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Il Ministero dell’Interno Dà Ragione a Freebacoli: Il Comune Dovrà Cambiare il Proprio Regolamento

Freebacoli: Il Ministero dell’Interno Dà Ragione a Freebacoli: Il Comune Dovrà Cambiare il Proprio Regolamento

sabato 24 settembre 2011

Il Ministero dell’Interno Dà Ragione a Freebacoli: Il Comune Dovrà Cambiare il Proprio Regolamento

Commissioni Consiliari di Bacoli: Il Ministero conferma che Freebacoli ha ragione, ma il Comune è restio ad applicare la Legge.

image Faccio seguito ai vari articoli apparsi su Freebacoli sullo stesso argomento, per informare che il Ministero, in data 24 agosto 2011, ha risposto ad una richiesta di parere del Comune di Bacoli, confermando in pieno che il Consigliere Josi Gerardo Della Ragione, escluso dalle Commissioni Consiliari permanenti, ha invece pieno diritto a partecipare a tutte, come da noi da sempre sostenuto, in base alla vigenti leggi.

Questa è l’ennesima grande vittoria da noi ottenuta, non soltanto per il caso specifico, ma anche perché chi ci amministra deve ben comprendere che le leggi ed i regolamenti esistono e vanno rispettati.

Come può un’Amministrazione che cerca strenuamente di non rispettare le norme, pretendere poi che i suoi cittadini lo facciano? Ed è anche per questo, per il rispetto delle norme e per il pieno ripristino della legalità che noi costantemente ci battiamo e ci batteremo.

Quando si dice che il Consiglio Comunale, cioè il Parlamentino Locale, è sovrano, è una giustissima ma incompleta affermazione. Bisogna, infatti, aggiungere che è sovrano nel rispetto e nella piena attuazione delle leggi e delle norme regionali e nazionali, non può cioè porsi al di fuori o meglio al disopra delle leggi e delle norme di carattere sovraordinato.

  • L’Amministrazione è restia ad Applicare la Legge

Venendo al caso specifico, appare evidente purtroppo che neanche ora, dopo la risposta del Ministero, la nostra Amministrazione voglia rispettare in pieno le leggi.

Per non appesantire il discorso rimando alla fine dell’articolo tutti i documenti da cui si traggono queste conclusioni, in modo che chi vuole approfondire e crearsi una propria autonoma opinione, possa avere l’opportunità di farlo.

La nuova proposta della nostra Amministrazione, formulata a seguito della nota del Ministero, prevede, infatti, che l’articolo 16 del Regolamento Consiliare, che tratta appunto le Commissioni Permanenti, venga così modificata:

imageComma 4, capoversi 4 e 5:” a salvaguardia dell’efficienza, della economicità e del buon funzionamento delle Commissioni Consiliari, nessun Consigliere può essere presente in più di tre Commissioni Consiliari. L’opzione della partecipazione del consigliere singolo e degli eletti in un numero di Commissioni non superiore a 3 è immodificabile”

  • La Risposta del Ministero: “Il Regolamento è da Modificare”

La risposta del Ministero dell’Interno al caso specifico di Bacoli ed in particolare a quello di Josi Della Ragione invece è:

“Omissis … In particolare è stato chiesto di conoscere se il “consigliere singolo” vale a dire l’unico eletto di una lista presentata alle elezioni amministrative, al quale si intende riconoscere il diritto di far parte delle commissioni consiliari permanenti possa viceversa, reputarsi escluso dalla titolarità del predetto diritto nell’ipotesi in cui esca dalla lista civica in cui era stato eletto dichiarando la propria condizione di consigliere indipendente, nonché nell’ipotesi in cui dichiari di voler transitare in uno schieramento politico diverso da quello in cui era stato eletto ……………..Omissis …..

Le commissioni consiliari … omissis …… sono disciplinate dall’apposito regolamento comunale con l’inderogabile limite, posto dal legislatore, riguardante il rispetto del criterio proporzionale. Ciò significa che le forze politiche presenti in consiglio devono essere il più possibile rispecchiate anche nelle commissioni, in modo che in ciascuna di esse ne sia riprodotto il peso numerico e di voto. …omissis…. Considerato che in tali commissioni, come innanzi rappresentato, devono essere riprodotte con criterio proporzionale tutte le forze politiche presenti in consiglio, ne deriva che i neo costituiti gruppi unipersonali i quali rappresentino formazioni politiche con carattere differenziato e autonomo rispetto a quelle di originaria appartenenza, dovrebbero essere ammessi nella compagine dei componenti le commissioni con peso proporzionale alla propria consistenza.”

image Il Ministero ribadisce quindi, ripeto, nel caso specifico di Bacoli, quello che già chiaramente dicono la legge, le sentenze ed i pareri precedenti.

La presenza del Consigliere singolo NON può quindi essere limitata a sole tre commissioni, come vorrebbe la nuova proposta dell’Amministrazione, perché la rappresentatività di ciascun gruppo politico, anche unipersonale, DEVE ESSERE GARANTITA IN TUTTE LE COMMISSIONI.

  • L’Ennesima Proposta di Freebacoli

Se il Comune teme che qualche consigliere voglia o possa arricchirsi, con i 5 o 10 euro che prende per una seduta di commissione, a danno della collettività o meglio “a salvaguardia …omissis … dell’economicità”, come dice la proposta dell’Amministrazione, si potrebbe invece introdurre la norma che i consiglieri riceveranno il gettone di presenza soltanto per la partecipazione ad un massimo di 3 commissioni, lasciando i consiglieri che vogliono partecipare ad ulteriori commissioni, per interesse reale e non per percepire un emolumento, liberi di averne la possibilità.

