Rifiuti Speciali, Si Avvicina un Avviso di Garanzia: Trasportati Scarti di Lavorazione di Mitili

La raccolta differenziata, soprattutto grazie all’apporto straordinario di una schiera di LSU, procede a ritmo sostenuto ma non mancano le criticità che, troppo spesso nel corso di quest’anno, hanno generato seri danni per l’ente comunale e, di riflesso, per l’intera popolazione di Bacoli.

Basta leggere difatti gli ultimi atti ufficiali della Flegrea Lavoro, spa municipalizzata che dal 2004 è interessata al servizio di raccolta rifiuti del Comune flegreo, per rendersi conto di come e quanto abbiano nociuto al servizio RSU, il trasporto in discarica di una cospicua quantità di rifiuti pericolosi e speciali. Disfunzionalità che per ben quattro volte, nel corso di un solo anno, hanno paralizzato la funzionalità di auto compattatori, costringendo la cittadinanza a finanziare esborsi straordinari (pagati attraverso la Tarsu) per il fitto di ulteriori automezzi.

Nel totale, secondo quanto riportato dai calcoli della FL discussi in sede di Consiglio Comunale, la società ha dovuto fare a meno di un autocompattatore per ben quattro mesi, lasciandolo fermo per via di sequestri e successive bonifiche. Per 1/3 dell’anno un mezzo di raccolta rifiuti è stato inutilizzabile, restando perciò parcheggiato all’interno o in prossimità della fatiscente Cooperativa Avino.

Dei quattro casi di “fermo”, tre sono stati dovuti al trasporto illecito dello “Iodio 131”, noto in medicina nucleare come radioiodio risulta essere utilizzato principalmente nell’ambito medico e farmaceutico ed ha una emivita di decadimento radioattivo di circa otto giorni.

L’altro caso, da cui è scaturito anche un sequestro della Guardia di Finanza ed un’indagine non ancora conclusa, è stato invece molto più complesso: l’auto compattatore, giunto in discarica e rimandato al mittente (con nota ufficiale) dalla stessa SapNa, trasportava diverse tonnellate di rifiuto “non urbano”. A darne conferma fu proprio il sindaco Ermanno Schiano nel corso di un Consiglio Comunale.

“L’auto compattatore sequestrato era carico di materiale derivante da scarti di lavorazione di mitili. Erano resti di lavorazione industriale determinati da aziende che trattano grosse quantità di cozze. Ancora non sappiamo – continuava il primo cittadino – chi s’impossessò illecitamente del nostro autocompattatore per caricare questa tipologia di rifiuto che non può essere assimilabile al pari di un rifiuto urbano. Sul caso stanno indagando gli organi competenti”.

Da comprendere, ovviamente, resta ancora il nome dell’azienda produttrice del rifiuto speciale e del mandante che, illecitamente, aveva pensato di utilizzare mezzi del Comune per smaltire scarti di lavorazione.

Ed a Bacoli, dal Fusaro a Baia, non sembrano essere troppe le aziende interessate dalla lavorazione industriale, con successiva vendita ed esportazione, di mitili.

“Dopo il sequestro della Guardia di Finanza – asseriva Schiano – mi recai alla Cooperativa Avino e notai io stesso che dal camion si emanava un insopportabile tanfo tipico di mitili malandati. Attendiamo che venga fatta chiarezza e, in tal senso, anche noi abbiamo deciso di promuovere un’indagine interna”.

Intanto, mentre procedono a ritmo sostenuto le indagini di rito, sembrerebbe imminente la sottoscrizione nel registro degli indagati per un noto esponente della politica locale, direttamente interessato nella vicenda. A giorni dovrebbero quindi essere inviati i primi avvisi di garanzia utili per fare chiarezza su di una vicenda tanto chiara quanto dannosa per l’intera collettività.

Redazione Freebacoli
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postato da Freebacoli @ 17:47