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SOS Scuole, Adesso Rischia di Sparire Anche l’Istituto “Paolo di Tarso”: Grosso Pasticcio Per Svendere Tutto

Freebacoli: SOS Scuole, Adesso Rischia di Sparire Anche l’Istituto “Paolo di Tarso”: Grosso Pasticcio Per Svendere Tutto

mercoledì 7 dicembre 2011

SOS Scuole, Adesso Rischia di Sparire Anche l’Istituto “Paolo di Tarso”: Grosso Pasticcio Per Svendere Tutto

image Scuole, svendite ed accorpamenti. Aumentano giorno dopo giorno le scelte incomprensibili dell’amministrazione comunale di Bacoli: approvato un nuovo piano di ridimensionamento con cui si mette a rischio anche l’esistenza dell’Istituto Paolo di Tarso.

E’ assolutamente bizzarra l’ultima delibera di giunta, la n. 329 pubblicata in data 18.11.2011, approvata dall’esecutivo locale in tema di “dimensionamento scolastico” che, tra integrazioni e modifiche, riesce nell’ardua in presa di sconfessare i precedenti indirizzi della maggioranza Schiano, dando così il via ad un tortuoso “percorso” cui cui a rimetterci le penne, oltre al martoriato Istituto Gramsci, sarà anche la Paolo di Tarso.

Incongruenze imbarazzanti che si palesano con nettezza già nella premessa dell’atto sopracitato: “E’ stata approvata la proposta di piano di dimensionamento della rete scolastica anno scolastico 2012/2013 applicando i criteri e le procedure dettati dalle linee guida regionali approvate con delibera di Giunta Regionale n.435 del 09.08.2011, nonché le disposizioni di cui all'art. 19, comma 4, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 con le modifiche approvate dalla legge di conversione 15.07.2011 n 111”.

La Magia del Comune di Bacoli: Soddisfare dei Parametri in Contrapposizione Tra Loro

Semplicemente straordinario. In pratica il Comune di Bacoli è riuscito nell’impresa di adottare un piano che tenga conto sia delle disposizioni regionali che di quelle statali. Cosa assolutamente impossibile se si pensa che i due modelli sono in netta contrapposizione tra di loro.

Non fosse altro perché la Regione Campania, nel predisporre i propri parametri, ha deciso di portare dinanzi alla Corte Costituzione lo stesso Stato Italiano per far decidere a questo organo quale tra i due piani sia quello da far adottare alle dirigenze ed ai comuni. E lo ha fatto proprio perché sono in contrapposizione netta tra loro.

imageIn sostanza mentre lo Stato asserisce che gli istituti, per essere tali, devono avere una platea scolastica superiore ai 1000 alunni (e di 600 in casi di difficoltà legate al degrado del territorio), le Regioni hanno ritenuto di fissare come parametro quello che va dai 500 ai 900 (con un minimo che scende sino a 300 per scuole site in luoghi disagiati).

Detto ciò ci sarebbe da chiedersi: esiste una quantità o un semplice misura che possa accontentare i limiti “più di 1000” e “meno di 900”? La risposta è semplicemente negativa: “No, non esiste”.

Schiano & Company Vanno nel Pallone

E allora come avrà mai potuto il Comune flegreo accontentare ambedue i parametri? In un solo modo. Non facendolo e quindi creando un enorme calderone in cui tutto riesce a restare in bilico, in condizioni che non si soddisfano né le prime e né le seconde esigenze.

In un primo momento, ad inizio di novembre, chi amministra (dopo aver deciso di vendere ben tre strutture scolastiche) aveva accorpato le scuole creando tre istituti. E lo aveva fatto, così come più volte puntualizzato dal sindaco Schiano e dal segretario generale (autonomamente erettosi a presidente di Corte Costituzionale per aver palesemente minato la legittimità dell’atto e dei parametri proposti della Regione Campania) tenendo praticamente in considerazione soltanto i vincoli imposti dallo Stato (quelli più restrittivi, non assunti da quasi nessun Comune campano)

 image Più di 1000 alunni alla Paolo di Tarso, più di 1000 alunni alla Plinio il Vecchio e più di 500 alunni alla Gramsci la quale in sostanza restava in vita per un altro anno per poi scomparire del tutto venendo divorata voracemente dai primi due istituti.

