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Freebacoli

Freebacoli: luglio 2011

domenica 31 luglio 2011

Offesa la Memoria di Sovente: Franco Iannuzzi Si Dedica la Piazza di Cappella - FOTO

“I Sindaci passano, il Ricordo resta”

image Che i politicanti nostrani siano senza dignità è cosa oramai nota a tutti, che non abbiano etica è appurato da tempo, che costruiscano parte del loro potere su roboanti proclami privi di senso è, ahinoi, diventata una triste regola con cui fare i conti quotidianamente.

Ma quando in maniera sfacciata, meschina, vile e disgustosa, cercano di trarre beneficio anche da eventi o manifestazioni che non dovrebbero avere alcun marchio se non quello dell’intera comunità locale, beh, per fortuna, vien ancora voglia di urlare e di saltare dalla sedia.

Siamo a Cappella, in un afoso tardo pomeriggio di fine luglio.

Colui che era stato tante volte dimenticato, maltrattato, poco considerato in vita, sta per ricevere a posteriori una giusta onorificenza. Il poeta Michele Sovente, nato e vissuto nel cuore dei Campi Flegrei, in una frazione di frontiera, abbandonata dal comune di Bacoli e Monte di Procida, ha in vita silenziosamente difeso e celebrato un pezzo di terra.

E l’ha fatto senza baldanza, senza boria, qualità troppo spesso misconosciute a chi, abituato ad avvalersi solo di manifestazioni pompose per celare la vacuità delle proprie azioni, non ha la sensibilità e l’intelligenza di riconoscere chi si avvale di contenuti e non di scintillanti contenitori.

A posteriori però si riesce a fare dei passi indietro ed a incidere un nome, un simbolo, un segno indelebile su un pezzo di marmo. Si può quindi dedicare una piazza, e con un piccolo gesto, gonfiare il petto d’orgoglio di chi, invece, ha sostenuto in vita l’uomo.

E così, alla presenza delle massime autorità locali e della maggioranza della sua gente, si scopre pian piano la targa. Passa un attimo ed anche un momento di orgoglio e di partecipazione sincera è oscurato da una macchia grande quanto lo squallore di chi ci amministra.

Al centro, inciso a lettere chiare e ben visibili, c’è il nome del sindaco: Francesco P. Iannuzzi.

Sempre lui. Che in vita non perde mai occasione per autocelebrarsi e passare ad imperitura memoria.

Francesco P. Iannuzzi, che interprete dei sentimenti della sua gente dedica, esalta, celebra e piazza il suo nome in bella mostra, troneggiante al centro, quasi ad oscurare il nome del Poeta.

Disgustoso. Uno squallido esempio di propaganda politica quando, invece, non si chiederebbe altro che rispetto e commemorazione.

Verrebbe voglia di urlare, ma se non lo si fa è solo per il rispetto, profondo, nutrito verso una famiglia, quella “Sovente”, da sempre poco attenta alla 283131_249827468379530_100000568374605_961020_7411048_n notorietà.

I sindaci (a differenza delle istituzioni) passano, le amministrazioni s’alternano ed i loro nomi, spesso, vengono in automatico cestinati nell’oblio della vacuità. Nel ripostiglio dell’inutile in cui tutto s’assomiglia, a mo di insignificanti doppioni.

Lì dove, sia chiaro, mai terminerà il nome del vanaglorioso Iannuzzi, la cui memoria supererà le mura secolari. Perché anche la Storia, oggettiva e ripetitiva, ha il compito di allegare, quotidianamente, nuove esperienze a chi, con minor o maggior peso, ha puntellato il percorso dell’umanità.

A chi le Muse dell’Arte e del Rispetto, a chi l’onta di Tangentopoli, dell’immoralità, del carcere domiciliare, della malapolitica e della vergogna, seduto a fatica in vagoni saturi come un uovo. Poggiato, almeno lì, sulle ginocchia del Divo.

“Exegi monumentum”, titola un carme del poeta Orazio che, in italiano, recita più o meno così: “Ho innalzato un monumento più duraturo del bronzo e più alto della mole regale delle piramidi, (tale che) non la pioggia che corrode, non l’aquilone sfrenato o l’infinita serie degli anni e il susseguirsi delle stagioni (lo) potranno diroccare. Non morirò del tutto, anzi molta parte di me stesso eviterà Libitina sempre vivo, io crescerò continuamente nella lode dei posteri (…)”.

Franco Iannuzzi, sindaco pro tempore, di monumenti che ben ne serberanno il ricordo nelle generazioni future, ne ha innalzato già più di qualcuno. Dalla morale al più concreto e visibile reale.

Il ricordo, privo di populismo, saggiamente divide chi cerca la ribalta da chi vive nell’ombra.

E, badi bene, non c’è targa che tenga.

Alessandra Sagliocchi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

Foto: Antonio Sabatano

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Mondiali “Italia ‘90”, Persi 2,5 Miliardi di Lire: Svaniti Due Impianti Sportivi a Cuma e Miliscola

image La Redazione di Freebacoli pubblica di seguito un volantino diffuso negli ultimi giorni in città dalla Federazione della Sinistra – Bacoli. Dallo stesso, oltre ad un duro attacco all’amministrazione circa la volontà di voler spendere ben 17mila euro per la posizionare in villa comunale una statua “in onore della Sibilla e dello Sport”, si evince un dettagliato racconto di quanto avvenuto in occasione dei Campionati di Calcio “Italia ‘90”.

Un’occasione mancata per l’intera città di Bacoli che, dopo esser riuscita ad ottenere un finanziamento pari a 2,5 miliardi di lire utili per la costruzione di un campo di calcio a Miliscola (località Oblio) ed un campo da rugby a Cuma, fu in grado di perdere i contributi statali.

Oggi, più di vent’anni dopo, al campo di calcio di Miliscola è stato preferito un campetto di calcio a 5 gestito dall’Oblio, mentre al campo di rugby a Cuma si è contrapposta una situazione di degrado che non ha precedenti.

 

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Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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sabato 30 luglio 2011

Manifestazione Storica, I Campi Flegrei Svegliano il Centro di Bacoli: “Non Abbiamo Padroni” - FOTO

image La giornata di Sabato 30 luglio è entrata di diritto nella storia di Bacoli e dei Campi Flegrei. Oggi Bacoli ha finalmente rialzato la testa, e gli imbarazzi iniziali nonché i timori reverenziali che attanagliavano la popolazione da molto tempo, hanno lasciato definitivamente spazio a tanto senso civico e orgoglio di essere cittadini attivi, che scendono in piazza ad urlare, a cantare ed a rivendicare i loro diritti.

Si è infatti tenuta intorno alle ore 10:30, presso la villa comunale di Bacoli, una manifestazione popolare che ha visto la partecipazione di ragazzi, adulti, anziani, mamme e bambini. Insomma tutti i cittadini si sono uniti per ottenere ciò che per legge è un diritto di tutti: avere spiagge pubbliche e pulite.

L’assemblea cittadina si è riunita inizialmente davanti al municipio di Bacoli, casa comunale e dunque simbolo della malamministrazione locale, dove sono stati chiariti i punti chiave che hanno spinto i manifestanti a protestare in massa, e dove ogni singolo cittadino ha potuto intervenire pubblicamente migliorando così ancor di più l’organizzazione della manifestazione con proposte, idee e suggerimenti.

La folla ha deciso poi di attraversare compatta tutto il centro storico del paese, dando sfogo con fischietti, musica e cori perdifiato alla sua profonda indignazione verso la mancata applicazione della legge.

image “Vergogna, vergogna”. Sono vere e propria urla di liberazione da parte dei cittadini offesi da chi li governa e che cantano tutti in coro “Non Abbiamo Nessun Padrone”, sottolineando ancor di più il diritto calpestato ad avere la cosa pubblica, in questo caso il mare, e la spiaggia.

A Bacoli mai si era vista, escludendo forse la processione religiosa per la festa patronale che ogni hanno in questo periodo attraversa la città con megafono e cori clericali, una partecipazione così attiva e presente da parte dei cittadini, che armati di striscioni e buona volontà hanno invaso le strade via Roma e via Risorgimento invitando tutta la gente che li guardava passare, ad unirsi a loro, creando un vero momento di unione e compattezza civile.

Il tutto reso ancor più significativo e importante dalla partecipazione in prima persona di un cittadino di Bacoli costretto sulla sedia a rotelle, e che ha voluto di sua spontanea volontà essere presente e prendere parte all’intero percorso fatto dal corteo, dando un messaggio, se possibile, ancor più forte di attaccamento verso i beni della nostra città e di coinvolgimento generale.

Un messaggio che è arrivato alle orecchie di tutti, di turisti, di passanti, grandi e piccini e che seguirà anche nei giorni avvenire quando, attraverso una mobilitazione costante via internet e soprattutto in piazza con gazebo e stand, partirà ufficialmente la petizione popolare utile per supportare un documento, imageda protocollare nei comuni flegrei già dalla settimana prossima, attraverso cui si esigerà l’istituzione di un tavolo permanente con operatori balneari ed organi di controllo (guardia costiera, polizie municipali, carabinieri, guardia di finanza, ispettorato sul lavoro).

