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La Soprintendenza Dice “NO” all’Isola Ecologica nei Fondi di Baia: Il Comune Silenzioso Spende Migliaia di Euro e Ricorre al TAR

Freebacoli: La Soprintendenza Dice “NO” all’Isola Ecologica nei Fondi di Baia: Il Comune Silenzioso Spende Migliaia di Euro e Ricorre al TAR

lunedì 15 novembre 2010

La Soprintendenza Dice “NO” all’Isola Ecologica nei Fondi di Baia: Il Comune Silenzioso Spende Migliaia di Euro e Ricorre al TAR

image “Clamoroso al Cibali”: la Soprintendenza, tra il silenzio del palazzo, dice “No” all’isola ecologica nei Fondi di Baia.

Il Comune di Bacoli fa ricorso al provvedimento e nomina un difensore per una cifra superiore a 4mila euro.

E’ con una delibera dello scorso 9.11.2010 che la Giunta Comunale, alla presenza di sindaco ed assessori, rende pubblica la decisione assunta dalla Soprintendenza per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etno - antropologici di Napoli e Provincia in data 4.10.2010 e con la quale la stessa “ha espresso il parere contrario “al rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in merito alle opere sovracitate”.

Per tali motivazioni, si propone, in sintesi, il testo della deliberazione di Giunta dal quale si emergono con chiarezza finanche le motivazioni che hanno spinto l’ente statale a frenare i discutibili impeti amministrativi

 

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
N. 188 del 09.11.2010
OGGETTO: Ricorso avverso il provvedimento della Soprintendenza per i Beni
architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etno - antropologici di Napoli e
Provincia n. 19101 del 04/10/2010. Nomina difensore.

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE

PREMESSO
che in data 05/08/2010, questa Amministrazione ha avanzato alla Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etno-antropologici di Napoli e provincia richiesta di parere per la realizzazione di un'isola ecologica tipo 800,  individuando come sito per l'isola ecologica i locali (ex macello) siti in località “Fondi di Baia”;

che in data 11/10/2010, è pervenuto il provvedimento con il quale la Soprintendenza ha espresso il parere contrario “al rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in merito alle opere in oggetto, per le motivazioni di seguito elencate.

L'isola ecologica di progetto comporta il riutilizzo di un esistente fabbricato in muratura di tufo (ex macello comunale) di superficie coperta circa mq. 1150 e di altezza circa mt. 6.00. Sebbene gli interventi edilizi previsti siano limitati sostanzialmente ad opere di manutenzione straordinaria del
fabbricato esistente (del quale la documentazione pervenuta non fornisce gli estremi di legittimità sotto il profilo paesaggistico ed urbanistico)
, la riconversione produttiva e la particolare nuova destinazione d'uso risultano confliggere con l'interesse paesaggistico tutelato, riferito ad un'area del territorio flegreo (i Fondi di Baia) che, insieme agli straordinari valori del paesaggio storico-archeologico, conserva un elevato grado di naturalità e l'originaria morfologia dell'impianto craterico.
In un simile contesto, ricadente in zona di Protezione Integrale del Piano Territoriale Paesistico dei Campi Flegrei, l'introduzione di traffico veicolare anche pesante, la movimentazione e lo stoccaggio delle tipologie di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, così come descritti nella relazione tecnica, limiterebbe fortemente la fruizione turistico-culturale dell'intero ambito, che appare oggi la più aderente alle esigenze di tutela e valorizzazione del paesaggio collinare flegreo tutelato dalla legge.
A tale proposito, si rileva che nella documentazione pervenuta non è esplicitata la verifica della richiesta ai sensi dell'art. 146 del D.Lgs. 42/2004), ravvisandosi una valutazione dei soli interventi edilizi previsti sull'immobile, carente per quanto riguarda l'incidenza della nuova destinazione d'uso sugli aspetti paesaggistici e sulla vocazione turistico-culturale dell'area in esame.”

che questa Amministrazione ha inviato in data 26/10/2010 nota indirizzata alla Soprintendenza e p.c. alla Provincia di Napoli di risposta al parere negativo espresso dalla Soprintendenza, con la quale viene chiesto un riesame del provvedimento in quanto “...Dall'esame di detto parere sembrerebbe evincersi che la documentazione rimessa dal Comune era priva di:
Verifica della compatibilità tra interesse paesaggistico tutelato ed intervento progettato così come richiamato nell’art. 146 del D.Lgs. n. 42/04.

