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Blitz della Finanza, Frode al Fisco per 15 Milioni di Euro: Un Bacolese a Capo della Maxi-Truffa

Freebacoli: Blitz della Finanza, Frode al Fisco per 15 Milioni di Euro: Un Bacolese a Capo della Maxi-Truffa

venerdì 4 marzo 2011

Blitz della Finanza, Frode al Fisco per 15 Milioni di Euro: Un Bacolese a Capo della Maxi-Truffa

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Hanno truffato lo Stato per venti anni. Per venti anni hanno confezionato modelli 730 “taroccati”, gonfiando le voci con spese mediche costose mai sostenute dai contribuenti (compiacenti) per patologie gravi mai esistite.

E’ un dato sconvolgente quello che emerge dagli atti dell’inchiesta “Parascafalia” che ieri mattina ha posto un freno all’attività illecita posta in essere da Gaetano Bosco con la fattiva collaborazione di alcuni responsabili di due Centri di Assistenza Fiscale accreditati presso il ministero delle Finanze e un avvocato.

A rivelare la “durata” della truffa è proprio Bosco, ignaro di essere sotto intercettazione. “Comunque, innanzitutto vi telefono per tranquillizzarvi, perché sono ventidue anni che facciamo questa cosa”, dice la “mente” del maxi-raggiro al telefono ad uno dei "clienti" come a volerlo tranquillizzare sulla buona riuscita dell’operazione.

Sfacciato e sicuro di sé, Bosco.

Tanto che il giudice per le indagini preliminari Alberto Capuano, che ha vagliato per primo le risultanze dell’indagine coordinata dai pubblici ministeri Stefano Capuano e Ludovica Giugni, scrive che “Bosco ostenta una ampia impunità vantandosi di aver truffato lo Stato per oltre venti anni ed utilizzando questa sua particolare competenza ed esperienza per attrarre nuovi clienti”.

Ed analoghe rassicurazioni sul perfetto funzionamento di un “meccanismo” perfettamente collaudato vengono fatte da Bosco all’avvocato Antonio Testa, che viene coinvolto nel business. “Sono venti anni che vengono questi qua e fanno il mod. 730. Non c’è nessun problema!”.

Come a dire: Gaetano Bosco era una garanzia. Una garanzia per i contribuenti che volevano ottenere rimborsi maggiori a fine mese. Persone comuni, che “sfruttavano” il denaro indebitamente percepito per sostenere spese come il mutuo.

“Sono persone che sono venute da noi... giustamente chi ha il mutuo, chi ha.... ma loro non possono stornare niente, innanzitutto....ti voglio dire una cosa.... stanno persone che hanno pagato il mutuo, ma uno perché fa il mod. 730? Perché deve avere il rimborso. Altrimenti che lo fa a fare, scusami?”, prosegue Bosco nella telefonata con Testa.

Conversazioni esplicite, più che sufficienti per sostenere l’impianto accusatorio.

Ma agli atti dell’inchiesta c’è anche dell’altro. Ci sono le dichiarazioni di alcuni contribuenti che hanno prestato il loro consenso al ritocco del 730. Come quelle di M.I, ascoltato a sommarie informazioni nel marzo dello scorso anno.

- False dichiarazioni sanitarie: 28 arresti -

 

foto boscoEcco quanto racconta l’uomo: “Presento la dichiarazione dei redditi da qualche anno. L’ultimo anno, ossia per l’anno d’imposta 2008, ho presentato la dichiarazione dei redditi tramite un ex collega, ora in pensione, un certo Angelo S. di Caserta. Lui mi ha riferito che se gli consegnavo il mio Cud mi avrebbe fatto guadagnare dei soldi e che al momento dell’ottenimento del rimborso avrei dovuto dare a lui una parte della somma. Quindi mi sono visto fuori al deposito di autobus vecchio di Caserta dove lavoro e gli ho consegnato il Cud ed alcune ricevute di assicurazioni relative a motocicli e autovetture. Poi mi sono rivisto dopo poco tempo e mi ha consegnato la documentazione che io vi ho esibito. Dopo aver ottenuto il rimborso di circa 2.500,00 lo S. mi chiamò con un numero anonimo e mi disse di incontrarci fuori al deposito. Io andai, ci incontrammo e gli diedi circa 1.500,00 euro in contanti. Da allora non l'ho più visto”.