Una raccolta firme ufficiale e soprattutto flegrea, accompagnata dalla diffusione capillare di un “Vademecum di legalità” in cui sono raccolte le normative che garantiscono la tutela dei diritti dei bagnanti.

Bacoli, in una mattina di luglio, ha ancora una volta lasciato il segno. Ha smesso di assistere, di essere passiva, di guardare da lontano lo svilimento dei suoi beni e si è vestita di partecipazione, di entusiasmo, di diritto.

Dei politicanti locali, inutile dirlo, nemmeno l’ombra. Rintanati nelle loro stanzucole, intenti a tessere piccole trame clientelari per tener ben saldo lo scranno del potere, si disinteressano di tematiche scottanti, preferendo la tutela di pochi al benessere collettivo.

I cittadini attivi, quelli che fanno politica tutti i giorni non perché hanno la tessera di un partito o perché hanno costituito un’associazione vuota, fatta di contenuti altrettanto inesistenti, stamattina erano in strada, distanti anni luce dalle piccole beghe dei colletti bianchi della politica locale.

Che se ne siano resi conto oppure no, poco importa. Bacoli vive. La città flegrea vive.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Notte Violenta a Miliscola, Accoltellato un Giovane Puteolano

image Futile litigio tra adolescenti sfocia in rissa furibonda: accoltellato un ragazzo flegreo a Miliscola.

L’episodio, verificatosi ieri notte all’interno di un noto lido-discoteca della zona di Miliscola, è avvenuto intorno alle 3:30 e sarebbe stato determinato a seguito di un’accesa discussione.

Secondo le prime ricostruzioni il tutto si sarebbe svolto in prossimità dell’area disco del locale litoraneo: lì, a scatenare il putiferio, un’avances di troppo da parte di un puteolano (maggiorenne) ad una ragazza presente in sala da ballo.

Nel corso della rissa, cominciata inizialmente con un susseguirsi di urla e spintoni, il fidanzato della giovane, come spesso accade in diverse realtà italiane, ha deciso di sferrare una coltellata al puteolano che, accasciatosi in terra, è stato trasportato all’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli.

Dalle prime visite, cominciate intorno alle 4:00, si è evinto che la ferita, abbastanza profonda, era stata inflitta al di sotto dell’addome. Il ragazzo, fortunatamente, non è in pericolo di vita.

A preoccupare però resta lo stato d’assoluta insicurezza presente in notturna presso la cittadina flegrea, in particolar modo lungo le aree balneari di Miseno e Miliscola. Diversi sono stati in questi ultimi anni, dal mattino alla sera, i fenomeni di violenza e di mancato rispetto della legge.

Furti, aggressioni e risse furibonde, sono oramai la regola in un territorio assuefatto da un’ondata di turismo “mordi e fuggi” che offende l’intera popolazione flegrea.

Reazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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venerdì 29 luglio 2011

Fogna in Mare, Acque Nere alla “Marina Grande” di Bacoli: Partono le Analisi dell’ASL

S6301826 Torna sotto i riflettori Marina Grande, e questa volta non per la sua fama di essere diventata sede di tavolate in piazze pubbliche o di bettole a cielo aperto, come abbiamo riportato essere accaduto più volte circa un mese fa (Clicca Qui).

Sono infatti pervenute nella mattinata del giorno venticinque di questo mese, molte segnalazioni da parte di cittadini di Bacoli, subito supportate da una denuncia alla Polizia Municipale di Bacoli, per denunciare l’anomalo sversamento di centinaia di litri di liquidi fognari, direttamente nelle acque del mare di Marina Grande.

I liquidi, sporchi e puzzolenti, secondo il racconto di alcuni ormeggiatori e bagnanti del luogo, provenivano dalle oramai vecchie condutture, proprio ad un passo dal pontile adiacente la scogliera e dove, a pochi metri di distanza, decine di bagnanti, ignari della condizione in cui si stava riducendo il loro mare, si immergevano senza sospetti in un mare di me…lma.

Non è la prima volta che Bacoli assiste muta ad uno spettacolo così indegno e indecoroso. In molti infatti ricordano che incidenti simili già si sono succeduti negli anni passati. Il problema di fondo è sempre lo stesso: l’impianto di pompe di sollevamento che si trova sotto la piazzetta di Marina Grande, quando raggiunge il picco di carico, scarica semplicemente tutto in mare, scatenando lo sdegno di ambientalisti e dei pochi cittadini sensibili.

S6301827 Ciononostante gli enti competenti e gli uffici del comune sembrano snobbare la questione, ignorando completamente la tutela dell’ambiente e dei beni comuni, quale, in questo caso, il mare.

Una considerazione importante va sicuramente fatta: il sistema fognario comunale è ormai obsoleto ed incapace di sostenere un carico di lavoro utile, ma non vanno certamente ignorate le difficoltà di natura burocratica e finanziaria che si incontrano nel preparare, ma soprattutto, nell’attuare un nuovo piano di gestione delle fogne a Bacoli.

Tuttavia a queste difficoltà, che vanno riconosciute, ma affrontate senza timori, si aggiunge come al solito il più classico e costante menefreghismo dell’amministrazione locale, la quale piuttosto che dare risposte (positive o negative che siano) intorno alla grave situazione attuale, sembra proprio bendarsi gli occhi di fronte a tale tema, dimostrando ancora una volta completo disinteresse verso la vivibilità del paese e l’igiene pubblica.

Ritrovarsi un mare nero e schiumoso, dimostrazione diretta del reato, ma soprattutto acque terribilmente maleodoranti non può diventare una costante delle estati di Bacoli.

A tal proposito, sotto richiesta delle forze dell’ordine e della cittadinanza, quella attiva, la ASL di Napoli effettuerà a breve delle analisi delle acque per testare scientificamente il livello di inquinamento del mare di “giù Bacoli” e pronunciare finalmente, si spera, la parola fine a questi veri e propri crimini ambientali che trasformano, ogni anno sempre più, le ricchezze naturali di questo paese nelle più puzzolenti discariche a cielo aperto.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live

LE FOTO, INDICATIVE PER COMPRENDERE IL LUOGO DELLO SCEMPIO AMBIENTALE, SONO RELATIVE, COSI’ COME EVINCIBILE DALLE STESSE IMMAGINI, AL GIORNO SUCCESSIVO IL VERSAMENTO IN MARE DI LIQUAMI PROVENIENTI DALLA RETE FOGNARIA DI BACOLI

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Un Fiume di Liquami Attraversa le Strade di Bacoli: Fogne in Tilt da Miseno al Fusaro – VIDEO e FOTO

image Un pomeriggio d’ordinaria follia. Ci troviamo a Bacoli e dalle ore 15 ha inizio una pioggia incessante: cadono tra i 20 ed i 40 millimetri d’acqua, le condutture dopo poche ore vanno in tilt e, di riflesso, si presenta lo straripamento dai tombini di acque bianche miste ad acque reflue con un innalzamento delle acque.

Qualche turista per caso, asserisce: ‘scene da apocalisse’.

ORDINARIA AMMINISTRAZIONE.  Proprio cosi in quanto a Bacoli la fa da padrone l’abitudine: quella di vedere 60-80 centimetri di acqua in alcuni snodi cruciali, auto affondate come relitti stile SASSARI 1 a Baia, tombini privi di ‘’coperchi’’ saltati come tappi di prosecco, garage inondati da rifiuti di ogni genere.

Il problema va avanti da decenni e ancora ad oggi non si riesce quantomeno a far conciliare interventi semplici ma concreti. Non parliamo di progetti da decine di milioni di euro perché quelli li lasciamo trattare solo ai ‘nostri’ politicanti che, con campagne propagandistiche, li sbandierano a destra e a manca. Vorremmo umilmente e semplicemente capire perché non è presente un’ordinaria pulizia dei tombini e dei canali ricchi di rifiuti di ogni genere; un gruppo di dipendenti attivo 24 ore su 24 addetti per la risoluzione immediata dei più semplici ed elementari problemi esistenti su tutto il territorio.

Chiamare il Comando Vigili sembra poco efficiente in quanto sin dalle 16.30 è stato sollecitato da più cittadini esasperati dalla vergogna, ma soltanto dopo ben 4 ore si sono recati sul posto con l’addetto competente.


A Miseno, come tradizione vuole da un’ormai consuetudine consolidata nel tempo, un nobile imprenditore della zona armato di tenacia e coraggio (ed accompagnato ‘ra n’ù pal’è fierr ) ogni qualvolta si presenta un po’ di pioggia lascia la propria attività e si dirige alla risoluzione del problema.

A seguito dello straripamento di acque putride da alcuni tombini , si immerge nella melma dirigendosi verso un punto preciso (anche ad occhi bendati saprebbe arrivarci) pulendo semplicemente alcune grate ed alzando dei tombini: dopo circa 20-30 minuti il problema, magicamente, si risolve.

image Ma ieri pomeriggio, a causa della mancanza del cittadino tuttofare, la mancanza di interventi comunali è stata ancor più evidente. Soltanto verso le 20 e con santa pazienza, il cittadino, prima assente in loco, ha supportato il lavoro del dipendente comunale.