Per quanto riguarda la parte della proposta dell’Amministrazione che al punto 4 prevede che le Commissioni Consiliari siano elette con lo stesso sistema utilizzato per eleggere la Commissione Elettorale, non ritengo che vada bene perché il sistema di elezione della Commissione Elettorale (vedi legge riportata di seguito) NON è proporzionale, mentre quello per l’elezione delle Commissioni Elettorali per Legge deve esserlo, e quindi tale proposta è inaccettabile.

Sarebbe d’altra parte estremamente gratificante per il comune cittadino non dover assistere ai giochetti fatti di piccoli dispetti, “accordini” sotto banco, e furbizie che tutto sono tranne il segnale di voler ben amministrare nel reale interesse della collettività.

Infine faccio presente che noi sollevammo il problema delle Commissioni Consiliari all’Amministrazione Comunale nel mese di luglio 2010 ma che la nota inviata dal Comune al Ministro, reca la data del 9 marzo 2011, cioè dopo oltre 7 mesi.

A voi il giudizio.

Alessandro Parisi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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26 Commenti:

Alle 24 settembre 2011 alle ore 13:59 , Blogger Freebacoli ha detto...

08/01/10.ITO – OSSERVATORIO VIMINALE – Commissioni senza esclusi
Va garantita la rappresentanza anche delle minoranze meno numerose
L'unico consigliere di un gruppo deve sedere in tutte
Come funzionano le commissioni consiliari?
Le commissioni consiliari previste dall'art. 38 comma 6 del dlgs. n. 267/2000, una volta istituite sulla base di una facoltativa previsione statutaria, sono disciplinate dall'apposito regolamento comunale con l'unico limite, posto dal legislatore, riguardante il rispetto del criterio proporzionale nella composizione.
Esse, in base alla citata norma di legge, sono, come è noto, organi strumentali dei consigli («il consiglio si avvale di commissioni») e, in quanto tali costituiscono componenti interne all'organo assembleare, prive di una competenza autonoma e distinta da quella ad esso attribuita. Anche il regolamento dell'ente che pone il quesito stabilisce che «le commissioni permanenti costituiscono articolazioni del consiglio comunale ed esercitano le loro funzioni concorrendo ai compiti di indirizzo e di controllo politico-amministrativo allo stesso attribuiti». In tale contesto si desume che le commissioni consiliari operano sempre e comunque, nell'ambito della competenza dei consigli. Ciò giustifica il vincolo alla loro composizione esclusivamente con i membri del consiglio («nel proprio seno») e all'osservanza del criterio proporzionale (di modo che non venga di fatto alterata la configurazione «politica» dell'organo di derivazione). Il legislatore non precisa come debba essere applicato il surriferito principio. È da ritenersi che spetti al regolamento, cui sono demandate la determinazione dei poteri delle commissioni, nonché la disciplina dell'organizzazione e delle forme di pubblicità dei lavori, stabilire i meccanismi idonei a garantire il rispetto del criterio proporzionale. Secondo l'indirizzo giurisprudenziale e dottrinario formatosi, il criterio proporzionale può dirsi rispettato solo ove sia assicurata la presenza in ogni commissione di ciascun gruppo presente in consiglio, in modo che, se una lista (gruppo) è legittimamente rappresentata anche da un solo consigliere, questi deve essere presente in tutte le commissioni costituite. Ciò premesso, esaminando le specifiche disposizioni statutarie e regolamentari del comune in questione emerge che lo statuto prevede la costituzione di commissioni consiliari permanenti, composte da consiglieri comunali, con criterio proporzionale con riferimento a tutte le forze politiche rappresentate in consiglio stabilendo inoltre che esso può essere conseguito anche attraverso un sistema di rappresentanza ponderata.
Pertanto, non pare esservi dubbio che anche il gruppo di minoranza meno numeroso, proprio per la richiamata esigenza della partecipazione proporzionale, non possa non essere rappresentato in tutte le commissioni consiliari permanenti.

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 14:00 , Blogger Freebacoli ha detto...

NOTA DEL CONSIGLIERE JOSI GERARDO DELLA RAGIONE PROTOCOLLATA AL COMUNE DI BACOLI IL 5 OTTOBRE 2010
Al Presidente della I Commissione Consiliare Permanente
Aldo Scotto di Vetta
Ai membri della I Commissione Consiliare Permanente
Al Responsabile II Settore
Lucia Basciano
Al Segretario Generale
Giovanni Schiano Colella Lavina
Al Presidente del Consiglio Comunale
Aniello Savoia

