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LO SCANDALO - Indagini della Procura: SCOPERTO “IL GIALLO DEI DOCUMENTI SCOMPARSI”

Freebacoli: LO SCANDALO - Indagini della Procura: SCOPERTO “IL GIALLO DEI DOCUMENTI SCOMPARSI”

mercoledì 2 marzo 2011

LO SCANDALO - Indagini della Procura: SCOPERTO “IL GIALLO DEI DOCUMENTI SCOMPARSI”

La Procura studia “le sudate carte” comunali: sale l’attenzione sulle indagini che coinvolgono diversi aspetti della vita amministrativa del Comune di Bacoli.

Dal concorso dei vigili urbani, alla gestione del parcheggio di Villa Ferretti, sino a giungere alle nuove ed oscure tabelle dei canoni di fitto per i terreni del Centro Ittico Campano, non s’arresta la pressione dell’Antimafia su quello che potrebbe rappresentare uno dei più grandi scandali vissuti dalla politica locale.

Proprio su quest’ultimo punto però, secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Mattino” del 27/02/2010, sembrerebbe essere davvero asfissiante il pressing degli inquirenti.

Interessantissimo articolo, scritto dal giornalista Nello Mazzone ed al cui occhiello recita: Il caso Centro Ittico Campano: la Procura punta su un documento di un partito giunto al Comune di Bacoli”, il cui testo viene, per ragioni delucidative, riportato integralmente di seguito.

- Affitto al ribasso, il giallo delle carte scomparse -

Immagine Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta della Procura sulla ridefinizione, in molti casi al ribasso, dei canoni dei beni di proprietà del Centro ittico campano concessi a privati.

L’attenzione dei pm si starebbe concentrando su un misterioso documento recapitato al Comune nell’aprile 2010.

Si era a pochi giorni dal ballottaggio che avrebbe salutato la vittoria del centrodestra con Ermanno Schiano del Pdl: al Comune arrivò una nota su carta intestata Pdl, con un invito all’allora presidente del Centro ittico campano, Raffaele Aragona, a congelare la sottoscrizione con una società di un contratto per la miticoltura, il cui canone annuo sarebbe passato da 15mila a circa 80mila euro.

Un documento con una firma illeggibile, di misteriosa provenienza.

Ma su carta intestata di un partito in piena corsa per le comunali e che invitava a non rivedere le stime locative al rialzo.

Un giallo, che convinse l’allora commissario straordinario di Bacoli, il prefetto Umberto Cimmino, a girare la nota alla Procura.

Un documento che ritorna oggi di attualità, a pochi giorni dall’avvio di una indagine per fare luce sulla rivisitazione al ribasso di alcuni canoni locativi dei terreni prospicienti i laghi Miseno e Fusaro, su cui hanno investito decine di imprenditori con ristoranti, bar e chalet.

Una indagine dai contorni sfocati e ipotesi accusatorie tutte da dimostrare, che arriva dopo decine di esposti anonimi e sullo sfondo del braccio di ferro tra l’ingegnere Raffaele Aragona, presidente del Cic dal 2005 al 2010 e il sindaco Ermanno Schiano, che a maggio 2010 sostituì Aragona con l’avvocato Daniele Perna.

«Nel 2005 notai che la stragrande maggioranza dei circa 150 affittuari pagavano cifre irrisorie – sottolinea Aragona – C’era chi pagava appena 300 euro l’anno per vasti appezzamenti di terreno. I primi 30 contratti scaduti li abbiamo rinegoziati, portando gli introiti da 60mila a 500mila euro. Abbiamo adeguato i canoni al mercato, sanando i bilanci. Poi arrivò quella nota con cui ci invitarono a fermarci e ci sostituirono».

«Non so chi abbia inviato quella nota – replica Schiano - ma credo che l’intenzione fosse solo di chiedere di lasciare alla nuova amministrazione decisioni strategiche. Non è vero che i bilanci del Cic erano in attivo, perché è debitore verso il Comune dell’Ici. Invierò un atto di citazione per valutare la gestione di Aragona, riservandomi ogni azione legale».

E sulla vicenda interviene il nuovo presidente del Centro Ittico. «La nostra gestione – dice l’avvocato Perna - è trasparente».