Una frode fiscale con danno per le casse erariali per 15 milioni di euro è stata messa in luce da un’inchiesta della procura di Napoli, che ha portato all'emissione da parte del gip di 37 misure cautelari e di decreti di perquisizione.

Numerosi professionisti e dipendenti di centri di assistenza fiscale (Caf) sono coinvolti in una rete creata da una organizzazione specializzata nel produrre false detrazioni fiscali per almeno 700 contribuenti, soprattutto per quanto riguardava le spese sanitarie, con la falsificazione di documentazione intestata a medici ignari e cliniche napoletane.

Sono 80 le perquisizioni eseguite. Sotto sequestro due centri Caf. Al centro dell’indagine un sistema di frode che consisteva nell’offrire ai contribuenti, quasi tutti lavoratori dipendenti, la possibilità di ottenere indebite detrazioni d'imposta attraverso la certificazione di false spese mediche. In tal modo questi ottenevano l’accredito in busta paga del 19% dell’importo delle spese mediche fittizie dichiarate e la metà del rimborso la versavano in contanti all’organizzazione come compenso per il servizio reso.

A capo dell’organizzazione Gaetano Bosco, un pensionato ex dipendente di una ditta di trasporti partenopea, e la nipote Giuseppina Bosco che si spacciava per commercialista ma che in realtà, secondo quanto accertato dai finanzieri, non aveva neanche il diploma di ragioneria.

I contribuenti coinvolti sono circa 500, che si sono avvalsi delle prestazioni di un centro Caf di Chiaia.

fotoL’altro caf sequestrato, che si trova a Messina, risulta coinvolto solo per essere il centro Acai da cui dipendeva quello partenopeo.

Da una delle intercettazioni telefoniche, secondo quanto emerso, i capi dell’organizzazione si vantavano di svolgere questo tipo di attività da 20 anni. Le ricevute mediche facevano capo ad alcune case di cura partenopee risultate completamente estranee alla frode.

Nel corso delle perquisizioni in casa di Giuspeppina Bosco, i finanzieri hanno rinvenuto un carnet di ricevute mediche di una clinica oncologica, completamente in bianco.

Oltre ai 37 indagati, sono state anche effettuate 40 perquisizioni,di cui una decina in uffici dell’Agenzia delle entrate e di Equitalia, nei confronti di coloro ritenuti“responsabili di ‘aggiustamento’ delle pratiche quando arrivavano lì”, spiega il procuratore Fausto Zuccarelli. Contestualmente all’operazione sono anche stati sequestrati 48 immobili, 92 autovetture, un natante di lusso e decine di conti correnti per un valore di 2,7milioni di euro, che corrispondono al danno erariale e che lo Stato così potrà recuperare.

Anche in questo caso il sistema di frode consisteva nell’offrire a centinaia di contribuenti la possibilità di ottenere indebite detrazioni d’imposta attraverso la presentazione di modelli 730 che riportavano false spese mediche, all’insaputa dei medici e delle cliniche apparentemente intestatari delle false fatture e ricevute allegate alle dichiarazioni.

Cronache di Napoli

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4 Commenti:

Alle 4 marzo 2011 alle ore 22:13 , Anonymous Anonimo ha detto...

Rosario Silvia Rosario Dorso
benissimo se non si fa cosi non si va avanti quel che si merita lo stato truffe truffe e bravo al bacolese conplimenti

 
Alle 4 marzo 2011 alle ore 22:31 , Anonymous Anonimo ha detto...

Roberta Ferrigno
cose e pazz

 
Alle 4 marzo 2011 alle ore 22:31 , Anonymous Anonimo ha detto...

Luigi Antonio Fariello
e chi e' costui?

 
Alle 4 marzo 2011 alle ore 22:32 , Anonymous Anonimo ha detto...

Wanda Ranieri
SEMBRA ABBIA UN VISO CONOSCIUTO, ma non lo conosciamo

 

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