Al Sindaco
Ermanno Schiano
OGGETTO: Modifica articolo 12 ed articolo 16 del Regolamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari
Il Sottoscritto,
Letto con attenzione il Regolamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari del Comune di Bacoli;
Letto “L'Ordinamento Comunale”, di Vittorio Italia, Enrico Maggiora, ed Antonio Romano alle pg 174-175, ed in cui alla voce “Composizione Commissioni Consiliari Permanenti” recita: “In ordine alla composizione delle commissioni consiliari permanenti, la legge pone due condizione irrinunciabili:
1) debbono essere composte di soli consiglieri
2) debbono rispecchiare in modo proporzionale la composizione del Consiglio
Quest'ultima condizione è soddisfatta allorquando si abbia la presenza in ogni commissioni di ciascun gruppo presente in Consiglio, di modo che se una lista è rappresentata da un solo consigliere, questi deve essere presente in tutte le commissioni permanenti costituite (TAR Lombardia, 4 luglio 1992). (…) E' da escludere che il criterio proporzionale, ai sensi del quale vanno formate le commissioni, possa essere calcolato globalmente e non per singola commissione”;
Letta la “Risposta a quesiti a cura del dipartimento affari interni e territoriali del Ministero dell'Interno”, tratta da “Italia Oggi” del 09/02/2007, ed in cui alla domanda “Quale criterio deve essere adottato per individuare correttamente la componente di minoranza delle commissioni consiliari permanenti nel caso in cui la minoranza è costituita da due gruppi distinti, uno dei quali numericamente maggiore”, si precisa che “Nella composizione di queste commissioni il legislatore statale ha posto quale unico limite il rispetto del criterio proporzionale, senza però precisare in che modo detto criterio debba essere applicato (…) Secondo autorevole dottrina ciò significa che la composizione delle commissioni deve corrispondere il più possibile a quella dei gruppi consiliari presenti in Consiglio, in modo che in ciascuna di esse sia riprodotto il peso numerico e di voto che ogni forza politica ha nel Consiglio. Il criterio proporzionale, interpretato in senso restrittivo, rende obbligatoria in commissione la presenza di tutti i gruppi consiliari, anche di quelli composti, in ipotesi, da un solo consigliere”

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 14:00 , Blogger Freebacoli ha detto...

Continua....

NOTA DEL CONSIGLIERE JOSI GERARDO DELLA RAGIONE PROTOCOLLATA AL COMUNE DI BACOLI IL 5 OTTOBRE 2010
Al Presidente della I Commissione Consiliare Permanente
Aldo Scotto di Vetta
Ai membri della I Commissione Consiliare Permanente
Al Responsabile II Settore
Lucia Basciano
Al Segretario Generale
Giovanni Schiano Colella Lavina
Al Presidente del Consiglio Comunale
Aniello Savoia

Al Sindaco
Ermanno Schiano
OGGETTO: Modifica articolo 12 ed articolo 16 del Regolamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari
Il Sottoscritto,
Letto con attenzione il Regolamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari del Comune di Bacoli;
Letto “L'Ordinamento Comunale”, di Vittorio Italia, Enrico Maggiora, ed Antonio Romano alle pg 174-175, ed in cui alla voce “Composizione Commissioni Consiliari Permanenti” recita: “In ordine alla composizione delle commissioni consiliari permanenti, la legge pone due condizione irrinunciabili:
1) debbono essere composte di soli consiglieri
2) debbono rispecchiare in modo proporzionale la composizione del Consiglio
Quest'ultima condizione è soddisfatta allorquando si abbia la presenza in ogni commissioni di ciascun gruppo presente in Consiglio, di modo che se una lista è rappresentata da un solo consigliere, questi deve essere presente in tutte le commissioni permanenti costituite (TAR Lombardia, 4 luglio 1992). (…) E' da escludere che il criterio proporzionale, ai sensi del quale vanno formate le commissioni, possa essere calcolato globalmente e non per singola commissione”;
Letta la “Risposta a quesiti a cura del dipartimento affari interni e territoriali del Ministero dell'Interno”, tratta da “Italia Oggi” del 09/02/2007, ed in cui alla domanda “Quale criterio deve essere adottato per individuare correttamente la componente di minoranza delle commissioni consiliari permanenti nel caso in cui la minoranza è costituita da due gruppi distinti, uno dei quali numericamente maggiore”, si precisa che “Nella composizione di queste commissioni il legislatore statale ha posto quale unico limite il rispetto del criterio proporzionale, senza però precisare in che modo detto criterio debba essere applicato (…) Secondo autorevole dottrina ciò significa che la composizione delle commissioni deve corrispondere il più possibile a quella dei gruppi consiliari presenti in Consiglio, in modo che in ciascuna di esse sia riprodotto il peso numerico e di voto che ogni forza politica ha nel Consiglio. Il criterio proporzionale, interpretato in senso restrittivo, rende obbligatoria in commissione la presenza di tutti i gruppi consiliari, anche di quelli composti, in ipotesi, da un solo consigliere”
Letta la nota a titolo “Osservatorio Viminale – Commissioni senza esclusi”, tratta dalla pg. 34 di “Italia oggi” del 08/01/2010, ed in cui al quesito “Come funzionano le commissioni consiliari”, si specifica che “E’ da ritenersi che spetti al regolamento, cui sono demandate la determinazione dei poteri delle commissioni, nonché la disciplina dell’organizzazione e delle forme di pubblicità dei lavori, stabilire i meccanismi idonei a garantire il rispetto del criterio proporzionale. Secondo l’indirizzo giurisdizionale e dottrinario formatosi, il criterio proporzionale può dirsi rispettato solo ove sia assicurata la presenza in ogni commissione di ciascun gruppo presente in consiglio, in modo che, se una lista (gruppo) è legittimamente rappresentata anche da un solo consigliere, questi deve essere presente in tutte le commissioni costituite”. Inoltre dallo stesso si chiarisce che “il criterio proporzionale può essere conseguito anche attraverso un sistema di rappresentanza ponderata”;

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 14:01 , Blogger Freebacoli ha detto...