Non dissimili gli scenari lungo le periferie del Fusaro, Cuma ed il Mazzoni. Al centro di Bacoli, per più di un’ora, è venuta a mancare anche l’elettricità, arrecando diversi problemi a residenti e commercianti. Ingenti quantità di liquame, commisto ad acque bianche, si sono poi riversate all’interno del lago Fusaro e del Miseno. Senza tralasciare i fiumi color marrone che, con prepotenza, sono sfociati in mare, da Torregaveta a Marina Grande.

Insopportabile in più punti della città, tra cui Cappella, il tanfo di melma determinato dalla fuoriuscita di liquami dalle condutture fognarie poste in strada

Il resto è sotto gli occhi di tutti ma le foto e le immagini che scorreranno nel video allegato all’articolo saranno ben più efficaci ed efficienti nel descrivere una situazione che umilia un’intera città ed esaspera gli animi di cittadini che chiedono soltanto di sopravvivere in un paese normale.

Anche in caso di pioggia.

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Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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giovedì 28 luglio 2011

Il Divo di Monte di Procida, Franco Iannuzzi: "Il Mio Maestro è Giulio Andreotti"

Sua Maestà Giulio II: “Bussate e Avrete”

 
Uno show senza precedenti, uno spettacolo mozzafiato.

Non è un concerto rock, un match di NBA, una liturgia papale o una finale di Champions League. E’ il consiglio comunale di Monte di Procida e tanto basta per poter godere, gratuitamente, dell’orazione del “boss di palazzo”, del figlio di Pomicino.

Sì proprio lui, in carne ed ossa. Seduto lì, dietro il tavolaccio della presidenza ascolta e scruta, silente. Parla al telefono, accoglie i cortigiani timorosi, dispensa sorrisi gelidi ( a mo di climatizzatore umano) a chi lo ricerca invano con lo sguardo.

Va avanti e indietro, presenziando ogni cosa. Una trottola democristiana, rulla veloce al pari delle macchine che, proprio lì vicino, puntellano al meglio la mastodontica opera pubblica messa in piedi attraverso la propria capacità, la sua lungimiranza. Resa possibile attraverso un finanziamento, pari a 400mila euro, prelevato dopo la cessione (leggersi “svendita amicale”) di un bene di proprietà dell’intera cittadinanza di Monte di Procida.

La Torre Eiffel flegrea, il Colosseo montese, la Muraglia locale? Nulla di tutto ciò, l’obiettivo è quello di “volare alto” e l’opera, quella da lui fortemente voluta per proiettare nel futuro la sua “bella cittadina”, è di quelle che non t’aspetti: il riasfalto delle strade.

Ma torniamo al personaggio della mattinata, al camaleonte in salsa berlusconiana.

Non una star del rock, non Micheal Jordan, non Benedetto XVI, non Cristiano Ronaldo. E’ lui, solamente e perennemente lui: Franco Iannuzzi, sindaco di Monte di Procida.

Inutile illustrarne il passato, superfluo “indagarne” il “cursus honorum”. Propedeutico invece, raccontarne le gesta del presente, le boiate del nuovo millennio, la dialettica, intrisa di sana ed edotta sapienza, tipica di chi, giunto al secondo mandato, teme il baratro che giace alla fine del quinquennio.

“Come asseriva il mio maestro, Giulio Andreotti”, è così che il primo cittadino conclude la parabola consiliare ma, riconosciuta la valenza e la pregnanza dell’argomentazione, pare ovvio riportala in epigrafe per attribuirle la giusta notorietà.

imageLui come il Divo, bene. Ed allora è opportuno sin da subito relazionarsi in modo adeguato a chi aspira ad imitare il gobbo italiano per antonomasia, utilizzando gli opportuni e riguardosi appellativi.

In paese tutti, ma proprio tutti, lo chiamano “Franco”. Segno irrispettoso di chi non da il giusto peso alla differenza di valori, di ruoli, cariche, storia ed aspirazioni.

D’ora in poi invece, onde soddisfarne le mire imperiali, lo si nominerà così come lui, dall’alto della collina su cui meglio si ammira il panorama di schiavi in catene, effettivamente vorrebbe essere ricordato.

“Sua Maestà Giulio II”. L’originale si nasconde tra gli scranni del Senato della Repubblica; la copia sessantenne, nella speranza di riabbracciarlo, impera nei Campi Flegrei.

“Tanti sono gli impegni che rubano il mio tempo, ma la sera, dopo una giornata di duro lavoro, leggo con piacere libri di cultura. Apprendo, mi appassiono, mi commuovo”, Giulio II s’alza in piedi e parte alla grande. Dinanzi ad una ventina di attenti ascoltatori, sfoggia la propria maestria.

“L’altra sera lessi un libro, bellissimo. “Carta Straccia” si chiamava ed il contenuto, d’estrema attualità, ben evidenzia la carenza del giornalismo moderno. In Italia la vera stampa è scomparsa, i giornalisti non fanno altro che dividersi in due blocchi schierati. C’è chi parteggia di qui e chi di lì, non c’è più la giusta mediazione”.

Sua Maestà ha ragione, come dargli torto. Esistono due blocchi, netti, divisi, separati. Disamina attenta, analisi lucida.

Anche nella “bella cittadina montese” è ben visibile la lacerazione. Da un lato i suoi servi, dall’altro gli esseri liberi. Da una parte gli “istrumenta vocalia” di cui si attornia, dall’altro menti pensanti che, anziché utilizzarlo come mero elemento discriminatorio, preferiscono studiare le “sudate carte” ed utilizzare queste ultime come fondamenta del proprio agire quotidiano. Su un muro chi agisce per lui, sull’altro chi non gli da troppo peso.

imageDue linee parallele: la castrazione della dignità e la difesa del proprio essere “cives”. Sì castrazione, perché chi siede al suo fianco, Sua Maestà, ha il dovere di mantenersi puro come un giovincello cantando al meglio la propria adulazione.

“Monte di Procida cresce di giorno in giorno. E’ ben amministrata. Tengo a ribadirlo, io non ho nulla a che fare con l’abusivismo edilizio. Non ne so niente. L’ho sempre combattuto in prima persona e non ho mai avallato la costruzione di immobili fuori legge. La mia lotta all’abusivismo edilizio è costante”.

Casto e puro Giulio II, e chi lo potrà mai contraddire. Monte migliora quotidianamente e l’abusivismo è combattuto. Forse Sua Maestà per vent’anni avrà amministrato Monte dei Sogni e non Monte di Procida.

Ma la pletora lo crede e ciò può bastare. Cosa importa se poi in campagna elettorale è proprio lui a chiedere a gran voce la promulgazione di normative a difesa degli abusi di necessità per poi, posta la colla sulla poltrona, tuonare forte ribadendo la propria castità.

“Non comprendo chi come il consigliere comunale di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione, nel denunciare la presenza di una discarica sotto sequestro in località Cappella e nel sollecitare un pronto intervento di bonifica, protocolla un documento indirizzandolo anche alla Procura della Repubblica, ai NOE, all’Arpa Campania, all’ASL, ai Carabinieri ed al Sostituto Procuratore Aldo De Chiara”.

Tanto clamore per nulla. E’ stata dimenticata qualche autorità? Bisognava interpellare anche il Giulio originale? Forse al figlio di Pomincino non andava di buon grado essere riportato sulle scrivanie degli organi inquirenti.

Dall’anno scorso la cava, per via della presenza di rifiuti tossico-nocivi, è sotto sequestro giudiziario. Dal mese di marzo è protocollata al Comune una petizione popolare in cui si denuncia il tutto. In maggio è stata ufficializzata una prima richiesta di chiarimenti e di sprone alla bonifica.

Però, guarda caso, la richiesta di dissequestro e la pseudo-bonifica è partita soltanto dopo aver visionato la diffida a procedere, quella indirizzata agli organi inquirenti e, di riflesso, mal digerita da Sua Maestà.


image“Per risolvere questi problemi basta parlarsi apertamente da vicino. Queste carte intasano solamente gli uffici. La prossima volta, consigliere Della Ragione, per avere copia di documentazioni o per chiedere la risoluzione di problemi, bussi alla mia porta. E, se sono presente, parleremo amichevolmente”.

  Lui che non risponde ai consiglieri d’opposizione, che cela documenti ufficiali sino all’ultimo minuto, che schiva giornalisti non foraggiati dal proprio capezzale, dietro l’ombra della giustizia si tenge di bianco e sfoggia, simulando, bontà e rispetto.

E’ l’apoteosi. Giulio II si supera e traccia, con egual precisione, la linea Andreottiana. Lui può tutto. “Bussate e avrete”, è un’immagine divina, celestiale, biblica. Neanche l’Onnipotente, dall’alto delle Sacre Scritture, si sarebbe spinto così in avanti. Forse nemmeno il Divo, senatore e prescritto a vita.

