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Grotta di Cocceio, Parla una Giovane Sfrattata: “Non Siamo Abusivi. Gravi Responsabilità di Sovrintendenza e Comune”

Freebacoli: Grotta di Cocceio, Parla una Giovane Sfrattata: “Non Siamo Abusivi. Gravi Responsabilità di Sovrintendenza e Comune”

sabato 18 dicembre 2010

Grotta di Cocceio, Parla una Giovane Sfrattata: “Non Siamo Abusivi. Gravi Responsabilità di Sovrintendenza e Comune”

image Cacciati dalle proprie abitazioni, etichettati come abusivi, privi di conoscere le sorti del proprio futuro.

Aumentano i disagi e le perplessità di una parte di cittadini sgomberata oramai più di quindici giorni da una serie di case presenti da decenni al di sopra ella rinomata “Grotta di Cocceio”, posta al confine tra i comuni flegrei di Bacoli e Pozzuoli.

Stiamo vivendo un disagio non indifferente causato dalle inefficienze proprie della Sovrintendenza e del comune di Bacoli che in questo ultimo decennio hanno letteralmente trascurato una questione di notevole rilevanza”, cominciano con un tono inevitabilmente forte le dichiarazioni rilasciate da Monica, trentenne ad oggi domiciliata in un residence lontano dalla propria abitazione.

Le nostre case poste al di sopra della camera di scoppio presente all’interno del cunicolo militare d’epoca imperiale non sono assolutamente abusive. Sono semplicemente case coloniche, già presenti in zona durante gli anni ’60, restaurate, con i relativi permessi, nel corso del tempo. Per questo ritengo che sia perlomeno fuorviante continuare a fare di tutta un’erba un fascio additandoci come persone irresponsabili e fuorilegge.

Una precisazione a cui fa seguito il racconto delle dinamiche susseguitesi nell’ultimo ventennio.

 “All’inizio degli anni ’90 la Sovrintendenza aveva pensato di bonificare il percorso affinché lo stesso potesse essere usufruito dal pubblico. In questo periodo i responsabili hanno ravvisato primi segnali di pericolo facendoci pervenire, nel 97, un’ordinanza di sgombero alla quale abbiamo dato seguito abbandonando gli appartamenti. image Purtroppo però – continua una sgomenta Monica – per più di un anno nulla è stato fatto per riportare la situazione alla normalità e nessuno degli enti preposti ha mantenuto le promesse di pronto intervento. Perciò siamo ritornati alle nostre dimore e già nei primi anni del nuovo millennio la stessa Sovrintendenza, usufruendo dei fondi Por 2000/2006, aveva intenzione di realizzare un progetto utile anche per porre in sicurezza la camera di scoppio sulla quale si trovano le nostre case, rendendo quindi accessibile ai turisti il cunicolo”.

L’intervento poi, nonostante l’aggiudicazione dei lavori, ha subito una serie di rallentamenti determinati dalla presenza, all’interno della grotta, di una rara specie di pipistrelli a seguito della quale, dal 2007 ad oggi, la Sovrintendenza non è riuscita a trovare alcun tipo di variante valida rischiando, quasi certamente, di perdere i fondi europei.

Sarebbe assurdo se si fossero persi finanziamenti talmente importanti. All’epoca della progettazione annunciammo che, durante il periodo dei lavori, avremmo anche autonomamente liberato le abitazioni per poi rientrarvi ad opera conclusa. Oggi invece, per incapacità manifeste degli enti amministrativi, svariate persone, comprensive di un’anziana donna di 95 anni, vengono fatti sgomberare da un momento all’altro alla presenza di una cinquantina di uomini in divisa. Purtroppo – conclude Monica - i nostri sacrifici valgono nulla dinanzi al lassismo di chi ci amministra”.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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3 Commenti:

Alle 19 dicembre 2010 alle ore 11:39 , Anonymous Anonimo ha detto...

Ripristinare vuoto a rendere cosi come in Germania

Giuseppe Giulietti

 
Alle 20 dicembre 2010 alle ore 13:34 , Anonymous Anonimo ha detto...

vorrei vedere cosa scrive adesso il caro Escalona "responsabile dei progetti"...che ora vi sembra tanto ma tanto vicino!!!

 
Alle 15 agosto 2011 alle ore 16:03 , Anonymous Anonimo ha detto...

I pipistrelli non c'entrano anche se magari fa comodo metterla così. All'epoca del ritrovamento fu effettuato uno studio dedicato e rapidamente sviluppato un progetto di recupero del sito alternativo, peraltro fondamentale anche per la protezione stessa dei pipistrelli che vi albergano. Il mistero è come mai tutto si sia arenato...

 

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