Letti, in seguito ad attenta e scrupolosa ricerca effettuata dal sottoscritto e dalla responsabile del II Settore, dott.ssa Lucia Basciano, delegata dal Segretario Generale per studiare ed analizzare la “questio”, i Regolamenti consiliari di numerosi Comuni d’Italia adeguatesi a tale disposizione, tra cui i Regolamenti Consiliari dei Comuni di Cento, Monte di Procida e Torino;
Preso atto che il Regolamento Consiliare del Comune di Bacoli non risulta, ad oggi, essersi adeguato a tali disposizioni ministeriali, determinando uno scompenso proporzionale tra la variegata realtà politica presente in Consiglio Comunale e la scarna rappresentanza che di riflesso, in contrapposizione alla norma di base, si è venuta a presentare all’interno delle cinque Commissioni Consiliari Permanenti votate e strutturate lo scorso 09.07.2010 dal Consiglio Comunale di Bacoli;
Preso atto che con deliberazioni consiliari del 20.05.2010 si presentano in Consiglio due consiglieri comunali, unici eletti delle proprie liste d’appartenenza, non appartenenti ai tre gruppi del “Popolo della Libertà”, del “Partito Democratico” e del “Faro delle Libertà”, ad oggi presenti in Consiglio Comunale;
Riconosciuto che tale deficienza arreca, inevitabilmente, un’inottemperanza alla norma vigente da cui è scaturita la privazione del diritto alla partecipazione democratica propria della totalità dei consiglieri comunali votati lo scorso 28/29 Marzo, dalla cittadinanza di Bacoli;

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 14:01 , Blogger Freebacoli ha detto...

Preso atto che il sottoscritto ha denunciato tale inottemperanza alla norma in primo luogo, in modo ufficioso, al Sindaco di Bacoli ed al Segretario Generale durante un incontro tenutosi nel corso degli ultimi giorni del mese di Luglio; ed in un secondo momento, in modo ufficiale depositando agli atti del Consiglio la documentazione sopraindicata, durante il Consiglio Comunale del 09.08.2010;
Informato che, nell’ottica di una modifica del Regolamento Consiliare che possa consentire quanto prima di adeguare tale punto alla normativa vigente, sarà la I Commissione Consiliare a stilare una proposta da portare e votare successivamente in sede di Consiglio Comunale;
Visto che ad oggi, 05.10.2010, detta Commissione non ha ancora dibattuto circa quanto espresso in oggetto, ritardando quindi la concretizzazione del diritto sopradescritto;
Propone
In un’ottica collaborativa e propositiva le autorità riceventi tale nota, a prendere in considerazione quanto di seguito proposto:
1. Modificare l’art. 12, Titolo III del Regolamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari, denominato “Composizione Gruppi Consiliari”, sostituendo ai periodi “Per costituire un gruppo consiliare occorre un numero minimo di due consiglieri. I consiglieri singoli possono formare un gruppo misto o confluire in gruppi consiliari già costituiti”, con quanto di seguito riportato: “Ciascun gruppo consiliare è costituito da almeno due consiglieri. Può anche esserlo di uno, qualora lo stesso risulti essere l’unico eletto di lista che ha partecipato alla consultazione elettorale comunale. I consiglieri singoli che non dichiarino la propria adesione a nessuno dei gruppi consiliari costituiti o che revochino la propria adesione ad un gruppo senza aderire ad altro gruppo costituito, formano un gruppo misto. Qualora invece, dissentano da un medesimo gruppo almeno due consiglieri, i medesimi possono formare un gruppo autonomo”.
2. Modificare l’art. 16, Tema IV del Regolamento del Consiglio e delle Commissioni Consiliari, denominato “Istituzione e Composizione delle Commissioni Consiliari”, sostituendo al punto “2” “Ogni commissione è composta da cinque consiglieri comunali”, con quanto di seguito riportato: “Il numero dei componenti della commissione è determinato dal Consiglio comunale. La composizione di ciascuna commissione tiene conto della consistenza numerica dei gruppi e ne garantisce la rappresentanza proporzionale. E’ in ogni caso assicurata la presenza di un consigliere per gruppo. La rappresentanza proporzionale della commissione, al momento del voto, è assicurata secondo i seguenti criteri:
• Il rappresentante del gruppo consiliare è portatore di un numero di voti equivalente a quello dei Consiglieri Comunali che costituiscono il gruppo di appartenenza;

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 14:02 , Blogger Freebacoli ha detto...

• Qualora un gruppo sia presente, all’interno di una commissione, con più membri effettivi, ciascuno di essi rappresenta una percentuale dei componenti del gruppo consiliare di appartenenza. In nessun caso i membri presenti assommano in sé anche i voti dei membri assenti dello stesso gruppo”;
Sicuro di un Suo Pronto Interessamento;
Porgo Cordiali Saluti
FIRMA
Cons. Josi Gerardo Della Ragione

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 14:02 , Blogger Freebacoli ha detto...