“Io come Giulio Andreotti”, sentenzia Franco, il Divo, ritornando a sedere comodamente in poltrona.

Di lì un irriguardoso applauso s’alza imperioso dalla platea presente; segno di sfacciata irrisione di chi non è avvezzo a barattare la propria libertà con la speranza di una vita “da protetto raccomandato”.

“Al rogo, al rogo! Questo è reato di lesa maestà!”, bisbiglia il manipolo di sottomessi tormentati dall’ira funesta del gran capo.

Sua Maestà mette il broncio ed è scuro in volto, attaccando tutto e tutti nella speranza di trovare sollievo anche solo per un minuto. Da buon predatore non riesce a comprendere perché, a volte, gli capiti di non plagiare il proprio interlocutore, riconducendolo successivamente al proprio ovile.

Tra tanti servi, non ha ancora trovato quello che da tempo va cercando: il "servus callidus".

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Blitz della Guardia Costiera sulle Spiagge di Bacoli: Sequestrati Sedie e Ombrelloni - VIDEO

image Stamattina la Guardia Costiera, come seguito di altre operazioni effettuate nei giorni scorsi in altre località del paese, ha sequestrato una notevole quantità di ombrelloni e sedie sdraio poste illecitamente lungo la spiaggia del Poggio, nel pieno centro storico di Bacoli.

Secondo quanto asserito da un gruppo di cittadini presenti in loco al momento del “blitz” sembrerebbe che la capitaneria abbia ricevuto molte telefonate di segnalazione in cui si denunciava la presenza di ombrelloni, presenti da più mesi, lungo l’arenile pubblico. La stessa operazione è stata ripetuta in parecchie altre spiagge di Bacoli, tra cui anche quelle di Miseno. 

Un’opera rispettosa dell’attività di controllo a cui è deputata la Guardia Costiera, che di certo sanziona solo una minima parte delle innumerevoli attività abusive presenti presso gli arenili cittadini.

Ad esempio i gestori dei lidi, sia privati che militari, compiono una quantità di irregolarità non sempre sanzionate, denunciate a più riprese anche attraverso questo blog. Questo ovviamente è un assurdo, perché se una concessione è irregolare o non rispetta i limiti e le modalità previste dalla Legge nazionale e locale, non può essere ritenuta valida.

Ed è anche per questo che dopo le prime due manifestazioni per i diritti dei bagnanti alle spiagge libere, che sono andate molto bene, sabato alle ore 10 si terrà una nuova manifestazione pubblica che avrà come punto di assembramento la villa comunale di Bacoli.

La difesa dei propri diritti, non va delegata. Ha la necessità di essere conquistata giorno dopo giorno.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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mercoledì 27 luglio 2011

Un Giovane Critica, il Sindaco lo Elimina: Anche su “Facebook” Schiano Preferisce gli Adulatori

La Redazione di Freebacoli pubblica di seguito la lettera scritta da Ciro Scamardella, giovane cittadino del Comune di Bacoli, interessato in giornata da un evento afferente al social network “Facebook”. Lì, dopo aver esternato i propri pensieri e le proprie considerazione circa l’operato dell’attuale amministrazione cittadina, è stato “cancellato” dagli amici del sindaco Ermanno Schiano, che poco ha gradito il democratico pensiero dell’utente, spesso in contrapposizione con il suo.

In tal modo il primo cittadino, così come avvenuto anche nel recente passato con altri utenti, ha via via reso impossibile ai “dissenzienti” di potersi esprimersi sulla propria bacheca, lasciando la possibilità di commento solamente con chi è lineare alle logiche di governo di colui che, già dall’inizio del proprio mandato elettorale, ha ben evidenziato la volontà di rappresentare soltanto una parte della città.

Quella che l’ha votato e l’altra che, attraverso sottomissioni di convenienza, sa sempre a chi sottostare per poter vivere, al meglio, una vita d’adulatore.

- Lettera Aperta -

imageVorrei chiedere una cosa al nostro carissimo Sindaco, il Dott. Ermanno Schiano.

Caro Sindaco, è così che lei tratta chi, fortunatamente, non l'ha votato?

Sono stato suo "amico" su facebook (e per fortuna solo lì!!) per molto tempo, intervenendo su argomenti e problematiche legate al nostro bellissimo paese, Bacoli. Commenti perennemente in contraddizione, e spesso tramutati in critiche, dai suoi seguaci che mai hanno perso l'occasione per tirare un po' di M***A in faccia al sottoscritto soltanto perché metteva in primo piano i reali problemi che accusiamo noi cittadini bacolesi ogni giorno.

Siamo passati da via Lucullo, riaperta dopo 2 anni (solo per le auto, non ancora per i mezzi pubblici) per la quale avete festeggiato un non so che cosa di straordinario dimenticando, spero non di proposito, che il vero problema della viabilità bacolese sta proprio nel fatto che le zone in maggior modo frequentate sono difficili da raggiungere proprio per uno scarsissimo funzionamento del sistema di trasporti pubblico.

Dopo aver discusso, tra le tante cose, della raccolta differenziata, degli innumerevoli sprechi della casta comunale e quant'altro siamo arrivati alla tanto criticata (dal sottoscritto ovviamente, perché per i suoi adepti va sempre e comunque tutto BENE!), chiusura di Via Petronio.

Caro sindaco, la suddetta strada la percorro ormai da 15 anni. La conosco veramente molto bene, può fidarsi. E sono a conoscenza ovviamente della "frana" (:O) che ha portato alla sua chiusura. Vorrei che tutti sappiano, visto che sulla sua bacheca non posso più scrivere (me ne farò una ragione ;)), che saranno caduti al massimo 1 kg di polvere a seguito di un'alluvione durata 2 giorni. Un po' poco per chiudere una porzione di una strada importante, un punto nevralgico del paese, visto che veicolava il traffico e smistava lo stesso in maniera ottimale e funzionale allo stesso tempo nei fine settimana.

Come mai mi arrogo il diritto di dire che secondo me è stato esagerato chiudere la strada in via Petronio? Caro Sindaco, non è necessario essere un esperto in geologia, in geofisica, o in astrologia per determinare che la “franetta” poteva essere tranquillamente rimossa con scopa e paletta. Ma lei, ovviamente, ha ben pensato di chiudere tutto il percorso, chiedendo soldi alla provincia perché, chiaramente, i soldi del comune di Bacoli servono per fare i buffet d'ufficio (i 3000 euro se li ricorda?).

Soldi che dovrebbero servire a mettere due reti metalliche per proteggere la strada da eventuali cadute di montagna future!

Ma quello che i cittadini non sanno è che la montagna è proprio di un privato, e non di uno qualsiasi...dell'ex (disastroso è dir poco) sindaco Coppola!! A conti fatti avrebbe anzi, dovrebbe, provvedere lui alla sistemazione della zona interessata dalla frana. Quindi, perché chiedere soldi alla provincia di Napoli? Lo sapete solo voi e Dio... E poi lei mi viene a taggare 3 mesi dopo per dirmi che i lavori sono iniziati?

Beh... grazie... ma a noi cittadini serve una fine, non un inizio.

Quello che le voglio dire, sempre Caro Sindaco è che, dopo avermi eliminato, lei ha rimosso una delle poche persone che, su facebook, ha provato a mettere in risalto cose importante, quando lei, giusto un mese fa, parlava della casina vanvitelliana e del master dei liceali a Bacoli, mentre un passo oltre la villa quando piove a dirotto la gente rompe i motori delle macchine a causa dell'allagamento.

Le auguro tanta felicità, Caro Sindaco, chiaramente lontano da Bacoli e spero un giorno di poterle porle di persona alcuni quesiti che mi porto dentro da mesi, augurandomi che mi riceva e che non riproponga, come ha fatto su facebook, un'eliminazione dell'opposta fazione politica o di chi la pensa diversamente da lei.

Cordiali saluti.

Ciro Scamardella
Cittadino di Bacoli

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Terme di Baia, La Biglietteria del Vandalismo: Ecco Che Resta dei Fondi Europei - FOTO

gabiotoo Da secoli Baia, così come tutto il territorio bacolese e flegreo, è stata una delle mete più blasonate di tutta l’Italia. Per centinaia di anni l’antica Baios è stata una tappa irrinunciabile del Grand Tour, il viaggio che portava i giovani nobili, aristocratici di tutta l’Europa alla scoperta dei siti archeologici più importanti e meglio conservati dell’antichità. Baia offriva all’antico visitatore uno spettacolo unico, dove la bellezza del paesaggio si fondeva con i resti di una civiltà che sembra non essersi mai persa in questo territorio spettacolare.

Oggi cosa è rimasto di tutto ciò?

Chi si avventura alla riscoperta della civiltà romana nel nostro territorio può da subito constatare che l’antico splendore di Baia è ormai scomparso e si trova di fronte uno dei tanti progetti mai portati a termine da parte delle Amministrazione Comunali e Soprintendenze.

