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Pizzo ed EcoMafie, Magistrato Conzo (DIA): "Via dalla Politica i Collusi con la Camorra" - VIDEO

Freebacoli: Pizzo ed EcoMafie, Magistrato Conzo (DIA): "Via dalla Politica i Collusi con la Camorra" - VIDEO

lunedì 19 novembre 2012

Pizzo ed EcoMafie, Magistrato Conzo (DIA): "Via dalla Politica i Collusi con la Camorra" - VIDEO

Forum “Cultura e formazione per prevenire l’illegalità”, promosso dalla Scuola Diocesana di formazione all’impegno sociale e politico di Pozzuoli. 

Lunedì 12 novembre, nell’auditorium del Villaggio del Fanciullo, in occasione dell’incontro inaugurale del secondo anno della “Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico” organizzata dalla Diocesi di Pozzuoli e coordinata da Don Luigi Longobardo, si sono avuti, tra l’altro, gli interventi del Dr. Giovanni Conzo, magistrato della direzione distrettuale antimafia di Napoli, del Dr. Sergio Costa, comandante provinciale di Napoli del Corpo forestale dello Stato e del Dr. Luigi Cuomo, presidente della Fondazione Paulus. 

Di seguito riportiamo la locandina del suddetto corso di formazione, che ci appare indubbiamente di estremo interesse, vista anche la situazione in cui versa il nostro Paese, soprattutto a causa della mala-politica. Dell’ intervento del Dr Conzo vi proponiamo il video integrale e di quello del Dr. Costa la prima parte, scusandoci sia per la qualità della ripresa, che è stata decisa in maniera estemporanea, sia perché, per lo stesso motivo, l’intervento del Dr. Costa risulta troncato. Riteniamo infatti che, anche se la tecnica del video lascia a desiderare, gli argomenti trattati, camorra e reati ambientali, e le loro interconnessioni, raccontati da chi si batte tutti i giorni contro la criminalità organizzata, siano di interesse così grande da avere il dovere di proporveli anche se il filmato è imperfetto, nella consapevolezza che, come ci dice Don Luigi Longobardo citando Falcone, “le mafie sono un fenomeno umano e come tali sono destinate a finire”. 

In questo noi dobbiamo fermamente credere, anche e soprattutto nei momenti di sconforto, in quei momenti in cui ci sembra che non sia possibile cambiare la situazione e che l’indifferenza o la rassegnazione siano le uniche strade percorribili su base individuale. E mi piace di citare anche una frase di mia madre che spesso mi riecheggia nel cervello: “Ciò che non è successo in cento anni può succedere in un giorno”, che non è ottimismo ottuso o di facciata, ma invece la consapevolezza che se tutti o molti di noi vogliamo davvero il cambiamento, questo avverrà. Senza cambiamento non c’è futuro, neanche prossimo, per l’Italia e di questo, mi auguro, siamo ormai tutti consci. 

La Camorra Tra Pizzo e Patti con la Politica

L’intervento del Dr. Conzo è incentrato “sul vero cancro che affligge la nostra società”, la camorra economica e politica. E così ci parla della camorra come sistema economico florido che garantisce, oltre agli stipendi per i propri affiliati, anche una sorta di “previdenza sociale” per le famiglie di chi è in carcere, del condizionamento profondo che esercita, anche con la corruzione, nella pubblica amministrazione, dei tre livelli a cui essa opera, quello“predatorio”, quello “parassitario” e quello “simbiotico”. Il primo, predatorio, è quello della camorra che, con la violenza, ingenera paura nelle proprie vittime e crea omertà ,[si pensi ad esempio al “pizzo”]; il secondo, “parassitario” , quando la camorra diventa “impresa” di traffici illegali [esempio: contrabbando, contraffazione, spaccio di droga, scommesse, ecc.], il terzo, simbiotico, quando la camorra dà origine ad imprese che forniscono prodotti o servizi legali, [ad esempio appalti, calcestruzzo, intermediazione immobiliare, ecc.], ma che avendo origine da capitali illeciti, e quindi finanziate a basso costo con il riciclaggio, ed essendo gestite con criteri illegali, quali lavoratori al nero, forniture imposte a basso prezzo e simili, alterano anche il mercato, a tutto danno delle imprese che svolgono la loro attività in maniera legale. 


