione e gli incassi. Ancora: perchè non hanno esposto tutte le statue trovate nei C. flegrei? dove sono i Dioscuri? il busto di Giove, l'Ercole?....vabbè, festeggiamo le promesse e le speranze. Saluti da uno che sul castello ha trascorso l'infanzia, nipote del custode Ciccio Pagliuccone, (quello nel 43 salvò il castello dai tedeschi in ritirata) e che ha dato il suo piccolo contributo all'archeologia sommersa dei Campi flegrei.

Franco Lillini

 
Alle 30 settembre 2010 alle ore 16:15 , Anonymous Anonimo ha detto...

Sono daccordo con te, l'ho scritto. E' solo una prima tappa. C'è ancora molto da fare. Ma è anche importante festeggiare il raggiungimento di un primo traguardo. Ora uno dei progetti portanti del PIT potrà essere fruibile. Ed intorno ad ess...o gireranno i "filamenti" e potranno lavorare guide, ristoranti, bar, editoria,ecc. E l'anima dei Campi Flegrei potrà diventare parte della formazione dei nostri figli e di tanti studenti. Scuole potranno frequentarlo... Franco, è anche grazie alla storia che hai ricordato, di chi ha difeso il Castello il secolo scorso, che ciò può avvenire.Sono daccordo. Ma col Museo chuiso la memoria era sprangata. Il Museo Archeologico NAZIONALE dei Campi Flegrei può cominciare la sua storia. Ora facciamolo vivere... Un abraccio

Francesco Escalona

 
Alle 30 settembre 2010 alle ore 16:15 , Anonymous Anonimo ha detto...

........POSITIVITA' INNANZITUTTO.....

 
Alle 30 settembre 2010 alle ore 17:33 , Anonymous Anonimo ha detto...

A partire da venerdì 15 ottobre 2010 il Museo Archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia aprirà al pubblico le Sezioni di Cuma, Pozzuoli e Rione Terra tutti i giorni tranne il lunedì dalle 9.00 alle 15.00. Contemporaneamente sarà sperimentata a cura del Personale addetto al restauro una nuova azione di manutenzione programmata delle opere esposte, finalizzata alla loro presentazione estetica e al loro monitoraggio conservativo.
Vi prego di divulgare.
Grazie

Paola Miniero

 
Alle 2 ottobre 2010 alle ore 08:04 , Anonymous Anonimo ha detto...

credo che ora bisognerebbe lavorare per tracciare le "CURVE" per collegare i "BENI" con il "TERRITORIO"; una di queste, ribadisco, è garantire la viabilità per favorire l'ingresso in città, anche via mare.
francoscama.

 
Alle 3 ottobre 2010 alle ore 14:37 , Blogger Vincenzo ha detto...

Che forse ci si è accorti che il turismo non è costituito dalla marmaglia che invade lidi e locali ogni weekend?

 

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