Una volta attraversata la piazza di Baia, di recente costruzione, si rimane perplessi di fronte a quello che sarebbe dovuto essere l’ingresso al complesso delle Terme di Baia: un degrado impensabile per gli antichi architetti, che resero questa zona una delle più belle al mondo. Uno spettacolo che non rende giustizia al tesoro celato (appunto) pochi metri più avanti.

casarella baia Il progetto iniziale prevedeva l’ingresso alla zona archeologica proprio nei pressi della piazza, in maniera tale che come nell’antichità un turista poteva arrivare dalla zona del porto ed immergersi nell’antico complesso termale proprio come in passato. Si sarebbe trattato sicuramente di un qualcosa che avrebbe dato un valore aggiunto alla già rinominata bellezza del sito.

Ciò che invece ci si trova di fronte è una fatiscente struttura, la quale sarebbe dovuta essere la biglietteria (mai utilizzata per questo scopo), non soggetta a manutenzione e vittima dei vandali.

Purtroppo però non si tratta dell’unica zona a non essere curata o semplicemente resa presentabile agli occhi di un visitatore, ma anche di un cittadino che voglia andare alla ricerca delle meraviglie della propria terra. Diversi sono i siti che versano in condizioni simili se non peggiori delle terme di Baia.

Il degrado di alcune zone è arrivato anche alla tv nazionale, presentandosi agli occhi di tutti gli italiani.

A questo punto sta al cittadino bacolese mobilitarsi per far pressione sui responsabili di tutto ciò: che sia l’amministrazione locale o enti superiori. Non è possibile che tali meraviglie vestano in una situazione del genere.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

FOTO: Federico Mercurio

gabiotto

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martedì 26 luglio 2011

Caffè e Aperitivi per la Casta Bacolese: La "Sete di Potere" Costa 3000 Euro di Soldi Pubblici

image In un periodo di forte crisi economica, nel quale vengono richiesti ai cittadini non pochi sacrifici, è naturale che si sviluppi un dibattito sui costi della politica e della “casta” come quello che sta tenendo banco negli ultimi giorni nel nostro paese.

Come si può pensare di chiedere sacrifici, anche a chi ha poco o nulla, non cercando prima di eliminare gli sprechi e di contenere le spese inutili e superflue?

E’ questa la domanda che ci siamo anche noi più volte posti di fronte ad alcune decisioni dell’Amministrazione di Bacoli. Emblematici i “casi” delle stelle di natale (Clicca Qui) donate ai commercianti e dell’intenzione di voler costruire una statua per incentivare i giovani allo sport (Clicca Qui).

Non può così passare sotto silenzio una nuova spesa che potrebbe essere qualificata come certamente evitabile e non necessaria. Con la Determinazione n.549 del 14.07.2011 (Clicca Qui) avente ad oggetto Costituzione fondo presso Economo Comunale per spese relative al funzionamento del servizio” si apprende che è necessario “per il funzionamento dell'ufficio di Staff-Segreteria Sindaco e Segretario creare un fondo di 3.000 euro”.

Quali saranno mai le spese da affrontare per far funzionare l’ufficio di Staff-Segreteria di Sindaco e Segretario tali da richiedere 3.000 euro?

L'ufficio - si legge sempre nel documento - ha l'esigenza di effettuare piccole spese per l'acquisto di strumenti e suppellettili per il buon funzionamento del Servizio”,inoltre dato“che cura le attività di rappresentanza dell'Ente, su disposizioni del Sindaco,secondo i doveri che gli derivano dai fini istituzionali”[…] “tali attività comportano spese per piccole forniture quali: organizzazione di buffet, offerta di generi di conforto (caffè, aperitivi), rinfreschi, addobbi floreali, e acquisti di omaggi (libri, fiori, presenti vari).”

Tutte spese che, in un momento di crisi come questo possono essere tranquillamente evitate, specialmente in un comune come il nostro che verte in una difficile situazione finanziaria, costretto a chiedere maggiori sacrifici ai contribuenti, a vendere alcuni dei suoi beni e a fare i conti con i sempre minori trasferimenti che arriveranno dalla Regione e dallo Stato.

image “Sono solo 3.000 euro, che saranno mai nell’economia di un bilancio comunale”, sarebbe sicuramente questa la risposta che il vicesindaco darebbe ai cittadini che gli avrebbero chiesto di far a meno di questa ulteriore spesa inutile; cosi come già aveva detto “Cosa sono 17.000 euro in un bilancio comunale?” a proposito della statua della vergogna (Clicca Qui).

Al di là del fatto che certamente 17.000 euro così come 3.000 non sono una cifra irrisoria in quanto potrebbero essere utilizzati per fini sicuramente più nobili e degni di interesse (basta scorrere i tanti articoli che quotidianamente pubblichiamo per capire che di cose da fare a Bacoli ce ne sono), ma quandanche fossero solo una manciata di euro o anche un solo euro a essere sprecati, non sarebbe questa una cosa grave e indecorosa?

Sicuramente qualcuno dirà che questa è un’affermazione populistica e demagogica. Proprio come quando si parla di tagliare gli stipendi e i vitalizi ai parlamentari, di ridurgli i privilegi o di abolire le Province. Proposte populistiche e demagogiche.

E se invece si trattasse di un modo nuovo di intendere la politica?

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Prima Accusa e Poi Censura, MDP Rifiuta i Cittadini: “Una Petizione? Ringrazia Che Sei Una Ragazzina”

image Monte di Procida, il più virtuoso dei comuni flegrei, differenzia “differenziandosi” anche nei rapporti col cittadino.

Finché si è in tribù è previsto lo speciale trattamento della cortesia e dell’educazione: fuori dalla baraccopoli, etica morale e dovere civico sono cestinati insieme con l’umile cittadino che si reca presso quella che dovrebbe essere la Casa Municipale pubblica.

A fronte di ciò, nella giornata di ieri, abbiamo fatto il “pieno” delle inadempienze in seno all’Assise. “A pensar male si fa peccato ma a volte ci si indovina pure” recita un noto detto. Domani, mercoledì 27 luglio, finalmente il parlamentino civico montese prenderà in esame due importantissime problematiche: l’inquinamento di Acquamorta e la presenza di rifiuti pericolosi nella cava di Cappella (per approfondire clicca qui) , oggetti messi all’ordine del giorno dietro insistente richiesta dei membri d’opposizione di “Svolta Popolare” preceduta da una domanda scritta e protocollata lo scorso 18 marzo da parte dei cittadini residenti nei pressi della cava con la quale si chiedeva una risposta in tempi “brevi” in merito alla sorte dell’area messa, tra l’altro, sotto sequestro dal Comando dei Carabinieri della Locale Stazione in via Roma.

Ovviamente, dall’alto un assordante silenzio. Ma, al danno, anche la beffa.

Il Consiglio, indetto per le ore 9, rappresenterà un’ulteriore stangata per la comunità montese, già di per sé poco partecipativa; tuttavia, non per questo, i nostri politici potrebbero ritenersi autorizzati a crogiolarsi sullo scarso coinvolgimento nella vita politica dei cittadini.

Non poche sono state le richieste dei partecipi all’Esecutivo di consentire a quante più persone possibile di essere presenti ma, stando a quanto accaduto ieri mattina, sembrerebbe che anche tali sollecitazioni potrebbero rappresentare un’arma “politica” per “mettere nei guai il cittadino” che chiede all’amministrazione di venire incontro alle sue esigenze. Questo quanto riferito ad una giornalista ieri recatasi ieri al Comune di Monte di Procida per aggiornarsi sui punti all’ordine del giorno di domani.

Qui si sfiora l’assurdo.

Ad insultare la giornalista, alla presenza del vicensindaco e di un assessore, la segretaria comunale che nella sua performance non ha consentito alla giovane, rea forse di aver firmato una petizione popolare con la quale si chiedeva la convocazione di consiglio comunale in orari “comodi” per la comunità, di replicare alle sue accuse.

“Sei sin troppo intelligente per non aver capito a cosa mi riferisco – dichiara la dipendente comunale – non ti ho fatto passare i guai solo perché sei una ragazzina”. Detto ciò, possiamo semplicemente fare un’ipotesi di quanto accaduto. Quando mesi fa, sui banchi del parlamentino furono presentati nome e cognome dei cittadini che avevano aderito alla proposta di convocare i consigli in orario pomeridiano, una persona “a caso” fu contattata telefonicamente.

