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La Maggioranza “Da i Numeri” ed Infiamma il Consiglio Comunale: “Le Leggi Vanno Interpretate”

Freebacoli: La Maggioranza “Da i Numeri” ed Infiamma il Consiglio Comunale: “Le Leggi Vanno Interpretate”

domenica 26 giugno 2011

La Maggioranza “Da i Numeri” ed Infiamma il Consiglio Comunale: “Le Leggi Vanno Interpretate”

image Una giungla di anime senza meta, prive di alcun senso logico, civico ed istituzionale: la maggioranza di governo continua a dare gravi segni di squilibrio, mettendo in ridicolo il “proprio” presidente del consiglio comunale ed interpretando, al pari di carta straccia, leggi e regolamenti.

E’ sconcertante prendere atto del modo, sempre meno democratico ed equilibrato, con il quale lo pseudo centrodestra locale intende dirigere, a proprio esclusivo piacimento, la cosa pubblica ed i lavori del Consiglio Comunale. Un’insania ascendente che, oltre a mortificare i valori dell’Istituzione, mostra un nervosismo inusuale, proprio di chi comincia a percepire i primi tremolii padri di conseguenze dalla prospettiva catastrofica.

Un primo dato, inossidabile, deve essere però ben fisso nelle menti di tutti: raccontare compiutamente le gesta dei politicanti di maggioranza è un’impresa impossibile, propria soltanto del Divino. Noi, da comuni mortali, attenti alle dinamiche dell’assurdo cittadino, potremmo soltanto darne il senso invogliando in tal modo il lettore, mostrando alcuni aneddoti, a recarsi autonomamente verso le segrete stanze della Sala Ostrichina del Parco Vanvitelliano del Fusaro.

Lo spettacolo, puro e crudo, è lì. Il resto, dai circhi ai teatri dell’assurdo, sono niente più che volgari imitazioni.

Partiamo con i numeri, quelli matematici: ieri sera la maggioranza di governo era nuovamente priva del numero legale. A salvarla è la “seconda convocazione” che, così come previsto dal Regolamento, ferma a “7” il numero minimo di consiglieri utili per rendere valida la seduta consiliare, mentre in prima convocazione ne servirebbero “11”. Tra i banchi del potere vi sono soltanto 8 consiglieri (compreso il presidente del consiglio).

A mancare, nuovamente, sono Luigi Della Ragione e Luigi Carannante (Pignazella), che già il giorno prima avevano disertato l’assise determinando, nel capo teorico, un’evidente accelerazione del battito cardiaco. A loro si aggiungono Antonio Carannante e Aldo Scotto di Vetta. Per loro, a discolpa, c’è l’intervento di Simone Scotto di Carlo, eccentrico funambolo, capogruppo del Popolo della Libertà, il quale asserisce: “I due consiglieri sono assenti per motivi validi. Uno è al lavoro e l’altro è ad un matrimonio a cui non poteva proprio mancare. Sono assenti per giusta causa”.

E se lo dice lui, ci crediamo. Anche perché l’assenza “per giusta causa”, così come recita il Regolamento, deve essere documentata e documentabile. Basterà ritrovare agli atti del pubblico consesso, ad esempio, la “lettera di partecipazione alle celebrazioni nuziali” (con tanto di bomboniera e confetto alla mandorla e, perché no, di busta con tanto di danaro sonante per ripianare i buchi di cassa) con su scritto “Scusate, non potevo mancare”.

In seconda istanza si passa, abbandonando il razionale, ad altro tipo di “numeri”, che ben poco hanno a che fare con l’algebra e la geometria.

Alla discussione sul Bilancio di Previsione, tenutasi nella notte tra lunedì e martedì, il ruolo di presidente del consiglio era stato assunto, indebitamente e per circa un’ora, proprio da Antonio Carranante che, con fare spavaldo, scavalcava norme e leggi galoppando velocemente verso la meta prefissata: approvare il bilancio. Ad aiutarlo anche la giovane volpe notarile che, vestito da segretario e professando rara professionalità e certa imparzialità, traccia le linee politiche della maggioranza in panne.

