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Cuma, Tra Falsità ed Inadempienze Soccombono i Cittadini: Lettera Denuncia del Coordinamento delle Periferie

Freebacoli: Cuma, Tra Falsità ed Inadempienze Soccombono i Cittadini: Lettera Denuncia del Coordinamento delle Periferie

mercoledì 17 novembre 2010

Cuma, Tra Falsità ed Inadempienze Soccombono i Cittadini: Lettera Denuncia del Coordinamento delle Periferie

3) P12-11-10_10.50Si rimane senza fiato quando coi propri occhi ci si rende conto in che razza di posto siamo costretti a campare, di come le più elementari norme igienico-sanitarie siano parole vuote in questo paese devastato dal degrado: ma dopo lo sconcerto iniziale, resta l’ amaro in bocca, per le ciarle bugiarde di chi viene a fare “passerella” o a scaricare le proprie responsabilità su chi invece nella “merda” è costretto a vivere.

Dalle ore 10.30 di giovedì 11/11, scene di ordinaria anormalità a Cuma: “allagate” le vasche, i liquami fognari si sono riversati sullo spiazzate esterno al “picchetto 31” e da qui su v. Cuma arrivando all’incrocio con v. Cupa della Torretta, da cui lentamente sono defluite nelle condotte pluviali e quindi nel lago Fusaro. Ciò in attesa dell’espurgo della “RDR” (ditta di manutenzione dell’impianto) e dell’intervento del comune, di cui erano presenti Salvatore D’Agostino, Carmine Monaco (ufficio tecnico) e gli assessori Michele Costigliola (lavori pubblici) e Giuseppe Scotto di Vetta (ambiente) arrivati sul posto dopo tre ore e nonostante fosse stata richiesta la presenza del sindaco: già sul posto il presidente della Commissione "Mari e Laghi" e Franco Macillo (consigliere PD). Accompagnati da un gruppetto di residenti tra residui di melma, di rifiuti fecali, e di fango, assessori e tecnici hanno verificato le condizioni del sito e della scuola elementare adiacente, scambiandosi informazioni rivelatesi 111120107409poi non attendibili, e spiegando le intenzioni dell’amministrazione in merito la problematica: lo stesso giorno ricontattato telefonicamente (e per iscritto quello seguente) l’assessore all’ambiente s’impegnava quanto prima per una disinfezione del posto, assicurando di aver già inviato una nota agli uffici preposti che sarebbero intervenuti entro lunedì 15/11, operazione che tutt’ora non è stata ancora compiuta.

Questa la mera cronaca dei fatti, meglio resi in tutto il loro realistico squallore dal video che “Freebacoli” ha realizzato “in diretta” sul luogo: una storiaccia che noi cittadini di Cuma viviamo in “prima persona” ed ad intervalli regolari, come lo scorso 19/04. (clicca qui per visionare il video)

Al di là di quanto accaduto però, ciò che fa più incazzare è quello che politicanti e tecnocrati raccontano di questa situazione, l’ennesima “teoria paraculo” studiata “a tavolino” per metterglielo a quel posto ai cittadini, scaricandogli le proprie responsabilità per uscirne addirittura dalla parte della ragione.

E’ infatti dal consiglio comunale del 27/10 in cui il sindaco rispondendo ad una interrogazione di Josi Della Ragione (consigliere indipendente che già più volte ha segnalato tali malfunzionamenti, distinguendosi dall'interessata noncuranza della feccia politicante) avvisò i cumani “che indagheremo 2) P12-11-10_08.59sugli abusivi della zona che sono causa” del malfunzionamento della rete fognaria, che l’amministrazione ripete la filastrocca (imparata a memoria neanche troppo bene) secondo la quale, noi stessi residenti della periferia saremmo “colpevoli” dei disagi che c’attanagliano avendo immesso illegalmente le acque bianche in quelle nere, come da ultimo affermato dai due assessori, per i quali sono necessari appunto controlli “a tappeto” nella frazione di Cuma-Fusaro.