Purtroppo, a causa del peculiare fenomeno di omonimia, caratteristica del più piccolo dei centri flegrei e non solo, la persona contattata non corrispondeva al firmatario. L’Amministrazione si sarà preoccupata di approfondire la ricerca e contattare gli altri soggetti omonimi? Beh, se l’ha fatto si prega di informare i dipendenti a scanso di equivoci ed ACCUSE INFONDATE NEI CONFRONTI DU UN CITTADINO!

imageMa da quando una dipendente comunale risponde dell’operato dell’Amministrazione? In questa circostanza, dal momento che neppure i politici presenti non solo non si sono preoccupati di placare l’animo acceso della dipendente e neppure di consentire all’accusata di apri bocca per chiedere spiegazioni, ci preme semplicemente riportare di seguito una parte degli “obblighi del segretario comunale” sanciti dall’ Aricolo 3 CCNL del 14-12-2010 che recita testuali parole:

1. Il segretario conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire la Repubblica con impegno e responsabilità e di rispettare i principi di buon andamento e imparzialità dell'attività amministrativa, anteponendo il rispetto della legge e l'interesse pubblico agli interessi privati propri ed altrui. Il segretario adegua altresì il proprio comportamento ai principi riguardanti il rapporto di lavoro, contenuti nel codice di comportamento allegato.

2. Il comportamento del segretario, in coerenza con il proprio ruolo e con le ampie competenze allo stesso riconosciute dal vigente quadro legislativo, è volto a conferire una sempre maggiore autorevolezza al sistema dell’amministrazione locale, attraverso il coordinamento delle esigenze di efficienza dell’apparato amministrativo e di garanzia della regolarità amministrativa, nell’ambito dei più generali obiettivi di innovazione e di miglioramento dell’organizzazione degli enti e di conseguimento di elevati standard di efficienza e di efficacia delle attività e dei servizi istituzionali, nella primaria considerazione delle esigenze dei cittadini.

3. In tale specifico contesto, tenuto conto dell'esigenza di incrementare e garantire la migliore qualità dei servizi erogati alla collettività, il segretario deve in particolare:

a) collaborare con diligenza, assicurando il rispetto della legge (…)

d) nei rapporti con il cittadino, fornire tutte le informazioni cui abbia titolo, nel rispetto delle disposizioni in materia riservatezza e protezione dei dati personali nonché di trasparenza e di accesso all’attività amministrativa (…)

e) nello svolgimento della propria attività, stabilire un rapporto di fiducia e di collaborazione nei rapporti interpersonali con i cittadini, nonché all’interno dell’Ente con i dirigenti e con gli addetti alle diverse strutture, mantenendo una condotta uniformata a principi di correttezza e astenendosi da comportamenti lesivi della dignità della persona o che, comunque, possono nuocere all’immagine dell’Ente o delle altre amministrazioni che si avvalgono di segretari collocati in disponibilità, ai sensi dell’art.7, comma 1, e dell’art.19, comma 5, del DPR n.465 del 1997 (…);

Arroganza in piena “regola”!

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Campagna Elettorale Sotto Inchiesta, 150Mila Euro Non Pagati al CIC: Schiano Tace - VIDEO

La Redazione di Freebacoli propone la prima parte del Consiglio Comunale tenutosi lo scorso 21 luglio presso la sala Ostrichina del Parco Vanvitelliano del Fusaro. I primi interventi sono relativi ad una serie di tematiche tra cui, quella scottante, relativa ai mancati versamenti dei affittuari del Centro Ittico Campano alle casse dell’ente pubblico.

Un ammanco che, così come denunciato dall’ex presidente Raffaele Aragona, si aggira intorno ai 150mila euro e su cui, da diversi mesi, sta indagando anche la Direzione Distrettuale Antimafia.

Somme ingenti non versate da diversi affittuari dal gennaio al maggio del 2010, proprio in concomitanza della fase preelettorale.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it


Bacoli, Arrivano le Elezioni e gli Affittuari Non Pagano: Ecco l’Elenco del Mistero

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lunedì 25 luglio 2011

Le Voci dei Bacolesi Corrono Sul Web: “Rall’ N’ Facc’ Abbasc’ A’ Rena” – VIDEO INTERVISTE

La Redazione di Freebacoli pubblica la dettagliata video-inchiesta, realizzata in occasione della manifestazione tenutasi a Bacoli in difesa della spiaggia pubblica, prodotta da Gunpania.it, associazione molto attiva nel salernitano.

“Primo video su un argomento a noi caro, situazione del Litorale Campano & Privatizzazione Spiagge Pubbliche. Gunpania ha documentato la situazione Spiagge sull'arenile di Bacoli in provincia di Napoli scoprendo che – asseriscono i membri del movimento, presentando il video “Rall’ Nfacc’ Abbasc’ A Rena” - sul nostro litorale il tutto è insostenibile sia sul piano ambientale che sociale. Rivendichiamo il diritto di riprenderci le nostre spiagge. Noi di Gunpania riteniamo che la spiaggia e il mare siano Beni Comuni e in quanto tali è un diritto di tutti e tutte di accedervi e usufruirne liberamente e gratuitamente. Negli ultimi anni la situazione sul litorale flegreo è peggiorata perché i cittadini si sono visti ridurre sempre di più le aree di libera balneazione a vantaggio di privati e militari che hanno occupato tutto l'arenile destinato alla balneazione. I Comuni non fanno rispettare la Legge, violando talvolta i propri regolamenti e le proprie ordinanze, come a Bacoli. Alcuni Comuni non hanno neanche redatto il Piano di utilizzo degli Arenili (Pua) e sono inadempienti. Le forze dell'ordine sanzionano i bagnanti anziché controllare i lidi e contrastare le illegalità, esposte dai cittadini con foto e filmati. Spesso troppe persone nei lidi privati “si atteggiano" a padroni e proprietari della spiaggia, in forza di semplici concessioni per l'erogazione di servizi.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Isola Pedonale e Micro-Taxi Elettrici, Ennesima Promessa Mancata del Sindaco di Baia

area pedoni Il giorno 15 novembre 2010 è apparso sul sito del comune di Bacoli un comunicato a nome del portavoce del sindaco che già dal titolo lasciava intuire la creazione di un qualcosa che avrebbe creato sicuramente non poco clamore. L’oggetto del messaggio è la realizzazione di un’area pedonale, durante il periodo estivo, all’interno del porto di Baia (Clicca Qui).

Nel progetto appena citato è prevista anche la creazione di aree di sosta: alcune messe a disposizione dai cantieri navali ed altre derivanti dalla soppressione della villetta. Inoltre sarebbero stati messi in funzione dei micro-taxi elettrici per accompagnare i diportisti al molo. Infine ci dovrebbe essere anche una riduzione degli attuali 750 posti barche ed il prolungamento a tutto l’anno degli ormeggi.

Tutto ciò sarebbe dovuto iniziare tra la fine della primavera e inizio estate del 2011. Si tratterebbe, dunque, di un progetto molto ambizioso, che andrebbe incontro sia alle esigenze di coloro che devono accedere alle imbarcazioni, sia ai residenti ai quali verrebbe comunque garantita una zona nella quale sostare i propri veicoli o dove scaricare merci. Il risultato sarebbe stata un’area pedonale simile a quelle di altre località marittime.

Oggi, 25 luglio, quanto di tutto ciò è stato portato a termine? 

  L’unico parcheggio ad essere stato eliminato a Baia è il cartello presente prima del porto con la scritta “P”.. Sul porto le vetture transitano regolarmente, non sono apparse nuove aree di sosta e la villetta continua semplicemente a riempirsi di erbacce ed immondizia.

imageSi tratta, certo, di un progetto importante che avrebbe potuto portare benefici al territorio, ma purtroppo era già dai tempi in cui è stato emesso il comunicato che era facile intuire che tale piano non sarebbe andato appunto “in porto”.

La domanda che qualsiasi cittadino si pone è com’è possibile realizzare un simile progetto quando il Paese è ricoperto di sporcizia, le erbacce crescono impetuose per le strade, spesso disseminate di buche, la raccolta differenziata ha ancora le sue falle ecc.

Queste dovrebbero essere le cose che l’Amministrazione dovrebbe curare più di tutte: rendere la Città vivibile! Prima di ogni altro progetto, la pulizia e l’ordine devono essere le prime prerogative.

Si tratta allora dell’ennesimo progetto fallito, o comunque in ritardo, che ruba unicamente tempo e denaro a opere più importanti e urgenti che andrebbero realizzate sul suolo comunale. I cittadini vogliono vivere civilmente, prima di tutto.

Finché ciò non avverrà, l’amministrazione dovrà mettere da parte qualsiasi progetto “secondario”.

Un ragazzo di Bacoli

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domenica 24 luglio 2011

Un Campo di Basket e Pallavolo, Ricoperto da Insetti: Ancora Mala Politica a Bacoli - VIDEO

Foto4107 Lì dove un tempo giocavano ragazzi e bambini, da un decennio domina il degrado e l’abbandono: ennesimo esempio di cattiva gestione delle opere pubbliche a Bacoli, in località Bellavista.

Una struttura sportiva realizzata agli inizi degli anni ‘90, come valvola di sfogo e luogo di ritrovo per le centinaia di famiglie residenti presso le limitrofe cooperative, è da tempo ricoperta da erbacce e spazzatura senza che nessuno, dal palazzo del potere, si preoccupi minimamente degli sprechi e dei disagi arrecati dall’area inutilizzata.