L’irregolarità, seppur formale, è lampante. Se il presidente eletto è assente, a sostituirlo è il consigliere che ha raggiunto il miglior risultato elettorale. Ed a Bacoli, da anni, il vicepresidente è sempre lui: Geppino Laringe, mister 680 voti. Un uomo, un partito.

image E allora perché non ammettere l’errore? Giammai, per tutto c’è una dotta spiegazione da ascoltare con “Smorfia” alla mano per decifrare il terno della settimana. Il presidente, Savoia, ribatte: “Mi sono assentato per problemi fisiologici ed il consigliere Laringe mi aveva detto di non poter assumere la presidenza poiché aveva un forte mal di gola. Al suo posto è subentrato Carannante”.

Innanzitutto è d’obbligo augurare una pronta guarigione al giovane sabaudo. La sua assenza, lunedì sera, superò i 40 minuti. Segno indiscutibile di seri problemi gastroenterici.

In seconda battuta ugualmente importante è soffermarsi su di un particolare: è vero come è vero che per essere eletto tra le fila del PDL basta saper alzare la mano a seconda dei momenti, senza far troppa attenzione alla voce (a volte usata male o, spesso, abolita del tutto onde evitare spiacevoli imprevisti), ma sarà pur vero che se esiste un Regolamento, lo stesso va rispettato. L’impossibilità fisica del consigliere andrebbe quantomeno comunicata all’istante ai restanti consiglieri, mentre per un certificato medico volante ci si poteva servire dei valenti medici presenti in assise. Alle elementari, perlomeno, si portava la giustifica da cada. A volte si falsificava anche, ma un pezzo di carta o una giustificazione esplicita, enunciata dinanzi al resto della classe, esisteva. E addirittura, in quel caso, non esistevano regolamenti scritti ed istituzionali a prevedere simili disposizioni.

Ma la corsa della maggioranza non si frena. Quasi come se ci si ritrovasse nel bel mezzo di una puntata di “Ciao Darwin”, si fa a gara a saltare sulla “macchina del tempo” per sparare quante più castronerie possibili.

E così, mentre dai banchi dell’opposizione si citano una serie di leggi chiedendo che vengano rispettate, i pidiellini ribattono colpo su colpo, riproponendo appieno le lezioni del “Bunga-Bunga” impartite dal “pater familias” direttamente da Arcore, attraverso collegamenti telefonici.

Le leggi? Potete ripeterle quanto volete ma si sa che vanno interpretate. Ognuno può dargli una propria interpretazione”. Ovviamente a seconda dei casi, dei momenti, delle occasioni. Lezione da premio Nobel quella impartita dal detentore delle redini di partito

Una galoppata straordinaria verso l’assurdo che raggiunge l’apice alle ore 22. E’ sabato sera ed il PDL è stanco; già lunedì aveva superato l’una di notte per approvare in solitaria un bilancio funesto, corollato da emendamenti sconosciuti ai più. “Proponiamo di sospendere il Consiglio, per aggiornarci alla prossima settimana”, propone un indomito Scotto di Carlo.

Dal banchi del PD risponde Franco Macillo che fa: “Anche noi accettiamo la proposta ma lo facciamo per i dipendenti, perché voi non meritate nulla”. Simone si trasforma in Hulk (uomo verde, rimembrando quindi il suo passato) e tuona: “Guard a stu scem”. L’offesa è chiara e la presidenza dovrebbe intervenire stigmatizzando l’atteggiamento di Scotto di Carlo.

Ma il Savoia, eletto con i voti del partito rappresentato da Scotto, decide di non intervenire. Nulla di più imparziale. Bacchettare sempre e comunque i consiglieri d’opposizione e chiudere occhi e orecchie quando parlano gli amici di partito. E’ così che s’interpreta il senso istituzionale di membro “super-partes” dell’assise.

Il TUEL così recita: “Il Presidente del Consiglio Comunale deve essere considerato come una figura  istituzionale di garanzia nello svolgimento delle attività del Consiglio. La funzione del Presidente del Consiglio Comunale è indirizzata al corretto funzionamento dell’istituzione ed è, quindi, del tutto neutrale. Tuttavia, nel caso di cattivo esercizio della funzione il Presidente del Consiglio Comunale può essere revocato. Più in particolare, la revoca della sua nomina può dipendere soltanto dalla accertata violazione delle regole di imparzialità, correttezza e di rappresentanza istituzionale che presiedono l’esercizio del suo ufficio”.