Sistema di elezione della Commissione Elettorale
13. (Legge 7 ottobre 1947, n. 1058, art. 12, commi 3°, 4°, 5°, 6°, 7°, 8°, 9°,
primo periodo, e legge 22 gennaio 1966, n. 1, art. 12, commi 3°, 4°, 5° e 6°).
- Per l'elezione dei componenti effettivi della Commissione elettorale comunale
ciascun consigliere scrive nella propria scheda un nome solo e sono proclamati
eletti coloro che hanno raccolto il maggior numero di voti purché non inferiore
a tre nei comuni il cui consiglio è composto da un numero di membri pari o
inferiore a 50, ovvero a quattro nei comuni il cui consiglio è composto da più di
50 membri. A parità di voti è proclamato eletto il più anziano di età (25).
Nella Commissione deve essere rappresentata la minoranza. A tal fine, qualora
nella votazione non sia riuscito eletto alcun consigliere di minoranza, dovrà
essere chiamato a far parte della Commissione, in sostituzione dell'ultimo
eletto della maggioranza, il consigliere di minoranza che ha ottenuto il maggior
numero di voti.
L'elezione deve essere effettuata con unica votazione e con l'intervento di
almeno la metà dei consiglieri assegnati al Comune. Il sindaco non prende
parte alla votazione.
Con votazione separata e con le stesse modalità si procede alla elezione dei
membri supplenti (26).

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 14:51 , Anonymous Anonimo ha detto...

wa grande!!!

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 15:36 , Anonymous Anonimo ha detto...

Roberto Della Ragione
La Certezza del DIRITTO, CONTRO l'ARROGANZA del POTERE !!!!!!

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 16:33 , Anonymous Anonimo ha detto...

RISULTATO ?

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 16:53 , Anonymous Anonimo ha detto...

Silvio Ceneri
Bravo josi mi congratulo per la tua perseveranza Bravo

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 21:05 , Anonymous Anonimo ha detto...

va premiata la perseveranza di josi, ma soprattutto la stoica determinazione nel frequentare commissioni dove sarà costretto a sopportare la tremenda visione di tante facce sederali (non siderali!)

 
Alle 24 settembre 2011 alle ore 22:53 , Anonymous GIACCHINO ha detto...

IL GIUSTIZIALISMO E LA SETE DI POTERE E DEL NON FARE POLITICA DI JOSI CONTINUA SEMPRE PIU' LONTANO DAI PROBLEMI DEI CITTADINI,LO PSEUDO-RIVOLUZIONARIO CHE NON CI SALVERA'

 
Alle 25 settembre 2011 alle ore 00:24 , Anonymous Anonimo ha detto...

Luigi Guardascione
GIORNO DOPO GIORNO LA STIMA NEI CONFRONTI DI FRREBACOLI IN PARTICOLARE JOSI CRESCE SEMPRE PIù....CONTINUATE COSIII

 
Alle 25 settembre 2011 alle ore 00:30 , Anonymous Anonimo ha detto...

gioacchino,ti dico una cosa dal cuore,ma proprio dal profondo del cuore..........
http://www.youtube.com/watch?v=wozQtfhnI5k&feature=related

 
Alle 25 settembre 2011 alle ore 09:45 , Anonymous SALVATORE COSTAGLIOLA ha detto...

MENO MALE CHE JOSI C'è ,COME DICEVA UNA VECCHIA CANZONE,IL PROBLEMA è CHE CE NE VORREBBERO 10 100 1000 JOSI PER SMUOVERE UN Pò IL MALATO(BACOLI)DAL DECLINO INESORABILE CHE ASSISTIAMO GIORNO DOPO GIORNO.GRAZIE JOSI PER QUELLO CHE FAI O CHE ALMENO TENTI DI FARE.UN ABBRACCIO E VAI AVANTI CON FORZA ,NOI TI SOSTENIAMO SEMPRE!

 
Alle 25 settembre 2011 alle ore 10:17 , Anonymous Anonimo ha detto...

Josi non ho ancora capito nella vita cosa fai??? Lavori, Studi o sai fare solo il rivoluzionario alle spalle di chi ti sostiene???
Chi ti scrive è un ragazzo che ogni giorno ogni mattina esce di casa alle 6,00 per tornare la sera, e tu ogni giorno a criticare solo!!!
Ba...

 
Alle 25 settembre 2011 alle ore 13:05 , Anonymous Anonimo ha detto...

Giovanna Alicante

quindi, una persona che è espressione di 900 e rotti cittadini deve sedere in tutte le commissioni; mentre altri consiglieri, espressione di 6000/7000 cittadini devono dividersi proporzionalmente le commissioni, fatto salvo il principio che almeno tre dei cinque consiglieri di ogni commissione devono appartenere alla maggioranza... ma al consigliere della ragione verrebbe da chiedere: ce la farà ad essere presente e produttivo in tutte le sei commissioni consiliari di bacoli? non starà forse chiedendo troppo a se stesso, adducendo addirittura motivazioni direttamente provenienti dal ministero dell'interno?
se poi ho capito male, chiedo venia. e spiegazioni più chiare.

 
Alle 25 settembre 2011 alle ore 13:06 , Anonymous Anonimo ha detto...

Giovanna le commissioni devono rappresentare in toto le realtà presenti in consiglio comunale, pertanto ogni membro dovrà avere un "peso" decisionale differente in base alla fetta di popolazione rappresentata.
Il Ministero quindi si è espresso sulla costituzione delle commissioni in base a principi di democrazia e di tutela di tutte le parti. E su questo non vedo proprio come si possa far polemica.
Inoltre, se il consigliere Josi Della ragione, riesce DA SOLO, a fare ciò che TUTTO il PD (di cui mi sembra tu faccia parte) non fa da secoli non vedo perché lui dovrebbe essere penalizzato o accusato. E di cosa poi? Di essere troppo efficiente? Siamo davvero all’assurdo. Alessandra.

 
Alle 25 settembre 2011 alle ore 13:06 , Anonymous Anonimo ha detto...