Un ampio spazio munito, ai tempi dell’inaugurazione, di due canestri, una rete di pallavolo ed uno slargo, utile per far accomodare pubblico o altri ragazzi. Un campo di basket e pallavolo fortemente voluto proprio in un angolo del paese da sempre lasciato marcire nel dimenticatoio, per poi essere utilizzato, periodicamente, come “cantina di voti” per i noti esponenti della mala politica locale.

“Quando sono giunto alla cooperative verso la fine degli anni ‘80, da queste parti non c’era quasi nulla – confessa Pasquale, adirato residente della zona – poi in concomitanza con la presenza dei Mondiali di Calcio in Italia, anche Bellavista conobbe lo sport. Finalmente ci si decise a realizzare un luogo di ritrovo per i giovani”.

Il campo, chiuso da una ringhiera e da un apposito cancello, doveva anche servire alla vicina scuola elementare (sede elettorale) per far giocare gli alunni nelle ore di educazione fisica.

“Ricordo che un tempo i ragazzi si contendevano il campetto, in molti al pomeriggio si catapultavano da queste parti per giocare a basket e poi anche a pallavolo – continua il cittadino – ma mai pensavo che che si potesse giungere a questo stato di cose. Accedere all’area attualmente è pericoloso, il cancello è chiuso perché si è arrugginito quasi del tutto e molte reti sono state rotte. I canestri, scomparsi”.

Ma a preoccupare i limitrofi residenti alla struttura è anche il terrore di un possibile incendio. “Il canneto oramai è altissimo e l’erbaccia si riversa anche e addirittura in strada. Abbiamo sollecitato da tempo il Comune ma nessuno ha mosso un dito. E se questi rami rinsecchiti vanno a fuoco? Per non parlare poi dell’assoluta mancata salubrità dell’ambiente. Insetti, ratti e topi sono ovunque”.

Il pericolo, inoltre, è determinato anche dagli ampi spazi ricoperti da canneti. Lì sotto, così come solo in parte visibile, cittadini incivili hanno ben pensato di gettare rifiuti ingombranti e pericolosi.

Foto4098“In passato – confessa una residente – l’amministrazione di Bacoli aveva anche quasi affidato la struttura ad una squadra di basket del Comune di Monte di Procida. Ricordo che vennero, anni fa, anche diversi tecnici che, come poi mi spiegarono, avevano intenzione di coprire lo spazio sportivo con un grosso telo così da poter permettere allenamenti ed incontri anche in inverno”.

Abbandono totale, figlio di amministrazioni scellerate che, vivendo alla giornata e non programmando mai il futuro, lasciano che i pochi spazi di socializzazione ed incontro presenti in città (già di per sé ampiamente al di sotto dei canoni minimi previsti dalla legge) non solo restino inutilizzati ma, con il passare del tempo, si trasformino in focolai d’inquinamento e criticità.

Da risorsa a problema.

Eppure le possibilità, partendo da un improrogabile e necessaria manutenzione straordinaria, sarebbero tante: affidare la gestione alle stesse cooperative di Bellavista, darla in gestione a terzi, fare accordi con la limitrofa scuola elementare, contattare società sportive del territorio o, semplicemente, far funzionare al meglio il settore pubblico.

I politici? Che essi siano rossi o bianchi, si vedono soltanto sotto elezioni. L’anno scorso ricordo bene quando un eletto in consiglio comunale venne qui sotto e promise pronti interventi in cambio del voto. Qualcuno, in buona fede, gliel’avrà anche dato – conclude l’anziana residente – ma lui, nonostante sia della zona, qui non è mai più tornato”.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Diritti Negati, L’UDC Si Schiera Contro l’Amministrazione Schiano: “La Spiaggia è un Bene Pubblico!”

La Redazione di Freebacoli, pubblica di seguito il testo del manifesto realizzato dall’Unione di Centro – Bacoli apparso in questi ultimi giorni in città, in cui lo scudo crociato, sostenendo la battaglia in difesa dei diritti dei bagnanti,  si schiera, in modo netto e deciso, contro l’inerzia dell’amministrazione Schiano che ancora si ostina a non prevedere ampi spazi di spiaggia pubblica e pulita, lungo l’arenile di Miseno e Miliscola

Le Spiagge Libere sono un diritto!

image La problematica che investe il comune di Bacoli, che afferisce il demanio marittimo ma più propriamente la balneazione, ogni anno diventa per i cittadini di Bacoli una vera e propria vessazione.

Il mare, il sole come l’acqua, sono beni pubblici e spesso diventano miraggi o qualcosa da conquistare con i gomiti se non si vuole sottostare ai costi che sono imposti dai “padroni delle spiagge”: i titolari delle concessioni demaniali.

Ogni anno liberi cittadini e residenti di Bacoli che si appoggiano per la balneazione sulla battigia o non trovano posto perché le delimitazioni arrivano fino ad oltre la stessa o vengono con poca eleganza accompagnati fuori dallo stabilimento balneare.

Non esistono più spiagge pubbliche!

Il vero problema delle spiagge “libere” è che sono state sottodimensionate. Fino a pochi anni fa grazie ai lidi militari i cittadini residenti di Bacoli potevano accomodarsi su enormi pezzi di spiagge portandosi anche l’ombrellone da casa. oggi lo spazio libero disponibile per i residenti è limitato a 50 ombrelloni in ogni lido militare, al costo di un euro e cinquanta centesimi a ombrellone.

Tutti devono avere la possibilità di recarsi a mare senza pagare nulla.

La spiaggia ed il mare sono beni di tutti!

In modo particolare le spiagge date in concessioni ai lidi militari non solo non rispettano i limiti delle aree di concesse allungandosi ed allargandosi con assoluta mancanza del rispetto della fascia di arenile larga 5 metri dalla battigia con l’istallazione di paletti che arrivano fino alla riva del mare con l’assoluta impossibilità di qualsiasi passaggio per i cittadini e della loro sosta prendisole, ma cosa ancora più grave l’impossibilità ad eseguire operazioni di soccorso in caso di necessità.

Eppure le norme vigenti in materia sono assolutamente chiare e trasparenti.

L’articolo 1 comma 251 della finanziaria 2007 prevede " E’ fatto obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione".

L’articolo 4 del Regolamento del Demanio marittimo del Comune di Bacoli prevede: “In ogni ambito comunale ,va riservata alla libera e gratuita fruizione una quota percentuale di arenile non inferiore al 20% della superficie complessiva della spiaggia esistente destinata alle finalità turistico-ricreative, evitando sequenze ininterrotte di aree in concessione”.

Avere spiagge pubbliche è un diritto.

Dobbiamo solo chiedere l’applicazione della Legge. la spiaggia ed il mare sono un bene di tutti. NON VOGLIAMO IL CONTENTINO DI 50N OMBRELLONI AL C.R.D.D., ALL’AREONAUTICA, ALL’ESERCITO, VIGILI DEL FUOCO E MARINA UFFICIALE.

Pretendiamo il rispetto delle norme vigenti.

Un’amministrazione che si rispetti dovrebbe avere nel suo agire sempre presente la difesa dei più elementari diritti dei cittadini, soprattutto di quelli meno abbienti rispetto alla balneazione libera. L’amministrazione Schiano è assente completamente sia dal punto di vista della progettualità che di controllo.

Foto4196


Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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sabato 23 luglio 2011

Spiagge, Neanche la Pioggia Ferma la Protesta: Il Popolo Manifesta al Municipio - FOTO

P1020020 “Piove? E che fa. Scendi lo stesso munito di megafono e striscione” .

Non basta la pioggia, a tratti battente sin dalle primissime ore del mattino, a frenare la protesta di cittadini indignati giunti in Bacoli da ogni angolo dell’area flegrea; catapultatesi in villa comunale per rivendicare, così come sancito dalla legge, i propri elementari diritti di bagnanti e semplici cittadini.

“Sono nato in terra flegrea ma da anni vivo dove non esiste né il sole e né il mare. Tornavo a Bacoli appunto per ritrovarli: il sole l’ho trovato ma il mare, quello liberamente vissuto dal popolo, non l’ho più rintracciato – asserisce il giovane Fabrizio, tra i principali promotori di una lotta appena cominciata – un tempo si era soliti giungere in spiaggia con ombrelloni e secchiello, certi di poter trovare un momento di relax e spensieratezza. Oggi invece non è così. Per il rispetto dei propri diritti, bisogna scendere in battigia con metro e ordinanza”.

Il maltempo non vuol terminare ma la gente, quella posizionatasi a due passi dall’ingresso del Municipio, anziché diminuire, aumenta. Sono le 11 e il numero dei presenti, attorniati da striscioni e muniti di volantini, supera abbondantemente la settantina.

Si raccontano esperienze, si ribadiscono principi. “La proprietà privata della spiaggia non è assolutamente contemplata dalla nostra legge. Ed è per questo che consegneremo questo documento ai proprietari di lidi privati – tuona Dario, mostrando il vademecum – sull’arenile al massimo si danno in concessione i servizi. Nulla più. La spiaggia, ogni singolo granello che la costituisce, è pubblica”.