Ciò premesso, lo stesso art. 146, al comma 6, ipotizza la possibilità, da parte del richiedente, di integrare la documentazione prodotta, e pertanto, si chiedono le motivazioni per le quali, la richiesta di integrazione non è stata formulata specie in considerazione dell'interesse pubblicistico che il Comune intende porre in essere con la realizzazione dell'Isola Ecologica.

Esaminato l'aspetto formale, nel merito, si deve osservare che l'intervento progettato dal Comune investe un fabbricato già esistente, nel quale, sino a pochi anni indietro era in attività un “macello” comunale, classificato come industria insalubre, sul quale non sono mai state poste osservazioni di natura “paesaggistica”, in quanto non vi era nessuna incidenza negativa con i luoghi ove dette attività si esercitavano.

Dal parere espresso emerge che, tra le motivazioni del parere, contrario vi sia l'ipotesi che la realizzazione dell'Isola Ecologica comporterebbe un aggravio del traffico veicolare pesante, su una viabilità non idonea.

Da tale ipotesi, il parere deduce che vi sia un contrasto tra gli aspetti paesaggistici e la vocazione turistica del sito.

Si deve osservare che non si condivide l'osservazione posta, in quanto l'Isola Ecologica, del tipo previsto dal Comune, non produce, assolutamente, un aumento del traffico pesante, semplicemente perché non necessario.

In ultimo si deve osservare che, per propria natura, un'Isola Ecologica si inserisce in un percorso teso a creare una cultura “ambientalista”, così come più volte dimostrato in realtà, ove dette strutture sono anche meta anche di visite scolastiche
.

Per ultimo, non come importanza, si deve osservare che il Comune ha acquisito sull'intervento, già un parere positivo dell'A.R.P.A.C., e che, la frazione di rifiuti che dovrà essere conferita è solo ed esclusivamente di natura secca, depositata in cassoni posti sia all'interno che all'esterno della struttura, che non producono “percolati” e/o “fumi”, presupposti questi che potrebbero incidere negativamente sulla tutela paesaggistica

A conclusione si omette di precisare che la struttura è “legittima sotto il profilo paesaggistico ed urbanistico, elemento questo deducibile, senza necessità di dimostrazione, dalla richiesta che il Comune ha avanzato, progettando l'intervento in una struttura di proprietà comunale.

Tutto ciò esposto si chiede un riesame del provvedimento ricordato in oggetto, sia nell'ambito di una collaborazione Istituzionale, sia per evitare un ricorso giurisdizionale che, sin da ora, l'Amministrazione, rende noto, porrà in essere in caso di riscontro negativo.

VISTA
la nota prot. n. 27083 del 03/11/2010, a firma del Dirigente dei Settori Tecnici, Ing. Michele Balsamo, con la quale il Dirigente comunica che “ … ad oggi non è pervenuto nessun riscontro alla richiesta del Comune e pertanto, si ritiene necessario predisporre gli atti per un ricorso al T.A.R. avverso il parere della soprintendenza”;

VISTI
i pareri di regolarità tecnica e contabile


DELIBERA
1)Fare proprio quanto detto in premessa;

2)Ricorrere innanzi al T.A.R. per la Campania avverso il provvedimento della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etno-antropologici di Napoli e Provincia n. 19101 del 04/10/2010;

3)Incaricare della procedura l'Avv. Biagio Capasso, nato a Mugnano di Napoli , in data 05.5.1962, C.F. CPS BGI 62E05 F729R , con studio in Napoli, al Viale Gramsci, n. 19, professionista di fiducia dell'Ente;