Giovanna Alicante
dunque. se ho capito bene, state proponendo di ampliare le commissioni (rendendole composte da più di 5 consiglieri) in maniera tale da avere la giusta rappresentanza per ogni lista che si è presentata alle elezioni. ma questo non vorrà dire pesare ulteriormente sulle spalle dei cittadini? no perché, sebbene il gettone di presenza economicamente sia poca roba nelle tasche di un consigliere, ha un bel po' di rilevanza se deve essere distribuito ad un numero più alto di consiglieri nelle varie commissioni. inoltre, parli di peso decisionale differente di ogni membro. che vuol dire che il voto di un consigliere appartenente ad una lista che ha preso 5000 voti vale 1, e quello di uno appartenente ad una lista che ha preso 1000 voti vale 0,2? o dobbiamo fare una media ponderata tra il mio voto, il tuo voto, il voto di tizio quello di caio e poi vedere se viene fuori una decisione? sono d'accordo che si debba trovare un metodo equo di rappresentanza, e bisognerà ragionarci seriamente, ma non vi pare di tirarla un po' per le lunghe con la storia delle commisioni? hai l'ardire inoltre, usando un tono antipatico che non appartiene né a me né al mio primo commento, di accusare TU il PD di scarsa efficienza. io nel mio commento non ho tirato in ballo nessun partito, ho solo fatto una semplice osservazione. la caccia alle streghe la fate voi. ma, adeguandomi al tono, devo comunque risponderti. a me pare che in consiglio comunale tu venga. sai bene quello che succede e sai anche bene che sono i numeri a contare. quando si è all'opposizione si può poco o nulla. si propone, si discute e talvolta, come il caso della delibera 18 ma anche di altre, si riesce a far approvare. non è certo colpa dell' opposizione e del PD in particolare se poi talune delibere non vengono messe in atto. tra l'altro alcuni interventi di natura tecnica, specie in sede di approvazione del bilancio, mi pare abbiano sortito gli effetti sperati (mi riferisco ad esempio al caso del fitto dei beni comunali). forse il lavoro del PD in consiglio è poco veemente rispetto a come ti piacerebbe che fosse, ma è sostanziale. insomma, laddove si può, visti i numeri, si prova a raggiungere qualche risultato. si mostra però un certo pressappochismo se, per mantenere il proprio orticello di consensi, si cerca di seminare la zizzania in quello dei propri vicini. vicini, tra l'altro, che a prescindere dalle "reminiscenze storiche" di rivalità politica tra singole persone, sono dello stesso colore politico. ritorno quindi alla mia affermazione principale: non tiratela per le lunghe, cercate di fare quello che si può e ampliate i vostri orizzonti politici. l'avversario non siede in mezzo a voi. ma dall'altra parte.

 
Alle 25 settembre 2011 alle ore 13:07 , Anonymous Anonimo ha detto...

Perdonami Giovanna, ma le domande che poni sono ampiamente dibattute nell’articolo da noi pubblicato (e in quelli precedenti a cui si rimanda). Spero tu non ti sia soffermata al solo titolo.
Ad ogni modo faccio un po’ di copincolla sperando di dirimere dubbi:

"La rappresentanza proporzionale della commissione, al momento del voto, è assicurata secondo i seguenti criteri:
• Il rappresentante del gruppo consiliare è portatore di un numero di voti equivalente a quello dei Consiglieri Comunali che costituiscono il gruppo di appartenenza;
• Qualora un gruppo sia presente, all’interno di una commissione, con più membri effettivi, ciascuno di essi rappresenta una percentuale dei componenti del gruppo consiliare di appartenenza. In nessun caso i membri presenti assommano in sé anche i voti dei membri assenti dello stesso gruppo”

Ancora.
Per la questione economica è scritto chiaramente nell’articolo
“Se il Comune teme che qualche consigliere voglia o possa arricchirsi, con i 5 o 10 euro che prende per una seduta di commissione, a danno della collettività o meglio “a salvaguardia …omissis … dell’economicità”, come dice la proposta dell’Amministrazione, si potrebbe invece introdurre la norma che i consiglieri riceveranno il gettone di presenza soltanto per la partecipazione ad un massimo di 3 commissioni, lasciando i consiglieri che vogliono partecipare ad ulteriori commissioni, per interesse reale e non per percepire un emolumento, liberi di averne la possibilità.”

Chiarito questo, veniamo a noi. Non “la stiamo tirando troppo per le lunghe” e non stiamo “adducendo addirittura motivazioni dal Ministero” (in tema di simpatia.. parole tue eh :) ) stiamo sottolineando l’importanza dell’applicazione di una normativa che tutela la rappresentanza di tutte le parti negli organi istituzionali preposti. Una norma è una norma. E come tale va rispettata. Non si può decidere in base a ciò che più ci aggrada se vale la pena di tirarla in ballo o meno.

In secondo luogo certo, e qui parlo esclusivamente per me, il PD è un partito inconsistente. Per nulla attento alla cittadinanza, per nulla operativo, fumoso e mosso dalle stesse identiche logiche degli avversari politici azzurri. Non è una caccia alle streghe, è un’analisi della realtà. La sostanza di cui tu parli per me è unicamente scena in un teatro dove i copioni sono scritti e recitati alla perfezione.
Alessandra

 
Alle 26 settembre 2011 alle ore 12:38 , Anonymous Anonimo ha detto...