 Per quanto concerne il “patto illecito” tra camorra, imprenditoria e politica, la camorra, come si può leggere anche da atti processuali, e quindi è qualcosa di molto concreto, non un dato teorico, sceglie il soggetto politico più consono e stringe con lui un vero e proprio patto. E come esempio riporta il caso delle elezioni delle elezioni pilotate da Schiavone a Casal di Principe, in cui si stabiliva, candidato per candidato, quanti voti dovessero essere attribuiti a ciascuno di loro, con un “controllo praticamente totale” perché “bisognava far capire la presenza fisica e l’impegno della camorra”, in cambio poi, ovviamente, di aggiudicazione appalti da parte degli eletti alle ditte prescelte dalla camorra, una quota dei cui proventi viene poi girata ai camorristi. Questo a tutto danno del cittadino che poi avrà opere molto scadenti, anche per mancanza assoluta di controllo, perché chi dovrebbe controllare è stato eletto dalla camorra ed è quindi parte fondamentale del gioco. 

A giudizio di Conzo sarebbero necessarie due leggi: la prima che obblighi chi ha accumulato fortune a dimostrarne l’origine, questo perché attualmente la confisca è possibile soltanto se c’è la dimostrazione di appartenenza ad un clan, cosa a volte difficile da dimostrare, perché molte imprese sono intestate a prestanome e la seconda che preveda l’espulsione dalla vita politica di chi fa patti con la criminalità. Infatti il famoso “concorso esterno” in associazione mafiosa, sempre a detta di Conzo, è spesso difficile da dimostrare, richiedendo due fattori. Il primo, più facilmente dimostrabile, è il patto stesso tra politico e camorrista, il secondo, di dimostrabilità molto più complessa,anche a causa dei suddetti prestanome, è che il politico abbia poi effettivamente agevolato la camorra. Per il Dr. Conzo, e concordiamo pienamente con lui, andrebbe punita già la sola dimostrazione dell’esistenza di un patto, almeno con l’espulsione del soggetto in interessato in via definitiva dalla vita politica, perché lo Stato deve combattere questi fenomeni, e non può permettersi di avere al suo interno chi stringe patti con la criminalità. 

La Forza delle Ecomafie: A Loro i Soldi, a Noi l'Inquinamento

Il Dr. Conzo introduce poi il tema del traffico illecito di rifiuti, spesso tra industrie del nord e camorra, del devastante inquinamento che ha avuto sul nostro territorio, con l’avvelenamento delle falde acquifere, ed incremento dei tumori che da esso ne derivano e delle false bonifiche effettuate da imprese camorristiche. 

Il Dr Costa che, nella sua qualità di Comandante della Forestale della provincia di Napoli, collabora con varie DDA, parla poi dell’Ecomafia, di quando cioè “la criminalità organizzata di stampo mafioso si occupa di ambiente” che genera il quarto flusso economico su base nazionale”, superando di tre volte quello della prostituzione, dell’estorsione, dell’usura, completamente incurante del valore della vita umana. Ci spiga poi come gran parte di questo enorme business criminale non provenga dai Rifiuti Solidi Urbani (RSU), che contano in Italia per circa 32 milioni di tonnellate/anno, ma da quello dei Rifiuti Speciali, cioè prodotti dalle aziende, sia ordinari che pericolosi (ad esempio amianto, i fanghi rossi di Bauxite, che inquinano le falde acquifere, vernici , loppe di acciaierie, ecc.), che contano, dai dati ufficiali come da autodichiarazione, per circa 140 milioni di tonnellate, più circa oltre presumibilmente almeno altri 30 milioni, da traffici illeciti. 

