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Si Torna al Voto, Referendum: Il Popolo Scelga il Proprio Destino

Freebacoli: Si Torna al Voto, Referendum: Il Popolo Scelga il Proprio Destino

giovedì 7 aprile 2011

Si Torna al Voto, Referendum: Il Popolo Scelga il Proprio Destino

Verso il referendum: Cos’è e Come funziona

Sono state comunicate dal ministero dell’Interno le date delle votazioni per i referendum. Si vota domenica 12 e lunedì 13 Giugno, l’ultima data possibile prima del termine del 15 giugno fissato dalla legge. Dunque niente election day.

Le consultazioni per i referendum saranno divise da quelle per le amministrative che interesseranno circa 1800 comuni e che si terranno il 15-16 Maggio. Inutili gli appelli rivolti al governo ed al ministro Maroni per accorpare le date delle due consultazioni e per risparmiare 300-400 milioni di euro. Ma si sa in Italia l’interesse politico e di partito prevale sul bene comune; e dire che lo stesso governo che decide di buttare questi soldi dalla finestra ha più volte giustificato i tagli fatti alla scuola e alla cultura (per citare solo due ministeri che negli ultimi tempi sono stati al centro dell’attenzione mediatica ) con la necessità di fronteggiare la crisi economica e il forte debito pubblico. Insomma da un lato si taglia dall’altro si spreca.

Il referendum è un importante istituto di democrazia diretta previsto dalla nostra Costituzione, l’unico strumento tramite il quale i cittadini possono esprimere direttamente la propria volontà circa una questione di interesse pubblico,contribuendo ad attuare il principio della sovranità popolare contenuto nell’Art. 1 comma 2 della Costituzione,secondo il quale “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

La Costituzione tuttavia prevede varie tipologie di referendum, quello del 12-13 Giugno sarà un referendum abrogativo in quanto sarà chiesto ai votanti se si vogliono abrogare (farne cioè cessare l’efficacia) o meno le norme oggetto dei referendum.

Per far si che il referendum sia valido e cioè idoneo a produrre effetti,c’è bisogno del raggiungimento del quorum del 50% più uno degli aventi diritto, dovranno cioè recarsi ai seggi la metà più uno di coloro che hanno diritto di voto. Una volta raggiunto il quorum (essendo cioè il referendum valido) bisognerà controllare se la maggioranza dei votanti si sia espressa per il SI (cioè per l’abrogazione delle norme in questione) o per il No (manifestando la volontà di non voler toccare la legge vigente).

I quesiti referendari riguarderanno il nucleare, l’acqua e il legittimo impedimento.

Negli ultimi quindici anni nessuna delle sei consultazioni referendarie abrogative ha raggiunto il quorum e per questo nessuno è stato valido. Se si osserva l’evoluzione dell’istituto referendario si nota come l’affluenza alle urne sia andata sempre calando nel corso degli anni. Basti pensare che i referendum del 1974 (divorzio, primo referendum nella storia repubblicana) e quello del 1978 (finanziamenti ai partiti) videro un’affluenza alle urne superiore all’ 80%, mentre i referendum proposti nel 2009 (inerenti la legge elettorale) e nel 2005 (procreazione assistita) non hanno superato nemmeno il 25% di affluenza.

A cosa si deve questa “disaffezione”?

In primo luogo è da ricordare che dal dopoguerra ad oggi l’affluenza alle urne per ogni tipo di tornata elettorale è andata sempre calando,sintomo di un sempre più profondo distacco tra politica e cittadini, tra stato e società civile. Di questo risente sicuramente anche l’istituto referendario. Ma non solo. Nel corso degli anni vi è stato anche un abuso di questo strumento da parte di partiti e associazioni politiche che hanno portato i cittadini a esprimersi su temi poco sentiti, come quelli sulla caccia o sulla servitù coattiva di elettrodotto promosso dai Verdi.

A tutto questo va aggiunto il motivo principale di tale decadenza del referendum, le “pressioni dei partiti”. Sono stati spesso i partiti a boicottare alcune consultazioni referendarie, per interesse,come nel 2009 per le modifiche alla legge elettorale, o per convinzioni ideologiche come nel 2005 sulla procreazione medicalmente assistita.

Il referendum è l’unica occasione per far sentire direttamente la tua voce,non sprecarla.

Seguiranno gli articoli su ogni quesito..

Marco Di Meo
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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