Poi capita che Cappella alza la voce e la compagnia del potere, smascherata, cerca di tappare i buchi adottando misure capaci di non accontentare nessuno.

Il Caso della Paolo di Tarso: Per Adesso Non Esiste

Con la delibera annunciata in premessa, la n. 328, primo cittadino ed assessori, decidendo di trattare la platea scolastica territoriale al pari di un gregge di pecore al pascolo, scorporano gli 80 alunni della scuola elementare e materna di Miseno (attualmente dislocati tra Marconi e Guardascione) dalla Paolo di Tarso verso la Gramsci.

Fa niente che poi i giovani discepoli perdano la continuità didattica, dovendo adattarsi ad un nuovo corpo docenti visto che quello un tempo presente resterà vincolato alla Paolo di Tarso. E fa nulla, soprattutto, che il rimedio utilizzato dall’amministrazione sia molto peggiore della malattia stessa.

Difatti il nuovo quadro al momento esistente è il medesimo: 1010 alunni alla Plinio il Vecchio, 631 alla Gramsci e addirittura 921 alla Paolo di Tarso.

Sì, addirittura. Perché se riflettete con attenzione noterete che il numero “921” non soddisfa né le esigenze statali (più di mille), né quelle regionali (meno di 900). In nessun caso la Paolo di Tarso potrà essere definito un istituto.

A Scomparire Sarà Anche la Gramsci

image Ma il pastrocchio non è assolutamente terminato, perché in questo modo non si salva neanche la Gramsci. Il numero “631” è in pratica falsato dalla stessa realtà dei fatti. E l’amministrazione ne è pienamente cosciente.

Perché i genitori di alunni in procinto di iscriversi alla prima elementare della Miseno, decideranno inevitabilmente di spostarli verso l’Istituto Paolo di Tarso per restare in questo modo al plesso Marconi. Mentre coloro che avevano intenzione di iscriverli presso la morente Gramsci, palesemente bistrattata dal governo paesano, li sistemeranno a Monte di Procida la cui scuola è posta soltanto sull’altro ciglio della strada, in Cappella Vecchia.

Con 32 alunni in meno, anche la Gramsci è tagliata fuori da giochi.

Tanta Confusione Per un Unico Fine: Vendere le Scuole

Autolesionismo puro, che si trasforma in cosciente masochismo se si considera anche la vendita di cinque scuole in un anno e mezzo, motivato soltanto dalla bieca e quindi poco lungimirante scelta di fare cassa nell’immediato per riparare ai fallimenti decennali della malapolitica locale.

Pare infatti ovvio che con soli due istituti attivi (anche loro a rischio) sarà può semplice giustificare la cessione di plessi didattici e quindi la dismissione di patrimonio pubblico.

image E intanto la nostra proposta, supportata da una petizione di 400 cittadini già portata in Consiglio Comunale, resta sempre lì, senza aver trovato alcun tipo di accoglimento: per salvare tutto l’assetto scolastico basta adottare, come fatto ad esempio dal Comune di Monte di Procida, i parametri regionali che sono molto meno restrittivi e quindi più abbordabili per una comunità di 27mila anime.

La Nostra Proposta: Adottare i Parametri Regionali e Fare Manutenzione Alle Scuole

Abolire le nefaste scelte sin ora fatte, e predisporre un nuovo piano che formi Istituti da 500 a 900 alunni, tenendo conto che scuole site in aree come le periferie di Bacoli possono senza dubbio anche scendere sino a 300 unità, per via dell’acclarato degrado in cui sono costrette a prostrarsi da decenni.

Vi domanderete allora: “Perché l’amministrazione non adotta i parametri proposti dalla Regione Campania?”.

