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Cave di Rifiuti, Ecco Quali Saranno le Discariche a Bacoli e Monte di Procida: I Sindaci Fanno Finta di Non Sapere

Freebacoli: Cave di Rifiuti, Ecco Quali Saranno le Discariche a Bacoli e Monte di Procida: I Sindaci Fanno Finta di Non Sapere

giovedì 24 novembre 2011

Cave di Rifiuti, Ecco Quali Saranno le Discariche a Bacoli e Monte di Procida: I Sindaci Fanno Finta di Non Sapere

image Lo scorso lunedì, 21 novembre, si è tenuta al Comune di Bacoli un’importante seduta della Commissione Ambiente a cui hanno partecipato, oltre a 3 membri, Luigi Illiano, Francesco Macillo ed Enzo Marotta, anche il Sindaco, L’Ass. all’Ambiente ed alcune Associazioni attive nel campo ambientale.

All’ordine del giorno c’era la discussione dell’ ”Accordo di Programma” tra la Provincia di Napoli ed i Comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli e Quarto sul problema dei rifiuti: PUNTO NODALE È L’INDIVIDUAZIONE DI CAVE DOVE SVERSARE RIFIUTI BIOSTABILIZZATI CON CODICE CER 19.05.03.

La prossima seduta si terrà lunedì 28, probabilmente alle ore 11 e, vista l’importanza degli argomenti, sarebbe importante un’ampia partecipazione dei cittadini.

Per Bacoli esistono 8 siti in predicato e per Monte di Procida 4.

Inoltre , in somma sintesi (procederemo di seguito ad un’analisi più puntuale), nell’ambito dei 4 Comuni Flegrei, oltre a sversare “rifiuti stabilizzati all’interno di un certo numero di cave, dovrebbe essere creato un inceneritore a plasma (forse a Pozzuoli), un impianto di compostaggio (forse a Quarto) ed un certo numero di altre piattaforme e/o impianti non ancora ben definiti.

Per queste ultimi, il nostro Sindaco pensava o a piattaforme, ad esempio per la raccolta o il trattamento dei RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) da localizzare in qualche traversa di via Lungolago, o a isole ecologiche, ad esempio negli ex campi da tennis di Cuma.

Questo a fronte di “Compensazioni Ambientali” , previste dall’art. 8 della Bozza di Accordo, per un massimo di euro 5,20/tonnellata di rifiuti in ingresso presso gli impianti dei 4 comuni.

imagePer fare ciò si dovrebbe creare un Consorzio, direttamente tra i comuni interessati o tramite loro partecipate (vedi ad esempio Flegrea Lavoro).

Tale bozza ovviamente NON è, almeno così come formulata, accettabile, in quanto, come d’altra parte anche l’Amministrazione Comunale ha finalmente iniziato a fare, bisogna puntare su una raccolta differenziata spinta e di qualità.

Inoltre nella suddetta commissione sono emerse, da parte delle associazioni presenti, molte proposte concrete per la diminuzione dei rifiuti, quali ad esempio, diminuire le bottiglie di plastica, che incidono molto sulla raccolta differenziata, incentivando l’uso di acqua potabile, (visto che le recenti analisi a Bacoli attestano, a parte l’eccessiva durezza che potrebbe essere diminuita con un piccolo impianto di addolcimento, che le acque sono pienamente potabili), vietando nei ristoranti e nei bar la somministrazione di acqua minerale in bottiglie di plastica, incentivando la vendita di detersivi alla spina, e così via.

Il problema per l’area Flegrea è che, mentre alcuni Comuni come Monte di Procida e ormai anche Bacoli, si attestano su percentuali di differenziata alte (Monte è da vari anni intorno al 70%; Bacoli come media annua 2011 è intorno al 50% e in settembre e ottobre è stata sopra al 70%), altri, come Pozzuoli e Quarto, raggiungono percentuali molto basse.

Procedendo con ordine per far comprendere bene a tutti, anche a chi non è ben addentro al problema, il codice CER significa Codice Europeo Rifiuti (CER è il catalogo europeo rifiuti); pertanto ad ogni tipo di rifiuti è assegnato un numero.

image Nel Catalogo CER il codice 19.05.03 è definito: 19 05 03 compost fuori specifica.

La domanda ovvia è quindi: se noi differenziamo e, pertanto, non produciamo o produciamo percentuali bassissime di materiale indifferenziato che può dare origine a rifiuti biostabilizzati, perché dovremmo poi sversare nelle nostre cave un rifiuto che non produciamo, come il compost fuori specifica?

È la raccolta differenziata ben fatta quello a cui dobbiamo puntare; è questo ciò che ci chiede anche l’Europa.