Ritengo importante rispondere ai commenti di Giovanna Alicante perché vorrei sottoporle alcune mie riflessioni per comprendere se le condivide oppure no e per meglio comprendere il suo punto di vista. Dal suo commento infatti mi sembra traspaia il desiderio di portare avanti una discussione serena, cosa estremamente apprezzabile e condivisibile.

Il mio punto di vista, senza parlare per slogan come fa taluno, accusando senza motivare , con parole vuote quale “giustizialismo” e simili, è che le leggi e le normative rappresentano l’essenza, il fulcro del vivere civile. Se io fossi l’unico abitante della terra potrei fare quello che voglio, ma poiché ci sono anche altre persone, necessitano regole condivise nell’interesse non del singolo o di un gruppetto di persone, bensì della comunità.

Se una regola non va più bene, se è superata, è la comunità che apre un dibattito ed eventualmente si giunge alla modifica o all’abrogazione della legge, (nel caso italiano delegando chi ha ottenuto la nostra rappresentanza), ma nessuno deve potere arbitrariamente NON rispettare la legge finché questa è vigente, accampando motivazioni spesso di comodo, altrimenti è il caos.

Pongo l’attenzione sul caso Napoli che, oltre essere afflitta da problemi grandi, quale la criminalità organizzata e la microcriminalità, risulta poco vivibile (vedi ad esempio statistica de “Il Sole 24ore” che la colloca tra le città italiane agli ultimi posti per vivibilità ) anche per i piccoli, ma numerosissimi, problemi e soprusi che il cittadino deve subire ogni giorno, e faccio alcuni esempi:

I marciapiedi sono pieni, specialmente in alcune zone, quelle “bene”, per intenderci, di escrementi di cani e tu devi fare lo slalom (e lo dico da proprietario di cane); le motociclette parcheggiano e talvolta transitano liberamente sui marciapiedi; i motorini transitano abitualmente contromano; strade e marciapiedi sono pieni di buche anche perché le ditte che fanno i lavori molto spesso non riparano le strade e non c’è nessuno che controlla; le corsie preferenziali sono un optional e i bus vengono ritardati; la sosta è selvaggia anche in doppia e tripla corsia; i parcheggiatori abusivi fanno quello che vogliono; a parte l’emergenza rifiuti, nessuno si cura di non sporcare le strade;a volte si giunge al paradosso che i cassonetti sono vuoti e la spazzatura viene buttata a terra; i semafori spesso non vengono rispettati e se ti fermi magari c’è anche chi ti impreca, e così via.

Alessandro Parisi

 
Alle 26 settembre 2011 alle ore 12:39 , Anonymous Anonimo ha detto...

Tutto questo NON è libertà anzi, al contrario, è mancanza di senso civico, oppressione e prevaricazione per chi invece le regole le vuole rispettare.

E poi magari succede che se manifesti la tua idea che le regole vanno rispettate, ti tagliano anche le ruote dell’auto, come mi è recentemente capitato (e non sono l’unico a cui accade) per aver osato ribadire che la sosta lungo via Poggio a Bacoli non è consentita, sia perché c’è un divieto di sosta, sia perché l’articolo 157 del codice della strada prescrive che non si possa parcheggiare addossati al muro, ma bisogna lasciare almeno un metro di spazio per il transito pedonale (cosa ovviamente impossibile in una strada stretta).

È questa la libertà, fare tutto secondo il proprio arbitrio, come se le regole non esistessero, soltanto perché cosi ci fa comodo? E se qualcuno esprime opinione differente deve essere intimidito? Questa è la domanda che pacatamente pongo a Giovanna.

Quando a cercare di non rispettare le regole non è il singolo cittadino, ma un’Amministrazione che dovrebbe governare e fare rispettare la Legge, la cosa ti colpisce ancora di più perché, come dicevo, come fai tu, a cui è devoluto anche il compito del controllo della legalità, a far rispettare le regole quando tu stesso sei restio ad applicarle? È vero, le leggi talvolta non sono chiare, vanno interpretate, ma non è questo il caso delle Commissioni Consiliari dove, come constatato anche da vari esponenti della nostra Amministrazione, quali il Sindaco ed il Segretario Comunale, la legge è chiarissima e consolidata da sentenze del tribunale e da risposte a quesiti da parte del Ministero degli Interni. E poi, se per caso avessi ancora qualche dubbio, se tieni veramente al rispetto delle leggi, scrivi al Ministero dopo quasi 8 mesi da quando ti è stata posta la questione?

Inoltre è da tenere presente che se tu vuoi ricorrere alla giustizia nei confronti di un’Amministrazione devi sostenere le spese di tasca tua, mentre l’Amministrazione si difende a spese della collettività, quindi anche con i soldi tuoi; questo è il paradosso. E se l’Amministrazione risulta poi soccombente a pagare sono spesso i cittadini, non chi ha causato il danno.

A tal proposito ho gradito molto quanto riportato da “Il Mattino”, a proposito del ticket per le spiagge che ha visto il Comune di Bacoli ancora una volta condannato: “ E l’Avv. Massimo Mazzucchiello preannuncia l’invio degli atti alla Corte dei Conti <>”. Mi auguro che ci riesca.

Il punto è quindi non soltanto quello delle Commissioni Consiliari, che già da solo sarebbe importante, ma più generale e rilevante, il principio che le norme e le leggi vanno rispettate da tutti.

Voglio inoltre porre un’altra domanda molto semplice a Giovanna, non pretendo che lei mi risponda, ma sarei molto contento se ci riflettesse. Il non rispetto delle regole favorisce o deprime l’economia?