4)Conferire al predetto professionista il più ampio mandato nella presente procedura e consequenziale, con ogni più ampia facoltà di legge, compresa quella di chiamare terzi in causa, dando sin da ora per rato e fermo il suo operato senza bisogno di ulteriore ratificazione;

5)Darsi atto che al professionista incaricato, sarà corrisposto, a conclusione del giudizio a qualsiasi titolo avvenuta, un compenso forfettario di €. 2.500,00 oltre spese generali pari al 12,5%, IVA, CPA, per un totale di euro 3.510,00 ed eventuali spese vive, se documentate, quantificate forfettariamente in euro 500,00, per un totale di euro 4.010,00, oltre l'importo da corrispondersi relativamente al costo del contributo unificato, che verrà quantificato, impegnato e liquidato su richiesta del professionista incaricato, al momento dell'iscrizione del ricorso ;

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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7 Commenti:

Alle 15 novembre 2010 alle ore 22:47 , Anonymous Anonimo ha detto...

Ancora soldi per avvocati?
Giovanni.

 
Alle 16 novembre 2010 alle ore 10:09 , Anonymous Anonimo ha detto...

1-10-100 Avino sul territorio di Bacoli.
Non bastava Cava Lubrano, Il lago Fusaro che è una discarica a cileo aperto di rifiuti tossici, non basta l'avino che come avete documentato è una discarica, mettiamomoci pure i Fondi, anzi propongo visto che anno chiuso cava Vitiello perchè non proponiamo i Fondi di Baia per sversare i rifiuti di Napoi e provincia almeno incassiamo un po di soldi per sanare le casse del Comune?

 
Alle 16 novembre 2010 alle ore 11:43 , Anonymous Anonimo ha detto...

la Soprintendenza deve vergognarsi ...tutti i suoi siti ...NON SONO ACCESSIBILI A DIVERSAMENTE ABILI .....!!!...UNA VERGOGNA NEL MONDO ....MUSEI ARCHEOLOGICI ....DIVERSAMENTE !!!

 
Alle 16 novembre 2010 alle ore 15:23 , Anonymous angelo nero ha detto...

l'amministrazione invece di pensare a tutelare la nostra salute con provvedimenti seri come il registro dei tumori e bonificare zone "particolari" di Bacoli pensa a finanziare avvocati per difendere l'indifendibile !!Coppola docet!!!!

 
Alle 16 novembre 2010 alle ore 19:02 , Anonymous Anonimo ha detto...

Forse la cosa è più semplice, ce l'hanno con Pietro D'Orazio e la sua azienda e sono pronti a tutto, ma saranno perdenti o almeno lo speriamo!

 
Alle 16 novembre 2010 alle ore 19:24 , Anonymous Anonimo ha detto...

E' giusto che venga creata un isola ecologica, ma è anche opportuno che vengano poste delle domande
1 chi gestirà questa isola, avrà le capacità e le coptenze per non creare una altra bomba ambientale in una città gia piena di emergenze?
2 se sono gli stessi che lavorano alla Coop Avino quali garanzie possiamo avere di una corretta gestione visti i risultati della Avino, FREEBACOLI docet con Foto varie.
3 Da Cuma da Miseno da Torregaveta secondo voi la gente si carica la macchina va a Baia per depositare qualcosa, soprattutto l'estate col traffico che c'è a Baia?
4 Infine quanto viene a costare questo giocattolo ?
LA tarsu già è aumentata aumenterà ancora e chi pagherà i lavori di Isola ecologica e chi pagherà i lavori di Bonifica dell'Avino? a Voi politici le risposte e soprattutto alla latitante commissione mare e laghi? che è stata fatta a fare questa commissione se poi è sempre deserta per colpa della maggioranza?

 
Alle 16 novembre 2010 alle ore 20:20 , Anonymous Anonimo ha detto...

Ma mi sbaglio o Geronazzo è parente di Pietro D'Orazio? allora è una guerra in famiglia!!!! Che bella famiglia!!!! Geronnazzo scelto dal Sindaco per affondare Pitro D'Orazio e la sua azienda ? COMPLIMENTI A GERONAZZO CHE SI PRESTA A QUESTI GIOCHI.

 

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