Il compost è il prodotto che si ottiene dalla frazione umida dei rifiuti urbani tramite procedimento di digestione aerobica, cioè in presenza di ossigeno, e può essere usato come concime. Quello di buona qualità è in vendita presso tutti i negozi di giardinaggio ed ha anche un prezzo remunerativo.

Compost fuori specifica significa invece un compost che ha al suo interno inquinanti tali che non consentono il suo utilizzo come concime, e tutti conosciamo bene l’affidabilità che hanno la raccolta e la selezione dei rifiuti in Campania. Il compost fuori specifica può provenire sia da frazione umida di raccolta differenziata di cattiva qualità, sia da raccolta indifferenziata trattata poi nei cosiddetti impianti STIR, di cui in Campania sono famosi specialmente quelli di Tufino e di Giugliano. Il compost di cattiva qualità è talvolta definito anche FOS (frazione organica stabilizzata).

In sostanza si tratterebbe di andare a mettere questo COMPOST FUORI SPECIFICA, in varie cave dismesse in Campania di cui, ripeto, 8 si trovano a Bacoli e 4 a Monte di Procida, come da sotto riportate tabelle (in allegato riportiamo il testo completo della “Relazione risorse minerarie (cave) della Provincia di Napoli” del marzo 2004.

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CLICCA QUI PER CONOSCERE I NOMI DI TUTTE LE CAVE DELLA PROVINCIA DI NAPOLI

La Bozza di “Accordo di Programma” è un documento molto articolato e complesso, in alcuni punti anche confuso e contraddittorio, il cui esame non può essere esaurito velocemente e spiegato nella sua interezza in un breve articolo divulgativo, perciò presumibilmente sarà necessario approfondirlo nuovamente in futuro.

Leggiamo sui quotidiani in questi giorni che la Comunità Europea sta per infliggere delle sanzioni da oltre 150 milioni di euro alla Campania, perché non esiste un serio piano rifiuti che ci possa condurre in maniera stabile fuori dalla crisi, anzi, per il Commissario Europeo Potocnik, ci vorranno, lavorando in maniera seria, parecchi anni.

image Il Piano Regionale prevede la provincializzazione dei rifiuti, cioè in futuro ogni provincia dovrebbe smaltire i rifiuti al proprio interno. Il criterio della provincializzazione dei rifiuti è un problema addizionale, poiché la Provincia di Napoli ha oltre 3milioni di abitanti, su una superficie di 1.171 km², mentre l’intera Campania ha una popolazione inferiore ai 6 milioni su una superficie di 13.590 km². Cioè, oltre il 50% della popolazione campana abita su una superficie di meno di un decimo del totale.

Nel definire il suo piano rifiuti, la Provincia di Napoli ha poi a sua volta suddiviso il territorio in “aree omogenee” e Bacoli ricade in quella “Domitio-Flegrea”, con 352.148 abitanti nei Comuni di Bacoli, Barano d’Ischia, Casamicciola, Forio, Giugliano, Ischia, Lacco Ameno, Monte di Procida, Pozzuoli, Procida, Quarto e Serrara Fontana.

Lo scorso ottobre, però, i Sindaci dei 4 Comuni Flegrei, Bacoli, Monte, Pozzuoli e Quarto, hanno richiesto di formare un sub-ambito autonomo, valutando la possibilità di “rendere, progressivamente, il comprensorio medesimo autonomo non solo nelle fasi di raccolta e trasporto dei rifiuti, ma anche nelle fasi di recupero e smaltimento, prevedendo azioni ed interventi condivisi tesi alla realizzazione della necessaria impiantistica”.

Nella bozza di accordo di programma è riportato che, a certe condizioni, tra cui l’esattezza del PIANO REGIONALE ATTIVITÀ ESTRATTIVE (PRAE), i 4 suddetti Comuni Flegrei “hanno manifestato la loro disponibilità a consentire il conferimento dei soli rifiuti identificati con il codice CER 19.05.03” nelle cave.

Va detto però che tale rifiuto sembra non esistere ancora, in quanto, come riportato in altra parte del documento, la “rifunzionalizzazione” degli impianti STIR di Tufino e Giugliano “è attualmente in fase di appalto”.

image Il problema reale, come ben appare dalla suddetta bozza, è che “è di estrema urgenza lo svuotamento, in tempi rapidi, degli impianti di STIR provinciali, tra i quali quelli di Giugliano, dalle frazioni di rifiuto che oggi rallentano o non consentono la completa rifunzionalizzazione finalizzata all’ottenimento di rifiuti aventi codice CER 19.05.03”. Quindi, se questo 19.05.03 - COMPOST FUORI SPECIFICA – non esiste ancora, cosa dovrebbe andare nelle cave?