Vicenda sempre più intricata la quale però, attraverso la lettura del testo de “Il Mattino”, sembrerebbe partire da una serie di atti misteriosi e “carte scomparse”, presentati in date certe, e contrassegnate da un logo di “un partito” di cui non si conosce, e quindi non viene svelata, nemmeno l’identità.

Ed è qui che quindi comincia il gustoso percorso di conoscenza collettiva utile a rinsavire menti forse dimentiche delle proprie azioni, e cittadini lasciati all’oscuro di tutto e di tutti: peccato però che l’oggetto in discussione (il CIC) non è un’entità astratta, bensì una sezione del territorio flegreo di esclusiva proprietà dei cittadini di Bacoli che gli amministratori eletti dal popolo dovrebbero gestire per il benessere collettivo.

Ovviamente, a scanso di equivoci, con il termine “amministrare” non s’intende “possedere”, con “democrazia” non ci si riferisce ad “oligarchia” (o peggio ancora a “plutocrazia” commista a “gerontocrazia”) e con “benessere collettivo” non si fa riferimento a “spartizioni clientelari utili per usufruire di beni collettivi per arricchire le tasche di pochi”.

Quindi, in nome della verità e della trasparenza, è opportuno scoprire le “carte scomparse”, trasformando quel “giallo” giornalistico da “opaco” a “nitido”.

L’ 8/04/2010, a pochi giorni dal voto per il ballottaggio e poco dopo gli scrutini della prima tornata elettorale, l’ex commissario prefettizio di Bacoli, Umberto Cimmino, così come specificato nell’articolo de “Il Mattino”, con protocollo comunale invia una nota al “Popolo della Libertà per Ermanno Schiano Sindaco”, al CIC, all’Ufficio Territoriale del Governo di Napoli ed alla Procura della Repubblica.

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TESTO:

OGGETTO: Nota prot. 8229 del 25/03/2010

E’ pervenuta all’Ente l’unita nota, con sottoscrizione illeggibile, con la quale si chiede di rinviare la stipula di un contratto di fitto di un terreno e di uno spazio lacustre del lago Fusaro tra il Centro Ittico Campano, società partecipata del Comune di Bacoli, ed una imprecisata società commerciale.

Considerato che nella predetta nota si qualifica la stipula contrattuale “azione volta a turbare, se non a mettere in serio rischio, la corretta tornata elettorale”, la stessa viene restituita al mittente (il Popolo della Libertà di Bacoli, ndr) per evidente errata indicazione del destinatario e trasmessa alle Autorità sopra indicate per quanto di dovere e comunque per l’utilizzo che sarà ritenuto più opportuno.

COMMISSARIO STRAORDINARIO
Dott. Umberto Cimmino

 

Quindi chi è quel celeberrimo “partito” citato dall’articolo de “Il Mattino”?

Beh, secondo quanto evincibile dal documento (ora non più “scomparso”) di Umberto Cimmino, è proprio il Popolo della Libertà. Quel Pdl che, come ricordato dal Commissario prefettizio, sostiene la candidatura di Ermanno Schiano sindaco.

Inoltre il documento su cui si stanno concentrando le attività degli inquirenti, non è stato indirizzato al Comune nell’aprile del 2010 ma, così come si evince dall’Oggetto della nota di Cimmino, in data 25/03/2010.

Quattro giorni prima le elezioni.

Ma l’attuale sindaco di Bacoli, allora semplice candidato, smentisce categoricamente il Commissario prefettizio asserendo, dall’articolo cui sopra, “non so chi abbia inviato quella nota”.

Strano, anzi stranissimo.

Peccato però che il buon Cimmino, traghettatore municipale nel corso dell’interregno che da Coppola ha condotto a Schiano, non sia un visionario.

Le sue convinzioni erano supportate dalla “nota del 25/03/2010”, che “Il Mattino” non racconta e che addirittura sembrerebbe essere priva di paternità partitica. In più si dice essere scomparsa.

Un caso da “Chi l’ha visto”? No, semplicemente una soap opera tipica della nota trasmissione “Carramba che Sorpresa!”.

Difatti, per dirla alla Carrà, tra il “falsissimo stupore dei più”, il documento, con il marchio rovente del Popolo della Libertà – Berlusconi per Ermanno Schiano Sindaco, “è qui!”

Clicca sull’Immagine per Scaricare il Documento

Immagine


Logo chiaro, intestazione lapalissiana, ma a mancare (in modo evidente) è la firma che, anziché essere definita, si presenta quasi come uno schizzo irriconoscibile.

