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I Costi della Casta, Bacoli Paga 250.000 Euro in 20 Mesi: Pesano le Indennità di Funzione

Freebacoli: I Costi della Casta, Bacoli Paga 250.000 Euro in 20 Mesi: Pesano le Indennità di Funzione

giovedì 11 agosto 2011

I Costi della Casta, Bacoli Paga 250.000 Euro in 20 Mesi: Pesano le Indennità di Funzione

image Tagli di qua, aumenti di là e risorse sempre più limitate per gli enti pubblici comunali: a svanire però dalle voci di bilancio non è mai, neanche nei momenti di crisi, il capitolo relativo alle retribuzioni della politica (o pseudo tale) posta alla guida del paese.

Il costo dell’amministrazione di Bacoli, se si tiene in considerazione l’arco di tempo che va dal maggio 2010 al prossimo dicembre 2011, è pari ad una cifra di circa 250mila euro.

In soli venti mesi la popolazione locale ha dovuto esborsare una somma ingente per assicurarsi un governo in fortissima difficoltà.

A pesare maggiormente sulle casse pubbliche sono le indennità di funzione (una sorta di stipendi) erogati ad assessori, vicesindaco e presidente del Consiglio Comunale

Così come previsto dal TUEL, i costi della casta locale si dividono in tre categorie: indennità di funzione (già citate), i gettoni di presenza (riservati ai consiglieri comunali) ed altri tipi di costi (spesso relativi agli oneri previdenziali, assistenziali e assicurativi per gli amministratori che non sono lavoratori dipendenti).

Entrando nel merito, e quindi nella concreta consistenza delle cifre, da un’analisi conoscitiva della materia si ritiene opportuno innanzitutto dividere gli importi in due fasce temporali: quelli erogati dal maggio 2010 al dicembre 2010 e quelli distribuiti per l’anno 2011.

Nel primo mezzo anno di amministrazione, ovverosia in otto mesi, si denota che per il pacchetto “sindaco, vicesindaco ed assessori” la cittadinanza ha pagato, in toto, circa 108mila euro. Il presidente del consiglio è costato 10.600 euro, mentre il valore dei gettoni di presenza destinato ai consiglieri comunali vale, nel complesso, 9.800 euro.

Le indennità di funzione più “pesanti” riguardano, in ordine discendete, il sindaco, poi il suo vice, gli assessori ed il presidente. Bacoli, al momento delle prime nomine del sindaco Schiano, ha avviato il nuovo iter amministrativo con 5 assessori ed un vicesindaco. La squadra di governo si è poi affievolita nell’agosto 2010 quando, per via di contrasti interni tra il consigliere Geppino Laringe ed i restanti membri del Popolo della Libertà, Strato Teano, assessore anche a Beni Culturali e Pubblica Istruzione, è stato costretto a dimettersi, lasciando vuota una poltrona e diminuendo il monte ingaggi complessivo.

image La cifra conferita ai consiglieri risente ovviamente dei pochi consigli comunali tenutesi in quei mesi e della mancanza iniziale delle commissioni consiliari per cui, e lo sanno bene i consiglieri più esperti, si percepisce comunque il gettone di presenza.

Per l’anno 2011 la voce “sindaco, vicesindaco ed assessori”, è stata ulteriormente abbassata per via della decisione del primo cittadino, forzata perché prevista dalla Legge, di rinunciare al doppio stipendio (percepito sia in qualità di sindaco di Bacoli che come consigliere della Provincia di Napoli), preferendo soltanto quello da consigliere provinciale di maggioranza. Risparmi che però in parte sono stati compensati dall’arrivo in giunta del nuovo assessore Monica Carannante, voluto proprio da Laringe.

Per tale motivazione la cifra, per i dodici mesi del 2012, si attesta sui 100 mila euro.

Per i consiglieri comunali resta invece invariato il corrispettivo del gettone di presenza, pari a circa 22 euro per ogni seduta di consiglio e di commissione: la cifra complessiva si potrebbe attestare quindi, per il 2012 e tenuto conto delle continue riunioni (spesso senza efficacia) delle commissioni, ben oltre i 20mila euro.

Per il Presidente del Consiglio Comunale la spesa, sale da 10.600 euro (in otto mesi) a circa 17mila euro (in dodici mesi).

Un quadro d’insieme che quindi, calcolatrice alla mano, costituisce una spesa vicina ai 250mila euro in soli venti mensilità d’amministrazione.

Poco più di 12mila euro al mese, di fondi totalmente pubblici, che aiutano a comprendere un dato spesso dimenticato da eletti, nominati ed elettori: chi “sta ngopp u Comun” (chi amministra) effettua un servizio nell’esclusivo interesse della collettività, stando alle dipendenze del popolo.

Quello stesso che, così come previsto dalla Costituzione, ha il diritto di manifestare la propria sovranità non solo durante le elezioni.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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3 Commenti:

Alle 11 agosto 2011 alle ore 17:45 , Anonymous Anonimo ha detto...

Ah Nello tà abbusk sta bella mesata?
afaccia mia è brav!

Viva i sani valori della moneta!

 
Alle 11 agosto 2011 alle ore 20:30 , Anonymous Anonimo ha detto...

Ma come cameriere delle cerimonie del ristorante "La Fortezza" e, dunque, con gli extra, secondo me, però, si abbusca chiù assaje. Quindi, chell chiù chellat, facit nu poc u' cunt a fin e mes...

 
Alle 14 agosto 2011 alle ore 16:50 , Anonymous Anonimo ha detto...

E POI DITE CHE ERMANNO NON FA BENE A NESSUNO

 

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