Anche queste disposizioni, tutto sommato, andrebbero interpretate.

imageMa Popolo della Libertà è furioso; è come un cavallo senza briglie che scalpita. Non vuol chiedere scusa, non vuol essere richiamato (e con questo tipo di presidente, sempre nel rispetto dell’imparzialità, mai sarà fatto), ma soprattutto non vuol restare in aula. Qualcuno esce tra Grandi sbuffi (semplicemente perché non sa fare altro che sbuffare o zampettare da un carro di vincitori all’altro), altri urlano indemoniati (e ci riferiamo a chi ha la delega speciale a Caffè, Inciucio, Caramelle Forti e “Quant’altro”). E’ il Caos

Il Presidente chiede sommessamente ai suoi di riaccomodarsi, ma molti se ne strafottono altamente e vanno via senza neanche votare la sospensione del Consiglio. E così capita, figuracce tra le figuracce, che restano soltanto sei pidiellini seduti. Un numero non utile per poter approvare autonomamente alcun punto all’ordine del giorno. Ma il presidente sabaudo, inevitabilmente, deve mettere la proposta ai voti e quando lo fa, urlandolo al microfono, c’è qualcuno che alzava la mano direttamente dal letto di casa. E quasi quasi la presidenza era anche pronta a ritenerlo un voto valido.

La proposta perciò è respinta e l’assise continua in una situazione paradossale. La maggioranza, compreso il sindaco, esce ed entra freneticamente ( a volte anche zompettando a mo' di ballerino) nell’emiciclo senza assicurare il numero legale. Qualcuno, correndo via, dimentica anche di prendere cellulare. Nello Savoia, dopo l’esperienza di lunedì, torna in bagno e lascia la poltrona al buon Laringe che si siede, saluta con la mano, e se ne va lasciando vuoto il tavolo della presidenza. Da parte sua una sola affermazione “Buona Domenica a tutti”.

Almeno la sua voce, sonante come non mai, è tornata. Ad esser perduta, da parte di una maggioranza senza guida ma con più di qualche giuda, è la bussola della ragione. Quella con cui meglio s’individua la stella polare del buon governo, del rispetto delle regole e del senso istituzionale.

Accezioni poco gradite a chi, in questo Casinò del controsenso, vuol comandare, anziché governare un paese che di “istituzionale”, ricorda soltanto la filiera perfetta.

Quella che da Arcore porta, direttamente, al Fusaro.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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11 Commenti:

Alle 27 giugno 2011 alle ore 00:18 , Anonymous Anonimo ha detto...

Vincenzo Di Meo
invito i cittadini di Bacoli ad essere più presenti ai consigli comunali in modo da poter costatare di persona quanto siano arroganti e scostumati il presidente Savoia e il consigliere Simone Scotto di Carlo in modo che alle prossime elezioni ci possano pensare meglio prima di votarli

 
Alle 27 giugno 2011 alle ore 00:21 , Anonymous Anonimo ha detto...

Chiara de Simone
consiglieri intelligenti ed educati ci sono solo a bacoli!!!!!!!!!!!!!!!!prrrrrrrrrrr spazio ai giovani intelligenti!!!!!!

 
Alle 27 giugno 2011 alle ore 01:28 , Anonymous Anonimo ha detto...

"ci riferiamo a chi ha la delega speciale a Caffè, Inciucio, Caramelle Forti e “Quant’altro”", ma chi è Maria Belen Rodriguez de Ferretti? Chel ru bar a Baia?

 
Alle 27 giugno 2011 alle ore 10:28 , Anonymous Anonimo ha detto...

Francesco Schiano Di Cola
che amarezza

 
Alle 27 giugno 2011 alle ore 10:29 , Anonymous Anonimo ha detto...

Nicoletta Oliviero
avete descritto la situazione egregiamente con quest'articolo =)

 
Alle 27 giugno 2011 alle ore 10:30 , Anonymous Anonimo ha detto...