In più il sindaco Schiano è stato chiaro: “Io non ne so nulla”. Bene.

E allora di chi è questo documento? Mistero.

Ma poi basta poco per comprendere che se la lettera è stata protocollata, ed ha il protocollo del Comune di Bacoli in bella mostra, basta recarsi agli uffici preposti del Municipio di Bacoli e chiedere semplicemente: “Salve, chi è il mittente di questo documento?”.

E allora, tenuto conto che i consiglieri comunali “hanno diritto di accedere negli uffici e di richiedere ai responsabili dei servizi, tutte le informazioni e notizie attinenti agli atti deliberativi, che ritengano utili per l’espletamento delle loro funzioni”, stamane mi sono recato in Municipio e, dopo aver posto la domanda di rito, si è notato un particolare interessante.

Chi è il mittente della lettera su cui sta indagando la Procura, e di cui nessuno se ne assume la paternità?

Dal monitor del pc, alla voce “Mittente”, si evinceva tal nome: “Ermanno Schiano”, di cui era stata anche trascritta la residenza personale (e non quella del partito).

Ma il sindaco asserisce di non saperne nulla. “Non so chi abbia inviato quella nota”, si legge dal quotidiano. Bene.

Potrebbe anche essere possibile, per ipotesi, che un mister X qualsiasi, in piena campagna elettorale, abbia usurpato del nome del buon primo cittadino, ordendogli un tranello.

E allora, se così fosse, perché dal 25 marzo 2010 ad oggi nessun rappresentante del Popolo della Libertà di Bacoli ha pensato di inviare una segnalazione per iscritto agli uffici di protocollo denunciando ufficialmente questa anomalia?

D’altronde presso gli uffici preposti, ad oggi, non esiste ancora alcuna nota di rettifica. Né sembrerebbe essere stata redatta una denuncia “contro ignoti”. 

Basti pensare, giusto per intenderci, che alla voce “Mittente” compare ancora il nome di Schiano.

Queste sono le carte. Le prime carte. Quelle che molti hanno da tempo, ma nessuno scopre per reverenziali timori patronali.

Primordiali convincimenti di “casta”, tipici della mala-politica dell’ “Aumm Aumm”.


Josi Gerardo Della Ragione
Consigliere Comunale del Comune di Bacoli

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5 Commenti:

Alle 2 marzo 2011 alle ore 19:53 , Anonymous Anonimo ha detto...

andimo con ordine la procura di napoli sotto pressione di esposti ononimi seguesta tutta la documentazione inerente a tre episodi di cui sopra leggiamo ora fateci capire i reati che e se la procura dovrebbe contestare all attuale amministrazione quale sarebbero il concorso di vigili e voi pensate che questa amministrazione prima di far partire il bando no si consultato con i migliori consulenti del settore avendo la massima garanzia che tutto andava secondo legge villa ferretti vedete qui la storia la conosciamo un po tutti come la villa e stata aquisita dal comune il fatto che un amministrazione vuole programmare anzi meglio dire voleva programmare un parcheggio d interscabio per migliorare la vivibilita di una zona come il porto di baia. fine 1 parte

 
Alle 3 marzo 2011 alle ore 08:46 , Anonymous Anonimo ha detto...

"procura" è una di quelle paroline magiche capaci di provocare un sicuro ed immediato effetto lassativo sul pancino di molti amministratori e dirigenti del comune (pardon città!) di bacoli...fenomeno preceduto unicamente dal caratteristico sintomo di improvvisa ed urticante sensazione di bruciore perianale...vista la quantità della carne a cuocere, facile prevedere risvolti epidemici...

 
Alle 3 marzo 2011 alle ore 19:30 , Anonymous Anonimo ha detto...

spriamo ke non inizieranno anche a bacoli la solita storiella della "persecuzione giudiziaria" per non nascondere malefatte e altro!!!

 
Alle 4 marzo 2011 alle ore 09:58 , Anonymous Anonimo ha detto...

Mariarosaria Luongo

il vostro lavoro divulgativo è utile a tutto il territorio per fare luce su comportamenti e interessi.

 
Alle 4 marzo 2011 alle ore 16:32 , Anonymous Anonimo ha detto...

ay, ay, ay, ay,
canta y no llores...cielito lindo

 

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