P1020028 Ed è proprio questo il binomio vincente che, in questi ultimi anni, sta animando la società civile; che alimenta le speranze di chi non ha più voglia, o semplicemente non l’ha mai avuta, di abbassare la testa. Diritti e cosa pubblica o, meglio ancora, “bene comune”.

La spiaggia è un bene comune, il mare è un bene comune, la salubrità dell’ambiente è un bene comune, il lavoro stabilizzato è un bene comune, lo sviluppo, quello sano, è un bene comune, la legalità, con i lidi e le istituzioni che la rispettano, è un bene comune da difendere con tutte le forze. La dignità collettiva, senza alcun’ombra di dubbio, è un altro bene comune.

E’ una lotta e si va avanti puntando già alla prossima battaglia di civiltà. La data da cerchiare sul calendario affisso al muro di casa o dell’ufficio, è quella di sabato 30 luglio. Basterà poi mettere la sveglia alle 10 del mattino, correndo velocemente in villa comunale.

Lì dove, durante un’invernale mattinata di metà luglio, era presente tanta gente. Lì dove, stamattina, il popolo cosciente parlava senza remore dal centro politico, civile e sociale del paese: la casa comunale.

La pioggia, per chi lotta, può venire giù una mattinata, una giornata, o forse due. Diverso invece è il discorso per chi, onde irrobustire i propri interessi, non garantisce il rispetto e la difesa dei diritti di tutti: per loro il maltempo, potrebbe non terminare mai.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Polistirolo in Mare, Il PDL Non Lo Vieta e Protegge i Mitilicultori: "Tuteliamo le Vaschette di Gelato"­­

 

imageÈ passata da poco la mezzanotte di giovedì 21 luglio.

Sono all’uscita della Sala Ostrichina del Fusaro e una sensazione di malessere mi pervade, vertigini, giramenti di testa, dissociazione mentale,confusione e soprattutto rabbia, tanta rabbia.

Tranquilli nulla di grave, nessun allucinogeno, nessun fungo, nessuna droga.

Sono semplicemente gli effetti del Consiglio Comunale di Bacoli, che si conferma sempre di più leader nel settore “Assurdità e Ridicolerie” nel quale si dimostra incontrastato maestro ormai da più di un anno, e che è riuscito a far rabbrividire i più ostici avversari in quello di “Ignoranza e Incompetenza”.

Facciamo un passo indietro. Sono le ore 19:30 e con il solito ritardo di un’ora (assise convocata per le 18:30) comincia uno dei consigli comunali che segnerà per sempre la mente di questo giovane narratore.

Raccontare per filo e per segno tutte le questioni affrontate in consiglio sarebbe apocalittico, e farebbe sprofondare il lettore in uno stato mistico di catalessi irreversibile. Per tutelare dunque la salute di chi legge i nostri articoli, vi racconterò l’aspetto che più mi ha colpito, purtroppo negativamente, di questa riunione di condominio comunale.

Uno dei punti da discutere (aggiungerei finalmente dopo sette mesi dalla richiesta ufficiale) è la famosa mozione firmata in data quindici del mese di marzo scorso, da parte dei consiglieri Josi Gerardo Della Ragione e Adele Schiavo riguardo la richiesta di vietare sulle spiagge e nelle acque del mare di Bacoli l’uso del polistirolo, nonché l’introduzione di retini colorati per quanto riguarda i mitilicultori.

Manco a dirlo i pareri sono entrambi negativi, e le motivazioni quasi meno serie di quelle forniteci in Commissione Demanio e Spiagge nel mese di maggio di quest’anno (Clicca qui).

“Innanzitutto – apre un consigliere del Pdl – il polistirolo a mare lo usano tutti. Anche a Pozzuoli, dove si svolge un mercato ittico autorizzato, viene usato come contenitore per pesci e mitili.”

Facendo subito capire, con improbabili paragoni, che la loro posizione resterà ferma e che non intendono accettare la proposta mirata a ridurre i rifiuti in mare e rendere più tracciabile gli spostamenti dei retini degli oltre cinquanta produttori di mitili nella zona di Bacoli. “Immaginate cari colleghi – continua il consigliere, probabilmente incosciente di ciò che sta per dire – che se questa mozione fosse approvata, domani mattina gli ormeggiatori di Bacoli sarebbero tutti fuori legge!”. Resto aberrato.

Ma il bello deve ancora venire.

 Se l’uso del polistirolo fosse negato nelle acque di Bacoli, secondo il consigliere, si arriverebbe ad una tragica conclusione, e cioè che “nessuno potrà più portare il gelato artigianale nelle vaschette mentre fa un giro in barca”. E’ l’apoteosi.

imageMai avremmo pensato che la principale preoccupazione intorno a tale problematica fosse stata mangiare comodamente un gelato in barca, ma prendiamo atto che ancora una volta è stata data prova dell’inconsistenza delle spiegazioni fornite dalla maggioranza, tanto infondate quanto ridicole.

Altra risposta degna di un premio Nobel ancora non inventato, che probabilmente si chiamerebbe “Nobel al favoreggiamento per interesse privato”, è quella in merito alla richiesta di adottare retini di colori differenti per ogni produttore di mitili, in modo da riconoscere eventuali abusi o illeciti.

Dopo la risposta data su due piedi nel mese di maggio che recitava più o meno così “a Bacoli non esistono fornitori di retini colorati, non si può fare”, qualcuno ci ha pensato su, ed ha capito che forse la risposta non era molto appropriata, formulando dunque la seguente “non ci sono abbastanza colori per i cinquanta proprietari, non si può fare”.

Assurdità che avrebbero ispirato il miglior Pirandello nello scrivere la trama ad una delle sue commedie dell’assurdo.

A questo punto però interviene un consigliere dell’opposizione, che chiede di poter modificare velocemente la mozione, proponendo una targa identificatrice o una sigla da apporre ad ogni retino, evitando complicanze di tipo numerico ed abbassando anche i costi dell’operazione di trasparenza.

Risposta del Pdl, chiaramente negativa : “Discuteremo in Commissione Demanio la nuova proposta, non possiamo sospendere la votazione della mozione, non si può fare”.

Si va al voto, ed ovviamente la mozione viene respinta.

Le motivazioni di tale decisioni si possono soltanto immaginare. C’è forse qualcun altro con cui bisogna parlare, prima di approvare qualcosa che “tocchi” la millenaria attività mitilicultrice di Bacoli? Si necessita forse qualche parere esterno, magari proprio quello di qualche mitilicultore che tiene “per le orecchie” gli stessi membri della commissione consiliare? Di tutto ciò non ci è dato sapere.

Mi preme infine rammentare al caro lettore che, in ogni caso, l’emozione (positiva o negativa che sia) e le risate che il consiglio comunale purtroppo regalano da più di un anno a questa parte, sono veramente indescrivibili con un semplice articolo, ed invito quindi tutti i più interessati o semplicemente i curiosi del caso a partecipare con estremo interesse alle prossime sedute, che se non porteranno a nessun risultato positivo tangibile per il popolo di Bacoli, quanto meno avranno regalato una serata gratis al circo dei clown.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Natale a Miseno, I Lidi Privati Si Regalano le Onde del Mare – FOTO VERGOGNA

A seguito dell’articolo (Clicca) pubblicato nella giornata di ieri e relativo allo stato di assoluta illegalità manifestatosi anche in questi ultimi giorni presso l’arenile di Miseno e Miliscola, sono giunte alla Redazione di Freebacoli nuove foto, scattate da un’amante del territorio e, in particolar modo, dell’arenile appena citato, scattate il 24 dicembre 2010, proprio durante la vigilia di Natale

Anche in quella data, festosa e felice, le funi dei lidi privati anziché essere posizionate 5 metri oltre l’onda del mare, erano piantonate direttamente in acqua. Una condizione di assoluta illegittimità che, purtroppo, nonostante sia ben risaputa a tutti, non viene opportunamente sanzionata dagli organi competenti al monitoraggio ed al controllo.

Ovviamente, e lo si ribadisce, la critica, forte, è contro chi dovrebbe far rispettare le leggi e che, dall'estate all'inverno, spesso è silente.Il proprietario del lido X usufruisce soltanto di un privilegio.

La nostra critica è verso chi quel privilegio, non si sa per quale motivo, glielo consegna senza alcuna remora.

Pertanto, nel riproporvi queste nuovo foto, si ritiene utile rammentare l’apposita regolamentazione nazionale:

In base all’art.1, comma 251, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007), i titolari delle concessioni dell'area marittima demaniale hanno "l'obbligo di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione".

Ciò significa che i gestori degli stabilimenti balneari che hanno in concessione i servizi di spiaggia non possono proibire il transito e il fermarsi sulla battigia (striscia di sabbia di 5 metri dalla riva del mare) che è a disposizione di tutti e sulla quale, tuttavia, non vi si può installare nulla ad uso personale (es. ombrelloni, sdraio, ecc.): l'accesso al mare e il passeggio devono essere lasciati liberi per chiunque.

TUTTI ALLA MANIFESTAZIONE!


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Redazione Freebacoli
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