Mettiamoci al posto di un imprenditore: Io industriale preferisco investire in una città o in una regione dove si incontrano mille ostacoli (ed in questo caso ovviamente anche la criminalità ha un forte peso), dove non c’è il rispetto delle regole, venendo quindi a mia volta a trovarmi in uno stato di incertezza, oppure in un’altra dove tutto funziona meglio, dove invece questo rispetto c’è e dove corro meno rischi?

Se non si risolvono questi problemi, se non c’è certezza del diritto, se non si cambia atteggiamento mentale e si comprende a pieno che le leggi vanno rispettate senza se e senza ma, il Sud non riuscirà a risorgere come invece deve e merita. Per questo c’è bisogno della collaborazione di tutti per il pieno ripristino della legalità, sia nelle cose di minore che in quelle di maggiore rilievo.

Alessandro Parisi

 
Alle 26 settembre 2011 alle ore 13:21 , Anonymous Anonimo ha detto...

Giovanna Alicante
le domande che mi vengono poste, domande alle quali sono ben lieta di provare a rispondere nonostante non sia io a doverlo fare bensì chi governa, affrontano la tematica generale del rispetto delle regole. ebbene. le regole vanno rispettate. le norme esistono e devono essere osservate. da quanto si legge appare comunque evidente che in molti casi ciò non avviene, anzi spesso quando ancora esiste qualcuno che si avvale delle regole e cerca di rispettarle, viene preso di mira (non avevo idea delle ruote tagliate, lo apprendo solo ora) e viene tacciato di essere il solito perfettino che vuole fare di testa sua senza allinearsi al costume comune. è un modo di fare deprecabile, e vale per tutti. allo stesso modo se esiste, o per meglio dire, se è stato nientemeno ribadito dal ministero che ogni consigliere espressione di liste, movimenti, associazioni che siede in consiglio ha diritto a essere rappresentato nelle commissioni, in TUTTE le commissioni, allora c'è poco da discutere, si DEVE applicare la norma. e se ciò non avviene si devono mettere in campo tutti gli strumenti per fare in modo che venga applicata. in un discussione simile non esistono "se" e "ma". detto questo e dopo aver meglio compreso la modalità di rappresentanza proporzionale che proponete, mi sembra comunque un carico eccessivo per il singolo consigliere, partecipare a tutte e sei le commissioni e rendere il giusto servizio alla cittadinanza per gli argomenti di cui si discute in tutte e sei. non me ne voglia il consigliere della ragione, io non ho assolutamente nulla contro di lui, e su questo davvero non ammetto illazioni, ma è davvero questo il suo proposito? se la risposta è sì e se davvero lui crede di farcela, non vedo alcun tipo di impedimento a ché lui lo faccia. e poi se i risultati saranno pure positivi, ben venga. da un punto di vista meramente economico, invece, la questione è forse più difficile. fatto salvo il principio generale che le regole esistono e vanno rispettate, non sono comunque in grado di quantizzare gli effetti sull'economia locale. in un mondo perfetto, tutti sarebbero rispettosi e avrebbero senso civico, la burocrazia non sommergerebbe chi abbia voglia di intraprendere una nuova attività, tutti pagherebbero le tasse, l'evasione non esisterebbe e il debito pubblico nemmeno. non viviamo però in un mondo perfetto. le variabili in questa equazione sono troppe e troppo complesse, dare un peso reale a ognuna e determinarne il reale effetto ad ogni variazione è davvero complicato. in ogni caso, vale il principio generale: se tutti osservassimo quello che le leggi stabiliscono si vivrebbe molto meglio, in ogni senso. e questo ce lo insegnano anche i paesi del nord europa, dove le tasse, per dirne una, sono altissime ma ciò che viene restituito al cittadino in termini di servizi è qualitativamente superiore. il sud italia e bacoli devono andare in questa direzione, mi trovi pienamente d'accordo.

 
Alle 27 settembre 2011 alle ore 03:52 , Anonymous V. I. L. 85 ha detto...

Proviamo ad allargare il discorso andando oltre certi formalismi. Le istituzioni non sono valori in sé ma espressione di rapporti sociali tutt'altro che scontati: anche nelle democrazie, avvoltoi e sciacalli si accaniscono sulle stesse carogne. A Bacoli, per fare un esempio, le istituzioni sono il paravento di un sistema incancrenito di parentele, clientele, servitù sociali, ecc. A mio avviso, il nodo non è perfezionare quello che già c'è ma abbatterlo e sviluppare “dal basso” nuove forme di democrazia sociale tali da rendere sostanziali i diritti delle classi più deboli e mazziate. Ho una proposta: aboliamo le commissioni, gli staff, i dodici settori, ecc … “spezziamo questa macchina statale” e ricostruiamola su istanze (chiamatele se volete “consigli popolari”) in cui la gente (e non mi riferisco al tecnocrate o all'intellettualoide di turno, bensì ai lavoratori, agli studenti, ai pensionati) partecipi “in prima persona” e possa controllare e revocare in ogni momento i propri rappresentanti … Non avremo fatto di certo la rivoluzione (anche se Ottobre è vicino) ma un passo in più verso un regime di concreta libertà.

 
Alle 27 settembre 2011 alle ore 04:05 , Anonymous Rocky IV ha detto...

Addirittura Silvio Ceneri è tornato alla vita ed ha commentato l'articolo ... Allora tutto il mondo può cambiare !!!

 

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