Mario Scotto
ch scuorn mamma mà!

 
Alle 27 giugno 2011 alle ore 13:29 , Anonymous Anonimo ha detto...

ma difendiamo questa terra da questi buffoni, cazzo!

 
Alle 27 giugno 2011 alle ore 15:41 , Blogger peppe iovino ha detto...

ahahahahahah mitico questo articolo. rende perfettamente il senso di quanto la marcia classe politica nostrana abbia oramai,complice il slenzio di una gran fetta di cittadinanza,trasformato le aule istituzionali in un circo. Ciò che leggo è uan vera e propria commedi,a è il resconto di un consiglio comunale ma sembra un copione di una commedia,ed a cui faccio fatica quasi a credere s enon fossi cittadino di questo anomalo paese chiamato italia.
l'assenza per giusta causa ovvero matrimonio fa quasi rabbrividire per l'indecenza,come disse travaglio questi nostrani politicanti hanno perso del tutto anche la vergogna, 'ò scuorn come diciamo a napoli, avere il coraggio anzi la faccia tosta anzi la faccia da culo di dire in un consiglio comunale che il collega di partito è assente per la partecipazione al matrimonio è qualcosa di inverosimile,incredibile.
E' tragicomica la situazione, si ride quasi per ciò che si legge, e sopratutto pensando a quando verrà messa agli atti copia della partecipazione al matrimonio ahahahah, allo steso tempo è tragica sta situazione se si pensa che tutto ciò avviene da rappresentanti delle istituzioni.
Il fatto poi che le leggi in questo paese non siano qualcosa da rispettare ma da interpretare fa cpaire quanto bene abbia educato il prole silvio tut'una schiera di adepti, le leggi da sempre sono state un qualcosa da rispettare e chi non lo fa è nell'illegale mentre in questa nostra anomala italietta chi non rispetta la legge non sta facendo un reato ma sta interpretando in modo diverso.
Un giorno immagino un maniaco sessuale che si denuda davanti a tutti, preso in flagranza e portato in cella cerca di uscirne affermando agenti ma interpretando meglio la legge ...

 
Alle 27 giugno 2011 alle ore 20:49 , Anonymous Anonimo ha detto...

molti personaggi ed interpreti di questa macabra rappresetazione sono noti alle cronache per essersi sempre comportati così, senza vergognarsene e senza nascondere le loro inclinazioni perverse...ed intanto, continuano a riscuotere brillanti successi elettorali...ma che gli fanno ai bacolesi, li ipnotizzano ?...promettono loro il paradiso degli islamici?...gli mettono il sale sulla coda?...li ricattano?...mah, c'è del marcio in danimarca...

 
Alle 27 giugno 2011 alle ore 21:39 , Anonymous GIACCHINO ha detto...

un articolo populista si vede che non avevate niente da dire.....

 
Alle 28 giugno 2011 alle ore 00:49 , Anonymous Anonimo ha detto...

Allo spettacolo indecoroso di sabato ero tra i pochi del pubblico che assistevano al consiglio da una parte la maggioranza guidata dalla solita CRICCA azzoppata dai due gigini, dal caraone e dal giovane Aldo che si dimenava per fregiarsi di aver fatto la raccolta differenziata dopo 9 anni di spreco di soldi dove il Verde Simon ha fatto il vicesindaco nella 1° amm. coppola poi il congliore di Flegre Lavoro ancora il nominatore dello studio Varriale (salvatore ex senatore della pdl e attuale consulente di Caldoro) dall'altra parte un'opposizione che avrà pure forse dei limiti ma propone cose sensate e d'interesse per la collettività.

Ma la vergogna non è stato solo hulk Simon per il comportamento da uomo delle fogne che ha avuto verso il consigliere Macillo che aveva risposto pan per focaccia al raid notturno sulla votazione del bilancio del lunedi, ma quello che ha fatto ogna ncarnata Ermanno che è entrato uscito come un cloun da circo iraniano.

Spero che i consiglieri d'opposizione siano fermi nel condannare e stigmatizzare l'atteggiamento della maggioranza che ha grossi problemi relativamente all'abusivismo.

Cittadino Fusarese

 

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