Ma come più volte riaffermato “l’immissione abusiva delle acque bianche in quelle nere di Cuma-Fusaro, è un falso problema” poiché la rete mista proveniente da Bacoli centro e quindi dalle restanti frazioni, una volta arrivata a Cuma “di per sé va ad intasare i picchetti terminali (il n. 31 presso le scuole elementari di Cuma, il n. 63 a Licola)a causa del malfunzionamento strutturale del sistema fognario, concepito male e realizzato peggio prevedendo condotte miste che poi s’immettono (arrivate al “picchetto 1” presso la SELEX) in condotte separate (acque bianche e nere in tubi distinti) con una portata minore e non sufficiente a reggere il carico di tutto il paese, da cui un perenne “troppo pieno” (causa anche la mancata manutenzione degli impianti e pulizia dei canali) grazie al quale i liquami finiscono direttamente nei laghi, inquinandoli ulteriormente.

In secondo luogo, considerato che l’immissione di acque bianche in quelle nere è norma in tutto 111120107406il restante territorio di Bacoli (che è appunto a “fogna mista”), e che tale popolazione (e proporzionalmente la massa di acque scure e chiare) è più del doppio di quella residente a Cuma-Fusaro, è del tutto evidente che le ispezioni che si vogliono condurre solo su questo quartiere, sono solo un modo per prendere tempo, spostando l’attenzione da un problema all’altro, o peggio additare i cittadini più attivi sul territorio come coloro che hanno provocato tali controlli, mettendogli contro tutti gli altri.

Ancor più grave l’atteggiamento dei dirigenti tecnici, i quali s’ostinano in tali strampalate ricostruzioni, raccontando il falso anche quando non c’è alcun motivo per negare l’evidenza o tenere calmi gli animi, ma basterebbe semplicemente dire le “cose come stanno” per risolvere le gravissime questioni del nostro paese. Dinanzi gli stessi assessori ed altri presenti, nel raccapricciante spettacolo di melma e reflui coprenti l’intero recinto interno alle pompe, Carmine Monaco e Salvatore D’Agostino riferivano infatti che l’impianto era perfettamente funzionante e che la causa della fuoriuscita dei liquami era dovuta alla copiosità della pioggia questo del cambiamento climatico è un altro pseudo-mito coppoliano sempre di moda ed all’immissione di acque chiare in quelle scure 1) P12-11-10_08.45abusivamente” e che erano in quel momento funzionanti due pompe più quella “sommersa che ha il compito di attivarsi quando le due pompe interne non riescono a smaltire il carico di liquami”: ciò s’è rivelato non essere vero poiché (come mostrano le foto) il giorno dopo l’ “allagamento” “la ditta RDR istallava una nuova pompa sommersa nella vasca dei liquami: ciò è prova inequivocabile che da tale vasca non è stata prelevata alcuna pompa e che quindi il giorno in cui è avvenuto lo sversamento dei liquami la pompa non c’era” diversamente da quanto affermato neanche ventiquattrore prima: sembra che la “pompa sommersa” sia stata mesi addietro prelevata per essere aggiustata e quindi sostituita con una nuova, e che proprio la sua assenza l’11/11 avrebbe provocato l’ingente fuoriuscita dei liquami.

E’ altresì plateale che i dirigenti comunali perdurino nel proprio doppiogiochismo, un modo per tutelare sé stessi ed i propri interessi, mentre chi dovrebbe “amministrare” questo paese vivacchia tra un convegno e l’altro, tra promesse fatte e non mantenute, tra “scarica barili” e sterili denunce di finto moralismo: e mentre noi cittadini non abbiamo risposte e siamo fatti scerno d’accuse infondate, gli sciacalli si sono fatti furbi, bugiardi e paraculo.

Con incommensurabile sdegno, alla prossima inondazione!

le foto scattate dal Coordinamento delle Periferie il 12/11 mostrano le operazioni di istallazione della nuova pompa sommersa: non essendo stata estratta la vecchia, è evidente che non c’era!

Michael Amirans
Coordinamento delle Periferie

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