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Marionette in Consiglio, Va Avanti il Teatro della Politica Bacolese: Dalla Delusione Nasce la Voglia di Pensare - FOTO

Freebacoli: Marionette in Consiglio, Va Avanti il Teatro della Politica Bacolese: Dalla Delusione Nasce la Voglia di Pensare - FOTO

lunedì 30 gennaio 2012

Marionette in Consiglio, Va Avanti il Teatro della Politica Bacolese: Dalla Delusione Nasce la Voglia di Pensare - FOTO

image Venerdì sera: Consiglio Comunale. Sede istituzionale che troppo spesso viene accostata al mondo dell’inutilità e a tutto ciò che ne consegue, purtroppo, e dico purtroppo, anche questa volta non ha deluso le aspettative.

Oltre tre ore e fiumi di parole, niente di più. Parole sbagliate, parole a caso, parole che si allontanano dai significati, parole che riconducono ad impegni, impegni che riconducono a parole e non a fatti, parole, parole, parole…soltanto parole e niente di più, ma questa non è una canzone!

Si assiste allibiti ad una sorta di rappresentazione teatrale in cui tutto e tutti danno l’impressione di saper cosa devono fare ma nessuno sa come farlo. Scena, costumi, protagonisti buoni e cattivi e comparse che in silenzio credono di svolgere il proprio ruolo: c’è proprio tutto.

Pochi Elementi di Rottura

Sono davvero pochi gli elementi e le parole che non girano a vuoto ma che vanno dritti al segno, poche parole e per di più pronunciate da persone volontariamente (e inutilmente) messe all'indice da chi vuole che rimangano il silenzio, l'ignoranza e l'immobilità.

imageLe poche folate che si avvertono di un vento di cambiamento vengono il più delle volte barbaramente interrotte da chi ha il "potere" di alimentare quel silenzio di cui si parlava prima togliendo la voce a chi parla, e questo forse è l'unico potere che gli è rimasto.

 L’unica cosa che merita gli onori della cronaca, perché rende chiaro tutto il resto, è una voce indistinta che verso la fine del consiglio intima di votare in fretta il punto in discussione, poiché il ristorante di fronte era in via di chiusura!

Come sembra logico dalle premesse, è inutile negare che neanche il più inguaribile degli ottimisti riesce più a vedere la metà, o quarto che sia, piena del bicchiere. Dall’operaio che ormai ha più capelli bianchi che neri al giovane ragazzo che si comincia ad affacciare al mondo, quello vero, nessuno può fare a meno di indossare gli occhiali della diffidenza e della delusione per guardare a una realtà che ha smarrito persino le tracce di quella che dovrebbe essere la retta via.

Dalla Delusione alla Realtà: La Politica Vive Fuori dal Mondo

Delusione. Il mio purtroppo però è un purtroppo che non riesce a guarire dalla voglia di sognare, si addormenta e ha un sogno da raccontare…

imageDalla delusione, qualsiasi delusione, chi non è bravo a piangersi addosso si ferma e comincia a pensare. Pensando, pensando, camminando, camminando. Può capitare allora di imboccare una strada, fra le tante che ti sono offerte dal mondo, che ti porta ad incontrare qualcuno e, inspiegabilmente ma non troppo, può succedere di ritrovarsi seduti ad un tavolo a parlare, fra un bicchiere di vino e l’altro, delle cose serie e meno serie, insieme ad amici e a persone che incontri per la prima volta. Ah alcune parole e alcuni discorsi sono irripetibili, i sogni sono così!

Ma quello che rimane è ben altro: punti di vista diversi che si in0contrano, si scontrano, si integrano e si annullano, progetti realizzati e realizzabili e discorsi che alla meglio o alla peggio portano a punti di arrivo.

Appare subito chiaro a colui che sta sognando che sta assistendo adesso, solo adesso, a ciò che dovrebbe essere la regola all’interno di una sede istituzionale quale un consiglio comunale: un confronto fra menti pensanti durante il quale mai una volta si sente parlare di “io” o di “noi”.

 Il soggetto dominante è il “si deve”, il “bisogna”, forme di quella impersonalità che non è figlia dell’incertezza e dell’odioso meccanismo dello scarica-barile o del parliamo-tanto-per-parlare ma di una reale consapevolezza che le iniziative non possono più partire da persone legate all’io o al noi di partito.

imageAttorno a quel tavolo insomma, le idee nel verso senso della parola hanno cominciato a camminare, ad ascoltare e a partecipare..

Tanti Pupazzi al Servizio dei Potenti: I Finti Contrasti Si Placano a Tavola

Quanta tristezza quando all’improvviso ti svegli e ti accorgi che era tutto un sogno. No, non era reale, sono ancora loro a parlare: persone dai capelli bianchi e dall’italiano un po’ improvvisato che hanno dimenticato la parte e improvvisano balbettando, persone un po’ più giovani sedute al loro fianco che avranno ben presto la cervicale infiammata e la gola atrofizzata a forza di annuire e rimanere in silenzio, persone tristi che ci tengono a far suonare la propria voce in forza del fatto che la gente c’è e ascolta ma che non sanno bene cosa dire, altri che giocano con i bottoni dei microfoni immaginando che siano i comandi di uno shuttle, altri che si fanno pervadere dal rossore in viso quando vengono messi di fronte ad alcune verità –le vere verità- e non sanno come reagire, e altri ancora.

  Tutti protagonisti e comparse dello spettacolo teatrale gratuito che termina con un bel lieto fine, come si suol dire “a tarallucci e vino”: promesse di impegni e di solidarietà unificate fatte quasi con le lacrime agli occhi nei confronti dei numerosi operai e degli abusivi accorsi al consiglio comunale sperando di non vedere, no almeno questa volta no, la solita degradante recita scolastica di quinta elementare.

Una Proposta per Cambiare: Venire ai Consigli Comunali per Cominciare a Pensare

imageAd un certo punto infatti la folla, evidentemente accortasi di essere solamente un elemento coreografico nelle mani di coloro da cui speravano di ricevere soluzioni, comincia ad andare. Allora non c’è più pubblico, lo spettacolo è finito, cambiano i toni e il pensiero fino a poco tempo prima denso di solidarietà e compassione torna a rivolgersi all’amato ristorante che sta per chiudere…

In questa sede non si vuole essere distruttivi, i personaggi (e non persone) sopra citati si distruggono da soli, sono già distrutti; si cerca al contrario di trovare la goccia di ottimismo nel bicchiere che una volta era mezzo pieno.

Ebbene, questa goccia c’è, è dura da trovare ma esiste: il pubblico accorre ormai perché i problemi che si sentivano prima come distanti adesso sono qui, i nodi sono venuti al pettine. E più pubblico accorre, più gente andrà via delusa e, fra chi non è bravo a piangersi addosso, più gente incomincerà a pensare.

Domenico Mazzella
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

FOTO e VIGNETTE: MariaRosaria Schiano

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