Beh, chiedetelo ai privati che acquisteranno gli immobili pubblici (funzionali se si effettuasse quantomeno la manutenzione ordinaria) siti tra Cappella, Fusaro ed il centro di Bacoli. Soltanto loro potranno darvi risposte effettivamente esaustive.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

Per Approfondire: http://freebacoli.blogspot.com/search/label/Scuola

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7 Commenti:

Alle 7 dicembre 2011 alle ore 12:44 , Anonymous Anonimo ha detto...

Assunta Di Bonito
assurdo

 
Alle 7 dicembre 2011 alle ore 15:15 , Anonymous Antonio Carannante ha detto...

Non capisco l'indignazione, il riassetto scolastico della Giunta Schiano è chiaro preciso ponderato ed economicamente vantaggioso per tutta la platea bacolese alunni compresi.
Il Ns sindaco, brillantemente coadiuvato dall'Assessore al ramo e dagli illustri Dirigenti comunali che si occupano delle problematiche legate all' istruzione, stanno cercando di vendere il plesso Gramsci che potrebbe diventare un ottimo centro commerciale, mentre per il plesso P.di Tarso, vista l'invidiabile collocazione panoramica potrebbe diventare un Hotel a cinque stelle.
Queste soluzioni avrebbero una positiva ricaduta economica su tutto il territorio in termini di occupazione.
Per quanto riguarda gli studenti sfrattati, andrebbero ospitati nel plesso Scalandrone con doppi e tripli turni ( tanto a parte i genitori che se ne frega), in questo modo è garantito sia lo sviluppo di Bacoli, che il futuro per le nuove generazioni, che come un gregge di pecore ignoranti e incapaci di badare a loro stessi si affiderebbero alla illuminata guida dei politici.
Ditemi cosa c'è di male in tutto questo.

 
Alle 7 dicembre 2011 alle ore 16:23 , Anonymous Anonimo ha detto...

Che schifo

 
Alle 7 dicembre 2011 alle ore 23:58 , Anonymous Anonimo ha detto...

Antonio Carannante,ma appartieni alla grande famiglia dei CARAUN?

 
Alle 8 dicembre 2011 alle ore 00:23 , Anonymous Antonio Carannante ha detto...

Precisamente.... NOOOOO !!!!

 
Alle 8 dicembre 2011 alle ore 19:50 , Anonymous angelo nero ha detto...

tanto per entrare nelle grazie dell'amministrazione basta una sponsorizzazione, una cena elettorale e puoi chiedere ....
il sestante docet.....!!!!!

 
Alle 9 dicembre 2011 alle ore 14:32 , Anonymous Anonimo ha detto...

la morente Gramsci è morente non a causa dei cattivoni del comune che la odiano. diciamoci le cose come stanno: è una scuola che per tante ragioni, sociali, didattiche, gestionali, è diventata di serie B, e non si possono biasimare i genitori che non la scelgono

La sua collocazione già da sola crea un effetto di ghetto, raccogliendo al 99% ragazzini da zone più svantaggiate, mentre sarebbe molto più proficuo per questi ragazzi entrare in contatto e "mescolarsi" anche con realtà diverse da quelle di cappella vecchia, dei 101 e delle palazzine.

vogliamo parlare poi del modo in cui è stata gestita negli ultimi anni la gramsci? delle scelte didattiche? della completa ignoranza e noncuranza con cui la dirigenza della gramsci ha affrontato, anzi NON HA AFFRONTATO le esigenze e le difficoltà di ragazzi che come detto provengono da situazioni familiari e sociali più difficili rispetto ai loro coetanei di altre zone.

per questo non mi sembra una tragedia l'eventuale accorpamento, anzi a fronte di un piccolo sacrificio (prendere un autobus e tornare a casa 15 minuti dopo è tanto grave?) ci sarebbero solo vantaggi per i ragazzi.

un piccolo consiglio alla redazione e a josi: non fatevi infinocchiare da dirigenti scolastici cui sta scappando la poltrona da sotto al culo e tentano di inzolfare e strumentalizzare genitori e studenti.

 

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