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Operai Abbandonati, Solo Promesse per il Cantiere Postiglione: "Siamo alla Frutta"

Freebacoli: Operai Abbandonati, Solo Promesse per il Cantiere Postiglione: "Siamo alla Frutta"

mercoledì 14 novembre 2012

Operai Abbandonati, Solo Promesse per il Cantiere Postiglione: "Siamo alla Frutta"

E' passato un pò di tempo dall' ultima volta che abbiamo affrontato la drammatica vicenda degli operai dei Cantieri "B. Postiglione"; ci eravamo lasciati durante l'ultimo consiglio comunale con un impegno politico da parte dell' Amministrazione, sancito con un documento che riprendeva i punti della passata delibera del 27 Gennaio 2012 ( già formulata per le analoghe vicende dei vicini Cantieri di Baia ) e li estendeva anche alla drammatica situazione dello stabilimento navale in questione. 

Niente di nuovo se non l'ennesima passerella propagandistica votata necessariamente all' unanimità dall' intero parlamentino civico bacolese, ma che di fatto non ha cambiato esattamente nulla rispetto a quella di 10 mesi fa, anzi. Se prima infatti la deliberazione riguardava solo i Cantieri di Baia, adesso coinvolge un secondo stabilimento navale e le relative criticità economiche e sociali dei lavoratori colpiti dal taglio del personale effettuato dall' amministratore delegato della Nautica Invest S.r.l. Alfredo Amato per una apparente "mancanza di commesse". Come per dire " stessa delibera - doppia gravosità ".

Nulla è Cambiato

E visto che non è cambiato nulla da allora, siamo tornati ai cancelli del cantiere, dove il presidio di protesta continua ad oltranza nonostante le condizioni meteo avverse, e gli operai puntano nuovamente il dito contro il presidente del CdA con accuse che precedono e seguono ufficiali denunce scritte e dossier fotografici ed audiovisivi su accadimenti "poco chiari" ( denunciati anche nel nostro primo articolo ) che continuerebbero ad essere perpretati sotto gli occhi di tutti e senza che nessuno - politica e forze dell' ordine - intervenga fattivamente per contrastarli. 

Partendo dalla delibera di cui vi parlavamo prima infatti, emerge la volontà da parte dell' Amministrazione - solidarietà verbale a parte - di contribuire alla soluzione dello stato di crisi in cui versa l'azienda, portando il caso in questione al tavolo della Regione Campania e della Prefettura di Napoli. Ma è dalla "carta stampata" alla realtà che manca qualche tassello fondamentale, ed è così che i buoni propositi enunciati a voce restano tali .

L'Appello al Prefetto

L'ultimo sollecito scritto risale al 28 settembre 2012 attraverso il quale i lavoratori in sciopero chiedono al Prefetto di Napoli e alla Regione Campania di convocarli presso le loro sedi per un'analisi approfondita sulla grave situazione dei lavoratori dei Cantieri Navali Postiglione di Baia di cui citiamo parte del testo del documento protocollato agli enti sovracomunali.

"...La suddetta società, ricevuti i finanziamenti dalla Regione Campaniaper ampliamento e ristrutturazione, eseguiti in parte, garantiva il mantenimento dei livelli occupazionali dei 22 dipendenti. Attualmente i dipendenti sono 12, di cui 6 licenziati, All' orccorrenza l'azienda chiama i lavoratori che forse sono assunti con contratti "strani". In merito, abbiamo presentato lettera di denuncia all' Assessore Regionale competente, alla Capitaneria di Porto di Baia ( a cui l'azienda svolge lavori di manutenzione barche ) e alla Guardia di finanza del medesimo porto..."

Ma, da allora, non sembra essersi mosso nulla e dell' erogazione dei compensi dovuti da "ieri ad oggi" neppure l'ombra. Non un centesimo sarebbe arrivato nelle tasche di chi, per anni di duro lavoro, ha continuato a ricoprire i propri incarichi lavortivi.

"...Vogliamo che Amato sia costretto a rispettare la legge e riprendere il suo corso da imprenditore
- concludono i lavoratori proponendo con ogni mezzo a loro disposizione alcune eventuali soluzioni per risollevare le condizioni della struttura nautica prima che la "nave affondi del tutto" - Se così non può essere, allora chiediamo la revoca della concessione di un suolo demaniale vicino ai 13 mila mq ( acqua esclusa ) e la ricerca di un nuovo imprenditore. Se un manager non si trova puntiamo ancora sulla revoca della concessione affinchè attraverso una cooperativa, si crei lavoro per noi, magari con gli stessi attrezzi a titolo di risarcimento, visti tutti i soldi che ci mancano...".

"Mo Vengo" Resta a Guardare


A restare invece senza atti concreti sono, come spesso accade, le chiacchiere dell'amministrazione che, guidata dal sindaco Ermanno Schiano, nulla ha fatto per mettere in pratica gli indirizzi dettati in sede di Consiglio Comunale (CLICCA QUI).

La politica del "Mo Vengo", fatta di tanto fumo e niente arrosto, ancora una volta, non perdona.

M.Rosaria Schiano
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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