Tanto più che, all’art. 5 della bozza si legge che: “La Provincia di Napoli si impegna ad effettuare l’evacuazione della F.U.T. (Frazione Umida Tritovagliata) dagli impianti STIR provinciali, con priorità per quelli di Giuglianoe Tufino, gestiti dalla S.A.P. NA S.p.A. [n.d.r: Società Ambiente Provincia Napoli], considerata imprescindibile e propedeutica alla rifunzionalizzazione degli stessi”, senza però indicare dove e come tale frazione, estremamente inquinante, sarà smaltita.

L’accordo dovrebbe prevedere infatti per le cave dell’area Flegrea il riempimento con rifiuti stabilizzati, codice 19.05.03 provenienti dall’impianto di Giugliano (articolo 5, comma 7).

Non solo, ma al comma 8 è previsto si possano accettare, “tramite accordi di natura economica” compost fuori specifica anche da comuni fuori dall’area Flegrea.

imageQuindi, oltre a venderci edifici scolastici, avremo la possibilità di vendere anche il nostro territorio.

Va però detto che la Provincia, sempre all’art. 5, si impegnerebbe a sversare nelle cave della nostra SUB-AREA soltanto “rifiuti biostabilizzati …. provenienti dalla SUB_AREA medesima”.

Sembra quantomeno che, a voler essere ottimisti, la bozza di accordo, anche se fosse accettabile, e non lo è, non brilli per chiarezza e che possa essere oggetto di numerosi equivoci.

Inoltre, in aggiunta allo sversamento di questo non ben chiaro rifiuto stabilizzato nelle nostre cave, i suddetti 4 Comuni Flegrei:

- Ritengono necessaria, per “garantire che la filiera dei rifiuti si possa aprire e chiudere all’interno dell’ambito provinciale comprendente detta sub-area, la realizzazione di un impianto di compostaggio nonché di un impianto di gassificazione con fornace ad arco di plasma”,

- “si impegnano a collaborare con la Provincia per l’individuazione dell’ubicazione nell’ambito dei propri territori degli ulteriori impianti …………… quali trattamento meccanico; nuove isole ecologiche; siti di trasferenza; ….. piattaforme per RAEE [ n.d.r.: Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche]” e segue una lunga lista di esempi di impianti.

Tutto ciò, perché non si vede alcun altro beneficio, a fronte della summenzionata minimale “Compensazione Ambientale”.

Alessandro Parisi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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7 Commenti:

Alle 24 novembre 2011 alle ore 18:06 , Anonymous Anonimo ha detto...

Fuori di testa.

 
Alle 24 novembre 2011 alle ore 20:05 , Anonymous Anonimo ha detto...

Lucia Quaranta ‎
..anche a Quarto..."si respira la stessa aria!!"....

 
Alle 24 novembre 2011 alle ore 20:13 , Anonymous Anonimo ha detto...

Maria Giovanna Costagliola
Non c'è mai fine al peggio..

 
Alle 25 novembre 2011 alle ore 03:39 , Anonymous Anonimo ha detto...

ma qualcuno sa' come la ns cara flegrea lavoro e lo stesso comune di Bacoli si stanno organizzando nei confronti del SISTRI?

 
Alle 25 novembre 2011 alle ore 07:25 , Anonymous Anonimo ha detto...

I due sindaci nella foto sono degni del "venditore di fumo" che sta al centro, Si spera che ritornino presto nel nulla, salvando in parte i campi flegrei.

 
Alle 25 novembre 2011 alle ore 09:17 , Anonymous Anonimo ha detto...

ma quando mai, i due sindaci sono solo sbiadite fotocopie pezzottate del Grande Intrallazziere Criminale...perciò potrebbero vendere, e comunque con scarso successo, soltanto generi come torrone. trippa, ciceri e semmente, pere e musso...ovviamente da ambulanti, non in sede fissa...

 
Alle 25 novembre 2011 alle ore 11:01 , Anonymous Anonimo ha detto...

Proprio in questi giorni è in corso la tre giorni di test di funzionamento del Sistri organizzata dal MinAmbiente, che coinvolge le imprese di trasporto, gli impianti di gestione e i produttori di rifiuti con più di dieci dipendenti nelle giornate del 23 e del 24 novembre, mentre il 25 toccherà agli operatori che rientrano nella filiera campana dei rifiuti urbani.



Si ricorda che la definitiva operatività del Sistri è prevista per il 9 febbraio 2012

 

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