L’Ecomafia è la gestione parallela, da parte della criminalità organizzata, che riesce, con i metodi precedentemente illustrati, ad aggiudicarsi gli appalti per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani , (e a tal proposito Costa ricorda che il commissariamento dei rifiuti in Campania, su cui politica e camorra hanno lucrato, è durato ben 17 anni, diventando così sistema consolidato) sia dei 30 milioni di tonnellate fantasmi di rifiuti speciali che finiscono tutti sotto terra, in discariche, spesso mescolati a rifiuti puliti,finendo a volte addirittura nelle bonifiche (che soltanto questo anno in Campania valgono 320 milioni di euro), con il conseguente distruzione del territorio e della nostra salute. 

Altra forma illecita di smaltimento è quella dell’export clandestino in paesi quali la Somalia, la Cina, la Birmania e milti altri paesi Africani e del Sud-Est Asiatico [e, io aggiungo, tutti ricorderanno a tal proposito il barbaro assassinio di Ilaria Alpi e Miriam Hrovatin]. Molto spesso poi, ad esempio, con la rilavorazione di materie plastiche inquinate, ritornano da questi paesi oggetti pesantemente contaminati sul nostro mercato, con enorme pericoli quindi sia nei paesi di destinazione dell’export che nel nostro e negli altri paesi europei. 

Il Dr. Costa propone un rimedio a questo scempio articolato in quattro fasi: conoscenza della realtà; denuncia delle incongruenze, anche attraverso l’opera di sensibilizzazione dei comitati, proposizione di alternative, che esistono, e costruzione del futuro. E tra le proposte da portare avanti, una che Costa ritiene essenziale, è quella della modifica del Codice dell’Ambiente, in quanto secondo quello attuale, la gran parte dei reati ambientali, tranne “l’Attività Organizzata di Traffico Illecito di Rifiuti”, sono reati contravvenzionali e quindi, non soltanto non sono sufficientemente repressi e puniti, ma vanno in prescrizione al massimo do quattro anni e mezzo, non dalla scoperta del reato, ma da quando sono stati compiuti, garantendo quindi di fatto l’impunità [e, io aggiungo, questo sono le assurdità italiane: si va in galera per il “reato” di diffamazione a mezzo stampa, e non si cerca neanche di perseguire efficacemente chi, inquinando,semina la morte]. 

E, conclude Costa: “La Via della Legalità è Fatica e Sudore”.

Alessandro Parisi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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4 Commenti:

Alle 19 novembre 2012 alle ore 12:53 , Anonymous Anonimo ha detto...

Dott.Conzo della D.D.A. (direzione distrettuale Antimafia) non della DIA

 
Alle 19 novembre 2012 alle ore 17:06 , Anonymous Anonimo ha detto...

Antonio scotto di luzio

La più bella conversazione che ho avuto con il dott. Giovanni Conzo è stata quella relativa al Trovatore di Giuseppe verdi, opera amata da entrambi, e che io ho avuto il privilegio di vedere e sentire al teatro Dante Alighieri di Ravenna.

 
Alle 20 novembre 2012 alle ore 08:33 , Anonymous anonimo ha detto...

mamma mia "beato" te che fortunto che sei riesci a restare umile dopo questo dopo tanto come fai a no montarti la testa

 
Alle 20 novembre 2012 alle ore 23:39 , Anonymous Anonimo ha detto...

no tratto in arresto don Alberto Barin, cappellano della Casa Circondariale di Milano, indagato per violenza sessuale in danno di sei detenuti e per concussione............Ecco l'unica risposta da dare a voi che ci rappresentate ....Questi siete voi che rubate a noi cittadini 250euro al giorno per mantenere un detenuto e violentate e maltrattate lo stesso detenuto.Mi fate veramente schifooooo in tutti i sensi .I paladini della giustizia ma andate a cagare tutti chiesa e giustizia un invenzione per fottere la popolazione -.-

 

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